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#347 - Gli abbandonati
Insufficiente (1-4) 16%  16%  [ 19 ]
Mediocre (5) 22%  22%  [ 26 ]
Accettabile (6) 26%  26%  [ 31 ]
Buono (7-8) 32%  32%  [ 37 ]
Ottimo (9-10) 3%  3%  [ 4 ]
Voti totali : 117
Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: #347 - Gli abbandonati
MessaggioInviato: gio lug 30, 2015 10:58 pm 
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Iscritto il: mar feb 03, 2015 12:13 am
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Appena letto. Albo da molte cose negative e da poche positive.
Tralascio i soliti difetti della gestione Recchioni, tra l'altro già ampiamente discussi da Mandarino Fish di cui condivido quasi totalmente il pensiero. (Ormai sono rassegnato d'altronde i gusti del curatore in fatto di cinema e fumetti non riflettono assolutamente i miei e Dyd ne viene condizionato)
+
C'è Bloch!
Storia scorrevole
Disegni non eccezionali ma buoni

-
Groucho assente
Horror e splatter ancora non pervenuti
Soggetto poco interessante

Voto Mediocre

Una cosa mi domando...appena si viene a sapere che l'autore dell'albo è la Barbato molti fanno i salti di gioia. Dato che io ultimamente leggo solamente albi a mio parere mediocri o poco più di quest'autrice qualcuno mi ricorda i capolavori che ha scritto così gli ridò un'occhiata. In passato non facevo molto caso agli autori...adesso sono curioso...

_________________
-------------------------------------------------------------
Rivoglio Bloch, l'horror e l'Horror Post

Fattela na risata ogni tanto che magari domani te sveji sotto an cipresso

Chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso. (cit.)


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 Oggetto del messaggio: Re: #347 - Gli abbandonati
MessaggioInviato: gio lug 30, 2015 11:54 pm 
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Iscritto il: gio ott 26, 2006 8:53 pm
Messaggi: 2493
forza_sugar ha scritto:
appena si viene a sapere che l'autore dell'albo è la Barbato molti fanno i salti di gioia. Dato che io ultimamente leggo solamente albi a mio parere mediocri o poco più di quest'autrice qualcuno mi ricorda i capolavori che ha scritto così gli ridò un'occhiata. In passato non facevo molto caso agli autori...adesso sono curioso...
Necropolis, Il prezzo della morte e Lo specchio dell'anima.
Se ti è piaciuto l'inedito del mese scorso (e quindi non disprezzi il metafumetto e le seghe mentali sulla psicologia di Dylan), ti consiglio pure Oltre quella porta, che ormai può essere considerato un vero e proprio classico.
Se leggi anche Le Storie, lì il suo albo migliore è La gabbia.


Ultima modifica di V.M. il ven lug 31, 2015 12:02 am, modificato 4 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: #347 - Gli abbandonati
MessaggioInviato: gio lug 30, 2015 11:55 pm 
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Iscritto il: lun mar 07, 2011 5:16 pm
Messaggi: 4484
Necropolis, memorie dal sottotitolo, lo specchio dell'anima, il prezzo della morte, il seme della follia, la scelta, sciarada. Tutte ottime storie, ovviamente imho.
Cmq molto buone la peste, phobia, l'ultimo arcano, il tocco del diavolo.
Insomma, per me fino al 221 belle storie.
Quindi oramai sono 10 anni che non scrive un capolavoro (anche perché per molti anni non ha scritto proprio DD )

_________________
Vai, allora, ci sono altri mondi oltre a questo.

______________________________________
Classifiche dei voti del forum di tutti gli albi anno per anno:
viewtopic.php?p=470652#p470652


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 Oggetto del messaggio: Re: #347 - Gli abbandonati
MessaggioInviato: ven lug 31, 2015 12:17 am 
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Iscritto il: gio nov 07, 2013 10:29 pm
Messaggi: 112
forza_sugar ha scritto:
Una cosa mi domando...appena si viene a sapere che l'autore dell'albo è la Barbato molti fanno i salti di gioia. Dato che io ultimamente leggo solamente albi a mio parere mediocri o poco più di quest'autrice qualcuno mi ricorda i capolavori che ha scritto così gli ridò un'occhiata. In passato non facevo molto caso agli autori...adesso sono curioso...


