Lasciando perdere la questione sul diffondere la nozione di cosa sia oggettivo/soggettivo in una critica, attività oziosissima come il cavare sangue dalle rape, chiedendo loro a che gruppo appartengono e se hanno digiunato prima del prelievo...
...per il resto:
alemans123 ha scritto:
Però quando dici " Diverso è se questo tipo di fattori si accumulano in modo perseverant&sistematico alle spalle del lettore creduto boccalone e supino ad ingurgitarsi ogni cosa bendato/otturato come l'ultimo del pollajo da uccellare, per negligenza, strafottenza, improvvisazione, non-documentazione, scarsa considerazione, e scarsa professionalità da parte degli autori stessi" vuoi forse dire che questo atteggiamento è più presente in questo periodo?
Ahhh,
ma allora è un chiodo fisso, è una mania (di persecuzione,
ad personas) senza scampo di esorcismo redentivo!
A parte che quelle considerazioni erano rivolte al piano editoriale in generale, non solo fumettistico...ma quando mai nel (lungo) post precedente avrei parlato di attuale gestione, in confronto col passato? Ho fatto semplicemete due esempi di due storie anche di periodi diversi, una probabilmente scritta da Paola prima della Rrecchiosvolta, l'altra che risale ancora al periodo gualdoniano.
Dovevo includere anche esempi della fase
o ricitare l'annosa questione della ciabatta nel
Bujo per sconfessare l'ennesima sparata a favore del vittimismo iper-sensibilizzato verso il contemporaneo che tanto ve angoscia da roderve l'anima?
Se queste streghe continuano a perseguitarvi in possessione monomaniacale, fateve vedé, ma da uno bravo
ALOHA AGLIO, TRABAGLIO, DISCORSO CHE NON QUAGLIA