Ho votato mediocre, anche se la media delle tre storie è 5,5 (la prima 5,5 la seconda 6 la terza 5), quindi in difetto perché, a parte Pontrelli, i disegni non erano tali da alzare la valutazione e su tre storie almeno una buona, da 7, mi piacerebbe leggerla.
POSSONO SEGUIRE SPOILERHalloween ExpressStoria d'occasione per Halloween, come ce n'era una l'anno scorso e ci saranno in futuro, una trama inconsistente, non è del tutto negativa per via di un pugno di scene accattivanti e di un bravo Pontrelli nel saper creare l'atmosfera adatta (alcune sue tavole le ho trovate ad effetto, qualche vignetta con un'aria un po' trascurata però c'è). Mi ha dato l'impressione di essere piuttosto pretenziosa mostrandoci numerosi personaggi storici a mo' di sfoggio, nei dialoghi che vogliono essere brillanti e a volte sono legnosi e nei rimandi a
Ho ucciso Jack lo squartatore. Nulla da eccepire invece sul tentativo di romanticismo.
Una curiosità: i due innamorati hanno i nomi degli attori del ciclo di tre film iniziati con quel Rohmer for dummies che è
Prima dell'alba (Julie Delpy ed Ethan Hawke).
Sul filo della spadaAccettabile. Si porta un incubo orientale, nipponico, da Dylan. Ha per me un indubbio fascino, così come i rimandi nuvolettosi alla storia del samurai, dove però Dell'Uomo avrebbe dovuto essere ben più evocativo (avrebbe dovuto esserci Accardi). La storia non annoia e si vede la passione di Cavaletto nel costruire e connotare i suoi personaggi, anche i secondari, senza annoiare, seguendoli anche dopo che la vicenda si è conclusa, come Dylan che lascia Nanako, la fine di un amore frutto di bramosia (come d'altre bramosie s'era narrato prima) e nient'altro l'ho trovato tutt'altro che banale. La vicenda e il suo svolgimento, come detto da V.M., segue un canovaccio abusato nelle vicende dylaniate e nel finale si registra troppa caoticità che finisce per nuocere (l'avevo già notato ad esempio ne
L'armata di pietra). Comunque Dylan che di fronte al mostro lo vince ragionando e ragionandoci mi sembra molto in carattere col personaggio e con le sue migliori peculiarità, un Dylan che avesse risolto a colpi di katana magica non l'avrei digerito.
Compaiono, coi nomi dell'anime, ma d'aspetto diverso
A cena con il mortoMediocre. A proposito di canovacci stra-abusati eccone uno sulla falsa(molto falsa)riga de
Gli uccisori, con persone che impazziscono all'improvviso e scoprono la vocazione del macellaio.
Personaggi stereotipati, dialoghi banali, solito vizio di Di Gregorio di annacquare l'indagine in microstorie (soffermandocisi decisamente troppo, vedi quella della segretaria), finale fuori luogo in cui interviene uno 007 a far sfracelli col solito Dylan passivo (altra tipicità delle storie meno riuscite di questo autore). Peccato perché lo spunto di un ristorante che serve portate che risveglino nelle persone lati malvagi non era male, poteva essere risolto meglio (chissà, magari ispirandosi a
La specialità della casa , racconto di Stanley Ellin, portato sul piccolo schermo in
Alfred Hitchcock presenta), ma per tenere con una storia così “classica” in tutte le sue pagine serviva ben altra verve ed inventiva in sceneggiatura. Cossu non aiuta, ma era prevedibile.