Considerando che ho perso più di metà della mia collezione durante un recente trasloco, ti commento quelli di cui ho ricordo :

Il sonno della ragione : Interessante ma piuttosto pesante ;

Il mondo perfetto : Ricordo che la apprezzai pur non facendomi impazzire ;

Medusa : Una sciocchezza ;

Lo specchio dell' anima : Dovrei rileggerlo ma ricordo che mi colpì moltissimo ( Mari :oops: ) ;

Memorie dal sottosuolo : Stesse sensazioni di sopra ;

Requiem per un mostro : Pesantissimo ;

Phobia : Insomma ... ;

Il prezzo della morte : Un pugno nello stomaco ;

Il numero duecento : Una c*****a ;

Il settimo girone : Carino, lo apprezzai ( Roi :oops: ) ;

Il pifferaio magico : Deliziosa, la Barbato surreale che mi piacerebbe leggere più spesso ;

Necropolis : Una storia dura e magnificamente scritta ;

Oltre quella porta : La versione soft di ... e cenere tornerai ;

L' ultimo arcano : Sopravvalutatissima. Per me non va oltre la sufficienza ;

Xabaras / In nome del padre : Disgustoso ;

Il giardino delle illusioni : Carina ;

La seconda occasione : Storia che, con un po' d' impegno, poteva essere condensata in cinquanta pagine scarse ;

Il crollo : Esattamente come l' albo ( :D ) ;

Mai più, ispettore Bloch : Una cocente delusione ;

... e cenere tornerai : Meglio che non mi esprima.

Questo per rimanere agli albi della serie regolare di cui ho memoria ( mi manca però " Il tocco del diavolo " e " Anime prigioniere " non l' ho proprio acquistato dato che avevo temporaneamente abbandonato la collana ).
Insomma, è dal 2004 che non leggo una sua storia che mi sorprende in positivo.


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 Oggetto del messaggio: Re: #347 - Gli abbandonati
MessaggioInviato: ven lug 31, 2015 8:14 am 
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Iscritto il: mer apr 17, 2013 11:22 am
Messaggi: 991
Località: Corbetta
Analisi interessante che sembra non si possa fare altro che condividere un po’ come un discorso di Grillo. Ma come un discorso di Grillo non fa altro che distruggere senza una proposta concreta e con un po’ di inesattezze. Non ho letto l’albo ma dici che è finita l’ispirazione della Barbato. La realtà (almeno per me) è che gli albi ispirati (albi come Il prezzo della morte per intenderci) nascono e sono senza tempo. Nascono perché servono all’autore per liberarsi di un peso e non c’è un modo necessario per farli arrivare. Arrivano e basta. E indipendentemente dall’età, dagli impegni altri che uno può avere.

“Se già sai che stai per scrivere un qualcosa che verrà additato come "tremendo" su un forum, la voglia ti passa.” Beh ci andrei cauto con questa espressione. In generale gli albi di questa fase 2 hanno ricevuto voti piuttosto buoni (tranne Gli spiriti custodi). Segno che nel complesso quello che stanno facendo piace. Certamente non a tutti. Ma piace in linea generale.

Quel che oggi manca sono dei veri capolavori (come quelli che Sclavi sapeva dare). Ci sono però un insieme di belle storie (almeno per me) e comunque anche momenti horror ci sono. Ne “Il cuore degli uomini” Dylan mangia un cuore e in “Nel fumo della battaglia” ci sono dei passaggi nella lotta tra il bene e il male in cui la componente horror sembra presente.

Si dice inoltre che la continuità non c’è. E ci credo. Quella fase prospettata di un’anno di storie intrecciate tra di loro non mi sembra sia ancora arrivata. L’unica continuity (se così si può chiamare) che c’è fino ad ora è quella di “E cenere tornerai” che più che una continuity mi sembra un richiamo agli albi precedenti e non certo una continuity (un po’ come in “La donna che uccide il passato”).

Sui giovani artisti dico un grosso BOH. Alla fine, come faceva notare qualcuno prima di me, tali giovani ci sono (e anzi se vuoi Recchioni stesso lo è). Io credo che il problema sia il modo in cui oggi molti di voi si avvicinano a leggere Dylan Dog. Pretendento capolavori assoluti oppure con un pregiudizio latente(anche per colpa di Recchioni per certi versi).

Andando sul campo dei gusti, molte delle storie lette fino ad ora potevano tranquillamente trovarsi tra le prime 100 e non si sarebbe detto nulla (davvero “Il ritorno del Mostro” è più bella di “Nel fumo della Battaglia”? o “Fra la vita e la morte” de “Il cuore degli uomini”?). Oggi mi sembra che ci si approcci a leggere DD in maniera diversa e questo ne falsa in un certo modo il giudizio. Anche l’ironia in questi albi mi sembra presente. Sarà per gusti ma non la vedo così grigia come viene dipinta.

Faccio un discorso generale perché l’albo del mese non l’ho ancora letto. Nel weekend lo leggerò e scriverò le mie impressioni.

_________________
Il mio testamento dovrà contenere non ciò che voglio lasciare quando morirò ma ciò che voglio trovare quando tornerò.

