la casa delle memorienon c'è niente da fare, questo è il vero dylan dog, apparentemente distopico, in realtà ci sono tutti gli ingredienti fondamentali del personaggio, maneggiati come solo sclavi sapeva fare
come definire altrimenti il racconto nel racconto, un piccolo capolavoro dentro il capolavoro, dedicato a claudio amato: tra l'altro la tabaccaia di amarcord mi ha sempre inquietato...
oppure l'episodio del marito che compra la colazione all'ex-moglie, o quello del figlio prediletto incatenato in cantina, oppure il prologo dellamortiano, tartini in mp3, l'indagine alberghiera
zombi che parlano di filosofia, politica, sociologia, ma anche e soprattutto di sè stessi e a noi stessi, la perdita, l'eutanasia, il ricordo, la speranza, l'oblio, la fuga...
casertano una garanzia, si diverte anche ad omaggiare i suoi capolavori del passato, attraverso lo specchio, memorie dall'invisibile, eccetera eccetera
molti volti noti, come sclavi e stano a pagina 14, mentre groucho e bloch vengono sostituiti dalla morte e dalla figlia di jenkins, che comunque è meglio di rania e carpenter...
un albo che entra prepotentemente nella mia top 100 di dylan dog, come si fa a dare meno di ottimo a un albo del genere, ma che bilottiani della domenica siete...
da zagoriano mi viene da fare un paragone: il pianeta dei morti è la versione dylaniana di INCUBI... buona la copertina di carnevale...
CLASSICO
voto 9+