Cravenroad7

Parziale OT
Per quanto crudeli, i nativi stavano a casa loro e sono stati invasi, illusi, sterminati dagli europei (portoghesi e spagnoli soprattutto)... Tu non difenderesti casa tua anche crudelmente se venisse qualcuno a fare da padrone senza alcun invito? Se agli europei non andavano bene quelle culture pagane e talvolta violente, potevano benissimo starsene a casa e accontentarsi di sapere che la Terra non era piatta.
Per me su questa questione gli europei avranno sempre torto marcio.

Non volevo mettere in discussione la necessità degli indiani di difendersi, quello su cui riflettevo è che le usanze degli indiani nei combattimenti fra una tribù e l'altra erano piuttosto violenti anche prima dell'arrivo degli europei, però a causa della scarsa densità di popolazione, e dell'abbondanza di risorse, uccisioni rituali, torture e scontri all'ultimo sangue non erano così frequenti da essere un problema.
L'arrivo dei coloni ha cambiato tutto, e dall'incontro delle due culture è stato preso il peggio... e per quanto la simpatia mia come di chiunque vada dalla parte degli indiani invasi, devo dire che l'incontro con gli europei ha cambiato anche loro in peggio, visto che negli scontri reciproci hanno iniziato a diventare ben più "efficienti" di quanto fossero prima.

Ho letto "La gabbia" della Barbato.Albo controverso.Bene per certi aspetti...inquietudine,un senso di angoscia palpabile,"l'umanita'" dei rapinatori.Male per altri...ridondante,prolisso,irrisolto.L'autrice e' sempre brava e a suo modo originale nell'approccio e svolgimento,anche in una trama che non riesce a svilupparsi completamente pur regalando qualche intuizione di indiscutibile impatto.
Una buona storia,ma non ottima come poteva essere.

Comprate la storia di Boselli!

Se non è un capolavoro poco ci manca e detto da me che non mi piacciono le storie piratesche è quanto dire.

Ho preferito decisamente Mohawk River. Anche L'abisso in effetti è una buona storia, però mi è sembrato che Boselli qui abbia esagerato con la carne messa sul fuoco: le vicende raccontate sono troppe rispetto al numero di pagine e quindi spesso risultano compresse in poche tavole e raccontate con didascalie e dialoghi piuttosto verbosi.
Fra l'altro sono gli stessi difetti che avevo riscontrato in Nobody di Bilotta, pure quella una storia piratesca, anche se più tendente al fantasy.

Non riuscirei nemmeno a fare un confronto tra le due storie, nonostante il tema sia lo stesso. Due autori totalmente diversi, con sensibilità diverse e con un approccio al tema "pirati" diametralmente opposto.
Boselli scrive una storia d'avventura.
Bilotta, una molto intimista.
Da una parte abbiamo un esplosione di avventura. Dall'altra il percorso umano e sognatore di Nobody.

Quello che dici è vero, ma la qualità della scrittura di Boselli è talmente elevata che non ho fatto caso alla sua verbosità. Una lettura densa ma scorrevole, con cambi di ritmo per tutte le cento pagine e passa. Un attimo di sosta non c'è stato. Nonostante la mole di personaggi, anche le caratterizzazioni le ho trovate impeccabili. Tra tutte, Hickson e Capitan Moody. E poi, aspetto da non sottovalutare: è pure una storia che ci riserva momenti ironici e scanzonati che in una sceneggiatura di un autore tendenzialmente molto serio nelle costruzioni dei suoi personaggi (i lettori di Tex ancora si lamentano che il Ranger si stia nedellissando) è una bella sorpresa.

Madonna che albo L'ABISSO.
Mi ha divertito e spaventato.
Boselli in stato di grazia.
Rossi MOSTRUOSO!!!!!!!!!!
Sarà che ho un debole per le storie marinaresche, per Poe e per Lovecraft, ma la reputo di gran lunga la migliore uscita della serie. Non mi sento di esagerare nell'affermarlo.
DIECI.