Bergonzoni Alessandro


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 Oggetto del messaggio: Re: #347 - Gli abbandonati
MessaggioInviato: ven lug 31, 2015 9:01 am 
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Iscritto il: sab ago 27, 2011 12:53 pm
Messaggi: 3404
Località: Valsesia
Post dell'anno quello di Nikolaj. Ci mancavi, fatti vedere più spesso.
L'albo del mese non mi ha lasciato nulla, senza infamia e senza lode.

_________________
https://lastoriadidylandog.blogspot.com


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 Oggetto del messaggio: Re: #347 - Gli abbandonati
MessaggioInviato: ven lug 31, 2015 11:11 am 
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Iscritto il: mar gen 15, 2013 11:42 am
Messaggi: 164
Premessa: non ho letto nemmeno un albo della nuova fase, 1, 2 o quello che è, e so al riguardo solo quello che ho potuto leggere su questo forum, su cui intervengo pochissimo ma che lurko spesso. Non mi esprimerò quindi sugli albi in sé, visto che non li ho letti e visto che la mia frequentazione di Dyd si ferma - mi pare - al 250. Però ho apprezzato il post di Stavrogin - che con qualche variazione potrebbe benissimo riferirsi agli ultimi albi che ho letto io - e vorrei dire la mia.

Credo che ci sia un equivoco di fondo sui fattori che hanno portato alla creazione del Dylan Dog storico, quello sclaviano per intenderci. E' vero, il 2015 fa schifo come gli anni '80 e dunque, a rigore, non manca il materiale per costruirci sopra visionarie allegorie orrorifiche, anche se né la Barbato né Recchioni mi sembrano tanto interessati all'aspetto "sociale" del personaggio (la Barbato, fin dove l'ho letta, ha prodotto soprattutto thriller psicologici sulla frantumazione dell'identità; Recchioni - che mi fa simpatia - lo conosco relativamente poco, direi soprattutto da John Doe dove però intravvedo una forte influenza soprattutto dai comics americani, in particolare Hellblazer). Però mi chiedo se tutto sommato non si stia un po' sopravvalutando l'elemento "sociale" di Dylan - che ha portato in molti casi anche a disquisizioni piuttosto predicatorie e oggi molto datate: non ho problemi ad ammettere che personalmente odio sia Doktor Terror che Goblin, e certo non perché io sia un nazista ammazzaanimali.

E quindi mi chiedo se non si trascuri il fatto che il periodo migliore di Dylan - che personalmente colloco tra il numero 1 e la prima metà degli anni '90 - è nato in perfetta sincronia con la "coda" dell'ultima fase veramente creativa e importante del genere fantastico-horror, soprattutto in ambito cinematografico ma anche letterario, fase alla quale Dylan ha peraltro contribuito in maniera sostanziale. Magari sto anche parlando per nostalgia - anche se negli anni '80 avevo non avevo ancora 10 anni e la stragrande maggioranza di quei film e libri li ho recuperati da adulto - ma personalmente la differenza tra quel periodo e il momento attuale io la vedo, è profonda e si sente. Cioè: se oggi vado in una libreria qualunque ci trovo King, ma già Barker è latitante. Se ci fossi andato nel '91 ci avrei pescato tonnellate di Barker, ma anche Dan Simmons (nella sua fase horror), Robert McCammon, F. Paul Wilson e milioni di altri autori. E se negli anni '80 fossi stato al cinema ci avrei visto Terminator, La Casa, Phenomena, Nightmare, film così visionari e importanti che l'horror moderno non ha quasi nulla che possa essere a loro paragonabile. E negli anni '70, quando ancora non ero nato? Profondo rosso, La notte dei morti viventi, Eraserhead.

Non è che oggi non si producano horror e che non abbiano, talvolta, successo; il punto è che secondo me c'è una profonda differenza, soprattutto per ragioni anagrafiche, tra un Recchioni che quei film e quei libri probabilmente li ha conosciuti da ragazzo, e uno Sclavi, che per 25 anni almeno nella fantascienza e nell'horror ci si è trovato letteralmente immerso. Per di più ripeto, stiamo parlando di film e di libri spesso fortissimamente visionari, magari anche imperfetti, ma così forti e spesso originali che da 30 anni rappresentano il termine di paragone, pressocché insuperato, del genere. Film e libri che hanno esercitato un'influenza fortissima su Sclavi, evidente nelle storie (senza il film Morti e Sepolti del 1981 credo che non sarebbe MAI esistito La Zona del Crepuscolo, che di quella pellicola è un plagio o quasi), ma hanno sicuramente coinvolto anche molti altri autori. Per esempio, mi pare che nelle discussioni su Dylan Dog non si parli mai dello storica antologia Splatter, che ha avuto un revival, non so quanto riuscito, qualche tempo fa. Eppure Splatter, Mostri, Nosferatu e tutte le altre riviste del gruppo Acme erano caratterizzate dalla stessa identica (ripeto: identica) verve che contraddistingue il Dylan Dog delle origini: un misto di incubo visionario, ammazzamenti creativi e molto umorismo, anche urlato e grezzo.

