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#351 - In fondo al male
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 Oggetto del messaggio: Re: #351 - In fondo al male
MessaggioInviato: lun nov 30, 2015 7:33 pm 
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Iscritto il: mar nov 12, 2013 12:30 am
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Drake ha scritto:
Quindi gli spiegoni, ribaltamenti di ciò che dice il testo, cambi di ritmo improvvisi, moralismi.
Capirai che messa così è peggio di Gualdoni, vero?
Però se queste sue caratteristiche fisse vengono messe in una determinata storia, in un determinato momento della storia con un perché, per un motivo specifico ok, sennò io potrei diventare lo scrittore dell'incoerenza, lo scrittore dei plagi, lo scrittore del bigottismo e delle dieci tavole di fila di campi e controcampi solo per creare una cifra stilistica ricorrente.

Con questo voglio dire che tutto va fatto per un motivo, la mia domanda iniziale voleva anche sapere i motivi dietro l'arte di Ratigher, per poter esprimere un parere su questa e altre sue storie. In più qui c'è l'aggravante che la storia è su Dylan Dog, personaggio con sue caratteristiche fisse (variabili ma non troppo) e quindi alcune scelte comuni di Ratigher potrebbero avere poco senso o fare più danni che altro.

Tutto sta nella consapevolezza e nelle motivazioni, perché di spiegoni ne sono stati stroncati mille, di tempi narrativi sballati idem, di dialoghi forzati o teatrali pure, di moralismo e bigottismo anche già dai tempi di Freak e Doktor Terror.
E spesso il tema ricorrente rischia di diventare monotonia, monotematicità, mancanza di versatilità o paura di osare.


Ripeto, a me non frega NULLA di dare un giudizio di valore, in questo frangente.

Sto dicendo che quelli che il recensore individua come interventi redazionali possono tranquillamente stare nella cifra stilistica di Ratigher

(detto questo, spiegazioni, ribaltmenti e morali di Ratigher stanno su un altro pianeta rispetto a quelli di Gualdoni)

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- Boy, that's scary stuff! Should we be worried about the kids in the audience?
- Nah, it's all right. This is culture!


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 Oggetto del messaggio: Re: #351 - In fondo al male
MessaggioInviato: lun nov 30, 2015 7:36 pm 
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Iscritto il: ven ott 24, 2014 3:09 pm
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Ma sempre quello sono, se non c'è un motivo per cui vengono usati e diventano quindi una scelta specifica dell'autore che veicola un messaggio o un pensiero o suggestioni precise e non casuali.

Gualdoni un perché non l'aveva, e si vedeva, Ratigher dalle due storie che ho letto sembra avere qualcosa da dire, ma tra l'ermetismo o la cripticità che sfiora l'incomprensibile, e la supercazzola da "troviamo significati reconditi e chiavi di lettura dove non ce ne sono" la distanza è pochissima.


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 Oggetto del messaggio: Re: #351 - In fondo al male
MessaggioInviato: lun nov 30, 2015 9:58 pm 
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Iscritto il: mer apr 17, 2013 11:22 am
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Eccomi qui a risponderti Felix. Sicuramente DD non è una persona vera ma è un personaggio nelle mani di uno scrittore.
Questo è il problema. DD è sempre, e sempre sarà sotto le mani di uno scrittore che quindi lo coinvolgerà in quelle che
sono le sue paure. Solo che Sclavi è stato il creatore quindi quello è lo stile che gli sceneggiatori dovrebbero "imitare"
(perdonami la bruttezza della parola). Ma non tutti gli autori sono Sclavi, non tanto come bravura ma come capacità
e obiettivi. Il DD della Barbato è diverso da quello di Sclavi (è più in discussione con se stesso, forse perchè è così
la Barbato, il DD di Recchioni è più spaccone perchè Recchioni lo è e via di seguito).

