Cravenroad7

Un ottimo thriller con contagi di western. Bella caratterizzazione dei personaggi: Bruno Enna in questo è veramente bravo. Celoni è il disegnatore giusto al momento giusto, ma la cosa migliore dell'albo è la copertina di Angelo Stano (e gli sketch di un Groucho in piena forma).

Albo che è il perfetto esempio a sostegno di una mia teoria applicabile a fumetti, libri e film: raccontami pure la stessa storia, basta che me le racconti bene. E oggetti che causano morte o inducono al suicidio se ne sono visti tanti nella serie, a partire dal prototipo degli Uccisori, passando per Il signore del silenzio, Abyss, ecc.. Ma da un soggetto non originale si può ricamare una valida sceneggiatura come quella orchestrata da Enna, composta da dialoghi veloci, repentini cambi di scena e una struttura quasi circolare. I disegni di Celoni (sì vabbè, non saranno adattisimi al tipo di storia, ma il risultato è straordinario , io poi ho un debole artistico per lui) le conferiscono il giusto tocco inquietante e malsano, con una spettacolare esecuzione dei suicidi e alcuni ottimi primi piani.
Non mi convincono a pieno solo l'atteggiamento stranamente rinunciatario di Dylan e il contrapposto interesse quasi eccessivo (mi aspettavo un coinvolgimento personale che manca) di Jessie James.
Non sarà memorabile, ma avercene. Buono.

Non mi ha soddisfatto. Enna, che pure generalmente apprezzo molto, qui non m'ha convinto. Per paradosso a questa storia manca proprio l'anima. Non solo il soggetto è poco originale (si vedano "Il signore del silenzio" e "Abyss", solo per fare un paio d'esempi), ma anche la sceneggiatura è mal gestita: l'autore ci presenta dei co-protagonisti potenzialmente interessanti senza riuscire a dar loro spessore e un Dylan moscio e in secondo piano per una metà abbondante della storia. Belle davvero solo le ultime quattro pagine. Celoni, boh... Non mi piace troppo.

A me la storia è piaciuta, niente di memorabile....ma la storia di una pistola mi ha convinto tanto da credere davvero nelle supposizioni di jessie. I disegni molto belle, anche se non mi convince il Dylan di Celoni.

anima d'acciaio
all'inizio viene citata "la porta dell'inferno", una delle migliori storie di manfredi su dylan dog, e in effetti c'è qualche somiglianza (il killer, il fuoco)
senza essere chissà quale gioiellino, c'è comunque un abisso tra "anima d'acciaio" e altre storie del periodo... enna si impone subito... l'ambientazione è rujesca (balordi, boss, prostitute), ma la storia è coinvolgente, classica (l'inizio con il classico "signor nessuno"), narrazione fuori campo vagamente denardiana e c'è pure un enigma anche se si tratta solo di unire i puntini...
molto belli i disegni di celoni, copertina insipida

voto 8+