Cravenroad7

Posto anche qui il commento che ho fatto a questo Topo. Inutile dire che sono completamente d'accordo con voi, anzi, sono contento che Aleks, pur non conoscendo Sio, l'abbia percepito alla mia stessa maniera.

"Eccoci al commento (parziale) del topolino lucchese. 3127, se la memoria non mi inganna, e visto che sono in biblioteca senza voglia di fare niente non andrò a controllare

Dopo numeri e numeri di schifezza estiva, la panini sceglie bene un unico numero su cui catalizzare l'attenzione, con addirittura tre eventi in un Topo.

1) una storia di Casty-Faccini, probabilmente i due più in forma della batteria Disney attuale. Io amo Casty in tutte le sue forme, ma ho l'impressione che al Topo lo limitino: lui ha bisogno di storie lunghe, ariose, con intere pagine vuote che lascino spazio ai suoi disegni minimali ma espressivi. E lo riducono a poche pagine in cui non fa in tempo a creare una vicenda che già la deve risolvere. Perché? Perché per halloween devono ficcare dieci DIECIII storie in un numero solo. Peccato, lui merita ben altra considerazione. Faccini ai disegni sta diventando la fotocopia di Casty (che è la fotocopia di Scarpa); peccato anche qui, lessi una storia del '98 e aveva un tratto molto personale.
2) L'evitabilissimo Sio, chiamato solo per quel pugno di dollari che il suo nome garantirà alla Panini in copie variant da fargli autografare. Non è capace di fare una sceneggiatura, non sa gestire una narrazione mantenendo un minimo di attenzione in cinque pagine, non ha idee disney e allora ci porta il nonsense. Senza rendersi conto che nessun personaggio Disney del 2015 è realmente nonsense, ma tutti soggiaciono a regole di comportamento ben stabilite. Scimmiotta il miglior Faraci umoristico (Le cronache dei sette laghi) ma fa una grama figura al confronto. Di tre storie (un solo autore con tre storie su un numero? Da dove viene questa discriminazione improvvisa?), la prima è anonima e pretestuosa, la seconda (con la Ziche ai disegni) è più azzeccata e godibile, ma soffre un'ultima vignetta, a mio avviso, troppo sgangherata, la terza l'ho lasciata lì dopo due pagine.
Mandatelo via.
3) PK, che non ho letto perché leggo tutta la storia insieme. Solito inserimento pretestuoso di un'anteprima con l'unica finalità di vendere una copia in più tra gli appassionati. Lurido espediente commerciale che non aveva mai avuto casa sul Topolino.

Le altre storie le salto allegramente, come da due mesi a questa parte.

Tengo a precisare che, quando parlo di "schifezza estiva", intendo proprio roba illeggibile che negli ultimi dieci anni non mi aveva mai interrotto la strada verso l'apprezzamento generale del fumetto disney. Beh, ce l'hanno fatta, non rinnoverò l'abbonamento, anche perché tanto la Panini mi concentra tutte le storie interessanti in un unico numero... e io mi prenderò quello (o una delle innumerevoli variant/ristampe/riedizioni che faranno).
Continuo solo con i grandi classici. Fino a che non distruggeranno pure quelli

Notizia misto positiva nel grigiore negativo disneyano: ristampa omnibus di MMMM in due volumi.
Che purtroppo costano 35 euro l'uno
E ovviamente restano dove sono "

Fondamentalmente sono d'accordo su tutto, però a proposito di pk due cose (fermo restando tutto il discorso di lucca eccetera). Il prologo di pk mi ha fatto ridere molto più di quanto abbiano fatto le storielle di Albrigi (quindi mi ha fatto ridere) insomma, è molto gustoso per essere solo 5 pagine. E poi, termina con una cosa che credo sia proprio l'innesco della saga (che sarà di 15 pagine più lunga rispetto a Potere & Potenza). Insomma, non si può ancora dirlo con certezza ma quelle pagine potrebbero avere un senso nell'economia generale della storia.

p.s. la seconda storia, quella di Buratti, recuperala che secondo me non è male.

