Cravenroad7

Post del mese. E dell'anno.

Pubblicatelo sulla pagina Bonelli.

"Noi" chi?

Covo di haters.

Nikolaj, la tua analisi è molto interessante e in parte anche condivisibile.
Però:
Non dimentichiamo che il forum rappresenta una percentuale insignificante dei lettori di Dylan. E comunque, dove lo vedi tutto questo rigetto? Sul forum anche quest'albo, come quello dello scorso mese, sta raccogliendo pareri sia positivi sia negativi.

Mah.
Negli ultimi anni i "giovani" non sono mancati: in fondo lo sono gli stessi Gualdoni, Di Gregorio, Marzano e Cavaletto, che hanno portato alla serie più danni che benefici.
D'altra parte mi sembra che RRobe (pure lui un "giovane", se confrontato a Sclavi, Chiaverotti e Ruju) abbia già inserito nello staff un po' di forze fresche (oltre che alla Baraldi e a Barzi, penso anche ad alcuni degli autori dell'ultimo Color Fest).

MAH.
Albo che nella prima parte scorre molto bene, ritmo serrato e curiosità per la vicenda. Poi si perde completamente, viene spiegato tutto troppo presto, e nella seconda parte l'interesse scema completamente. Si risolleva un po' con il finale, ma nemmeno troppo a essere sinceri. Buono l'utilizzo dell' (ex) ispettore, funziona bene.
Casertano decisamente sotto tono, se non per qualche tavola qua e là.
Insomma, decisamente non il migliore albo della Barbato.
Ah, nemmeno io ho capito


Votato accettabile.

Ma questi sono i tempi di lavorazione della Bonelli, o mi sbaglio? Due anni scarsi sono il tempo che ci vuole perchè un albo arrivi in edicola, e alcune imperfezioni nella struttura del rilancio (vedi storie di Simeoni inserite quando "..E Cenere Tornerai" ha allungato i suoi tempi) potrebbero essere dovute proprio al dover correre per arrivare in edicola dopo un anno dal cambio di curatore...
...Quindi Recchioni (come mi sembra anche da interviste rilasciate) il contesto per la serie fra due anni lo ha già, ed in questo contesto la Barbato lavora.

Comunque qualcosa del tuo post la condivido anch'io

Venderei mia madre per avere una replica di Recchioni al post di Nikolaj. Splendido post.

Siccome mi scoccia da morire scrivere anche due parole su questa storia, faccio una top ten delle frasi più citate durante questa fase 2 che riassume (ironicamente) quello che penso di questo albo:

1. questo non è Dylan Dog
2. dov'è l'orrore?
3. citazionismo estremo
4. lettura scorrevole
5. disegni magnifici
6. cambiare tutto per non cambiare niente
7. trama lineare
8. siparietto tecnologico non necessario
9. comprimari con uno spessore di carta velina
10. e l'ironia?

Ma a parte questo, posso dire ... che barba(to) che noia !?

Non ha ancora letto la storia del mese, ma questo non influisce sul mio pensiero in generale.

Questo per dire che sono (abbastanza) d'accordo con quanto dice Nikolaj - se ne sentiva la mancanza, eh, fatte vedé più spesso, raghezzo - e la metafora su Medda al citofono sbagliato mi ha fatto morire
Per il resto, a proposito di condivisione del pensiero, I demoni da karamazovvare so' sempre quelli e lo dico da quasi 9 mesi; un parto inutile in pratica.
La continuity è la peggiore cantonata che si potesse prendere nel riprogrammare una testata anti-seriale e multicefala per propensione naturale come DD, anche a livello di pluri-autorialità e tempi di gestione. Purtroppo le infatuazioni pervasive del RRobe&co per le serie tv americanoidi dell'ultimo decennio hanno avuto il sopravvento e lasciato pensare di poter riproporre con presunta scioltezza le stesse strutture narrative quaggiù, con esiti scialbi nel migliore dei casi, penosi nella maggior parte, quando non devianti .

UN CONTINUUM DI ALOHA
(ci seppellirà)

[quote= mandarinofish

1. questo non è Dylan Dog

Oddio... Dylan ha tante sfaccettature , adesso come in passato

2. dov'è l'orrore?

L'orrore e' ai minimi storici , meno anche della criticata gestione gualdoni

3. citazionismo estremo

Non l'ho notato

4. lettura scorrevole

A volte cmq in genere si

5. disegni magnifici

Concordo

6. cambiare tutto per non cambiare niente

Concordo in parte , ad esempio in questa storia il duo bloch/dylan e' inedito

7. trama lineare

Ok

8. siparietto tecnologico non necessario

Prima tutti volevano un po' di modernita' nelle storie , per me ci sta

9. comprimari con uno spessore di carta velina

John ghost mica tanto

10. e l'ironia?

