Apro un topic su uno dei miei scrittori preferiti (che in realtà ho scoperto solo un anno fa),
Arthur Machen. Viene ricordato principalmente per i suoi racconti horror, ma scrisse anche opere a metà fra il fantastico e il meraviglioso. Inoltre fu uno degli autori che più influenzarono H. P. Lovecraft, che nel saggio "L'orrore soprannaturale in letteratura" ne parla come di un maestro della letteratura fantastica.
Prima di tutto, ecco una breve biografia:
Arthur Llewelyn Jones nacque nel 1863 a Caerleon, un villaggio nel sud-est del Galles. Figlio di un pastore anglicano (il quale assunse legalmente il cognome della moglie, Machen, per questioni ereditarie), ricevette una solida educazione classica, coltivando al contempo una passione per le letture più particolari, da "Le mille e una notte" a "Don Chisciotte", fino a testi di occultismo e alchimia. Fin da giovanissimo Machen mostrò una naturale inclinazione per la scrittura (a diciassette anni pubblicò un poemetto intitolato "Eleusinia"); lasciò quindi le amate colline gallesi per trasferirsi nella caotica Londra, dove sperava di far fortuna come scrittore. In realtà per tirare avanti dovette cimentarsi in vari mestieri: giornalista, impiegato di una casa editrice, insegnante privato. Nel frattempo, vagando senza meta per le vie di Londra, imparò ad amare la grande metropoli, che ai suoi occhi nascondeva misteri e meraviglie dietro ogni angolo. Solo alla fine dell'Ottocento ebbe i primi veri successi con il racconto lungo "Il gran dio Pan" e il romanzo "I tre impostori", opere dal sapore decisamente decadente che, sebbene fortemente influenzate dallo stile sagace ed elegante di Louis Stevenson, autore allora molto in voga, mostrano chiaramente l'abilità di Machen nel campo del fantastico e del gotico. Nel 1899 entrò in contatto con l'Ordine Ermetico della Golden Dawn, la società iniziatica di cui fecero parte, tra gli altri, il poeta William Butler Yeats e l'occultista Aleister Crowley. Machen, già convinto che la realtà di tutti i giorni celasse ben altre meraviglie, fu fortemente influenzato dalle teorie esoteriche della Golden Dawn. Ciò nonostante, si allontanò abbastanza rapidamente dall'associazione. Nei primi anni del Novecento recitò in una compagnia itinerante e pubblicò vari saggi, romanzi e racconti con fortune alterne. Durante la Grande Guerra lavorò come giornalista per l'Evening News, sulle cui pagine fu pubblicato nel 1914 il racconto "Gli arcieri" , che ebbe grandissimo successo e diede origine alla leggenda degli Angeli di Mons. Nello stesso periodo vide la luce anche il romanzo "Il Terrore", forse la sua opera più famosa. Negli anni Venti, visto il buon successo del romanzo "Il segreto del Graal" e dell'autobiografia di Machen "Far Off Things", molte opere dello scrittore gallese furono ristampate. Anche se per la maggior parte della sua vita visse in povertà, Machen passò felicemente gli anni della vecchiaia grazie a una piccola rendita per meriti letterari. Morì a 84 anni nel 1847.
Negli ultimi anni Arthur Machen è stato a mio parere ingiustamente dimenticato dall'editoria italiana, ed è con grande fatica (e con un dispendio economico non indifferente) che sono riuscito a recuperare gran parte delle sue opere pubblicate in italiano. Lo reputo un grande autore per la sua capacità di instillare a poco a poco il terrore nel lettore, a volte per allusioni, a volte in maniera palese ma non meno evocativa. Inoltre amo le pagine quasi poetiche in cui Machen descrive i meravigliosi paesaggi della sua terra natia, il Galles, con le sue verdi colline, i boschi silenziosi, i ruscelli gorgoglianti, e Londra, città che si trasfigura in un luogo etereo quando, al crepuscolo, le ultime luci del giorno si confondono con i riverberi dei lampioni a gas.
E leggendo racconti come "La storia del sigillo nero" o "Il gran dio Pan" ci si accorge della fortissima influenza che Machen ha avuto su Lovecraft.
Per finire, ecco una lista delle migliori (secondo me) opere di Machen, di cui accenno brevemente le trame:
Il gran dio Pan: una ragazza sottoposta ad una strana operazione chirurgica impazzisce. Molti anni dopo a Londra vari nobiluomini, dopo aver avuto rapporti di vario tipo con una donna misteriosa, si suicidano, gettando nel panico la città. Un'inquietante entità, personificata nel dio greco Pan, lega questi avvenimenti.
La storia del sigillo nero (contenuto nel romanzo "I tre impostori"): un professore di etnologia, collegando alcune sparizioni di persone al ritrovamento di una pietra con strane incisioni antica di 4000 anni, indaga sulla leggenda del Piccolo Popolo, arrivando a conclusioni sconcertanti.
Il Terrore: durante la Prima Guerra Mondiale, in una regione isolata del Galles molte persone sono trovate morte nelle situazioni più inspiegabili. Il pericolo però non viene dai temuti Tedeschi, ma da una fonte insospettabile.
Il grande ritorno: in un villaggio del Galles accadono fatti inspiegabili e miracolosi. Un giornalista indaga sugli incredibili avvenimenti.
Il popolo bianco: viene ritrovato il diario di una bambina che è stata iniziata dalla balia alle arti della stregoneria.
Se avete già letto qualcosa di Arthur Machen, sarei felice di scambiare qualche parere con voi. Se invece non lo conoscete, spero che questa mia piccola (e indegna) presentazione abbia suscitato in voi la voglia di scoprire e apprezzare questo grande autore della letteratura fantastica.