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 Oggetto del messaggio: Re: Cronistoria del nostro curatore
MessaggioInviato: mar ago 04, 2015 8:22 am 
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Iscritto il: mar feb 03, 2015 10:01 pm
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Onestamente del tesserino mi frega pochissimo (e non ero neppure contrario al pensionamento di Bloch). Il punto non è questo. Mi spiego.

Ti sei mai chiesto come funziona la professione dell'Investigatore Privato? Perché nella maggior parte dei telefilm di tipo procedurale sono quasi sempre rappresentati come personaggi dalle facoltà particolari (Psych, Mentalist, Castle, ecc. ecc.) che per indagare necessitano dell'appoggio e dell'autorizzazione della forza dell'ordine. Capirai bene che un Detective Privato, uno con una licenza che si guadagna facendo un esamino dopo un corso di tre mesi, non ha l'autorità per indagare su un caso di omicidio ad esempio. Per quello c'è la polizia. Nella vita vera sono proprio quei personaggi lì che fanno le foto ai mariti per conto delle mogli e viceversa e al massimo si possono ingaggiare per un caso di persona scomparsa quando la polizia non può indagare, per ragioni burocratiche magari. Perché ti sto facendo questo sproloquio? Perché da una punto di vista narrativo, se si vuole mantenere un minimo di realismo, è necessario inserire un dettaglio, un qualcosa che autorizzi o consenta in qualche modo all'Indagatore di indagare su casi che in nessun modo possono mai essere di sua competenza. Questo qualcosa nel nostro caso erano Bloch e il tesserino. E funzionavano.
Allora quando Rrobe dice di aver eliminato Bloch e tesserino per "stimolare gli autori a fare meglio" io non ci credo neanche per sbaglio, ma naturalmente quella poteva essere una conseguenza. Cosa è successo invece? Che nei due casi scarsi in cui Dylan ha effettivamente svolto il proprio mestiere nella fase 2, una volta è stato autorizzato da Rania e un'altra volta non c'entrava nessun omicidio (per non parlare di Nel fumo della battaglia dove Dylan risolveva la situazione grazie a un angelo). Ed è sempre più probabile che l'attuale situazione segua il destino dell'introduzione di Cagliostro come regular.
Non importa quante volte è stato rappresentato il cellulare come deus ex machina al posto di Bloch e del tesserino: si è fatto, dunque sono autorizzato a ritenere che in fondo non sia cambiato nulla, che gli autori non abbiano ancora trovato un modo interessante per far svolgere a Dylan il suo lavoro.
E' questo che mi pare grave ed è questo che mi pesa. Non il tesserino in sè, chi se ne frega del tesserino? :D


Ultima modifica di Don Cristo il mer ago 05, 2015 7:15 am, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Cronistoria del nostro curatore
MessaggioInviato: mar ago 04, 2015 9:09 am 
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Iscritto il: mer feb 27, 2013 10:03 pm
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MandarinoFish ha scritto:
@don cristo e @andreaberga: riguardo il presunto conservatorismo dei lettori di Dylan Dog, Recchioni qualche giorno fa scrisse su Fb:

Tu sottovaluti il "talebanismo" del pubblico dylaniato più fedele. Io pure pensavo che fossero aperti ai cambiamenti a causa della natura del personaggio, invece - per molti veri - sono più complicati di quelli di Tex come lettori. Perché il loro legame con Dylan affonda nella loro adolescenza. Loro non rivogliono il Dylan dei tempi che furono, loro vogliono che Dylan gli faccia rivivere la loro giovinezza.