Insomma, per farla breve, Dylan Dog per me è figlio di due fattori: un'epoca che, per quanto riguarda il genere horror/fantastico è stata praticamente irripetibile e degli autori, Sclavi ma non solo, che avevano, per formazione e sensibilità personale, la capacità di immergersi totalmente in quell'ondata cinematografica e letteraria e pescarne, o riprodurne, gli elementi più riusciti, magari anche barando un po' e sorpassando il confine tra legittima ispirazione e citazionismo e prestiti "disinvolti". Autori che molto probabilmente erano anche dotati di una buona cultura personale non strettamente legata alla cultura pop: per me il fumetto che più si avvicina al Dylan Dog delle origini, non tanto per atmosfera quanto per approccio e "densità" di lettura è uno solo, Napoleone di Ambrosini, che è sicuramente uno dei lavori più "colti" mai pubblicati dalla Bonelli.

Tutta questa lunghissima disquisizione per dire che secondo me il Dylan storico è morto e sepolto. Morto, morto, morto. Perché era strettamente legato a un'epoca che non esiste più e ad autori (Sclavi ma non solo) che non hanno più la verve né il desiderio di cimentarsi col personaggio. Non si può fare niente al riguardo, solo rassegnarsi, e magari - se proprio si sente la nostalgia di quel periodo - recuperare un po' di materiale in quella miniera di film, magari neanche eccelsi ma spesso divertenti e visionari, che hanno fatto parte del "bacino" in cui Dylan ha pescato a piene mani.

Per quanto riguarda la domanda fatidica "E ora?" sospendo il giudizio. Io non so bene cosa stiano combinando Recchioni e gli altri: le varie aggiunte, Carpenter, Raina, ecc, mi sembrano solo aggiustamenti cosmetici con poco sugo, ma ripeto che sono opinioni da esterno, non ho letto le storie e non ho molta voglia di farlo, quindi non saprei. Ho la sensazione che tentare di restaurare le atmosfere sclaviane aggiornate ai tempi moderni (ma senza la sensibilità di uno Sclavi, senza la forza culturale delle influenze dirette di cui sopra, e soprattutto in un contesto che oggi mi sembra assai più politicamente corretto di quanto non lo fosse negli anni '80) sia destinato a fallire, o al massimo a creare uno di quegli emuli moderni, magari anche un po' sfigati, del bel periodo dei gialli italiani degli anni '70. Insomma, non credo che si potrebbe creare nessun Profondo rosso, ma al massimo, se proprio va di culo, uno Shadow di Zampaglione (che sì, ha delle cose carine, ma non aggiunge granché a quanto già si conosce del genere horror e soprattutto non è stato quella rinascita che tutti incautamente strombazzavano all'epoca dell'uscita) o, nel peggiore dei casi, un Siero della Vanità di Infascelli (che, per chi non l'avesse visto, fa schifo). E quindi?

E quindi non lo so. Però personalmente credo che l'idea che tutti i personaggi a fumetti possano vivere per sempre sia un luogo comune. In realtà esistono migliaia di personaggi che erano così legati e un periodo o a un autore che di fatto sono finiti nel Valhalla dei fumetti quando quel periodo è finito o quell'autore è morto. Per esempio, Flash Gordon o Mandrake (a parte qualche nostalgico revival di breve durata della Dynamite). A volte li si è tenuti in vita artificialmente per ragioni di cassetta, come nel caso di Asterix, che però resterà per sempre legato all'umorismo di Goscinny, e i cui albi hanno conosciuto un ovvio declino qualitativo dopo la fine dell'autore del Piccolo Nicolas. Io non so se Dylan appartenga a questa categoria, ma nemmeno lo escludo, e in questo caso credo che la cosa migliore - in primis da parte dei lettori, ma in fondo anche da parte degli autori - sarebbe semplicemente abbandonarlo al suo destino ed evolversi verso altri lidi fumettistici. In fondo, non sarebbe la fine del mondo.


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 Oggetto del messaggio: Re: #347 - Gli abbandonati
MessaggioInviato: ven lug 31, 2015 11:21 am 
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Iscritto il: lun ago 27, 2012 10:32 am
Messaggi: 245
Casertano si esprime al meglio anche in questo albo... ma è sempre una garanzia! La tavola di pagina 94 potrebbe essere un quadro a parte.
La storia è interessante... poco "classica" e tendenzialmente "eco"... mi ha lasciato perplesso il fatto che Myrtle (che non brilla né per altruismo né per acume) spieghi tutto a Dylan... anche se viene da pensare che stando prigioniera qualcosa sia cambiato in lei... per il resto direi che i testi sono ottimi.

