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#350 - Lacrime di pietra
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 Oggetto del messaggio: Re: #350 - Lacrime di pietra
MessaggioInviato: dom nov 01, 2015 1:22 pm 
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Iscritto il: mer feb 27, 2013 10:03 pm
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Dies ha scritto:
In tal caso sarebbe stato gentile da parte tua spiegare cosa intendi per:
AndreaBerga ha scritto:
P.P.S. @Dies: che ne pensi della stampa realizzata da Ambrosini per Lucca e relativa alla sua storia?

Ambrosini ha realizzato una stampa (?!) di Lacrime di Pietra appositamente per Lucca? Una cover variant? Un'altra sua storia? Boh?!.


una STAMPA!

https://www.facebook.com/gliaudaci/photos/t.1140713229/933321533413171/?type=3&theater


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 Oggetto del messaggio: Re: #350 - Lacrime di pietra
MessaggioInviato: dom nov 01, 2015 3:48 pm 
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Etilpropano ha scritto:
Questo discorso sul femminismo c'entra così poco, ma così poco, che adesso mi metto d'impegno per sollevare un'altra questione.
Questo è un albo di estrema destra


Be', sappiamo tutti che il femminismo sta a sinistra. Per me, invece, non sta né a sinistra, né a destra. Io so soltanto che è fuffa ideologica e che, purtroppo, questa fuffa ideologica sta nell'albo e annichilisce le due o tre buone idee iniziali.
Ambrosini, consciamente o meno, per raccontare la storia della santa, si è buttato sul sociale (stupro, riscatto femminista, prostituzione, mafia, ecc.) quando, invece, doveva immergersi nelle profondità dei misteri della Chiesa. Alla fine, la storia è non è dissimile da ciò che leggiamo nelle cronache, così come è quotidiano, ordinario, il problema e il dolore della ragazza.


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 Oggetto del messaggio: Re: #350 - Lacrime di pietra
MessaggioInviato: dom nov 01, 2015 4:09 pm 
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Nicolas ha scritto:
Ambrosini, consciamente o meno, per raccontare la storia della santa
:o ...e chi ti dice che fosse questo lo scopo scusa?


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 Oggetto del messaggio: Re: #350 - Lacrime di pietra
MessaggioInviato: dom nov 01, 2015 4:20 pm 
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perché avrebbe dovuto immergersi nelle profondità dei misteri della chiesa!?


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 Oggetto del messaggio: Re: #350 - Lacrime di pietra
MessaggioInviato: dom nov 01, 2015 5:14 pm 
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Secondo me la visione ecclesiastica di Ambrosini sulla storia è molto simile a quanto dice Groucho a pagina 58
Spoiler!
Cita:
Una volta anch'io sono apparso alla Madonna...
...ma lei era molto scettica
:g:

E non si riferiva a LMV Ciccone...


A parte gli scherzi, visto che sto (in argomento) anticipo qualcosa sulla recensione che non scriverò.
Non mi sembra che qui Ambrosini voglia vergare scudisciate tematiche sul femminismo e le credenze confessionali. L'aspetto gretto del noir e dello squallore trucul-domestico di una famiglia di degenerati sono quelli che tengono banco...con una statua di contorno/collant(e), con qualche scosciamento a pagamento nel mentre.

Teniamo presente una cosa. La storia prende corpo da una simil-leggenda di ambientazione portoghese, sulla sfondo di una ruralità molto devota e pre-ottocentesca, che confonde mito/archetipo con sostanza di fede. Come nel caso del martirio della futura santa, che converte la rabbia in perdono nella versione ufficiale/edulcorata della vicenda da dare ai pecoroni, o massacra di odio atavico i suoi stupratori, ricorrendo ad una giustizia sovrannaturale più demonica che divina, da dare in pasto alle pecoracce, iniettate di diavolaggine negli occhi :evil: .

Nell'immaginario di Crispille quella storia/archetipo è ancora una ferita aperta e profonda, da assumere pro-identific(c)atio fino a diventare un punto di riferimento simil-ossessivo e un legame inquietante. Basti vedere come s'immagina il suo innamoramento con Dylan (p.60) e venga rampognata dall'immagine della statua, con i suoi pregiudizi contro gli uomini...che non sono come gli "altri".

