Cravenroad7

...ne usciva fuori una meridionalata.

La storia più famosa e riuscita del robe.(più per i disegni di Carnevale) Senza questa storia probabilmente scriverebbe bonellidi per qualche casa editrice sperduta. Secondo voi il ragazzino saccente e lui da piccolo?


https://www.youtube.com/watch?v=XwE_e2sFBps

No, è lui da grande.

Però in effetti è un gran bell'albo...Carnevale ha aiutato ma Recchioni ci ha messo, eccome, del suo. Diamogli tempo, non tutti nascono Sclavi!

Non è una storia perfetta. Anzi, tutt'altro. I clichè sulla malattia, il ragazzino insopportabile, le citazioni direi letterali dalla prima stagione di John Doe (per carità, anche Sclavi si citava, via) smorzano sicuramente l'entusiasmo per un albo che ha comunque fra i suoi meriti un ottimo Dylan, un'atmosfera indimenticabile e un bel po' di prurigine del tipo che ci piace. Tuttavia, MM per me è soprattutto l'album che rappresenta la mia principale aspettativa (tradita) di questa fase 2: l'applicazione armoniosa quanto è possibile da parte degli autori della propria personale cifra stilistica al "registro dylaniato". Questa storia è Recchioni al cento per cento, ottimamente adattato a Dylan Dog. Spiccava anche fra gli altri prodotti di un periodo altalenante ma che non era ancora scivolato del tutto nell'aborrito disneysmo gualdoniano (quello degli omicidi fuori campo, per intenderci). Non è perfetta, ripeto, ma in termini di profondità e di atmosfera mangia tranquillamente in testa a tutto ciò che Recchioni ha fatto dopo, compreso (se non soprattutto) Il cuore degli uomini.

Bam. Baciamo le mani, Don Cristo.

Storia epocale, la migliore tra il 201 e il 300. Recchioni da oscar, impareggiabile, ma solo qui, poi è scivolato velocemente sulla mediocrita'. Mah, sarà la scrivania della Bonelli a fare o a dare questo effetto, ma Roberto mi è scaduto ultimamente, tranne qualche sussulto nel cuore degli uomini. Eppure ho comprato la miniserie di Pietro Battaglia (Battaglia edizione Cosmo) e miracolosamente vedo un Recchioni e Leomacs in una vicenda di 4 puntate sul noir , mafia anni 70'. Di splatter, scene di sesso , sparatorie, ritmo incalvvante, battute, c'è ne sono più che in Dylan pure dei vecchi tempi. Questo non sono ancora riuscito a capirlo di Recchioni.

Se intendi i 4 volumetti usciti ultimamente vedi che non sono scritti da Recchioni. Il suo nome e quello di Leomacs sono quelli degli ideatori del personaggio, e sono messi lì perché attirano gente, ma le sceneggiature sono di allievi di recchioni vari.

si è vero, chiedo scusa, Roberto si limita al soggetto e alla supervisione.

Devo dire che la prima storia è molto Recchioni style, ci si può sbagliare.

storia da 10, che ti catapulta nelle angosce di chi vive una malattia...il problema di fondo è che il bravissimo Carnevale doveva disegnare Dylan con le sembianze di Recchioni....altro esempio come credo valga per Ambrosini di eccellenti scrittori che però dovrebbero crearsi un proprio personaggio come è stato per Napoleone.

Questa è e continua ad essere l'unica storia veramente dylandoghiana di Recchioni. Dylandoghiana nel senso che l'autore mette se stesso e le proprie fobie nel personaggio, come faceva Sclavi.
E la storia resta emozionante anche dopo due, tre letture (almeno per me), proprio come grandi Storie scalviane. Con la S maiuscola.

Purtroppo poi è calato il sipario.

Quando diventi una gallina dalle uova d'oro che vende qualunque monnezza abbia il tuo nome sopra, che "te stesso" ci vuoi mettere nelle tue storie?