DD non ha clichè particolari, nonostante si continui a dirlo. Ha paura dell'aereo ma alcune volte è andato. Soffre di vertigini
e claustrofobia ma se c'è bisogno ci va. Le ama tutte ma in Armageddon se fa 3 tranquillamente. Non è un bastardo eppure negli
uccisori non ha problemi a far fuori i potenti nella scena finale. E' pieno di contraddizioni.

La moralizzazione di DD è stata la prima mazzata. DD non era moralista, non era uno che faceva il cazziatone. Agiva,
senza dire agli altri cosa fare. Lo faceva perchè ci credeva. Poi improvvisamente è diventato moralista. Non so come è
cominciata forse anche prima di Gualdoni. In quella scena di Dopo Mezzanotte, c'è il Dylan più vero. Il Dylan che non vuole
essere definito omosessuale senza pensarci poi quando gli dicono "Che problema c'è?", capisce di avere sbagliato ma senza
troppi fronzoli. Il DD di oggi avrebbe detto:"Se anche fosse non ci sarebbe nulla di male". Il concetto che si vuole far
passare è lo stesso ma nel primo Dylan è uomo, nel secono Dylan è moralizzatore. Spero di essermi spiegato.

Su questa storia, a me sembra in linea perfetta con il tratto Sclaviano. Analizzo scena per scena quindi

Spoiler!
La tipa è chiaramente instabile, bipolare. Prima è triste, poi cerca di sedurre Dylan poi si intristisce di colpo
Per me Dylan la segue nonostante non ci sia niente di soprannaturale o perchè comincia a innamorarsi o perchè la vede
debole. Niente di particolarmente diverso dal canone sclaviano. Poi c'è il funerale e va beh non fa nulla. Poi la sera
niente deve consolare Fiona (questa è stata per i dialoghi la parte più stonata dell'albo che mi ha fatto dare solo
buono all'albo). E siamo circa a pagina 40. Poi Dylan è pronto a indagare e Fiona lo porta al bar. Ma su cosa indaga?
Non è successo niente! Farà qualche domanda così tanto per? Boh, non si sa perchè lo cacciano via dal pub.
Poi c'è il bambino con il cane e poi il marinaio. Lì comincia a indagare. No. Ce ne è bisogno? Non ancora. Per
quel che ne sa questo potrebbe essere un pazzoide ubriaco. Poi finalmente fa del buon sesso con Fiona e poi comincia a
indagare quando il mare scompare. Lì si rende conto che è il suo momento. Lì è successo qualcosa quindi indaga. E lo fa
assumendosi la responsabilità perchè lui si occupa di incubi. Come ha sempre fatto.


Per questo non vedo grosse particolarità o grosse differenze rispetto a un primo Dylan.

Grazie per la pazienza e di essere arrivato fino a qui in fondo!! :-)

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Il mio testamento dovrà contenere non ciò che voglio lasciare quando morirò ma ciò che voglio trovare quando tornerò.

Bergonzoni Alessandro


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 Oggetto del messaggio: Re: #351 - In fondo al male
MessaggioInviato: mar dic 01, 2015 12:27 am 
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Iscritto il: mar mag 05, 2015 11:31 pm
Messaggi: 586
Survivor ha scritto:
Tutte queste allegorie, tutti questi significati, questo bacchettonismo, queste morali hanno però un po' rotto.
Dateci tette&sangue! Non stiamo leggendo la divina commedia!


Dove si firma?