Io mi chiedo perché tra tanti fumettisti eccellenti che abbiamo in italia, alla fine quello che spopola è Sio? Io lo trovo di una scontatezza disarmante. E anche il disegno non lo trovo originalissimo. ... mah!

Bel commento Leonearmato. Avendolo letto spesso, quasi tutti i numeri in edicola negli ultimi mesi, posso confermare che molti, ma davvero molti, appena letti sono subito dimenticati e non solamente per le storie riempitive (quelle ci sono sempre state e sempre ci saranno, poi alcune sono buone e altre pessime, ma è un altro discorso e comunque si presentano già di per sé come storie leggere, senza troppe pretese, di corto respiro) quanto proprio le storie "principali", 1 o 2 per numero, quelle che dovrebbero essere l'asse portante.
Si è conclusa la saga di Pippo reporter a mio avviso con una storia discreta, ma sbagliata, troppo insistita sul parallelo con l'opera lirica e col cercare un aggancio di continuity, che è stato sì simpatico, ma anche stonato, dove il protagonista è quasi assente, poco più che uno spettatore (si direbbe Gambadilegno il vero protagonista). Una saga che, per quello che ho letto (la metà delle storie, poco meno poco più) non mi ha certo esaltato, ma di indubbia qualità (scrittura & disegni), con un penultimo numero davvero molto bello. Come non mi ha esaltato (anzi meno ancora) la saga dei milioni di Paperone.
Casty sì, tutto quello, o quasi, che ho recuperato di suo è dal 7 in su, questa di Halloween sembra molto una storia su commissione, scritta con la mano sinistra, con l'esigenza di essere in tema-simpatico-fantastico come ci si aspetta da lui-breve come richiestogli.
Penso anch'io che d'ora in avanti diverrò più selettivo, guardando sul sito internet le storie contenute nell'albo in edicola, le anteprime e decidendomi all'acquisto sulla base di autori (sceneggiatori e disegnatori) o magari sensazioni. Se ci fossero Casty, Enna, Artibani, Cavazzano (meno brillante, forse più sbrigativo, però sulle storie danesi), Celoni, De Vita (un bel po' di spanne sotto quello di una volta, ma comunque accettabile), Gervasio (bello il suo Fantomius, anche s'era meglio lasciar avvolte nel mistero le origini), ecc. procederò all'acquisto, altrimenti no. Altri autori per ispirazione che mi darà la storia, ad esempio Panaro che scrive molto, ma discretamente, spesso è lui da solo a tenere in piedi diversi numeri con le sue storie sempre almeno dignitose e con personaggi sempre ben resi.

I grandi classici è un'ottima pubblicazione, non la prendo quasi mai, ma unicamente per il motivo che di solito, come minimo, più della metà delle storie contenute le ho già lette in passato.
Deluso, ma era prevedibile, dai Classici, in teoria dovrebbero rappresentare il meglio di quanto apparso dagli anni '90 sino ad oggi ma, se è vero che non ci siano stati poi troppi capolavori, è altrettanto vero che qui per i capolavori non c'è proprio posto. Degli autori migliori in attività non compare mai, o rarissimamente, una storia (forse per tenerle da parte per altri progetti più succulenti e remunerativi), basti dire che in quasi un anno che guardo l'indice di questa testata non è mai comparso una volta il nome di Casty e si è detto molto, se non tutto. Il Disney Big poi segue lo stesso andazzo, l'ho preso poche volte, ma ogni volta su una ventina di storie ce ne saranno un tre (ad andar bene) davvero eccellenti.
Queste testate le acquisto e acquisterò solo quando o comparirà un Casty (e pochi altri) che non ho letto o una o più storie insieme di Rodolfo Cimino, dagli anni 2000 in poi, che mi sono perso e che, vuoi a volte discontinue, vuoi a volte ripetitive, le trovo però sempre divertenti e fantasiose.

Grazie, Aleks
Sono molto d'accordo con tutto quello che hai detto: dal Cavazzano danese, ai Classici.