Sarà una coincidenza, ma domenica scorsa mi trovavo nel Nord del Portogallo, a Guimarães per la precisione. E anche se non posso escludere la notte intrattengono i rapporti più trucidi o brucino i clienti molesti, le chiese di mattina erano strapiene di devote, con abiti molto pudichi e canti apaixonados da cantanti di fado a margine.


ALOHA E' MOLTO ARRABBIATA...

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 Oggetto del messaggio: Re: #350 - Lacrime di pietra
MessaggioInviato: dom nov 01, 2015 6:55 pm 
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Iscritto il: gio ago 20, 2009 12:26 pm
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[...] Proseguo, concludendo per iniziare, il discorso.

SPOILER ^^^^^^^^^
^^^^^^^ SPOILER
SPOILER ^^^^^^^^^
^^^^^^^ SPOILER



Ho votato con MOOOLTISSIMA fatica 7, ma se questa è la perla dell’anno, prevedo indigestioni di cozze a lunghissimo termine. :cry: .

Per farla breve: è la storia meno ispirata di Ambrosini per Dylan, risente dei danni/omaggi alla continuity, parte da uno spunto meno che minimo, e sfora su sentieri della meschinità familiar-noir più Napoleonici che Dylaniani in molte sequenze – in quella lentissima iniziale della panchina mancava solo che sbucasse Boulet ed eravamo al completo. Per quanto il Dylan ossigenato lo ricordi molto, come vedremo qualche pagina dopo.

Ma nonostante questo sa immergerci in caso di vita inquietante, non fornisce lezioni facili, infonde l’ambiguità del sovrannaturale iconico nel contesto del degrado umano, e mette alla prova i personaggi su cose non semplici da comunicare, fede compresa. Dialoghi essenziali, senso dell’incertezza imperante, (auto)suggestioni nel bujo, e stoccate qua e là rendono il piatto in certi punti appetitoso, ma alcune cose risalgono sullo stomaco lasciando un senso di occasione sprecata in più punti. Ad effetto gli occhi di fuoco e pietra nel racconto agreste, sulla diversità del perdono rispetto alla giustizia, personalizzata nel mistico castigo del nume tutelare, che tanto santo non è :o .

Molto bene i disegni e colorazione – specie nello sfumato del tramonto iniziale, nelle redlight peccaminose del night club o nella spettrale camera da letto di Crispille - ma io non sono un fan dei celebrativi a colori, quindi non mi dispiacerebbe una variant in b/n per apprezzare meglio Il Conte, con una copertina più decente… si spera, perché questa con tanto di posa alla “Lethal Weapon” dei due puttanieri davanti alla statua della non-meretriciabile merita pernacchie… di pietra :mrgreen: .

Inutile dire quanto non mi siano piaciuti i richiami coatti alla continuity per funzioni a loro non richieste… ma se non altro qui hanno il merito di non esser incoerenti tra loro e di ammiccare senza troppo markettismo. Certo che pensare che in una storia potenzialmente “indipendente” come questa bisogna spiegare come Bloch venga ricoverato solo per le conseguenze del caso Nora, che Groucho debba rinfacciare la perdita di Irma, che Dylan debba (auto)considerarsi revisionato nel suo rapporto con le donne, e che la questione del tesserino – forse sarà contento DearBoy – debba essere rivangata per coprire buchi logici, mi lascia molto interdetto sul concetto di narrazione per spezzonamenti da serie-tv che qui sopra CONTINUA A NON FUNZIONARE, se non come canale promozionale per inculcare l’arrembaggio del nuovo che scardina parametri per imporne altri :? .

Abbastanza penoso il Bloch acciecato d’ammmoure come da molti mesi: è lui qui ad aver perso le orbite, del proprio personaggio, dirottato su percorsi pirata… e poi si sa che il viagra a certe età provoca allucinazioni statuarie, mettendo sull’altare della santità anche delle maniache qualsiasi dal passato (giudache)ballerino. Almeno la parte sul falso appeal della moralità di facciata e delle buone intenzioni puntualmente deluse, rendono un tantino più complesso il suo percorso di inabissamento dentro la degenerazione della famiglia portoghese, con la perdita di qualsiasi piedistallo (caritatevole?) su cui innalzare la propria infatuazione, nel crederla “diversa” dalla altre :* .

