Cravenroad7

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 Oggetto del messaggio: Re: Critica dylaniana di oggi VS critica dylaniana di ieri
MessaggioInviato: mar ago 25, 2015 3:32 pm 
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Iscritto il: ven mar 18, 2005 12:15 pm
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alemans123 ha scritto:
Che uno possa fare il pelo e il contropelo ad un’opera è ben accetto ci mancherebbe. Ed anche le domande agli autori sono più che ammesse. Per me è essenziale rivolgersi con educazione agli autori (come è stato fatto da te e da tutti gli altri con Vincenzo Beretta). Non sempre lo stesso comportamento è stato utilizzato anche con gli autori di DD(in generale).


Molto dipende da come l'autore stesso (che, non dimentichiamolo, nel momento in cui accetta di partecipare alla vita di forum diventa anch'egli un utente) si pone. RRobe, per fare un esempio, ha un approccio abbastanza aggressivo ai forum e alla rete in generale, e quindi è probabile che prima o poi quest'atteggiamento susciti una certa aggressività anche in chi interagisce con lui. Altri autori interagiscono in maniera più morbida e accomodante, venendo generalmente ricambiati con un comportamento simile. Può essere una semplice questione di carattere o una ben precisa scelta "strategica"; quel che è certo è che, a parte rarissime eccezioni, non si può dare tutta la colpa di un eventuale litigio alla maleducazione e all'incapacità di dialogare dei forumisti.

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È la mia opinione, e la condivido.

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 Oggetto del messaggio: Re: Critica dylaniana di oggi VS critica dylaniana di ieri
MessaggioInviato: mar ago 25, 2015 3:57 pm 
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Iscritto il: mer apr 17, 2013 11:22 am
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Su Recchioni ti do ragione ma su Simeoni secondo me nel topic su "Anarchia" alcuni utenti hanno un po' esagerato (o almeno secondo me). Però questo apre un altro topic su quale sia il "giusto" modo per parlare con un autore e se sia giusto che egli spieghi e si metta nei social spiegando la sua opera.

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Il mio testamento dovrà contenere non ciò che voglio lasciare quando morirò ma ciò che voglio trovare quando tornerò.

Bergonzoni Alessandro


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 Oggetto del messaggio: Re: Critica dylaniana di oggi VS critica dylaniana di ieri
MessaggioInviato: mar ago 25, 2015 4:57 pm 
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Iscritto il: mer mag 04, 2011 3:00 pm
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alemans123 ha scritto:
Che la critica sia soggettiva è un dato di fatto
Veramente dovrebbe essere oggettiva se argomentata su difetti strutturali (non certo su blooper di una vignetta).
È il gusto ad essere soggettivo.

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l tuoi noti "sarcasmo" e "voglia di flammare" non attaccano con me. (cit.)

Quindi, sgarbato Dear?
Sì, come al solito.
Sta dicendo cose assurde?
Per niente. (cit.)


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 Oggetto del messaggio: Re: Critica dylaniana di oggi VS critica dylaniana di ieri
MessaggioInviato: mar ago 25, 2015 5:01 pm 
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Una critica oggettiva a meno di grossi errori di sceneggiatura o disegni è quasi impossibile, Dear Boy.

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Bergonzoni Alessandro


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 Oggetto del messaggio: Re: Critica dylaniana di oggi VS critica dylaniana di ieri
MessaggioInviato: mar ago 25, 2015 5:37 pm 
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Iscritto il: mer mag 04, 2011 3:00 pm
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Repliche come "ci penserà la continuity" o "è stato fatto nello spazio non detto tra un albo e l'altro" qualificano gli errori come grossi e le critiche come oggettive.

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l tuoi noti "sarcasmo" e "voglia di flammare" non attaccano con me. (cit.)

Quindi, sgarbato Dear?
Sì, come al solito.
Sta dicendo cose assurde?
Per niente. (cit.)


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 Oggetto del messaggio: Re: Critica dylaniana di oggi VS critica dylaniana di ieri
MessaggioInviato: mar ago 25, 2015 6:06 pm 
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Iscritto il: gio ott 09, 2014 10:13 am
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Mi domando come si faccia a sostenere che la critica ai fumetti possa essere oggettiva quando non lo sono nemmeno le perizie neuropsichiatriche.

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"Il vero nemico non è la discussione artistica. Il vero nemico è l'indifferenza." Già...ma in fondo, chissenefrega!


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 Oggetto del messaggio: Re: Critica dylaniana di oggi VS critica dylaniana di ieri
MessaggioInviato: mar ago 25, 2015 6:11 pm 
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Iscritto il: mar feb 03, 2015 10:01 pm
Messaggi: 1281
nedellis ha scritto:
Mi domando come si faccia a sostenere che la critica ai fumetti possa essere oggettiva quando non lo sono nemmeno le perizie neuropsichiatriche.