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 Oggetto del messaggio: Re: #351 - In fondo al male
MessaggioInviato: mar dic 01, 2015 12:40 am 
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Iscritto il: ven mar 18, 2005 12:15 pm
Messaggi: 12588
Località: Verona
alemans123 ha scritto:
La moralizzazione di DD è stata la prima mazzata. DD non era moralista, non era uno che faceva il cazziatone. Agiva,
senza dire agli altri cosa fare. Lo faceva perchè ci credeva. Poi improvvisamente è diventato moralista. Non so come è
cominciata forse anche prima di Gualdoni. In quella scena di Dopo Mezzanotte, c'è il Dylan più vero. Il Dylan che non vuole
essere definito omosessuale senza pensarci poi quando gli dicono "Che problema c'è?", capisce di avere sbagliato ma senza
troppi fronzoli. Il DD di oggi avrebbe detto:"Se anche fosse non ci sarebbe nulla di male". Il concetto che si vuole far
passare è lo stesso ma nel primo Dylan è uomo, nel secono Dylan è moralizzatore. Spero di essermi spiegato.


A parte che una risposta del genere non farebbe di Dylan un moralizzatore (parlerebbe solo per se stesso e non imporrebbe a nessuno la propria morale), ricordo che il Dylan di Sclavi ci sguazzava allegramente, nel buonismo e nel politically correct. Non sto neanche a citare i molteplici episodi in cui questo succede, visto che praticamente ce ne sono in ogni albo (perlomeno da un certo punto in poi, ovvero da quando le caratteristiche di Dylan si sono cristallizzate).

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È la mia opinione, e la condivido.

Ciao,
Teo


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 Oggetto del messaggio: Re: #351 - In fondo al male
MessaggioInviato: mar dic 01, 2015 12:55 am 
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Iscritto il: ven feb 20, 2015 5:53 pm
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Survivor ha scritto:
Tutte queste allegorie, tutti questi significati, questo bacchettonismo, queste morali hanno però un po' rotto.
Dateci tette&sangue! Non stiamo leggendo la divina commedia!


Magari! La divina commedia è pulp fiction :D
E aggiungo : Dateci le ergastolane!!!!!! :)

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Riflesso nello specchio,
vidi per la prima volta il mio vero oi.
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 Oggetto del messaggio: Re: #351 - In fondo al male
MessaggioInviato: mar dic 01, 2015 11:18 am 
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Iscritto il: mer apr 17, 2013 11:22 am
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Non sono proprio la stessa cosa Rimatt. E' quello che differenzia un buono scrittore da un grande. Riuscire a mettere dentro la tua morale senza farla DIRE da qualcuno ma facendola vedere tramite AZIONI è una delle cose più difficili da fare. Fermo restando che qualche volta capitava anche con Sclavi ma lui aveva il potere di farti pensare solo con i GESTI dei personaggi. (Memorie dall'invisibile, Sette Anime Dannate, Johnny Freak, e altro). Certo poi qualche volta il pistolotto ce lo metteva anche lui (Doktor Terror docet), ma aveva una qualità di scrittura ottima. Cosa che ho in parte ritrovato in questo albo. C'era molta simbologia ma troppe parole in questo albo e alcune parole le ho trovate fuori posto.

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Bergonzoni Alessandro


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 Oggetto del messaggio: Re: #351 - In fondo al male
MessaggioInviato: mar dic 01, 2015 11:46 am 
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Iscritto il: ven feb 20, 2015 5:53 pm
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Indubbiamente al Dylan Dog di Sclavi non mancava niente (che bella scoperta), c'è la morale ma anche lo splatter, l'amore ma anche il sesso ecc. ecc.
Mi domando allora perchè uno scrittore si dovrebbe fossilizzare solo su una determinata caratteristica. :roll:
Un personaggio è se stesso all'interno di un contesto. E funziona bene solo all'interno del contesto che lo caratterizza. E potrà mostrare molteplici aspetti e contraddizioni del suo carattere finchè rimane all'interno del suo contesto.
Il problema della "genialata" voluta da questa gestione è stato proprio quella di stravolgere il mondo dentro cui si muoveva Dylan Dog.
E potranno far fare tutto al personaggio, le stesse cose di prima, potrà piangere, scopare, suonare il clarinetto, ma a noi non sembrerà più Dylan Dog. :roll:
Certo all'inizio sembrava figo (non per me). "Prendo Dylan Dog e lo stravolgo, e voi statece".
Bravo, lo hai stravolto. E mò che fai?
Dylan Dog, fuori dal suo mondo, è ancora Dylan Dog?
alemans123, fuori da Craven Road 7, sarebbe sempre alemans123? :D
Naturalmente il discorso non vale per Bilotta, che attualmente è l'unico che ha la possibilità di scrivere una storia di Dylan Dog.
PeccATO ci tocchi aspettare un anno.... :|