Ancora più penoso il fatto che dopo 30 anni di assoluto riserbo tolleri (compiaciuto?) l’abuso sfacciato del suo Sherlock-nome di battesimo dalla prima suocera lusitana che gli capita a tiro, non bastandogli le occhiatine della comare di Wickedenzago o le rimpatriate con Carpenter. Come non è da lui quell’irruzione ridicoleggiante con la pistola puntata nel night-club (pp.49-51) soltanto per carpire qualche informazione dai cattivonzi su un non-crimine non-sospettato. Ma d’altronde l’amore da senesce(me)nza porta a questo e ben altro. Parkinson vi lovva tutte :3 .

Divertente l’intrufolazione surreale del Bullet(to) della danza in casa di Dylan, come il suo bisogno di sognare ma soltanto a tempo determinato. Repetita deflagrant: Ambrosini torna ad un teatro in fiamme, dopo quello di Dietro il sipario o il cinema di Angoscia.

Troppe inquadrature sulla segheria (già da p.57) per non sospettare qualcosa, senza tirare in ballo l’ipotesi di altre seghe…mentali. E la rivalsa della “santa” Donna – nomen amen – a suon di pistolettate contro i suoi ex-coazionisti (pp.69-72) mi sembra uno degli extra più evitabili dell’intera produzione ambrosiniana, Dix compreso, per quanto servisse un altro sacrificio in nome della statua invasante. Affrettato e cianfrugliato anche l’improvviso ravvedimento di Guillerme (pp. 76-79) nell’accoppare la madre ingombrante e confessare di botto tutta la bruttura delle passate magagne alla moglie :| .

Scadente se non avvilente fino all’intollerabile (per uno come Il Conte :( ) l’esito della colluttazione in falegnameria, con Dylan che chiede scusa dopo aver sparato, e Crispille che inciampa su una lama come dozzine di altre vittime sciagurate, ultima la tipa della Baraldi, che almeno ha la scusante di lavorare per Dylan da pochi mesi :dito: .

A Londra la statua non c’è più, Crispille neppure, ma se non avete dei buoni papponi e i clienti rompono, sapete a chi rivolgere le vostre preghiere, nel caso.

ALOHA NON SONO UNA SANTA, E NEMMENO UNA DONNA:
….SONO UN VIADOS, STATUARIO.

Spoiler!
...con un saluto a Dogares se ci legge, quindi :wink:

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 Oggetto del messaggio: Re: #350 - Lacrime di pietra
MessaggioInviato: dom nov 01, 2015 7:30 pm 
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mi piacerebbe capire dov'è il femminismo in questa storia e soprattutto dov'è la "fuffa" del femminismo.


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 Oggetto del messaggio: Re: #350 - Lacrime di pietra
MessaggioInviato: dom nov 01, 2015 7:38 pm 
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Lascia perdere, (ro?)bertuccia :)
Ognuno qui porta le sue tare personali per costruirci una storia. Ambrosini potrebbe trarne spunto per un prossimo albo... parecchio disturbante, ed insoluto, non c'è dubbio.
Comunque, ad una seconda lettura, questa storia non solo appare chiaramente né femminista né sessista, ma scritta da un punto di vista moooolto maschile - più da cliente che da offerente - e le donne ne escono tutt'altro che beatificate, presunte rivalse comprese. Sia quelle di carne che quelle di pietra.

ALOHA LACRIME DI COCCODILDO

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 Oggetto del messaggio: Re: #350 - Lacrime di pietra
MessaggioInviato: dom nov 01, 2015 7:52 pm 
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SPOILER
non le donne, ma le protagoniste ne escono in modo orribile, non meno gli uomini :D
donne assassine senza scrupoli, madri che sfruttano il corpo e le menomazioni della figlia, uomini che tradiscono le mogli, uomini alcoolizzati, ispettori in pensione che vanno a letto con una donna che potrebbe essere la figlia, ed è contemporaneamente una prostituta, uomini che stuprano e uccidono.
direi che è l'umanità a perdere qualche colpo in questo albo.