Mi sembra un'analisi molto (troppo) generica. Sta di fatto che, almeno io, non mi riconosco e non cerco certo barbagli di adolescenza nel Dylan Dog di oggi (oppure: se ho voglia di ricordare certi momenti mi rileggo i numeri XX del 1994/1995, per dire).
In verità pochi lettori (ma chi?) hanno davvero fatto ostruzionismo a priori. Io ricordo, qui sul forum, forte entusiasmo, impazienza e curiosità per i cambiamenti, e nessuno (credo/spero) oggi sta rimpiangendo la gestione precedente; quindi direi che non esistono soggetti refrattari ai cambiamenti, casomai gente (parlo per me almeno) che non apprezza più QUESTI cambiamenti, o meglio le modalità e i motivi e le consegunze che questi cambiamenti (di volta in volta epocali o marginali, a seconda dell'umore, ma sempre gli stessi cambiamenti sono, vabbè!!) hanno portato alla testata, al personaggio, alla percezione che di lui si ha.
NB: sempre Noi/Loro... :|


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 Oggetto del messaggio: Re: Cronistoria del nostro curatore
MessaggioInviato: mar ago 04, 2015 10:01 am 
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A parte Il vigilante (La nera non l'ho letta), mi sono piaciute tutte le storie di Recchioni autore di Dylan. All'inizio entusiasta del suo nome come nuovo curatore, col tempo diverse innovazioni e il loro utilizzo (Carpenter & Rania, Irma, il ruolo di Bloch, ecc.), il continuo creare sensazionalismo dentro e fuori il fumetto, certe soluzioni da serie tv americane (le fasi come le stagioni, colpi di scena per creare attesa, al limite dell'inverosimile, vedasi il finale di ... E cenere tornerai), mi hanno lasciato sempre più perplesso.
E in fondo una sensibilità troppo diversa da quella sclaviana potrebbe essere un limite pesante, non come autore, dove la diversità è benvenuta (purché diluita temporalmente), bensì come curatore e fautore delle linee guida generali del fumetto.
Una continuity blanda (ma non raffazzonata) poteva anche essere qualcosa di positivo, con agganci tra un albo e l'altro, con alcuni personaggi che si ritrovano, oppure (come in Napoleone) con la presenza, a volte magari solo verso il finale di un albo (una soluzione che potrebbe essere sì di comodo, ma non negativa, dal mio punto di vista), di un nemico ricorrente e carismatico che poteva e può benissimo essere John Ghost, sia direttamente che indirettamente dietro le quinte, invece per ora sembra esser stato riposto in uno sgabuzzino (certo il lettore lo può benissimo immaginare in alcune situazioni verificatesi: la/e telefonata/e con Groucho? Lo sfratto e il riacquisto di casa Dylan... ma la sua presenza effettiva, anche solo un cameo in una vignetta, sarebbe stata ben più significativa e tale da fissarsi nell'immaginario come incubo incombente).
Sulla prospettata continuity per 12 numeri di fila già tremo all'idea. Per quanto sarà da verificare quanto sarà effettivamente serrata, mi sembra davvero qualcosa di troppo lontana dall'universo dylaniato e di non facile realizzazione. Posto che non sarà ovviamente di un unico autore, solo un team che lavori in simbiosi, con basi ben definite e una precisa scaletta da un numero all'altro, potrebbe evitare che si presenti troppo sfilacciata o addirittura contraddittoria (come si è visto recentemente), ma anche nella migliore delle ipotesi si tratta comunque di un qualcosa che rompe fortemente con la tradizione, forse troppo, e difficilmente sarà ben accettata dalla maggioranza dei 100.000 e oltre che ogni mese si recano in edicola ad acquistare Dylan Dog.


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 Oggetto del messaggio: Re: Cronistoria del nostro curatore
MessaggioInviato: mar ago 04, 2015 12:40 pm 
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Per quanto sia curioso di natur(ismo :P ) non nego che quest'idea della continuity spalmata su un arco narrativo di 12 numeri non m'ispiri proprio. Vedremo...
Resta il fatto che Dylan non è Zagor, e non funziona per "saghe".
E più probabile che un incubo sbrodolato su tanti mesi ricordi al massimo delle "seghe". Ad vanveram :dito:

Sulla continuity - specialmente quella scalcinata proposta sinora, da rimpatriata a fine albo e rivangatura in apertura - ormai mi sono espresso anche troppo, e per pigrizia mi tocca ri-citarmi senza eccitarmene :( .
Per gli appassionati di archivistica qui c'è tutto il campionario di motivazioni pro-perplessità.
Buona lettura, nel caso(mai susciti interesse).

