Bel commento Leonearmato. Avendolo letto spesso, quasi tutti i numeri in edicola negli ultimi mesi, posso confermare che molti, ma davvero molti, appena letti sono subito dimenticati e non solamente per le storie riempitive (quelle ci sono sempre state e sempre ci saranno, poi alcune sono buone e altre pessime, ma è un altro discorso e comunque si presentano già di per sé come storie leggere, senza troppe pretese, di corto respiro) quanto proprio le storie "principali", 1 o 2 per numero, quelle che dovrebbero essere l'asse portante. Si è conclusa la saga di Pippo reporter a mio avviso con una storia discreta, ma sbagliata, troppo insistita sul parallelo con l'opera lirica e col cercare un aggancio di continuity, che è stato sì simpatico, ma anche stonato, dove il protagonista è quasi assente, poco più che uno spettatore (si direbbe Gambadilegno il vero protagonista). Una saga che, per quello che ho letto (la metà delle storie, poco meno poco più) non mi ha certo esaltato, ma di indubbia qualità (scrittura & disegni), con un penultimo numero davvero molto bello. Come non mi ha esaltato (anzi meno ancora) la saga dei milioni di Paperone. Casty sì, tutto quello, o quasi, che ho recuperato di suo è dal 7 in su, questa di Halloween sembra molto una storia su commissione, scritta con la mano sinistra, con l'esigenza di essere in tema-simpatico-fantastico come ci si aspetta da lui-breve come richiestogli. Penso anch'io che d'ora in avanti diverrò più selettivo, guardando sul sito internet le storie contenute nell'albo in edicola, le anteprime e decidendomi all'acquisto sulla base di autori (sceneggiatori e disegnatori) o magari sensazioni. Se ci fossero Casty, Enna, Artibani, Cavazzano (meno brillante, forse più sbrigativo, però sulle storie danesi), Celoni, De Vita (un bel po' di spanne sotto quello di una volta, ma comunque accettabile), Gervasio (bello il suo Fantomius, anche s'era meglio lasciar avvolte nel mistero le origini), ecc. procederò all'acquisto, altrimenti no. Altri autori per ispirazione che mi darà la storia, ad esempio Panaro che scrive molto, ma discretamente, spesso è lui da solo a tenere in piedi diversi numeri con le sue storie sempre almeno dignitose e con personaggi sempre ben resi.
I grandi classici è un'ottima pubblicazione, non la prendo quasi mai, ma unicamente per il motivo che di solito, come minimo, più della metà delle storie contenute le ho già lette in passato. Deluso, ma era prevedibile, dai Classici, in teoria dovrebbero rappresentare il meglio di quanto apparso dagli anni '90 sino ad oggi ma, se è vero che non ci siano stati poi troppi capolavori, è altrettanto vero che qui per i capolavori non c'è proprio posto. Degli autori migliori in attività non compare mai, o rarissimamente, una storia (forse per tenerle da parte per altri progetti più succulenti e remunerativi), basti dire che in quasi un anno che guardo l'indice di questa testata non è mai comparso una volta il nome di Casty e si è detto molto, se non tutto. Il Disney Big poi segue lo stesso andazzo, l'ho preso poche volte, ma ogni volta su una ventina di storie ce ne saranno un tre (ad andar bene) davvero eccellenti. Queste testate le acquisto e acquisterò solo quando o comparirà un Casty (e pochi altri) che non ho letto o una o più storie insieme di Rodolfo Cimino, dagli anni 2000 in poi, che mi sono perso e che, vuoi a volte discontinue, vuoi a volte ripetitive, le trovo però sempre divertenti e fantasiose.
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