Adoro quando la letteratura lovecraftiana è veramente lovecraftiana

Bellissimo L'abisso, io l'ho preferito rispetto allo speciale.
Bell'albo anche Mohawk River, denso, suggestivo e con personaggi tosti(e Stano è sempre tanta roba, poi a colori...) ma il finale con il lieto fine non mi è piaciuto molto, almeno il biondo lo poteva fa crepa' o su sorella o il francese, insomma qualcuno
E poi via col carro ma con i cocci rotti...
Invece il finale dell'Abisso è parecchio ganzo

Comunque due albi di qualità, scritti bene , disegnati da due "mostri" (sul cimitero delle navi ci son rimasto, tavola stupenda)
Dico consigliati pure io anche se non conto una cippa

L'abisso inizia come un crudo e truculento racconto piratesco per arricchirsi ben presto e sempre più di elementi inquietanti e fantastici, fino a sfociare in un finale orrorifico (va bene, sarà diventata una fissa mia e di altri qui sul forum, ma caspita, considerando anche l'albo precedente e altre pubblicazioni bonelliane del periodo, l'orrore sembra essere ovunque ben reso tranne proprio che su Dylan Dog) e lovecraftiano (gli adoratori di Dagon, i mostri-divinità ancestrali), ma già da prima si avverte la suggestione dalla Storia di Arthur Gordon Pym di Poe e numerosi sono gli episodi che rimangono impressi, sia per la loro violenza (lo sbarco sulla costa africana, la lotta mortale tra i sani e i malati, la scena nel bordello, l'arrembaggio...) che per le emozioni che riescono a suscitare (tra cui la malinconia e il senso di meraviglia: la scena del medaglione con la donna olandese raffiguratavi, quella con la principessa Nadira, l'arrivo in un nuovo mondo preannunciato da un grande bagliore...).
Certo la "sorpresa" nelle ultime vignette un lettore bonelliano finisce per aspettarsela.
Davvero buono, com'era prevedibile, il lavoro di Luca Rossi e Boselli aggiunge alla sua lunga collezione l'ennesima opera ben riuscita (p.s. : da appassionato lettore anche di gialli ha chiamato il pirata svedese come il famoso commissario di Mankell).

Letto "L'abisso": bell'albo, molto denso e generoso di emozioni, anche se, per chi ha letto l'albo di Dampyr "Incubo fiammingo" (sempre di Boselli & Rossi), un certo senso di mi ricorda qualcosa è stato inevitabile.
Finale prevedibile che abbassa il voto finale dell'albo.

Molto bello, "L'abisso", un ottimo esempio di contaminazione di generi. Finale pulp un po' telefonato.

SPOILER

Ex Tenebris
Il messaggio ambiguo di Di Gregorio (secondo il quale la conoscenza potrebbe essere fonte di male) che ad una prima lettura mi era giunto (e che non condividevo affato), mi ha spronato ad analizzare l'albo in maniera più approfondita. Così mi sono soffermato sui testi che il frate ha distrutto durante la sua missione. Si trattava di libri religiosi che riportavano testimonianze di violenza, eventi di sangue giustificati dalla religione (in una vignetta si fa chiaramente riferimento alla caccia alle streghe). Quindi, in questo contesto, quei libri avrebbero liberato il male negli uomini, in quegli uomini che non avrebbero imparato nulla dai sbagli del passato.
Vedendolo in questa ottica è cambiato praticamente tutto il senso dell'opera, e anche il mio giudizio.

Il legami con Il nome della Rosa secondo me è solo l'ambientazione.

Mohawke River
Testo impegnativo ma magistralmente narrato, che racconta un pezzo di storia alquanto discutibile. Ottimi i personaggi.
I disegni di Stano li ho trovati buoni, altrettanto la colorazione che non risulta per nulla "artefatta".

L'Innocente
Davvero un bel albo. L'autore prende vari spunti per poi costruirci dentro la sua personale storia. La struttura del racconto (un vecchio e moribondo testimone in procinto di morire, ricorda quella atroce e inspiegabile vicenda che lo ha marcato per sempre scrivendo una lettera che non leggerà mai nessuno), è stato il pezzo forte dell'opera di Contro.
Ripoli perfetto per il genere: riesce a dare corpo alle inquietudini e alle angosce che evoca il gotico.

Preso oggi.
Alla fine mi avete convinto!!!!!

Va tranquillo