Oggi mi sono soffermato un po' in edicola (va bene, anche perché la figlia del proprietario è una venticinquenne-circa carina ) nella sezione Disney, ho sfogliato i Grandi classici di questo mese e non mi è parso eccezionale, contiene Paperino calciatore, una storia lunga e sconclusionata che da sola occupa 1/4 dell'albo. Ho preso invece, pur se qualche storia l'avevo già letta, il Paperino di novembre. Direi proprio che presenta un indice di tutto rispetto: contiene un'inedita di Rota, poi Paperino e l'affare delle terre rare che ricordo bella, Zio Paperone e Rockerduck all'ultimo stadio discreta, Zio Paperone e la difesa a oltranza di Cimino, Zio Paperone e i guardiani del tempo di Gentina (un signor sceneggiatore) disegnata da un De Vita robusto.

Ho letto anche io le storie di Sio sul 3127, a parte l'ultima che, seppur di una banalità disarmante, almeno un sorriso lo strappa (il 90% merito dei disegni ), le altre due, sono davvero senza senso. Non sono nonsense, parola abusata quasi quanto la parola "citazione " su Dylan Dog, sono proprio senza senso. I personaggi sono completamente fuori registro e questa è la mancanza più grande, perchè non si percepisce neppure la minima volontà da parte dell'autore di essere fedele, un minimo, ai personaggi.
Eppure le star dovrebbero essere loro e non lui.

Tutto questo accadrà ieri: un Casty del suo livello, quindi ottimo. E ottimi anche i disegni sempre di Casty e Bonfatti, resa benissimo la parte d'epoca, con ambientazione anni '30 e personaggi dalle fattezze che ricordano il Topolino del periodo ed il suo mondo (d'animazione, di fumetto). Si procede nella lettura col senso di meraviglia continuo tipico delle migliori storie di questo autore.

Non sono un appassionato di PK, ma Il raggio nero si legge davvero volentieri, mi dispiace quasi di aver saltato la prima puntata.

La nuova di Casty è un capolavoro assoluto.

La qualità media di questo numero è impressionante. Forse una delle più alte di sempre.

70 e passa pagine di un Casty che mi ha ricordato in qualche modo ancor più del solito lo Scarpa degli ultimi tempi (Topolino e la magia del Natale) e PK.

Comunque Casty è l'unico sceneggiatore attivo in grado di regalare storie lunghe, emozionanti e profonde al pari dei grandi del passato. Bravissimo

Ho letto anch'io la storia di Casty e confermo i vostri giudizi: davvero molto bella. Qualcuno sa come Casty e Bonfatti si sono divisi i disegni?

In lettura anche Topolino, ormai il weekend non mi basta più.
Degli adattamenti di John Green vedo che non ne parla nessuno, ma, ad una prima occhiata mi sembrano davvero belli, vintage ma al contempo sperimentali.
La storia di Casty e Bonfatti, si preannuncia una succulentissima lettura e sono curiosissimo di leggere la continuazione de IL RAGGIO NERO.

Unico amletico dubbio: su cosa mi butto prima?

Casty senza dubbio Le due brevi, che sembrano originali per il tratto, non mi sono sembrate granché, probabilmente sono semplici trasposizioni da una serie animata, col difetto che nel fumetto perde di dinamicità.


Me lo son chiesto pure io, mah, a occhio potrei ipotizzare che i personaggi di Topolino, Minnie e Pippo del presente siano sempre disegnati da Casty (riconoscibile il tratto, pur meno accentuato di una volta, scarpiano), Gambadilegno (presente e passato) mi sembra diverso dal suo solito, che l'abbia disegnato Bonfatti? Sui personaggi del passato è difficile stabilirlo visto quanto richiamino ovviamente il fumetto e l'animazione dell'epoca (se anche li avesse disegnati tutti Casty vi avrebbe adattato il suo stile). Sugli ambienti impossibile dirlo, però certi edifici e luoghi chiusi mi sembrano più asfittici, poco castiani (di solito più arioso).

Letta. Che dire, una delle più belle storie Disneyane di tutti i tempi. Casty è geniale. Ottima la realizzazione.
È una di quelle storie che te le ricordi per sempre e che ogni tanto ti fa piacere rileggere.

Ma quanto è simpatico il Paperoga di Faccini?