Spoiler!
Uno dei punti fondativi - e di successo - di questa serie è stato sempre il non essere serializzata nell'impostazione. Di auto-resettarsi liberamente dopo ogni numero. Di non creare un contesto pseudo-logico (da saga) per cui ad ogni incubo ne debba seguire un altro coerente/dipendente, con relative conseguenze sui personaggi, sul setting, e sulle prospettive...lascinando invece campo libero all'illogicità variabile dell'episodio random scorato dal resto, ma non per questo meno inquietante...anzi :!: 8-) :!:
Così finivi storie come Caccia alla streghe e ti potevi buttare il mese dopo sul Bosco degli Assassini a cuor leggerissimo, azzerando la sequenzialità di ogni discorso, e senza doverti far pesare l'ombra prosaica (e rassicurante?) del "dove eravamo rimasti? " nel numero prima, su un filo narrativo lasciato alle multiple libertà degli autori - allora erano sì e no un trio, adesso superiamo la manita, ai testi.

Ecco...dopo questi ultimi tre mesi io ho la (sgradevole ) sensazione che si stia trasformando, anche a livello di proirità narrative, Dylan in altro da sé, come percorso da format - ma forse dopo Marzo si sarà smaltito questo trend di upgrading coatto :| .
Non per nulla finora la storia migliore di questa fase, a mio vedere, è stata proprio Spazio Profondo, che sballa tutte le possibili consequenzialità e straballa sulle stelle di un outsideralesimo coraggioso, rifiutandosi a priori di creare una sfilza di premesse->conseguenze, ovvero quel sottile fil-rouge di (insistiti) richiami pro-continuity che rischia di trasformarsi in un irrigidito cavo scorsojo al collo di incubi senza più scioltezza, e di storie sempre più vincolate dai nodi-madre :( .

Non vorrei che l'attuale moda delle serie tv rischi di influenzare troppo il modus scribendi del NewBoy...con avventure sparse ma sempre - e talvolta forzatamente - riconducibili al main theme narrativo dell'evoluzione di certi (s)punti, di certi personaggi, di certi "dove eravamo rimasti? " ... per arrivare in punta di cul de sac ad un certo progetto...

...univoco :?:
Muah; considerando che a scrivere Dylan sono autori del calibro di Ambrosini, Barbato, Medda, Recchioni, Simeoni, etc...sarebbe un pochetto riduttivo che si privilegi tale impostazione per sacrificare il loro multiplo talento all'altare di questa progettualità sovrastrutturale .
Come è successo nelle (pur brillanti) prime 60 pagine di questo numero, riaprendo proprio con Carpenter che ritorna tautologicamente in avvitamento su se stesso per un'inutile parentesi pro-affezionamento dei lettori al personaggio.
Come in alcuni serial, appunto, sul registro del "dove era rimasto? "... :roll:

Quindi ben venga il refrain anti-razionale del "chissenefrega" delle conseguenze dei reati commessi da Dylan nel numero scorso, perché seguendo quella PERICOLOSA logica la testata doveva chiudersi nel gabbione intorno al #6 :x: .

****

Quello che non mi convince è come penne del calibro di Medda/Simeoni/Barbato facciano evidentemente fatica nel gestire l'equilibrio tra elementi di richiamo alla continuity - auspicata come blanda - e sviluppo di storie cazzutamente autonome e convincenti :* .
Alla fine, come detto altrove , questi elementi di novità paradossalmente sono la cosa migliore dell'albo, dopo aver soffocato però la solidità di una qualsiasi narrazione robusta a favore del pensionamento di Bloch (#338), della VeryNewScotlandYard (#339) o del villaggio di spiaggiamento per Bloch stesso (#340).

