alemans123 ha scritto:
Ma ti rispondo subito, caro, anche se la pensiamo sempre diversamente è un piacere discutere con te.
@Drake. Tu cosa intendi con originalità? Giusto per capire altrimenti parliamo di cose fumose ed è facile non mettersi d’accordo. Perché se dici che le sequenze cinematografiche in un fumetto non sono originali, se il flashback è classico e quindi non originale non so proprio come uno possa avvicinarsi a un fumetto scrivendo qualcosa di originale.
Non è il come viene narrato un evento che è poco originale, non sempre perlomeno, ma il cosa dice.
Il flashback è un espediente che non può mancare, perché in pratica corrisponde allo spostamento di una delle parti della storia traslata rispetto alla normale linea temporale. E' come se io togliessi il climax ad una storia, impossibile.
Ma ciò che dice la novak, cosa racconta, come lo racconta, quali tasti vengono pigiati, sono ciò che verrebbe in mente a chiunque si approcci a raccontare la storia di una che perde la mano con cui faceva arte.
Anche il flashback che serve a mostrare l'attaccamento da parte dell'assistente mostra i soliti esempi (alzarla dal letto per farla riprendere, magari dopo che si è imbottita di psicofarmaci, o buttarla nella vasca da vestita). Tutto fottutamente già visto.
Ps. se si sapesse come fare qualcosa di originale molti autori preferirebbero continuare ad andare sul sicuro e i veri autori mollerebbero perché mancherebbe la ricerca, anche dolorosa, di qualcosa di vagamente nuovo.
Da quel che dici desumo che nessun’albo di Dylan Dog a parte pochi siano originali e quindi degni di un voto oltre il 7. A tal proposito mi piacerebbe sapere a quali albi di DD dai un voto maggiore al 7 e quindi giudichi “originali”. Per me l’originalità è “cambiare” il modo di fare arte e fare in modo che qualcun altro dopo provi ad emularti. Iniziare un genere, una diverso modo di fare le cose rispetto a come sono state fatte prima. Ed è qualcosa di molto complicato da raggiungere. Tu forse intendi altro?
Io intendo questo e anche altre mille cose.
Il pensiero laterale, il partire dallo stesso punto di un recchioni e di mille altri, ma non fare il loro stesso percorso, bensì intraprenderne uno alternativo per arrivare alla stessa meta. Vagliare punti di vista meno battuti.
Conoscere veramente il linguaggio del fumetto per poter rompere le regole, gli schemi, modificare il medium a proprio piacimento ma mai per gusto o perché mi va, ma per veicolare un concetto o un messaggio. Creare un nuovo modo per comunicare un messaggio, cosa che ad esempio ha fatto qualche anno fa Jonathan Hickman con Pax Romana e The Nightly News, alla faccia del tutto è stato detto e fatto.
Si, i dyd che vanno oltre il 7 per me sono pochi, e non devono per forza essere originali, esistono infatti degli unicum che sanno di già visto ma che hanno degli elementi tra cuore, testa o pancia, talmente forti da valere quanto qualcosa di originale (ma con criterio, perché anche sio è abbastanza originale ma è un subsubfumetto).
Storia di nessuno è l'anticristo del mainstream, essendo difficile da capire, ammesso che ci sia qualcosa da capire.
Il lungo addio è l'anticristo dell'horror mainstream, quello dello splatter.
Memorie dall'invisibile è una storia pulp? Si. C'è un personaggio kafkiano e surreale come l'invisibile, perfetto esempio del pensiero laterale? Si! Anche lì c'è il controfinale che non è inedito, ma non è un espediente chissà quanto usato (o almeno non lo era prima di Sclavi).
Il numero 1 fu originale come esperimento, pur constando di elementi già visti? Avoglia.
Margherite, Totentanz, la casa degli uomini perduti, il signore del silenzio, sono tanti esempi di storie grandiose.
Sclavi tra l'altro anche nelle storie più "alimentari" sapeva sviare il lettore usando la sua cultura extrahorror e giocando con le nostre aspettative, ma sopratutto il pensiero laterale. Killer che parte da terminator e diventa il golem ebraico.
