nel fumo della battagliami ha emozionato, nel sondaggio ho votato ottimo, mariosirio permettendo, qui SIMEONI ha fatto il botto, vedo che come autore non è molto apprezzato sul forum, come mai?
il prologo è bellissimo, da brividi, toccante, il genere è quello fanciullesco di "ombre", "nebbia", ma il vero filo conduttore è con "lassù qualcuno ci chiama", l'aspetto che mi era piaciuto di più di quella controversa storia sclaviana era proprio il contatto con un familiare che non c'è più, la perdita enorme di un figlio, la speranza del "dopo"
simeoni in questo albo fa una sintesi tra le atmosfere dei suoi romanzi bonelliani e quelle del dylan dog atavico alla "poltergeist", l'ambientazione notturna e piovosa, l'angelo caduto e sventrato: un'immagine potente, sclaviana d'altri tempi... il limbo descritto come un parco giochi, l'inquietante rettore demoniaco e la clinica dei bambini autistici... tassativo chiaverottiano con un ritornello sull'amore, ma direi che ci sono più affinità con l'altro tuttofare, ambrosini, per quelle divagazioni: la battaglia? i black album? qui ci starebbero bene i banco del mutuo soccorso con requiescant in pace... storia perfetta per la trelkovski anche se mi aspettavo da un momento all'altro facesse capolino lord wells
copertina che vuole stupire a tutti i costi
voto 9