Secondo me questo tipo di scrittura non mette a loro agio certi autori, ne mortifica in parte il potenziale, e trasforma Dylan in un progettone lungimirante ma di scarsa quaglianza sul breve...cioè sulla singola storia del mese in senso ontologico - leggi : della cosa/incubo in sé - per far largo ad altre priorità da serializzazione diffusa, come si diceva con Cyber ed altri qui
Io personalmente non sento il bisogno di rifare il punto della situazione ad ogni albo. Porta via pagine, occhieggia dove non serve, e crea scompensi nel gestire un personaggio per cui scrivono più autori contemporaneamente, mettendo (x es.) Ambrosini alle strette sulla storia di Agosto per tener conto di quanto ha scritto Celoni in quella di Luglio :dito:

E' uno scenario che mi lascia perplesso, proprio alla luce di certi punti forti della testata di cui parlavo 2 o 3 post fa.
Poi il Tempo (galantuomo?) sarà libero di smentirmi... :roll:
Come già detto altrove gli elementi pro-continuity alla fine sono inseriti piuttosto bene... anzi sono la parte migliore di questi albi :P .
Solo che tolgono inevitabilmente respiro (e senso) all'autonomia della singola storia, che diventa un side-dish da rifilare rispetto alla portata principale da dosare in più puntate, un bocconcino per volta.
E' la macrostruttura invisibile, dietro le quinte, come sottotrama, che soffoca l'auto-conclusivismo pregnante del singolo albo. Non credo sinceramente ci sia sempre da guadagnare nell'ispirarsi alle ondate modajole delle serie tv...Dylan è in grado di funzionare anche senza questi paradigmi, e sono convinto che molti autori si trovino a maggior agio impostando i soggetti sul singolo episodio, piuttosto che su archi tematici o scansioni serializzate.
Non a caso il miglior autore della fase 2 è per ora proprio il Rrobe, il papà prodigo di consigli e progetti, che sa gestire più coscientemente le sue idee/retroscena, mentre secondo me gli altri continueranno a faticare nell'inserirsi in questo solco di maternità adottiva e non proprio naturaliter, come modus scribendi :| .

****

Una continuity intermedia da "missione/viaggio/evoluzione" per tappe, con elementi ricorrenti (v. Adam Wild od Orfani) è mooooolto difficile da gestire in un personaggio come Dylan, che racchiude nell'autoconclusività dell'incubo (irrisolto?) uno dei suoi nodi ad effetto, senza portarselo sulla lunghe.
Abbiamo visto cosa significhi spargere elementi zoppicheggianti qua a là per alludere ad un qualcosa a venire dietro le quinte che poi non si realizza, se non in alcuni spunti random di riconfigurazione - v. tesserino, nomi di battaglia, pensioni, etc. Disorganici e poco funzionali, alla fine, se non al farsi belli degli autori che si compiacciono di aver stravolto la fossilità di Dylan con delle trovate "necessarie" quanto geniali.
Persino il futuro antagonista si è disperso fra le righe, alla corte dei Windsor, mentre tenta di catechizzare la principessa Charlotte a botte di Necronimicon in testa :? .
E la rincorsa all'elemento ricorrente può divenire stucchevole come richiamo autoreferenziale verso un qualcosa che non trova sbocco, se non per smozziconi.
La logica da serie tv multi-filone - con notevole parco personaggi/comprimari - troverà molto di cui inciampare se queste sono le premesse del solo Dylan, e se gli exploit ( :roll: ) attuali sono serviti strumentalmente soltanto a condurre a questa riprogrammazione.
La maggior parte degli autori fanno fatica a gestire 94pp, figuriamoci un progetto corale hydra-cefalo, dove ognuno deve con-/ricordare cosa ha scritto o scriverà l'altro, ma facendo sempre emergere le proprie priorità narrative :roll: .

Non sono pessimista. Sono molto scettico.
Una scossa ci voleva. Ma bisogna essere a norma sismica.


****

Recchioni è (fatuamente) infatuato delle serie tv americane dell'ultimo decennio, e pensa (altrettanto fatuamente) di riproporne gli schemi su Dylan.
Quel tipo di formula narrativa difficilmente si basa su un unico (anti)eroe bonellianamente leader della scena, ma preferisce articolarsi in una coralità multipla di personaggi ricorrenti che oliano i meccanismi della varie sottotrame in corso, tra loro intrecciate ed influenti.