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 Oggetto del messaggio: Re: #347 - Gli abbandonati
MessaggioInviato: ven lug 31, 2015 11:25 am 
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Iscritto il: ven feb 20, 2015 5:53 pm
Messaggi: 2562
Un buon venditore deve prima portarti a pensare che tu abbia un problema o che ti manchi qualcosa tipo come fai a vivere senza l'accaddi' o con soli 500 Min al giorno di chiamate ecc... ecco, così si è voluto convincere i lettori che ratman, zagor, Tex ecc stanno benissimo ma purtroppo dylan dog è malato e va curato. Ma davvero? :D

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 Oggetto del messaggio: Re: #347 - Gli abbandonati
MessaggioInviato: ven lug 31, 2015 11:25 am 
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Iscritto il: gio nov 07, 2013 10:29 pm
Messaggi: 112
alemans123 ha scritto:
La realtà (almeno per me) è che gli albi ispirati (albi come Il prezzo della morte per intenderci) nascono e sono senza tempo. Nascono perché servono all’autore per liberarsi di un peso e non c’è un modo necessario per farli arrivare. Arrivano e basta. E indipendentemente dall'età, dagli impegni altri che uno può avere.


Io sono d'accordo ma questa non deve neppure diventare la scusa per scrivere delle schifezze.
Oltretutto, il mio era un discorso ben più ampio dato che accentuavo il fatto che Paola Barbato non scrive delle grandi storie dal 2004.

alemans123 ha scritto:
Si dice inoltre che la continuità non c’è. E ci credo. Quella fase prospettata di un’anno di storie intrecciate tra di loro non mi sembra sia ancora arrivata. L’unica continuity (se così si può chiamare) che c’è fino ad ora è quella di “E cenere tornerai” che più che una continuity mi sembra un richiamo agli albi precedenti e non certo una continuity (un po’ come in “La donna che uccide il passato”).


La continuity non ha mai fatto bene a Dylan Dog e su questo, forse, dovremmo tutti riflettere.

alemans123 ha scritto:
Io credo che il problema sia il modo in cui oggi molti di voi si avvicinano a leggere Dylan Dog, pretendendo capolavori assoluti oppure con un pregiudizio latente.


Io però non pretendo di leggere dei capolavori ogni mese poiché so bene che ciò non è possibile.
Ciò non deve tuttavia spingermi a pensare che non li rivedrò mai più.

alemans123 ha scritto:
[ ... ] davvero “Il ritorno del Mostro” è più bella di “Nel fumo della Battaglia”? o “Fra la vita e la morte” de “Il cuore degli uomini”?


Sì, senza dubbio alcuno.

alemans123 ha scritto:
Oggi mi sembra che ci si approcci a leggere DD in maniera diversa ...


Mi sembra normale che quando fai una campagna propagandistica degna dell' Istituto Luce le aspettative salgono alle stelle.

alemans123 ha scritto:
... e questo ne falsa in un certo modo il giudizio.


Io albi quali Spazio profondo, Anarchia nel Regno Unito e Nel fumo della battaglia li ho apprezzati.
Posso essere dunque classificato come un hater ?

alemans123 ha scritto:
Sarà per gusti ma non la vedo così grigia come viene dipinta.


Questa è anche una questione di gusti e, a tal proposito, non discuto.

alemans123 ha scritto:
Faccio un discorso generale perché l’albo del mese non l’ho ancora letto. Nel weekend lo leggerò e scriverò le mie impressioni.


Allaccia le cinture.


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 Oggetto del messaggio: Re: #347 - Gli abbandonati
MessaggioInviato: ven lug 31, 2015 11:34 am 
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Iscritto il: ven feb 20, 2015 5:53 pm
Messaggi: 2562
Ma per quanto tempo ancora ci porteremo dietro Questa cosa degli haters e dei lovers? :o
edit
un chiarimento : mi possono stare sulle oo sia gli haters che Recchioni? O è un binomio indissolubile? :D

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Ultima modifica di dipintendo il ven lug 31, 2015 11:38 am, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: #347 - Gli abbandonati
MessaggioInviato: ven lug 31, 2015 11:36 am 
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Iscritto il: gio nov 07, 2013 10:29 pm
Messaggi: 112
Myskin ha scritto:
Premessa: non ho letto nemmeno un albo della nuova fase, 1, 2 o quello che è, e so al riguardo solo quello che ho potuto leggere su questo forum, su cui intervengo pochissimo ma che lurko spesso. Non mi esprimerò quindi sugli albi in sé, visto che non li ho letti e visto che la mia frequentazione di Dyd si ferma - mi pare - al 250. Però ho apprezzato il post di Stavrogin - che con qualche variazione potrebbe benissimo riferirsi agli ultimi albi che ho letto io - e vorrei dire la mia.