Ahia.


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 Oggetto del messaggio: Re: Critica dylaniana di oggi VS critica dylaniana di ieri
MessaggioInviato: mar ago 25, 2015 7:16 pm 
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Iscritto il: ven mar 18, 2005 12:15 pm
Messaggi: 12588
Località: Verona
Se la critica fosse unicamente soggettiva si potrebbe serenamente sostenere che Pierino medico della Saub vale quanto Il dottor Stranamore – o, per rimanere in ambito dylaniano, che Grand Guignol vale quanto Una affezionata clientela. Dei parametri oggettivi, quando si critica un'opera, ci sono e ci devono essere, altrimenti si riduce tutto a un "mi piace/non mi piace" che nulla ha a che vedere con il valore effettivo dell'opera. Del resto, la critica letteraria si studia anche all'università.

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 Oggetto del messaggio: Re: Critica dylaniana di oggi VS critica dylaniana di ieri
MessaggioInviato: mar ago 25, 2015 7:20 pm 
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Iscritto il: mer apr 17, 2013 11:22 am
Messaggi: 991
Località: Corbetta
Sarebbe come dire che dato che il 90% dei lettori non ha capito "Storia di Nessuno" allora quella storia è un errore.

Ci penserà la continuity semplicemente vuole dire che se c'è una situazione non chiusa nell'albo (per intenderci Groucho in E cenere Tornerai) significa che verrà (o non verrà) spiegata in un albo successivo. Non è errore è scelta editoriale. Non ti piace è palese ma non è un errore.

E' stato fatto nello spazio tra un albo e l'altro (sempre per e cenere tornerai) denota che non è sempre necessario spiegare quello che accade all'apertura di un albo. Dylan è in una certa situazione per via di eventi precedenti. Trovi esagerato che lo sia? D'accordo, è un punto di vista peraltro anche condivisibile ma non è errore.

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 Oggetto del messaggio: Re: Critica dylaniana di oggi VS critica dylaniana di ieri
MessaggioInviato: mar ago 25, 2015 7:48 pm 
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Iscritto il: ven ott 24, 2014 3:09 pm
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A parte che dyd si trova in una certa situazione per motivi che lui stesso palesa a groucho, e che provocano in lui una reazione esagerata, a parte che la roba di groucho deve essere portata avanti, e non devono neanche perdere troppo tempo, sennò è solo un colpo ad effetto per far parlare la gente, privo di senso.
Le critiche devono essere oggettive, sennò possiamo paragonare i modà ai led zeppelin senza timore di perculamenti vari.


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 Oggetto del messaggio: Re: Critica dylaniana di oggi VS critica dylaniana di ieri
MessaggioInviato: mar ago 25, 2015 8:18 pm 
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Iscritto il: gio ott 09, 2014 10:13 am
Messaggi: 334
rimatt ha scritto:
Dei parametri oggettivi, quando si critica un'opera, ci sono e ci devono essere, altrimenti si riduce tutto a un "mi piace/non mi piace" che nulla ha a che vedere con il valore effettivo dell'opera. Del resto, la critica letteraria si studia anche all'università.


Ti insegnano critica letteraria, ma ciò non vuol dire che le opere letterarie possono essere giudicate in modo oggettivo.

Volando basso, io in Anarchia avevo criticato la scelta di Simeoni a proposito dell'assedio di Scotland Yard, che a me pare sensibilmente inverosimile. Per me è un errore, per parola di Simeoni stesso invece è credibile.
Quindi come facciamo a valutare quella scelta?
Parliamo di esempi che riguardano Dylan, altrimenti sembra che discutiamo di aria fritta.

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 Oggetto del messaggio: Re: Critica dylaniana di oggi VS critica dylaniana di ieri
MessaggioInviato: mar ago 25, 2015 9:40 pm 
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Località: Inverary 2.0
Lasciando perdere la questione sul diffondere la nozione di cosa sia oggettivo/soggettivo in una critica, attività oziosissima come il cavare sangue dalle rape, chiedendo loro a che gruppo appartengono e se hanno digiunato prima del prelievo... :roll:

...per il resto:

alemans123 ha scritto:
Però quando dici " Diverso è se questo tipo di fattori si accumulano in modo perseverant&sistematico alle spalle del lettore creduto boccalone e supino ad ingurgitarsi ogni cosa bendato/otturato come l'ultimo del pollajo da uccellare, per negligenza, strafottenza, improvvisazione, non-documentazione, scarsa considerazione, e scarsa professionalità da parte degli autori stessi" vuoi forse dire che questo atteggiamento è più presente in questo periodo?