Tutto ciò è molto difficile da trasporre su questa testata, perché Dylan ha sempre vissuti di incubi "singoli" e personali, con clienti e/o coinvolgimenti chiusi a pagina 98. Al mese successivo si passava all'incubo successivo, e Bloch, la Trelko, Wells, Jenkins & co se ne fregavano se l'Old Boy aveva steso ManaCerace trenta giorni prima o Marina era stata sepolta senza fiori.
Loro, come anche Groucho in parte, sono sempre stati comparse strumentali a quella singola storia in cui comparivano, non all'evoluzione del presepe di personaggi di cui si circonda Dylan, e nel quale rientravano dalla finestra un numero si e cinque no, senza accorgersi del "mentre" passato :| .

Gli scarsi risultati e gli equivoci causati dalla (pseudo)continuity sinora proposta sono i risultati di questa progettazione zoppicante alla nascita.
JG per ragioni d'impegni/creative dopo mezzo albo è stato deposto a data da destinarsi, e tale rimarrà.
Bloch confinato a Wickedford per complottare storielle da Signora Fletcher con Dylan turista (disperso) per (guarda)caso.
E Rania e Carpenter strillati pretestuosamente una tantum di ingombranti vignette al mese per ricordarci sgomitando e col fiato corto - delle solite tiritere - che la serie sta cambiando, che ci sono anche loro, che vi dovete affezionare anche a loro, e che ne faranno vedere delle belle - tette? :oops: - a Dylan...
Con tutto il bluff di retro-hype sgasato che questo comporta.

Diverso è il discorso per la continuity degli Speciali di Bilotta dove si svilupperà un'unica macro trama in corso di sviluppo, con più pedine da spostare nei loro percorsi.
Ma il modus di imporre la serialità sugli inediti a me sembra di gran lunga controproducente e distorsivo nei confronti di quelli che sono i reali problemi della testata, e della gestione delle singole 94pp.

Non basta, come in questo mesaccio, farci salutare Irma, Rania&co di tanto in tanto per ricordarci di aver letto un numero di Dylan Dog :? .


****

Se vuoi impostare una pseudo-continuity coerente, non puoi improvvisare in corsa le tappe, forzando cameo dei tuoi nuovi figurini, ma solo per dargli un rilievo di pura marketta, senza includerli entro un preciso percorso narrativo - ... qualechesia.
E' troppo facile scardinare tutto senza ricollocare le conseguenze indotte, lanciare il sasso per lasciarlo andare a fondo, da sé, incuranti ed in attesa che qualcuno sondi dove sia finito :roll: .

Comunque, ripeto quello che dico da quando è cominciata la fase#2: la continuity si potrebbe rivelare la mazzata finale, il boomerang a doppio taglio, per la libertà espressiva/credibilità compositiva dei SINGOLI autori e del loro modo di gestire uno storyboard da 94pp :? .
La continuity tanto detestata a pelle - per istinto inconscio? - da Sclavi, che la derideva in ogni omaggio ad essa collegato; una continuity sviata su diversi autori con diverse idee/stili/tempistiche di lavoro e non coordinate tra loro negli svilippi in fieri - del genere "quando scrivo una mia pagina di sceneggiatura devo tener conto di quello che sta ancora pensando Simeoni sulla tazza del cesso per la sua, ma devo considerare che intanto potrebbe cambiar idea se lo scarico si ottura" - : la stessa continuity impostata come feticcio in omaggio alle serie tv più trendy di cui si è scioccamente infatuata la redazione, e di cui crede poterne proporre le modalità su un personaggio ad essa storicamente refrattario nei cromosomi... progettandola per smozziconi contentinisti random, cameo in auto-promozione flash, e spunti sospesi per mancanza di idee/responsabilità/programmazione rispetto a quello che si è manomesso.

Osare...ma senza un (momentaneo) orizzonte, solo per dimostrare di poterlo fare :x: .


E SCUSATE SE HO TRALASCIATO QUALCHE ALOHA

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 Oggetto del messaggio: Re: Cronistoria del nostro curatore
MessaggioInviato: mar ago 04, 2015 6:31 pm 
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12 albi in continuità sono una prova nuova per dyd chissà che non sia quello che serve...

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ma se dal 2023 diventassi io il nuovo curatore di dyd?