Toh, anche la zona del crepuscolo è una storia anticlimatica, lì la citazione c'è (scoperta grazie a myskin), ma in quanti la conoscono?
Il lettore deve saperne meno dello scrittore, perché il lettore vuole imparare, vuole scoprire, che lo sappia o meno. Sclavi ne sapeva di più di quasi ogni lettore, perché usciva dal giardinetto dell'horror o del fumetto e del cinema, andando nei terreni inesplorati dei classici, oppure citava opere poco conosciute (ma non per questo scarse).
Carpenter è a mio parere difficile da caratterizzare proprio per le caratteristiche che gli sono state date in partenza. Forse quello che serve è una storia in cui lui debba essere in un qualche modo protagonista o coprotagonista insieme a Dylan per poterlo anche vedere cambiare.
Sugli stereotipi è dura convincerti. Quale altro personaggio è un’ artista di Londra che ha perso la mano destra e riprova a dipingere con una mano cui non è abituata? Ovvio che se prendi singolarmente ogni singolo pezzo Anita è una somma di stereotipi. Ma se ragioniamo così ogni personaggio è una somma di stereotipi. Non esiste un personaggio prettamente originale. Che c’entra il pensiero laterale? E cosa intendi con caratterizzazione degli aspetti classici. Avrei piacere di capire quale personaggio in Dylan in un solo albo è ben caratterizzato, giusto per capire cosa intendi.
Carpenter ha bisogno di essere abbattuto e ricostruito, secondo me.
Beh, allora se io creo un tizio con tre artigli per mano, che viene da bologna, fuma la sigaretta elettronica e dica cacca invece di cocco creo un personaggio originale, che non rimanda assolutamente a Wolverine? Suvvia.
I singoli elementi che citi tu sono elementi ancora più scomponibili, o sono metafore/simboli di qualcosa, la combinazione delle parti più piccole di una narrazione o di un personaggio o di un evento o di un genere porta all'originalità. Non puoi prendere una cotonata truccata che fuma, porta i guanti, tettona, bionda, con lo spacco nel vestito e i modi apatico/freddi, per poi farla sciogliere di fronte al bellone di turno e farla diventare una fragilissima donna ferita che ha solo bisogno di essere guardata "non con gli occhi, ma col cuore".
Non puoi prendere una donna ossessionata, aggiungere un gruppo dark ambient, il buio, le catene, l'arte maledetta, le visioni, le ossessioni e tutto senza risultare già visto.
Chi parte da un modello e non dal ruolo/voce all'interno della storia rischia di cadere in queste semplificazioni.
Io pure posso copiare una femme fatale da sin city cambiandole nome e togliendole quel fastidioso neo vicino alla bocca da pulp/noir/hard boiled.
Mi sembri uno di quelli che sa fare tutto. Hai mai presentato una tua sceneggiatura in Bonelli? Quelli che dicono “Pure io saprei fare…” o dimostrano di saperlo fare o se no è un artificio logico che, all’interno di una discussione, non dimostra nulla.
Dai su, da un utente con un cervello e con giudizio non mi aspetto queste frasi fatte e luoghi comuni.
Se non sono uno sceneggiatore bonelli non posso giudicare uno sceneggiatore bonelli o una storia, a meno che non dica "secondo me è merda" o "secondo me è un capolavoro" o "secondo me è carina"?
Ci sarebbe da aprire un capitolo abnorme su cosa cerca la bonelli (e difficilmente la troverebbe in me), o sulle condizioni necessarie di fama pregressa per essere accettati alla bonelli, sul fatto che meno si sa più si pensa di sapere (un paio di anni fa scrissi una sceneggiatura di dyd che trovavo quantomeno interessante, ma dopo aver iniziato veramente a studiare il medium mi rendo conto di quanto ci sia da leggere, imparare, sapere, e di quanto io possa migliorare come scrittore. Cose su cui mi sa che alcuni autori non riflettono)
Questo capitolo, però, non interesserebbe a nessuno tranne te (e solo come provocazione).
Direi che se ti va di proseguire nella chiacchierata posso creare un OT su questo albo all’interno delle Discussioni Varie, così da non invadere questo spazio.