Cravenroad7

@ Canos benvenuto!

secondo me la questione "il personaggio stava agonizzando" è abbastanza complessa. Volendo dividere in tre blocchi tutta l'esperienza editoriale di DYD si dovrebbero separare i primi centoventi e qualcosa numeri (non tutti eccelsi ovviamente) cioè del periodo in cui Sclavi e Chiaverotti se la comandavano e c'era una pesante supervisione da parte di Sclavi, una lunghissima fase intermedia caratterizzata dall'abbandono delle due colonne portanti della testata e una conseguente normalizzazione di trame, temi e protagonisti e una perdita di quell'afflato di sperimentazione che aveva reso unica la prima fase e infine l'attuale.
Ci sono buone probabilità che la fase Ruju (come autore principale)-Marcheselli(come supervisore)-Gualdoni(come curatore, verso la fine) sia stata quella in cui il fumetto è morto: la normalizzazione ha portato a un protagonista poco incisivo e trame spesso banali, quelli che ancora oggi vengono chiamati 'gialletti alla Ruju' - processo questo che però non si è mai nemmeno potuto portare all'estremo perché un DYD razionale e lineare che diventa? Un clone scritto peggio di Martin Mystère, fondamentalmente.
Il punto è che prendere Gualdoni e metterlo a fare quello che ha fatto aveva perfettamente senso, nell'ottica di un (impossibile) recupero di quell'atmosfera e di quelle storie che hanno reso DYD il fenomeno culturale che è stato. Ma è stato un po' come prendere un pupazzo e fargli indossare la pelle di un morto, e infatti il periodo dal 300 in poi è stato indiscutibilmente atroce.
La questione rinnovamento tipo 'Dylan deve avere il cellulare, Dylan deve usare il computer' era più che altro un epifenomeno di questo ridicolo immobilismo generale, ma probabilmente nessuno aveva mai sentito la reale esigenza di 'cambiare' il personaggio: bastava semplicemente (semplicemente per modo di dire) ricominciare a scriverlo in modo sentito e con passione. Non a caso il Dylan più cristallizzato e più parodistico in assoluto, quello di Bilotta della saga dei morti, ha trovato quasi tutti d'accordo perché lì funziona.
Insomma, nessuno voleva davvero che Dylan cambiasse (soprattutto in questo modo così freddo e fiacco, imo): si diceva che quello che interessava erano le buone storie, qualunque cosa questo significhi per ognuno di noi.

Volevo aggiungere un paio di cose.
Ci sono probabilmente delle ragioni storico-culturali per cui DYD è passato dai bambini sgozzati agli omicidi fuori campo con l'AAAAAAAARGGHHHHHHHHH, ed è forse lo stesso fenomeno che ha fatto sì che oggi le storie di NN con i combattimenti di arti marziali appaiono un po' ridicole: semplicemente certe cose sono passate di moda o sono diventate troppo ovvie. Anche usare l'horror come simbolo dell'ansia e dei dolori quotidiani è una cosa in sè un po' banale, e se non sei uno scrittore di padreterno è facile finire a scrivere cose come Blackie. Insomma, leggendo le storie del declino di DYD eravamo un po' tutti d'accordo che bisognava cambiare, ma non c'era concordia sul come, verso che cosa. In generale c'era una nostalgia della brillantezza della prima fase, ma al tempo stesso un rifiuto della semplice e automatica riproposizione di quei meccanismi; d'altra parte c'era anche la consapevolezza che alcuni lati del personaggio cominciavano a diventare una sorta di autoparodia e si rendeva necessario calarlo in un universo più attuale. Ma nessuno di questi problemi si poteva risolvere facendo arrivare a Dylan un cellulare magico o facendo citazioni da Star Wars, soprattutto essendo ancora vivo (com'è per molti lettori della prima ora) il ricordo di quando in DYD si citavano Meyrink, Masters, Villon e Alan J. Pakula.
Se questo DYD 'rinnovato per così dire' è l'unica alternativa alla morte della rivista, pazienza. Ma desiderare qualcosa di più è così sbagliato?