IO SONO RKC E SONO FATTO DELLA STESSA MATERIA DI CUI SONO FATTI GLI INCUBI.......
IT BEGINS......08/09/2012

http://it.wikipedia.org/wiki/Sacello


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 Oggetto del messaggio: Re: Cronistoria del nostro curatore
MessaggioInviato: mar ago 04, 2015 8:43 pm 
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rkc ha scritto:
12 albi in continuità sono una prova nuova per dyd chissà che non sia quello che serve...


Non è che fosse proprio la carenza di continuity il problema delle gestioni precedenti...anche se per gli autori immagino e spero sia una prova stimolante (e poi tutti promossi a sceneggiare Dragonero!!!)


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 Oggetto del messaggio: Re: Cronistoria del nostro curatore
MessaggioInviato: mar ago 04, 2015 10:08 pm 
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Quello che dici è tutto corretto però riconoscerai che in tutte le serie che hai citato (o comunque per rendere realistica quella possibilità per l'investigatore privato) ci vuole che non ci sia solo un ispettore o poche persone all'interno della polizia che coprano Dylan. Nel nostro caso, Dylan, dopo il 121 si era inimicato molti poliziotti ma soprattutto da sempre ha come grande nemico il sovrintendente. Quindi sempre da un punto di vista di realismo la vita di Dylan non sarebbe stata così facile con il sovrintendente contro (bastava che dicesse alla guardie di non farlo entrare e tutto si risolve). Però non si può a mio parere parlare troppo di realismo in Dylan, considerando che le sue indagini sono completamente irrealistiche. Quindi in un contesto già non realistico ha senso inserire dei concetti realistici? Quello del tesserino è un concetto su cui forse non ci siamo interrogati molto ma se ci si interroga sul realismo o meno di un cellulare parlante o che veda una zombie dietro di te, forse ci si doveva interrogare anche su questo escamotage che, a ben pensarci, di realistico ha poco. Ha verosimiglianza, è accettabile nell'universo dylaniato dove già accadono cose impossibili. Spero di essermi spiegato bene.

I deus ex machina esisteranno sempre e dico necessariamente in un fumetto d'avventura che racconta avventure irreali e improbabili. Il modo di uscire deve quindi essere anch'esso improbabile (non sempre sia chiaro, però ci sta).

Ti dirò di più. Lo stesso lancio della pistola se ci si pensa è irreale. Oltre che Groucho dovrebbe avere una mira pazzesca, oltre che Dylan deve avere una presa incredibile. Ma anche supponendo ciò... nel momento in cui la pistola viene lanciata il cattivo che fa?? La guarda e aspetta di essere ammazzato? E' un deus ex machina su cui non si è mai avuto da dire (e neanche io ho da dire...). Quello che voglio dimostrare è che Deus ex machina c'erano prima, ci sono oggi e sempre ci saranno. Se ogni volta cambieranno sarà sempre meglio perchè rende lo scioglimento della storia più originale, più godibile.

Rileggendo forse solo la prima parte risponde alla tua domanda... il resto sono pensieri un pò a mano libera... me ne rendo conto... :-) :-)

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Il mio testamento dovrà contenere non ciò che voglio lasciare quando morirò ma ciò che voglio trovare quando tornerò.