Ahhh, ma allora è un chiodo fisso, è una mania (di persecuzione, ad personas) senza scampo di esorcismo redentivo!
A parte che quelle considerazioni erano rivolte al piano editoriale in generale, non solo fumettistico...ma quando mai nel (lungo) post precedente avrei parlato di attuale gestione, in confronto col passato? Ho fatto semplicemete due esempi di due storie anche di periodi diversi, una probabilmente scritta da Paola prima della Rrecchiosvolta, l'altra che risale ancora al periodo gualdoniano.
Dovevo includere anche esempi della fase :r: o ricitare l'annosa questione della ciabatta nel Bujo per sconfessare l'ennesima sparata a favore del vittimismo iper-sensibilizzato verso il contemporaneo che tanto ve angoscia da roderve l'anima?

Se queste streghe continuano a perseguitarvi in possessione monomaniacale, fateve vedé, ma da uno bravo :x:

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ALOHA AGLIO, TRABAGLIO, DISCORSO CHE NON QUAGLIA

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Io no capito, io no capito

(anta baka?! [...] kimochi warui)


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 Oggetto del messaggio: Re: Critica dylaniana di oggi VS critica dylaniana di ieri
MessaggioInviato: mar ago 25, 2015 10:05 pm 
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Località: Corbetta
I parametri oggettivi esistono per quanto riguarda la scrittura. Avevo seguito un corso qualche anno fa e ti insegnano la fabula, l'intreccio, il diagramma della narrazione. Tutte cose teoriche che la mia insegnante non disdegnava ma riconosceva che non potevano essere assunte come unico esempio. Ovvero possono esistere brutte storie raccontate con tutte le regole della narrazione come possono esistere storie eccelse non raccontate con questo processo (Aspettando Godot è l'esempio più classico).

Per quanto riguarda la critica letteraria mi sento di concordare con Nedellis. La critica oggettiva è praticamente impossibile nei campi artistici. Drake giustamente afferma che non si possono confrontare Modà con Led Zeppelin dicendo sotto sotto che non si può paragonare la musica commerciale con chi ha fatto nascere il rock. Ma qualcun altro potrebbe dire che non si può mettere insieme i Led Zeppelin con Pat Metheny o Jaco Pastorius. E qualcun'altro ancora potrebbe dire che non si possono mettere questi ultimi due a confronto con Lang Lang o Einaudi o Ughi. Non è assolutamente banale.

Anche in arte come paragonare un Caravaggio con un Picasso? Stili pittorici diversi, epoche diverse, intenti diversi,... insomma è dura!!

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 Oggetto del messaggio: Re: Critica dylaniana di oggi VS critica dylaniana di ieri
MessaggioInviato: mar ago 25, 2015 10:16 pm 
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Io trovo che opere appartenenti allo stesso medium possano tranquillamente essere paragonate, l'importante è conoscere ed applicare dei parametri comuni.
Capite che se un ragazzino che ha letto solo la bibbia 2 e suore ninja provasse a fare un fumetto, senza un minimo di cultura del medium di riferimento, e magari anche senza una cultura letteraria generale, ma sopratutto senza conoscere le regole, (in italia molti di questi raggiungono anche il "successo") potrebbe tranquillamente paragonarsi ad Alan Moore, o anche semplicemente a Recchioni, in nome di un imhoismo totalmente insensato?
E nessuno potrebbe dirgli niente, perché si va a gusti, e i gusti sono soggettivi, quindi un daryl dark vale quanto storia di nessuno e nessuno può farci uno stracavolo di niente.
E non si tratta di inventare un codice di regole per criticare opere appartenenti al medium fumetto, esistono nonostante in Italia l'idea di un critico fumettistico è vista come ridicola, a differenza del critico letterario o cinematografico. Problemi di concezione che si ha del fumetto.
Per i film infatti risulta impensabile paragonare vanzina a kubrick, c'è gente che ha codificato un insieme di elementi per fare paragoni e porre uno al di sopra dell'altro.


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 Oggetto del messaggio: Re: Critica dylaniana di oggi VS critica dylaniana di ieri
MessaggioInviato: mar ago 25, 2015 10:26 pm 
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Iscritto il: mer mag 04, 2011 3:00 pm
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@alemans, ti sei incartato in esempi sballatissimi per sostenere la tua tesi sulla critica soggettiva.
Comunque proviamo a restare in un parallelo musicale.
Fare una retorica su precari e consumismo è come fare un banale giro di do.
Dylan che accetta illogicamente telefoni stregati ed immobili, nomi strambi che non si potevano non sapere o arresti risibili o il citazionismo avulso alla narrazione sono vere e proprie stecche.

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