Cravenroad7

appena letta "Halloween Express", per come la vedo è una storia passabile basata su un'ideuccia appena passabile infarcita di riempitivi alla Totentanz (ma senza Sclavi). Ho molto apprezzato invece il disegno (sebbene nessuno dei personaggi superi il 33 di piede) e sono molto contento della doppia pagina 68-69; sarebbe ora che si uscisse un po' da questi rettangolini anni '50.

@Cava76,
innanzitutto è un piacere "conoscerti" e tengo a precisare che il mio commento non voleva essere "disprezzo" per la tua storia (ti do del tu, penso che qui sul forum siamo tutti amici).
Colgo l'occasione per farti i complimenti per la trama, io amo il Giappone ed i samurai... quindi, ho apprezzato la storia ma, torno a "dire" che il dialogo finale non mi ha convinto (ma è una mia opinione molto personale che non svaluta affatto il tuo lavoro).
Vorrei aggiungere che, oggi, sembra molto ma molto difficile scrivere Dylan Dog, perché penso che dopo 350 numeri e vari speciali e maxi sia rimasto ben poco da poter dire sul personaggio ma io continuo a leggerlo perché, tutto sommato, mi piace ancora.
Complimenti, a te e agli altri autori, per il lavoro delicato e appassionante che fate.
In bocca al lupo per il futuro!

"Sul filo della spada" è spensierato e senza pretese (o quasi, se si esclude lo spiegone pistolotto finale), in fin dei conti leggibile d'un fiato e a tratti divertente, non è il genere che preferisco ma su un Maxi può starci.
ma su una cosa non riesco a transigere: perché la guardia Scott è uguale al professor Adam??? Voglio dire: ok, entrambi sono ispirati a Sean Connery ma perché dovevano essere entrambi ispirati al Sean Connery degli Intoccabili? ho letto le pagine cercando di capire come poteva giustificarsi la presenza del professore in quel ruolo e poi... no no no, così non si fa.

Grazie per i complimenti Ittosan!

La mia posizione è abbastanza simile a quella di V.M.

Purtroppo alcuni tipi di horror sono irrimediabilmente legati alla loro epoca, e quindi oggigiorno non funzionano più. Non solo non spaventano, ma non divertono neppure. E' roba troppo datata, del tutto fuori tempo massimo.

Faccio un esempio 'estremo'.
Ipotizziamo una storia con una cliente che si rivolge a Dylan dicendogli: "Ho un problema. Ho ereditato una piccola proprietà, un castelluccio in Transilvania... ma l'inquilino attuale, un certo Conte Qualcosa, non vuole sloggiare. Puoi andare da lui e buttarlo fuori?... Ah, dimenticavo, porta con te una buona scorta di aglio e paletti di frassino. Non so perchè, ma mi hanno detto che possono servire..."

Ecco, una cosa del genere non potrebbe MAI funzionare. Neanche come parodia. E' irrimediabilmente vecchia. Come se un comico da cabaret cercasse di far ridere con battute sull'abitudine dei nostri bisnonni di portare la tuba, il monocolo e i baffi pettinati all'insù.

Le storie horror in stile anni '80 sono purtroppo sulla stessa falsariga. Troppo vecchie e datate. Non funzionano nemmeno come semplice intrattenimento. Al massimo suscitano un po' di nostalgica tenerezza in chi ha vissuto quegli anni in prima persona.

voglio quest'albo, non importa quanto costa, lo voglio e basta
EDIT
Possibile idea per un color fest.
Il color fest CREEP SHOW

Preferisco oldboyakki

Oh, ma se è per questo noi abbiamo il nostro barbuto Kowal...ehm, Dowalski nel forum, restando in tema .



A proposito di viaggi nel tempo e Time Bokan: la discussione sui revival horror degli '80s mi trova d'accordo fino ad un certo punto. E' vero che pare un sottogenere ormai logoro ed omaggiato fino alla nausea, parodie comprese, ma va detto che preserva ancora il suo fascino e se rivisitato dietro stimoli/correnti più attuali può sempre sortire piacevoli sorprese,.
Poi c'è da tener conto che, vista l'età, fa parte del patrimonio formativo di gran parte degli autori in circolo su queste pagine, ed è normale che si vogliano togliere - loro che possono - qualche sghiribizzo citazionale dal proprio retroterra.
Il problema è quando queste continue ammiccate diventano sterili ed autoreferenziali, saturando storie che altrimenti avrebbero poco da mostrare, e coprendo di vintage cool, ciò che in realtà è per lineage solo fool .