Bergonzoni Alessandro


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 Oggetto del messaggio: Re: Cronistoria del nostro curatore
MessaggioInviato: mer ago 05, 2015 7:49 am 
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Non ti preoccupare.
Il tesserino, l'aiuto di Bloch, il lancio della pistola, il quinto senso e mezzo sono tutti cliché della serie. Onestamente io li ho sempre trovati divertenti e non mi hanno mai annoiato, ma capisco che alcuni lettori potessero trovarli, ormai, stucchevoli, abusati.
I punti sono due:
1) Vuoi eliminare questi cliché. Il quinto senso e mezzo lo fai fuori in silenzio, la sparizione del tesserino e di Bloch come fonte di informazioni li metti al centro della trama di due albi "speciali". Da questo momento in poi hai carta bianca per inventarti qualcosa che "sblocchi" le indagini di Dylan, e invece il risultato a breve termine è stato che non si sono praticamente scritte indagini e in quei due tre casi si sono semplicemente utilizzati dei cliché nuovi di zecca. Certo che narrativamente parlando il deus ex machina esisterà sempre, che poi in questo caso più che altro si trattava semplicemente di vecchi e ben funzionanti stratagemmi che erano entrati a far parte della mitologia della serie, ma se il curatore Recchioni mi urla in pompa magna che tutto sarà diverso e poi emerge che questo "diverso" consiste nell'introduzione di nuovi luoghi comuni narrativi, peraltro meno divertenti di quelli originari, la cosa più ovvia che può succedere è che mi sento un po' preso in giro. Ci sta, no?
2) Nelle storie del Recchioni pre-curatore Dylan risolve la situazione in modo molto più creativo di quanto non faccia nelle sue storie post. In Mater Morbi se la cava a suon di pisello, in punta di fioretto potremmo dire. In Fuori Tempo Massimo (una delle sue cose migliori, imo) lui non fa fuori il mostro piantandogli una pallottola in fronte (magari dopo aver ricevuto la pistola da Groucho al volo): ci parla. In Modulo A38 si salva dal Dottor Falken piegando a proprio favore il paradosso del comma 22. E così via. Mi pare che nelle sue storie di prima lui tendesse ad essere più originale, cosa che veniva anche più semplice perché non stava stabilendo nessun primato, non si stava creando nessun nuovo cliché, il suo scopo era semplicemente scrivere una buona storia.

Sull'irrealismo delle indagini di Dylan... non so. I cosiddetti gialletti alla Ruju avevano il grave difetto di essere noiosi ma da un punto di vista narrativo erano impeccabili. Erano dei classici whodunit in cui c'era un mistero, la raccolta degli indizi, gli interrogatori, la scopata canonica e la risoluzione del mistero.
Dopo vent'anni due palle, però a parte la presenza del "mostro" non penso si possa dire che erano irrealistici nello svolgimento.


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 Oggetto del messaggio: Re: Cronistoria del nostro curatore
MessaggioInviato: gio ago 06, 2015 1:51 pm 
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alemans123 ha scritto:
Sinceramente non capisco tutta questa avversione verso la continuity. .


è molto semplice
leggono l'annuncio della continuity e pensano "ah, come Lost"
leggono la precisazione "come Dr. House e non come Lost" e pensano "ah, come Lost"
leggono gli albi che sono come Dr. House e non come Lost e pensano "ah, non è come Lost, stanno sbagliando tutto"

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 Oggetto del messaggio: Re: Cronistoria del nostro curatore
MessaggioInviato: gio ago 06, 2015 2:00 pm 
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L'idea che invece sia una continuity banalmente venuta male, no, eh...

Hanno avuto problemi a gestire semplici comparsate dei nuovi personaggi (perché manco s'è vista di fatto 'sta continuity), bel coraggio a lanciarsi in 12 episodi concatenati.
Ammesso che sia vero.

alemans123 ha scritto:
con il sovrintendente contro (bastava che dicesse alla guardie di non farlo entrare e tutto si risolve).
Ci ha provato in Mai Più ma due pagine dopo stava al terminale con Jenkins.

_________________
l tuoi noti "sarcasmo" e "voglia di flammare" non attaccano con me. (cit.)

Quindi, sgarbato Dear?
Sì, come al solito.
Sta dicendo cose assurde?
Per niente. (cit.)


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 Oggetto del messaggio: Re: Cronistoria del nostro curatore
MessaggioInviato: gio ago 06, 2015 2:24 pm 
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Non ti preoccupare Dear
I dottoroni (housati?) del reparto di terapia intensiva "SALVIAMO DYLAN" hanno sempre la soluzione staminale per rianimare la testata a suon di omeopatate in testa e flebo di placeberòakkidikoio.
Peccato si siano persi per molto meno nell'arco di questi mesi. Roba tipo non saper infilare un aghetto nel buco (narrativo) giusto :oops: .