Grazie Don Cristo!

Devo dirti la verità, ho apprezzato molto la tua risposta ricca di sfaccettature. Hai inquadrato subito la complessità della situazione e sei stato illuminante. Troppo spesso, in giro per il web leggo e sento tanto odio lineare privo di sfumature e con le solite motivazioni trite e ritrite. Per me tutto questo è disorientante. Anche se ho parecchi numeri dei "tempi d'oro" , quindi un minimo d'idea me la sono fatta, rimango pur sempre un novello, e c'è una sfumatura diversa tra l'esserci dentro - sparo - dai '90 ed essersi recuperato i numeri dei '90. è diverso il contesto, si, ma anche il tempo di assimilazione delle storie,
Quindi non riuscivo proprio a capire.

Per il resto, il mese prossimo è proprio il turno di Blacky e avevo i più oscuri presagi che non hai fatto altro che confermare.

Wow, come ti invidio:
Mi associo a Don Cristo consigliandoti i primi 120 (e passa) numeri, i primi speciali e albi giganti.

Figurati, lieto di esserti stato utile! Sì, non amo particolarmente Blackie ma trovo I segni della fine anche peggiore. Ti consiglio di recuperare i primi in ogni caso, anche se alcuni ti sembreranno un po' "fessi" (chè comunque sono passati trent'anni, sempre per il discorso del contesto che facevo sopra) e naturalmente come dice dipintendo almeno i primi sei sette speciali e giganti (in particolare i primi due giganti e io per mio gusto personale ci metto anche il quarto per "Era morta", storiella che amo in modo particolare). Comunque, per concludere il discorso personaggio, a me da vecchio lettore non dà fastidio vedere Dylan in situazioni diverse dal solito, anzi ben venga. Per fare un esempio, non mi fa storcere il naso vederlo guidare la macchina di James Bond e fare zig zag nel traffico; mi dà fastidio vederlo parlare come James Bond. Quest'è.

pessima gestione, dylan sembra fantozzi: graucho cospira contro di lui, il nuovo ispettore lo odia a morte, è perseguitato da nora(una donna immortale, anche se la fai a pezzi), rapito da padri e figlie matte, si ammala ogni due per tre.......

Invece di cercare di far rientrare e di riconfermare i vecchi lettori, si è cercato di aquisirne di nuovi.
Questo ragionamento non è sbagliato, non fosse che i vecchi hanno perso il loro personaggio preferito e quello che lo ha sostituito ancora non ha caratteristiche ben delineate, anzi, dylaniate. Che difficilmente entrerà nelle grazie dei nuovi. Specialmente se, i nuovi, sono lettori casuali e non appassionati.
Quanti numeri avrà comprato il neo lettore casual? Tre? Quattro?

... e viene sempre salvato?


[solo per intenditori]

Byron, così ti farai una schiera di nemici (ma se la schiera fosse sempre lo stesso user con multipli account?)

Descritta così a dire il vero, la fase due sembra una figata, un susseguirsi di eventi che non lasciano fiato.
Peccato che la realtà è molto più tiepida. ...ed è principalmente questo il problema. Almeno per i miei gusti

manco solo che botolo lo morda.....che sfighe vuoi ancora per il povero dylan?

Voglio un intervista ad albero fatta da Dipi, na roba tipo Del Debbio meets Salvini

A me ne vengono in mente almeno due

Ma Dipi per cosa sta?

altre cose che non vanno:

non mi piace che hanno tolto la posta, non mi piace che negli editoriali mancano i saluti, (care amebe, cari lettori)e anche buon natale, buona pasqua ecc, e non mi piace che spamma sempre i suoi lavori: esce battaglia, esce il mio primo romanzo ecc

Non credo che Recchioni abbia mai spammato i suoi lavori extra-Bonelli sugli editoriali di Dylan Dog. Se lo fa su Facebook o nelle interviste non vedo che male ci sia...