Credo che ci sia un equivoco di fondo sui fattori che hanno portato alla creazione del Dylan Dog storico, quello sclaviano per intenderci. E' vero, il 2015 fa schifo come gli anni '80 e dunque, a rigore, non manca il materiale per costruirci sopra visionarie allegorie orrorifiche, anche se né la Barbato né Recchioni mi sembrano tanto interessati all'aspetto "sociale" del personaggio (la Barbato, fin dove l'ho letta, ha prodotto soprattutto thriller psicologici sulla frantumazione dell'identità; Recchioni - che mi fa simpatia - lo conosco relativamente poco, direi soprattutto da John Doe dove però intravvedo una forte influenza soprattutto dai comics americani, in particolare Hellblazer). Però mi chiedo se tutto sommato non si stia un po' sopravvalutando l'elemento "sociale" di Dylan - che ha portato in molti casi anche a disquisizioni piuttosto predicatorie e oggi molto datate: non ho problemi ad ammettere che personalmente odio sia Doktor Terror che Goblin, e certo non perché io sia un nazista ammazzaanimali.

E quindi mi chiedo se non si trascuri il fatto che il periodo migliore di Dylan - che personalmente colloco tra il numero 1 e la prima metà degli anni '90 - è nato in perfetta sincronia con la "coda" dell'ultima fase veramente creativa e importante del genere fantastico-horror, soprattutto in ambito cinematografico ma anche letterario, fase alla quale Dylan ha peraltro contribuito in maniera sostanziale. Magari sto anche parlando per nostalgia - anche se negli anni '80 avevo non avevo ancora 10 anni e la stragrande maggioranza di quei film e libri li ho recuperati da adulto - ma personalmente la differenza tra quel periodo e il momento attuale io la vedo, è profonda e si sente. Cioè: se oggi vado in una libreria qualunque ci trovo King, ma già Barker è latitante. Se ci fossi andato nel '91 ci avrei pescato tonnellate di Barker, ma anche Dan Simmons (nella sua fase horror), Robert McCammon, F. Paul Wilson e milioni di altri autori. E se negli anni '80 fossi stato al cinema ci avrei visto Terminator, La Casa, Phenomena, Nightmare, film così visionari e importanti che l'horror moderno non ha quasi nulla che possa essere a loro paragonabile. E negli anni '70, quando ancora non ero nato? Profondo rosso, La notte dei morti viventi, Eraserhead.

Non è che oggi non si producano horror e che non abbiano, talvolta, successo; il punto è che secondo me c'è una profonda differenza, soprattutto per ragioni anagrafiche, tra un Recchioni che quei film e quei libri probabilmente li ha conosciuti da ragazzo, e uno Sclavi, che per 25 anni almeno nella fantascienza e nell'horror ci si è trovato letteralmente immerso. Per di più ripeto, stiamo parlando di film e di libri spesso fortissimamente visionari, magari anche imperfetti, ma così forti e spesso originali che da 30 anni rappresentano il termine di paragone, pressocché insuperato, del genere. Film e libri che hanno esercitato un'influenza fortissima su Sclavi, evidente nelle storie (senza il film Morti e Sepolti del 1981 credo che non sarebbe MAI esistito La Zona del Crepuscolo, che di quella pellicola è un plagio o quasi), ma hanno sicuramente coinvolto anche molti altri autori. Per esempio, mi pare che nelle discussioni su Dylan Dog non si parli mai dello storica antologia Splatter, che ha avuto un revival, non so quanto riuscito, qualche tempo fa. Eppure Splatter, Mostri, Nosferatu e tutte le altre riviste del gruppo Acme erano caratterizzate dalla stessa identica (ripeto: identica) verve che contraddistingue il Dylan Dog delle origini: un misto di incubo visionario, ammazzamenti creativi e molto umorismo, anche urlato e grezzo.

Insomma, per farla breve, Dylan Dog per me è figlio di due fattori: un'epoca che, per quanto riguarda il genere horror/fantastico è stata praticamente irripetibile e degli autori, Sclavi ma non solo, che avevano, per formazione e sensibilità personale, la capacità di immergersi totalmente in quell'ondata cinematografica e letteraria e pescarne, o riprodurne, gli elementi più riusciti, magari anche barando un po' e sorpassando il confine tra legittima ispirazione e citazionismo e prestiti "disinvolti". Autori che molto probabilmente erano anche dotati di una buona cultura personale non strettamente legata alla cultura pop: per me il fumetto che più si avvicina al Dylan Dog delle origini, non tanto per atmosfera quanto per approccio e "densità" di lettura è uno solo, Napoleone di Ambrosini, che è sicuramente uno dei lavori più "colti" mai pubblicati dalla Bonelli.