ALOHA ZIO TIBIA & CUGINA SCAPOLA

CyberDylan... mi stai facendo sentire come un vecchio nostalgico...
Aiutooooooooo


A parte gli scherzi, capisco e condivido il tuo punto di vista. Però è anche vero che, soprattutto nel cinema horror di serie B degli ultimi anni, c'è un netto ritorno alle atmosfere degli anni '80. Con risultati alterni in quanto a bellezza o bruttezza del prodotto. Credo si tratti di più di una semplice "operazione nostalgia". Poi sono d'accordo che gli horror più sconvolgenti degli ultimi tempi sono nettamente più "crudi" per argomenti e scene. Che dire? Sono convinto che ci saranno occasioni di avere anche questo su DYD in un prossimo futuro (molto molto prossimo, anche per quanto riguarda le mie storie).

Ecco, Wolkoff l'ha detta molto molto giusta. Bravo!

mi accodo. ho sempre amato le trasferte "fuori porta" di dylan..tra muretti di sassi, dolmen, e nebbia.
Sarà pure troppo retrò per alcuni, ma a me l'old style affascina sempre.

D'altronde non è che "il nuovo" brilli spesso per originalità...

Di comitive di amici intelligenti che vanno in vacanza in capanne abbandonate ne ho viste parecchie negli ultimi anni.
Sui film non ne faccio un discorso legato all'epoca;
Per me molti film di Romero, o di Sam Rami, o di wes craven o Dario argento saranno sempre migliori di tanti horror visti nell'ultimo decennio (con poche eccezioni ).
Cito banalmente i mostri sacri ma ci sono anche tanti altri registi giapponesi, grindhouse, underground, indipendenti ecc. Ma mi dilungherei.
E starei ore a parlare di Bava o Deodato.
Quindi, castello in Transilvania o grattacielo Statunitense, non ha importanza, purché si scrivano belle storie.

Toglietemi tutto ma non il mio villaggetto sperduto, avvolto nella nebbia con i muretti di sasso...e le donne nude.

Skeletor, quoto anche te!

Halloween Express
Mi sono sempre piaciute le storie che durano tutta una notte, quelle nelle quali tutto puo' succedere. Tutto quello a cui assistiamo durante il percorso dalla tavola calda alla stazione di White Chapel intrapreso da Dylan e da Julie, sono piccoli eventi, con protagonisti anime perse che cercano ogni anno di prendere quel treno che li porterà verso una destinazione definitiva.
E come in ogni “viaggio”, si arriva alla meta cambiati.
Verso la fine c’è un pensiero che mi ha colpito molto e che è una delle più belle frasi incontrate nelle ultime storie di Dylan Dog. Questa: “il peso dell’esistenza non è qualcosa che possiamo imporre agli altri”.
I disegni sono davvero molto vicini al tratto di Dall’Angol di qualche anno fa, quindi hanno aggiunto quel pizzico di surreale che ha giovato molto alla storia raccontata.
Halloween Express è decisamente la storia che mi è piaciuta di più di questo numero del maxi.

Sul Filo della Spada
Trovo che la coppia Cavalletto – Dell’Uomo funzioni davvero bene. Il loro I sonnambuli mi colpì positivamente poiché al tratto “sessantino” e apparentemente “leggero” del disegnatore si contrapponeva l’impatto orrifico della trama. La scena con i pazienti che in preda ad uno stato di trance digrignavano i denti è limpida ancora nella mente.
In questa storia mi ha affascinato il concetto di desiderio e come questo possa possedere in maniera ossessiva chi lo prova. In tal senso il livello del racconto lo innalza la parte finale con il confronto- dialogo demone/Dylan. Molto suggestivo e riuscito.
Non mi ha convinto l’introduzione delle ragazze a la “occhi di gatto” seppur funzionali a rafforzare il concetto di cui sopra.

Anche qui c’è una frase che mi è rimasta impressa[list=][/list] e che condivido, ovvero quella riguardo la gente che non si accorge del mal di vivere di chi le sta accanto.

A cena con il morto
Buona introduzione e sulla sufficienza la parte intermedia. Tutto affossa con il finale.
Cossu invece mi ha convinto: il suo stile negli anni sta incominciando a piacermi.

Una grande, stupenda copertina di Gigi Cavenago. E purtroppo...poco più

Halloween Express
Storia piuttosto sballata e con sceneggiatura poco logica e confusa.
Alcune atmosfere mi hanno però intrigato e la figura femminile è decisamente interessante.
Sono sempre più fan del tratto di Pontrelli. Mi sta prendendo albo per albo sempre di più!

Sul Filo della Spada
Alcuni buoni spunti di sceneggiatura e di caratterizzazione dei personaggi per una storia che però scorre via senza lasciare nulla e con il solito finale caciarone che rovina un po' il tutto.
Dell'Uomo non è più quello di una volta.

A cena con il morto
Non malissimo questo Di Gregorio in una storia che non poteva che trovare spazio che in un albo fuori serie. Tutto sommato alcuni buoni spunti e una fortissima craterizzazione della ragazza di turno, veramente interessante. Alla fin fine si lascia leggere senza lasciare troppo amaro in bocca.
Cossu...è sempre Cossu da decenni!