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 Oggetto del messaggio: Re: #350 - Lacrime di pietra
MessaggioInviato: dom nov 01, 2015 8:04 pm 
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Hai ragione...ma io mi riferivo a quelle presenti nell'albo, non a tutte le donne insieme/in generale nella visione di Ambrosini. E poi ti sei dimenticata delle mogli che tradiscono i mariti - come Crispy con Bullet prima di darsi all'antica e remunerativa arte :oops: .

ALOHA UNA ALLA VOLTA O TUTTE INSIEME?
Spoiler!
cit. da pagina 65, con la lapdancer che invita Groucho ad un'orgiata :3

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 Oggetto del messaggio: Re: #350 - Lacrime di pietra
MessaggioInviato: dom nov 01, 2015 8:27 pm 
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Iscritto il: ven feb 20, 2015 5:53 pm
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Su Ambrosini non si discute. :dito:
Il problema è che, ogni autore, bravo o non bravo, dovra' scrivere di un universo narrativo che non è piu' quello di Dylan Dog. :roll:
Ci avevano promesso downgrade e ci ritroviamo un vecchio pensionato di nome Sherlock,in crisi di terza eta', che non rideva (e trombava) dal 52. :|
L'unico al quale è andata bene è Bilotta, che ha piu' opportunita' narrative, mentre gli altri si dovranno adeguare a questo metauniverso senza basi e senza senso in cui hanno gettato questa serie. :cry:
I nuovi nemici e comprimari non funzioneranno mai. Su ogni fumetto, un personaggio, o funziona dopo tre pagine, o non funzionera' mai.
A Carpenter è stato concesso il lusso di 12 numeri per dire qualcosae non l'ha detta. :roll:

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Riflesso nello specchio,
vidi per la prima volta il mio vero oi.
https://www.instagram.com/dipintendo


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 Oggetto del messaggio: Re: #350 - Lacrime di pietra
MessaggioInviato: dom nov 01, 2015 8:37 pm 
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Iscritto il: gio lug 28, 2005 10:13 am
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hai ragione wolkoff! avevo dimenticato quello :?


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 Oggetto del messaggio: Re: #350 - Lacrime di pietra
MessaggioInviato: dom nov 01, 2015 8:56 pm 
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Iscritto il: sab ago 27, 2011 12:53 pm
Messaggi: 3407
Località: Valsesia
Lo sapevo che Wolkoff avrebbe condiviso il mio pensiero (espandendolo ovviamente) su questo NapoDylan e su Bloch. :oops:

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https://lastoriadidylandog.blogspot.com


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 Oggetto del messaggio: Re: #350 - Lacrime di pietra
MessaggioInviato: dom nov 01, 2015 9:20 pm 
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Iscritto il: sab dic 28, 2013 7:16 pm
Messaggi: 2544
Località: Noland
Votato buono. Storia da 7, disegni e colorazione da 9. Ambrosini ha fatto indubbiamente di meglio (su Dylan e altrove i capolavori non sono mancati), ma è (almeno finora) l'albo che comunque ho preferito in quest'annata sulla serie regolare (di poco, ma superiore a Il cuore degli uomini e a … E cenere tornerai cui avevo dato voti tra il 7 e il 7,5).