Tutta questa lunghissima disquisizione per dire che secondo me il Dylan storico è morto e sepolto. Morto, morto, morto. Perché era strettamente legato a un'epoca che non esiste più e ad autori (Sclavi ma non solo) che non hanno più la verve né il desiderio di cimentarsi col personaggio. Non si può fare niente al riguardo, solo rassegnarsi, e magari - se proprio si sente la nostalgia di quel periodo - recuperare un po' di materiale in quella miniera di film, magari neanche eccelsi ma spesso divertenti e visionari, che hanno fatto parte del "bacino" in cui Dylan ha pescato a piene mani.

Per quanto riguarda la domanda fatidica "E ora?" sospendo il giudizio. Io non so bene cosa stiano combinando Recchioni e gli altri: le varie aggiunte, Carpenter, Raina, ecc, mi sembrano solo aggiustamenti cosmetici con poco sugo, ma ripeto che sono opinioni da esterno, non ho letto le storie e non ho molta voglia di farlo, quindi non saprei. Ho la sensazione che tentare di restaurare le atmosfere sclaviane aggiornate ai tempi moderni (ma senza la sensibilità di uno Sclavi, senza la forza culturale delle influenze dirette di cui sopra, e soprattutto in un contesto che oggi mi sembra assai più politicamente corretto di quanto non lo fosse negli anni '80) sia destinato a fallire, o al massimo a creare uno di quegli emuli moderni, magari anche un po' sfigati, del bel periodo dei gialli italiani degli anni '70. Insomma, non credo che si potrebbe creare nessun Profondo rosso, ma al massimo, se proprio va di culo, uno Shadow di Zampaglione (che sì, ha delle cose carine, ma non aggiunge granché a quanto già si conosce del genere horror e soprattutto non è stato quella rinascita che tutti incautamente strombazzavano all'epoca dell'uscita) o, nel peggiore dei casi, un Siero della Vanità di Infascelli (che, per chi non l'avesse visto, fa schifo). E quindi?

E quindi non lo so. Però personalmente credo che l'idea che tutti i personaggi a fumetti possano vivere per sempre sia un luogo comune. In realtà esistono migliaia di personaggi che erano così legati e un periodo o a un autore che di fatto sono finiti nel Valhalla dei fumetti quando quel periodo è finito o quell'autore è morto. Per esempio, Flash Gordon o Mandrake (a parte qualche nostalgico revival di breve durata della Dynamite). A volte li si è tenuti in vita artificialmente per ragioni di cassetta, come nel caso di Asterix, che però resterà per sempre legato all'umorismo di Goscinny, e i cui albi hanno conosciuto un ovvio declino qualitativo dopo la fine dell'autore del Piccolo Nicolas. Io non so se Dylan appartenga a questa categoria, ma nemmeno lo escludo, e in questo caso credo che la cosa migliore - in primis da parte dei lettori, ma in fondo anche da parte degli autori - sarebbe semplicemente abbandonarlo al suo destino ed evolversi verso altri lidi fumettistici. In fondo, non sarebbe la fine del mondo.


Intervento da applausi a scena aperta.
Myskin, lascia soltanto che io ti dica che questo è il miglior messaggio che abbia mai letto su questo forum.

alemans123 ha scritto:
La realtà (almeno per me) è che gli albi ispirati (albi come Il prezzo della morte per intenderci) nascono e sono senza tempo. Nascono perché servono all’autore per liberarsi di un peso e non c’è un modo necessario per farli arrivare. Arrivano e basta. E indipendentemente dall'età, dagli impegni altri che uno può avere.


Io sono d'accordo ma questa non deve neppure diventare la scusa per scrivere delle schifezze.
Oltretutto, il mio era un discorso ben più ampio dato che accentuavo il fatto che Paola Barbato non scrive delle grandi storie dal 2004.

alemans123 ha scritto:
Si dice inoltre che la continuità non c’è. E ci credo. Quella fase prospettata di un’anno di storie intrecciate tra di loro non mi sembra sia ancora arrivata. L’unica continuity (se così si può chiamare) che c’è fino ad ora è quella di “E cenere tornerai” che più che una continuity mi sembra un richiamo agli albi precedenti e non certo una continuity (un po’ come in “La donna che uccide il passato”).