Mi sembra presente come da sempre

Gran bel albo: la storia mi ha affascinato e in alcuni punti coinvolto ed inquietato. Non ci sono spiegoni che avrebbero rovinato il tutto. Il racconto è stato scorrevole, e poi Bloch entra dentro la storia e la vive, condividendola con Dylan. Il loro legame s'intensifica. Bello il finale. Gran bella lettura, veramente piacevole.

Il mio post voleva essere una summa di quello che, ad oggi, la fase due mi/ci ha mostrato. In particolare questo albo sintetizza quello che è l'essenza della cura Recchioni, al netto delle bombe termonucleari e del cambio dello status quo.

1. Questo non è più Dylan Dog perché come dici bene, DD ha diverse anime ma almeno una base comune era presente e solida. Oggi, quelle fondamenta sono state distrutte. Un personaggio ex-novo che dei fasti ha solo il nome.

2. Ho odiato con tutto me stesso Gualdoni e sicuramente non lo rimpiangerò adesso. Però, dio mio, le tematiche horror, per quanto adolescenziali, c'erano. Sviluppate male. Malissimo. Ma c'erano. Negli anni Novanta Sclavi intercettava le paure di una generazione. Nel 2015, con tutto quello che succede, mi frantumano i maroni anche per solo due vignette con Dylan che si lagna del cellulare. Una nuova vita di Ambrosini è l'unica ad avere venature orrorifiche.

3. Questo albo forse ne è esente (o sono troppo ignorante e non le vedo) anche se la cover è uno specchietto per gli aficionados hitchcockiani. Ma l'intera Fase due si poggia sul citazionismo imperante, a volte anche banale (basti pensare la malattia che ne ha fatto la Barbato con TWD per ben due albi)

4. Recchioni ha puntato sulla velocità di lettura (orfani ne è un esempio) ma se troppo scorrevole, a volte, c'è il rischio che non ti lasci nulla.

5. L'aspetto grafico è decisamente migliorato. Forse era necessario semplicemente allontanare alcuni autori che con DD avevano poco a che fare. Su questo, Recchioni è stato bravo anche se alzerei l'asticella in termini di sperimentazioni.

6. Inedito? Ma quante indagini hanno condotto insieme? Tra l'altro per questo tipo di avventure esiste l'almanacco.

7. Su questo punto tengo a sottolineare una cosa. Flashback, digressioni su personaggi secondari (I delitti della mantide?) climax (Lo specchio dell'anima), cliffhanger (Caccia alle streghe), cambi di rotta in corso (Memorie dall'invisibile) che fine hanno fatto?
Ogni mese abbiamo una sceneggiatura che parte da A e finisce a B. Non mi ricordo chi, un tizio disse che un bravo sceneggiatore deve incuriosire il lettore pagina dopo pagina, instillando il dubbio che nella pagina successiva potrebbe accadere di tutto. In questo albo riuscirei a prevedere le reazioni di quasi tutti i personaggi.

8. Una volta. Non tutte le storie.

9. Boh, forse sono uno dei pochi a cui non piace: forse perché è la sintesi del recchionipensiero che per me, ahimè, cozza alla grande con l'universo dylaniato. Dimmi un personaggio che ti è rimasto impresso senza avergli dedicato un albo intero con strombazzamenti a destra e a sinistra...

10. Scrivere ironia in un thread di un albo della Barbato dovrebbe essere dichiarato illegale in tutti i paesi civilizzati e non.

Ho votato buono. Lo ritengo uno dei migliori albi scritti dalla Barbato ed i disegni sono piacevoli e, in alcune scene, molto inquietanti. L'idea per la copertina e' buona ma la realizzazione non all'altezza: Stano rende il meglio di se' nelle illustrazioni statiche ed il peggio in quelle dinamiche. Ho molto apprezzato l'horror club che, ad un lettore storico come me, ha ricordato i bei tempi del Club dell'orrore ee dell'horror post di una volta. La presenza di Bloch e Jenkins e' ben gestita e anche i personaggi secondari sono ben caratterizzati. Qualche scena splatter al momento giusto avrebbe aumentato la tensione e il coinvolgimento del lettore. Ai lettori piu' critici ricordo che il successo di Dylan Dog si e' consolidato nel tempo anche grazie a storie non memorabili ma ben caratterizzate e leggibili come questa. Cio' che fino ad ora sono mancati nel corso della nuova gestione sono i capolavori che solo lo Sclavi dei bei tempi ha saputo darci e che, secondo me, non avremo piu'. Come le persone anche i fumetti hanno un'età e la giovinezza non torna piu' per nessuno. Per questo motivo ringrazio comunque gli autori per storie come queste e non per albi che si progettano come sensazionali ma che sono soltanto vuote baraonde inconcludenti.