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 Oggetto del messaggio: Re: #351 - In fondo al male
MessaggioInviato: mar dic 01, 2015 11:48 am 
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Messaggi: 2158
alemans123 ha scritto:
negli uccisori non ha problemi a far fuori i potenti nella scena finale
E basta citare l'eccezione di un personaggio ancora in fase embrionale come caposaldo narrativo.
Pietà.

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l tuoi noti "sarcasmo" e "voglia di flammare" non attaccano con me. (cit.)

Quindi, sgarbato Dear?
Sì, come al solito.
Sta dicendo cose assurde?
Per niente. (cit.)


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 Oggetto del messaggio: Re: #351 - In fondo al male
MessaggioInviato: mar dic 01, 2015 11:57 am 
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Iscritto il: dom ott 18, 2015 11:10 am
Messaggi: 80
alemans123 ha scritto:
Grazie per la pazienza e di essere arrivato fino a qui in fondo!! :-)

È stato un piacere.
Devo dire che su un punto mi hai convinto: è possibile che l'intenzione narrativa di Ratigher fosse particolare, ovvero quella di raccontare un Dylan "bighellone" fino a pag. 60 o giù di lì, quasi come se per la maggior parte del racconto stessimo assistendo a un momento di "tempo libero" tra un caso e l'altro. In fondo non sarebbe un eperimento isolato nella storia di Dylan Dog.
In tal caso per apprezzare questa avventura si richiederebbe al lettore un approccio di lettura estremamente disponibile, e in ascolto. Penso che, per la posta narrativa in gioco, sia comunque chiedere troppo, e che la storia non restituisca abbastanza —anche solo in termini di semplice piacevolezza— per meritarsi questa disposizione d'animo. Non cambio idea sul fatto che la storia sia strutturata male: la fruizione di un fumetto "popolare" richiede un livello di fruizione "facile". Se no mi metto di buzzo buono a leggere il Jimmy Corrigan: almeno in quel caso i patti sono chiari, e, aspetto non da poco, disegno e storia sono la stessa cosa. Sicuramente In fondo al male soffre dello scarto bizzarro tra testo e disegno, che appartengono davvero a due mondi diversi. Normalmente sono favorevole a un certo livello di straniamento, e penso che a un fumetto come Dylan Dog possa giovare ogni tanto un approccio da fumettaccio popolare (sono un po' stanco dei calligrafismi di alcune vecchie glorie della testata, persi in uno stile senza sostanza). Ma in questo caso il disegno aggiunge una qualità sopra le righe, soprattutto nelle scene più "recitate", che rende goffo il tono generale. Il riferimento di Dear Boy ai rebus è azzeccatissimo, non solo per quanto riguarda lo stile grafico vetusto, ma anche per la relazione "sovraimpressa" tra testo e disegno.
D'accordo anche sull'esempio della reazione di Dylan in Dopo mezzanotte (tra l'altro nella mia filippica sul Dylan-alle-strette c'era un'inesattezza: la reazione scomposta di Dylan non era all'accusa di omofobia, ma appunto al riferimento alla sua possibile omosessualità): è sicuramente un modo più interessante e meno meccanico per far emergere il modo di pensare del personaggio.


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 Oggetto del messaggio: Re: #351 - In fondo al male
MessaggioInviato: mar dic 01, 2015 12:01 pm 
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Iscritto il: mar feb 03, 2015 10:01 pm
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Secondo me la vera eccezione in quella storia è che Dylan usa il cervello. Una delle tante abitudini che ha perso col tempo.