La continuity non ha mai fatto bene a Dylan Dog e su questo, forse, dovremmo tutti riflettere.

alemans123 ha scritto:
Io credo che il problema sia il modo in cui oggi molti di voi si avvicinano a leggere Dylan Dog, pretendendo capolavori assoluti oppure con un pregiudizio latente.


Io però non pretendo di leggere dei capolavori ogni mese poiché so bene che ciò non è possibile.
Ciò non deve tuttavia spingermi a pensare che non li rivedrò mai più.

alemans123 ha scritto:
[ ... ] davvero “Il ritorno del Mostro” è più bella di “Nel fumo della Battaglia”? o “Fra la vita e la morte” de “Il cuore degli uomini”?


Sì, senza dubbio alcuno.

alemans123 ha scritto:
Oggi mi sembra che ci si approcci a leggere DD in maniera diversa ...


Mi sembra normale che quando fai una campagna propagandistica degna dell' Istituto Luce le aspettative salgono alle stelle.

alemans123 ha scritto:
... e questo ne falsa in un certo modo il giudizio.


Io albi quali Spazio profondo, Anarchia nel Regno Unito e Nel fumo della battaglia li ho apprezzati.
Posso essere dunque classificato come un hater ?

alemans123 ha scritto:
Sarà per gusti ma non la vedo così grigia come viene dipinta.


Questa è anche una questione di gusti e, a tal proposito, non discuto.

alemans123 ha scritto:
Faccio un discorso generale perché l’albo del mese non l’ho ancora letto. Nel weekend lo leggerò e scriverò le mie impressioni.


Allaccia le cinture.


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 Oggetto del messaggio: Re: #347 - Gli abbandonati
MessaggioInviato: ven lug 31, 2015 11:39 am 
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Alvise Mocenigo ha scritto:

Intervento da applausi a scena aperta.
Myskin, lascia soltanto che io ti dica che questo è il miglior messaggio che abbia mai letto su questo forum.
.

Ahaha, grazie, troppo buono. In realtà sono più o meno le stesse cose che ho scritto sempre qui qualche anno fa, mi pare prima che iniziasse il rilancio, solo con qualche elucubrazione in più.


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 Oggetto del messaggio: Re: #347 - Gli abbandonati
MessaggioInviato: ven lug 31, 2015 11:49 am 
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Messaggi: 2158
Myskin ha scritto:
la cosa migliore - in primis da parte dei lettori, ma in fondo anche da parte degli autori - sarebbe semplicemente abbandonarlo al suo destino ed evolversi verso altri lidi fumettistici. In fondo, non sarebbe la fine del mondo.
Sarebbe la fine di una casa editrice.

dipintendo ha scritto:
si è voluto convincere i lettori che ratman, zagor, Tex ecc stanno benissimo ma purtroppo dylan dog è malato e va curato. Ma davvero? :D
Questo è uno degli aspetti che proprio non riesco a spiegarmi.
La fretta.
Dylan sta sulle centomila copie al mese e la soglia di sopravvivenza è ventimila.
Visto il margine, non si poteva pianificare con più calma il rinnovamento?
C'era bisogno di inventarsi la fase 1 fatta di storie già in cantiere per mettere Recchioni subito in prima linea?
Prima di lui i curatori hanno mai firmato gli editoriali? Si legge più volte il suo nome che quello di Dylan in un albo!
Di fatto il prodotto da vendere è diventato l'autore e non più le storie, che sinceramente mi sembra siano state sacrificate sull'altare di una incomprensibile urgenza.

È anche curiosa l'approvazione del post di nikolaj anche da parte di utenti che hanno dispensato non pochi giudizi positivi (se non entusiasti) nel corso dei mesi.
Guarda se mi tocca dare un po' di ragione ad alemans123...

_________________
l tuoi noti "sarcasmo" e "voglia di flammare" non attaccano con me. (cit.)

Quindi, sgarbato Dear?
Sì, come al solito.
Sta dicendo cose assurde?
Per niente. (cit.)


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 Oggetto del messaggio: Re: #347 - Gli abbandonati
MessaggioInviato: ven lug 31, 2015 11:55 am 
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Iscritto il: mar gen 15, 2013 11:42 am
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Dear Boy ha scritto:
Sarebbe la fine di una casa editrice.

[

Se si mette la faccenda su un piano strettamente finanziario/commerciale, forse è vero, anche se credo che la bontà di un'impresa dell'intrattenimento si misuri anche da quanto riesce a rinnovarsi e ad anticipare e plasmare, prima ancora che assecondare, i gusti del pubblico (e per me il Dylan storico plasmava, quello successivo asseconda).
D'altra parte, come lettore, non sento la necessità di comprare albi Bonelli con l'esclusiva motivazione di mantenere in vita la casa editrice, anche se personalmente la adoro. Se l'offerta non mi interessa/convince, non compro, e basta.


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