Cravenroad7

Anche goccianera era di 4. li pubblicavano insieme.

Indeciso a lungo, alla fine l'ho comprato soprattutto quando ho visto che copertina stupenda erano riusciti a tirare fuori. Mi piace l'idea che i cattivissimi siano così preminenti e che si parta con questa idea: alle volte quando si vuole introdurre un arcinemico per un personaggio già esistente si sorvola sul fatto che il cattivo sarà talmente figo e superpotente che se ne sbatterebbe le palle del tuo eroe se non fosse che tu lo vuoi tirare in mezzo ad ogni costo (ogni riferimento a bla bla è puramente voluto). Quindi trovo promettente il fatto che le sue nemesi nascano insieme con lui e non dopo.
La storia in sé non è nessun capolavoro, Morgan viene presentato il stile simil-Lukas (e simil-tutti gli altri) e per vederlo meglio dovremo aspettare un po'.
L'ambientazione è affascinante, gotica e spaventosa: tutto quello che deve essere per un fumetto di questo tipo. Lo stesso non si può dire di Chiaverotti stesso, che mi sembra come dialoghista inadatto ad un pulp/horror/thriller e tende sempre verso una certa retorica nella formulazione delle frasi, quando proprio non usa espressioni a dir poco bizzarre una dietro l'altra.
Più della metà delle battute dei personaggi (sono importanti? non saprei dire, l'unico che mi dice qualcosa è Morgan) sono quelle che CinemaSins definirebbe clunky exposition, ovvero cercano palesemente di introdurti al maggior numero di elementi nel minor tempo possibile per farti conoscere meglio l'universo in cui è ambientata la storia. Soprattutto in una serie, questo è decisamente superfluo se non controproducente


Detto ciò non entro nei dettalgi della vicenda, è bellina ma non autoconclusiva. Dico solo che mi è piaciuto moderatamente, abbastanza da convincermi subito a comprare il secondo ma non tanto da gridare al capolavoro, e nemmeno al bravino. Però sono molto curioso, questo sì.

Difficile farmi un'opinione o dare un giudizio sia sulla storia, di cui ho letto solo il primo tempo, sia sulla serie. Sulla prima si potrà farlo il mese prossimo, per la seconda bisognerà aspettare minimo un 5-6 numeri perché si instradi in un percorso ben definito.
Molto suggestiva l'ambientazione, così come l'uso della tricromia, i toni cupi, le atmosfere gotico-noir, le spruzzate surreali, il ruolo dei media. Mi immaginavo un primo numero più thriller, più misterioso, più ironico, ma non ne sono rimasto deluso. Va tenuto presente il carattere spesso fortemente introduttivo del personaggio, del suo mondo (del suo passato in questo caso - ma funzionale alla storia) di molti esordi (la storia dei fumetti e quella letteraria, soprattutto di genere giallo, di esempi ne è piena), che può andare a discapito della narrazione in sé stessa. Il difetto principale imputabile alle spiegazioni è che finiscono col depotenziare il carico di mistero di Morgan Lost e non solo (ad esempio conoscere il perché della presenza dei monumenti egizi in ogni dove finisce per toglier loro una parte d'inquietudine).
Da sempre estimatore del Dylan Dog di Chiaverotti, per ora mi sento davvero curioso riguardo questa serie, come non lo ero stato per Brendon (sarà anche per l'ambientazione che mi lasciava distante, l'ho letto pochissimo).

Non l'ho ancora letto,
Ma solo a me come atmosfera e personaggio mi ricorda questo qui ?

Una cosa che mi piace di Chiaverotti è che scrive per il suo pubblico, e probabilmente il suo pubblico vuole da lui ciò che a lui piace scrivere.
Tettone svestite, buoni sentimenti, omicidi bizzarri, atmosfere decadenti e oniriche.
È in fondo un bambino cresciuto che scrive per bambini cresciuti. E lui e i suoi lettori, tra cui il presente estensore di questo commento, sono cresciuti con le fiabe dei Grimm.

E dici niente.
@rkc Chiaverotti è stato abbastanza chiaro : siamo NOI che vediamo il mondo come Morgan Lost. Questo giustifica il rosso anche dove lui non c'è. Perché ci siamo noi.