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 Oggetto del messaggio: Re: #351 - In fondo al male
MessaggioInviato: mar dic 01, 2015 12:16 pm 
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Iscritto il: dom ott 18, 2015 11:10 am
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Dear Boy ha scritto:
E basta citare l'eccezione di un personaggio ancora in fase embrionale come caposaldo narrativo.
Pietà.


Non sono d'accordo. Dei capisaldi narrativi presi come totem non m'importa nulla, perché mi pare che DyD ne sia già abbastanza imbozzolato, ma continuo a pensare che tutti gli aspetti contraddittori dei primi 30/40 numeri (so che sembra una porzione eccessiva, ma guizzi anomali si sono fatti vedere per molto tempo, in particolare sul suo rapporto con l'alcol) siano materiale molto fertile per la costruzione del personaggio. Trovo molto più fastidiose le operazioni di revisionismo, come la famosa transustanziazione della birra nel n.2, o la sua ablazione totale nel numero successivo. Solo per restare sull'argomento alcol, che nel caso di un ex alcolista non definirei secondario.

E comunque:
Ramingo ha scritto:
Bravissimo Ratigher...gli stivali dei soldati...la carrozzella...l'occhio della madre...il montaggio analogico...

:mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:


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MessaggioInviato: mar dic 01, 2015 12:23 pm 
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Dissento.
Custodie bomba, alcolismo occasionale, glaciale occhio per occhio sono stati relegati dallo stesso creatore nei primi mesi di vita del personaggio consolidandolo in seguito con altre caratteristiche.
Che poi ci sia stata una deriva è un altro discorso...

Ramingo rulez.

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 Oggetto del messaggio: Re: #351 - In fondo al male
MessaggioInviato: mar dic 01, 2015 12:37 pm 
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Guarda Dear Boy che quando Sclavi ha scritto gli Uccisori molto probabilmente ha scritto almeno altre 20 e passa storie di Dylan, quelle che verranno pubblicate oltre. Quindi non è tanto embrionale, anzi se vuoi è il Dylan più sincero. Il Dylan più vendicativo e in fondo più umano. Se vuoi è lo stesso Dylan che in Johnny Freak quando Johnny gli dice quello che vuole dare al fratello è quello che in maniera istintiva dice no!! O lo stesso che in sette anime dannate sputa all'angelo.

Caro Dip: Il contesto non è tanto importante, a mio avviso. Infatti Bilotta lo ha stravolto (forse più di Recchioni anche) eppure il personaggio è Dylan Dog. Facendo un confronto tra Barbato e Bilotta (due a caso) credo dipenda tanto dall'autore (Bilotta anche in altri racconti è molto simile alla poetica sclaviana, la Barbato meno), dal tempo a disposizione (fa tanto perché ti permette di limellare molto la sceneggiatura. Credo che Bilotta abbia avuto più tempo per farlo rispetto alle ultime storie della Barbato) e anche un po' dai gusti nostri e dell'autore stesso (se non ti piace il Dylan maltrattato della Barbato è più difficile da apprezzare. E' normale che sia così).

No non sono così scassapalle nella vita reale. Do il mio peggio qui su CR7 :-) :-) !!

Caro Felix: Felice di averti convinto. Così come anche tu mi hai convinto che dentro quest'albo ci sia del potenziale espresso non sempre nel migliore dei modi, però onore al merito per averci provato.

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alemans123 ha scritto:
Guarda Dear Boy che quando Sclavi ha scritto gli Uccisori molto probabilmente ha scritto almeno altre 20 e passa storie di Dylan
Te l'ha raccontato lui?
Ma se preferisci neghiamo l'evidenza che alcuni elementi dei primissimi numeri sono stati rapidamente accantonati e mai più recuperati.

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