WOW! [:0][:0][:0]
Veramente una storia BELLISSIMA, di quelle che riconciliano con Dylan Dog! Bella, bella, bella! Dopo averla finita di leggere ti verrebbe voglia di scriverci su un saggio di dieci pagine per tirare fuori tutto quello che ci hai trovato dentro: citazioni, spunti, suggestioni. I disegni di Mari sono (as usual!) favolosi, ma la vera rivelazione è Fabrizio Accatino. La sceneggiatura è stupenda, scritta con uno stile completamente diverso dai soliti albi di DD. Non soltanto dà vita a dialoghi brevi e naturali, ma ha anche una capacità straordinaria di far procedere la narrazione a livello visivo, per immagini. Ha uno storytelling che ricorda molto il fumetto americano e il cinema (guardate la maniera fulminante con cui chiude il prologo a pag. 45, passando dal sogno alla realtà, con l'ipotetica macchina da presa "appoggiata" a terra nell'ultima vignetta). Avrei 8.000 cose da dire su questo albo: per ora, in attesa che si aggiungano anche altri a questo topic, segnalo solo la bellezza delle pagine completamente senza dialoghi (ce ne sono diverse, la più bella secondo me è quella del risveglio di Dylan, a pag. 88, e le 96-97). Sono MOLTO inusuali per una serie diventata logorroica quasi (quasi...) quanto Martin Mystere.
Porto con me sempre la coppa / se mai dovesse essere mia la goccia / che lenisca la sete di un viandante - / se mai qualcuno mi volesse dire: / "Dona all'ultimo, e donerai a me". (Emily Dickinson)
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