E' difficile, molto, pronunciarsi già su un primo numero. Secondo la mia esperienza puoi trarre un giudizio positivo solo se la prima storia ti ha talmente colpito che dici "Questo fumetto è il mio fumetto!".
Ognuno di noi può, però, farsi una idea del futuro di questo fumetto e, come in ogni cosa, segnalare alcuni elementi positivi ed altri negativi.
Seguono
SPOILER.... SPOILER... SPOILER...SPOILER...SPOILER...
Disegni belli, mi sono piaciuti.
Storia: classica, a tratti semplice, da sviluppare (mi ricorda, come motivazione del protagonista, il famoso film "Il corvo").
L'Egitto qui ci viene proposto con molta più forza, impregna tutto l'albo con il suo fascino e qui troviamo anche un elemento che, se non ricordo male, ha qualcosa in comune con Brendon: gli assassini con le maschere egizie. Gli adepti della Luna nera non erano forse simili a questi due assassini per tipologia? Chiaverotti deve amare molto l'Egitto.
Contro: di contro abbiamo che, se le storie saranno ambientate sempre nella stessa città, potremmo stufarci presto dello stile egizio. In questo Brendon, che spaziava tra più ambientazioni, era più libero e diversificato.
Morgan: ancora è presto per giudicarlo ma la caratteristica dell'insonnia è un elemento molto caratteristico e tutti i personaggi principali che si rispettino devono averne uno. Insonnia, aspirina, visioni fanno di Morgan Lost un personaggio molto "condito".
L'albo in tre colori: genialata per far immedesimare il lettore nell'aspetto, forse, più caratteristico di ML: il daltonismo! Da quello che ho capito, ML vede esattamente come la colorazione delle pagine, ergo il lettore vede nel suo stesso modo! Non è scelto a casa, secondo me.
Contro: se si parlerà, come credo, sempre di un cacciatore di taglie la storia potrebbe risultare noiosa. Brendon era sì un Cavaliere di Ventura ma i suoi casi spaziavano su molte tematiche, spero Chiaverotti riesca a fare lo stesso anche per Morgan Lost, altrimenti a lungo andare potrebbe apparire ripetitivo e scocciare.
Ambientazione: come anche Brendon, ML vive in una realtà diversa dalla nostra, questo offrirà all'autore vari modi per "giocare", creando spesso qualcosa che non si aspetta. E' un modo per essere liberi, non avere delle gabbie come invece succede per i personaggi che si muovono nella nostra realtà o in una realtà precedente e già scritta.
FINE SPOILER.... FINE SPOILER.... FINE SPOILER......FINE SPOILER..........FINE SPOILER


in conclusione direi che abbiamo un personaggio abbastanza caratterizzato e singolare, tempo molto "adattabile"...
Io sono fiducioso e aspetto almeno 5 o 6 numeri prima di dare un giudizio che resterà sempre molto personale.
Buona fortuna Chiaverotti!

Bentornato Claudio.
Brendon non l'ho mai digerito, ma questo Morgan Lost mi intriga molto di più. Numero 1 positivo, aspetto il secondo per farmi un'idea più precisa.

interessante osservazione

Architetture futuriste alla Sant'Elia....il bar come nel nighthawks..cosa volere di più?

Morgan Lost gronda Chiaverotti da tutti i pori, con tutti i suoi pregi e difetti. Quello che traspare, però, a lettura ultimata è un amore spropositato per il fumetto in generale e una voglia quasi fanciullesca di stupire il lettore. Il Chiave è rimasto fuori tempo massimo e questo non è necessariamente un difetto. Per me, che amo le storie di Chiaverotti (pur non avendo mai letto Brendon), è stato un bel tuffo nel passato.

Se amate il trash, il noir con alcune venature horror, i caratteristici voli pindarici di Chiaverotti, Morgan Lost è la giusta commistione di questi elementi.

ottimo inizio per un personaggio accattivante, alla sin city.
la colorazione è un tocco in più e non da poco, si unisce ai disegni spettacolari, rendendo ogni tavola un'ebbrezza visiva.
unico difetto l'evidente scarsa familiarità dell'autore con la tipologia di fumetto, e questo si nota parecchio nei dialoghi.
non basta dire "i nostri sgozzatori preferiti" per essere pulp e selvaggi, bisogna allinearsi costantemente al genere e purtroppo chiaverotti non lo fa.
è un po' come se io mi vestissi da dark lady e girassi in latex e frustino, posso avere abbigliamento fantastico e un gran trucco, ma si vede che sotto sotto, non sono affatto una vampirona dark lady, ma sono più una peanuts.
in poche parole: sarei costruita bene, ma non sarei IO.

naturalmente continuerò a prenderlo, sono estremamente fiduciosa.

Secondo me non voleva essere pulp. Mi ha ricordato molto il silenzio degli innocenti e il Dylan dei primi cento numeri. Ho trovato meravigliosa la scena

Più che Il silenzio degli innocenti, la similitudine è con Red Dragon (aka Il delitto della terza luna se vogliamo limitarci al romanzo aka Manhunter se vogliamo ricordare la prima incarnazione cinematografica dello stesso). Non a caso Regina di cognome fa Dolarhyde, altro chiaro rimando all'opera di Harris.
Per un dylaniato di vecchia data è stato anche un piacevole dejà vù ritrovare I figli di Seth, creati dallo stesso Claudione nella "Mummia".

Il Chiave riutilizza spesso i suoi personaggi, lo squalo, i figli di Seth, Mana Cerace, lo spaventapasseri, anche il tatuaggio ritorna spesso. Poi sulle donne del Chiave ci sarebbe da scrivere parecchio, guerriere Nimpha in vestitini sadomaso, assassine procaci in guepiere ecc.


Chiaverotti e' molto autobiografico nelle sue cose, fa parte del suo stile e a me, personalmente, piace tantissimo il fatto che tutti i suoi mondi siano in qualche modo legati insieme da un filo...rosso.