POSSONO SEGUIRE SPOILER

Se l'albo ha dei difetti questi non sono totalmente imputabili all'autore. Forse ha sofferto meno di altri l'imposizione del compitino-continuity (ad esempio meno della Barbato), ma anche qui, se l'obbligatoria presenza di Carpenter è passabile, crea ugualmente degli spazi vuoti nell'albo, delle scene inutili, così come i dialoghi di riferimento ad altri albi (mentre invece nemmeno una battuta sulla liason di Bloch nel 349), insomma tutte cose che finiscono per legare un po' chi scrive.
Anche a me sono sembrate eccessive alcune scene, come l'irruzione di Bloch o la resa dei conti nella segheria, ma ne ho trovate positive molte altre, come quelle oniriche (un marchio di fabbrica), certi confronti tra Dylan e Bloch o le bellissime pagine conclusive. E si coglie, magari non riuscita al 100%, l'intenzione dell'artista; evidente nel cercare momenti poetici, nel creare un'atmosfera malinconica, nello scavare nei personaggi, nelle loro debolezze bassezze deliri, pure nel pessimismo e nella misantropia di fondo che emergono dalla lettura. Un Ambrosini che vuole essere profondo come sempre, far discutere e riflettere, non dare nulla per scontato, con una trama più lineare che altrove, dove quello che guadagna in fluidità finisce forse un po' per perderlo in complessità.
Se una storia così, di questo tenore, fosse apparsa sulla serie Napoleone sicuramente mi avrebbe entusiasmato molto meno di altre, qui in Dylan Dog fa, a mio parere, un'ottima figura.
A proposito di Napoleone, è vero, qui Dylan appare molto napoleonico (ad esempio interagisce con entità psico-fantastiche come niente fosse), una figura come Crispille avrebbe potuto rientrare senza problemi nella galleria dei personaggi problematici incontrati dall'albergatore ginevrino, certe scene come sospese, ecc. però non si tratta di una storia interscambiale tra una serie e l'altra grazie soprattutto alla grandiosa e drammatica presenza di Bloch (reso da Ambrosini come personaggio complesso, lontano dalla macchietta), che non avrebbe potuto avere l'eguale in Dumas, anche per il rapporto, d'amicizia certo, ma meno profondo o non così paterno (con ciò che ne consegue: la meraviglia, lo scandalo del figlio nel conoscere certe pulsioni del padre) come quello che lega l'ex ispettore a Dylan.


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 Oggetto del messaggio: Re: #350 - Lacrime di pietra
MessaggioInviato: dom nov 01, 2015 9:45 pm 
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Aleksandr ha scritto:
A proposito di Napoleone, è vero, qui Dylan appare molto napoleonico (ad esempio interagisce con entità psico-fantastiche come niente fosse), una figura come Crispille avrebbe potuto rientrare senza problemi nella galleria dei personaggi problematici incontrati dall'albergatore ginevrino, certe scene come sospese, ecc. però non si tratta di una storia interscambiale tra una serie e l'altra grazie soprattutto alla grandiosa e drammatica presenza di Bloch (reso da Ambrosini come personaggio complesso, lontano dalla macchietta)


Ma guarda che non c'è nessun peccato originale nel proporre una storia dall'ambientazione/atmosfere napoleoniche, qui sopra...se ben scritta e una tantum, tra l'altro :wink: .
Il problema, a differenza tua, è che ritengo questo Bloch un personaggio complesso soltanto per/nell'essersi snaturato per esigenze narrative verso ciò che non è(mai stato). Non una macchietta ma un immacchiamento smelensato dell'originale, nato anche per creare clamore ed attenersi alle linee di rivisitazione generale che attanagliano questa pagine da oltre un anno, data l'incapacità di concepire buone storie a sé senza set-uppaggi di contorno negli interpreti principali, da rimettere forzosamente in discussione tramite pretestuosità finto-accidentali come questo infatuamento da panchinaro.

Aleksandr ha scritto:
Se una storia così, di questo tenore, fosse apparsa sulla serie Napoleone sicuramente mi avrebbe entusiasmato molto meno di altre, qui in Dylan Dog fa, a mio parere, un'ottima figura.


Appunto, tutto torna come vedi, ed a maggior ragione :D .
Con deflessione poco consolatoria verso standard di requirements al ribasso, sulla dylantestata.
Se questa fosse stata una storia pubblicata per Napoleone, su una cinquantina, si sarebbe piazzata tra le ultime 15 per valore... e poche storie. Anche perché al posto di Dumas si doveva ricorrere ad un altro vecho 'nnamurato qualsiasi per creare il contesto. Cosa che qui non si fa, ben sapendo che senza Bloch costruire un impianto narrativo suggestionante della terza età sarebbe stato quasi impossibile...e che invece gli elementi più dylaniati sono soltanto quelli in tributo alla continuity...che è tutto dire, ma non voglio dir oltre :| .

Non so se sia il caso di rivalutare Marty in quest'ottica...

ALOHA COME MI SPUTTANO LA PENSIONE

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