Cravenroad7

macchèstaiadì...

Tra il 1995 e il 1997 Manfredi ne ha scritte una decina.
Leggile e poi dimmi se, oltre ad essere un bravissimo sceneggiatore, ti sembra adatto a scrivere DD!
Comunque il mio discorso era un altro...stiamo scivolando OT

Le uniche che mi piacquero furono I giorni dell'incubo e la doppia Aracne. Poi dici bene, si parla di ormai 20 anni fa. Dopo ha scritto ottimi lavori. Magico Vento non l'ho letto ma Volto Nascosto e Shangai Devil sono piuttosto diversi da DD.

Non è un problema di diversità. Quanto di continuità, nell'ispirazione.
Per quanto possa essere talentuosamente dinamico e multitasking/polymath, probabilmente uno come Manfredi ha "già dato" in termini di idee dylaniane durante quegli anni di produzione. Adesso come adesso - escludendo il problema della rimodulazione per "fasi" ed altri mutamenti strombazzati come epocali - non avrebbe molto da dire per un soggetto dylaniano, essendosi giocate già le sue carte, o perlomeno non proverebbe interesse per una continuità di ispirazione tale da portarlo ad oltre 4/5 storie l'anno, diventando da guest-star >> semicolonna.
E lo stesso dicasi per uno come Chiaverotti il cui disinteresse verso Dylan nasce da precise motivazioni, non ultima la consapevolezza di aver "già dato" per quanto riguarda la sua stagione, e di non sentirsi a sufficienza motivato/ispirato ad aggiungere alcunché di nuovo di sua fattura, fino a ritornare bandiere attiva di queste pagine .

Complice, forse, anche quella parte di buon senso autocensorio di cui non sono partecipi altri autori, che evidentemente perseverano nel non aver il pudore di chiudere il rubinetto delle loro insulse storielle a secco di spunti, ma fradice di inchiostro da rotativa, bello che avviato .

Detto questo l'ipotesi - distopica? o zombesca, nel senso che dobbiamo aspettare l'apocalissi delimortaccivarii... - di un Bilotta supervisore generale non mi dispiacerebbe, se non altro per la sensibilità dimostrata nei confronti del protagonista, violata in modo cialtronesco da altri autori per fini ancora tutti da dimostrare, ma dagli esiti attualmente patetici. E' indubbio che scrivere Dylan è nelle sue corde. Avrei più dubbi se con un incarico di quella portata potrebbe trovare una squadra di co-pensatori tali da ricondurli (di con-tatto) alla sua scuola stilistica/di pensiero, pur con le singole differenze insite nel libero talento individuale di ciascun autore .
Anche perché fare l'autore è una cosa, fare i coordinatori un'altra. E tutti i dissensi o flop riscontrati dalla gestione Recchioni lo dimostrano, quando le sue storie trovano (quasi) sempre voti alti nella media...mentre quelle da lui selezionate invece sono spesso meritevoli del plotone di esecuzione per gli avallatori e montagnu di co(w)tali vaccate .

Se non altro è indicativo il fatto che di questi tempi le pubblicazioni che mi soddisfano di più sono quelle che non c'entrano nulla con gli attuali progetti travianti della serie regolare. Dell'OB quest'anno mi sono ben piaciute 5 storie su 6, con voti oltre la sufficienza. Lo stesso dicasi per questo PdM molto ben scritto, per quanto penalizzato da non poter sviluppare una trama sul corto, per concentrarsi invece sulla perenne ri-riflessione rimestante del proprio microcosmo parallelo, con contenuti in re-cap e sviluppi da retroscenare.
Se riformano pure i CF in modo credibile, stai a vedere che finalmente l'inedito verrà dichiarato sperimentalmente laboratorio precario per devianze arbitrarie di rigorosa tronfiaggine improvvisata in carenza d'idee.
Ceprovamomanuncecredemonoiperprimi. Bastakececredetevointanto .

ALOHA IN RISTAMPA

Io ci metto pure la breve del magazine.
Ormai conviene comprare più gli albi speciali che quelli regolari.

Vabbé, ma per un po' di rosso su b/n non posso piangermi dozzine di pagine di servizi inutili, ed una lunga storionzola per regazzetti di un pur dignitoso Brindisi.
Cosa che temo si ripeterà questo mese...

IMAGAZINE...AMI UN ALOHA

Ma io parlavo delle due pagine di Bacilieri

"Ci sono rimasto male... "
(G.G.)

scusate, forse mi son perso qualche passaggio... in mai più ispettore bloch quando a jenkins viene l'infarto ,all'ospedale dicono che non ha nessuno...da dove è uscita sta figlia ora?

Gli avvenimenti si svolgono trent'anni dopo...e lei non sembra averne nemmeno 25. Quindi potrebbe essere nata dopo...certo, la cosa ben più strana così sarebbe un altra. ...

ovvero?la madre?

Si può benissimo considerare quella dei morti viventi di Bilotta come una realtà alternativa, quindi credo sia inutile cercare tutti i possibili collegamenti con il mondo "reale" di Dylan.

Magari l'ha concepita una sera senza neanche rendersene conto...cosa non improbabile, conoscendolo
E poi l'impregnata puerpera ovviamente ha tagliato i ponti con lui, prima del cordone ombelicale. Oppure è semplicemente figlia di provetta, per dimostrare come i vivaci geni materni possano surclassare quelli ottusi paterni nell'imprintare il pargolo/a. Comunque meglio non indagare troppo da quale cavità parentale sia uscita, altrimenti qualche autore potrebbe cogliere lo spunto per l'ennesima storiella da baracconata retroscenica che proprio non mi manca, tra le ansie di ricostruzione degli eventi .

ALOHA SEMO TUTTI FIGLI DI...

Un'ottima storia non c'è niente da dire! Bilotta sa scrivere molto bene e devo dire che il meglio di se lo ha dato su questa saga. Le apparizioni sulla regolare erano state particolari ma non entusiasmanti. Qui scrive qualcosa che è proprio nelle sue corde, sentito e si vede. Credo che l'idea di definire uno speciali dedicato solo a lui sia una buonissima idea. Così avrà di volta in volta molto tempo per scrivere delle ottime storie come questa.

Non riesco ancora a capire se il personaggio ideato da Bilotta sia un altro personaggio o sempre Dylan. A me sembra che sia un personaggio ormai disilluso, stanco di tutto ciò che gli è successo nella vita, senza più voglia ma non apatico. Diverso dal Dylan dei primi numeri che ho sempre pensato essere un personaggio con un ironia vitale. Ecco se dovessi definire la differenza tra i due Dylan è che il Dylan classico insegue la vita mentre l'altro insegue la morte (o la non vita). Però, indipendentemente da questo, è un gran bel Dylan.

Forse l'unico neo di questo albo è un pò la ripetitività nelle situazioni dei diversi personaggi nonostante siano ben caratterizzati nella loro disperazione ed impotenza.

Comunque bellissimo! Un grazie a Bilotta e peccato si debba aspettare un anno. Anche se forse è meglio. Il tempo è necessario per scrivere delle belle storie.

Ah dimenticavo Casertano mostruoso, sublime!!!!

Paradossalmente il Dylan di Bilotta è la naturale evoluzione di quel primo Dylan a cui tu ti riferisci, un Dylan che ha perso i legami più importanti nella vita (groucho su tutti, wells, la trelkovski e block) e che distrutto dal dolore ha ripreso a bere e desiderare la morte!

Per quanto voglia bene a tutti i personaggi mi piacerebbe che "il pianeta dei morti" fosse il vero finale di dylan dog.