Tra l'altro pensare una continuity da serie tv - quale che sia, come termine di paragone, cosa sbagliata a prescindere, temo, visto lo spessore diverso di questo fumetto - implica la gestione di un parco corale di personaggi e personaggetti con relative sottostorie intrecciate da gestire/sviluppare in archi prolonungati e/o saghe... cosa che DD (mica Dampyr o Zagor :!: ) non può permettersi anche a livello di interazione tra autori, con deviamento di percorsi e priorità narrative, in genere costruite attorno al singolo incubo/personaggio (molto spesso Dylan stesso, di questi tempi) :x: .



ALOHA DR DOG (LOST?) IN RIANIMATION
Immagine

[...]

E se DOG non va bene...

Spoiler!
C'è sempre DR HOUND(se) (transl. "segugio") a disposizione.
Anche se le sue capacità investigative sono tutte da dimostare, sembra riscuotere molti consensi tra i gioveni lettori... :lol:

Immagine

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Ultima modifica di wolkoff il gio ago 06, 2015 2:57 pm, modificato 4 volte in totale.

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MessaggioInviato: gio ago 06, 2015 2:33 pm 
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Messaggi: 2158
L'unico modo per rendere Dylan narrativamente simile ad House è che Mater Morbi gli faccia venire il lupus.

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l tuoi noti "sarcasmo" e "voglia di flammare" non attaccano con me. (cit.)

Quindi, sgarbato Dear?
Sì, come al solito.
Sta dicendo cose assurde?
Per niente. (cit.)


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 Oggetto del messaggio: Re: Cronistoria del nostro curatore
MessaggioInviato: gio ago 06, 2015 4:45 pm 
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Iscritto il: ven giu 12, 2015 7:29 pm
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rkc ha scritto:
12 albi in continuità sono una prova nuova per dyd chissà che non sia quello che serve...


Sarebbero bastate belle storie... ma è questo è già stato detto milioni di volte...
Detto questo Dylan Dog, a mio avviso, non è un personaggio da continuity, neanche il suo creatore è riuscito a non fare errori cercando di crearla... e poi le pezze successive di altri non hanno fatto altro che peggiorare la cosa.

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 Oggetto del messaggio: Re: Cronistoria del nostro curatore
MessaggioInviato: sab ago 08, 2015 3:19 pm 
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Iscritto il: lun ago 04, 2008 10:09 am
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Località: Palermo in via dei dylaniati n.666
Dear Boy ha scritto:
L'unico modo per rendere Dylan narrativamente simile ad House è che Mater Morbi gli faccia venire il lupus.
:mrgreen: :mrgreen:

L'idea della continuity preoccupa anche me.
Dylan è un personaggio, forse l'unico in Bonelli, che ha nel suo essere autoconclusivo il suo punto di forza.
Visto l'attuale management della Fase 2, buttarsi su una operazione commerciale del genere potrebbe essere deleteria.

Sarebbe stata una buona idea se fosse stata pensata al di fuori del mensile, una pubblicazione extra ad ampio respiro, magari per 6 mesi e oltre, con cicli narrativi a tema.

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 Oggetto del messaggio: Re: Cronistoria del nostro curatore
MessaggioInviato: sab ago 08, 2015 6:20 pm 
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Iscritto il: ven feb 20, 2015 5:53 pm
Messaggi: 2562
MandarinoFish ha scritto:
Dear Boy ha scritto:
L'unico modo per rendere Dylan narrativamente simile ad House è che Mater Morbi gli faccia venire il lupus.
:mrgreen: :mrgreen:

Sarebbe stata una buona idea se fosse stata pensata al di fuori del mensile, una pubblicazione extra ad ampio respiro, magari per 6 mesi e oltre, con cicli narrativi a tema.

L'idea del pianeta dei morti ad esempio io la trovo ottima. Ma... TOH :o :o :o è stata concepita nel 2008??? :o :o :o
Diamo al Gualdo ciò che è di Gualdo allora :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
Scherzi a parte, potrebbe essere davvero una buona saga, magari partendo proprio dal futuro e poi andando a ritroso...spero riprendino in considerazione l'idea di non dilatarla troppo...

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Riflesso nello specchio,
vidi per la prima volta il mio vero oi.
https://www.instagram.com/dipintendo


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