Cravenroad7

Mi sembra che RRobe qui abbia osato pochissimo.
Al di là della (buona) trovata di far narrare la vicenda alla custodia del clarinetto, questo remake non è altro che un riassunto del numero uno, con nuovi disegni, un tono appena (ma proprio appena) più ironico e un lieve ammodernamento nel linguaggio. Molte battute e persino molte "inquadrature" sono quasi identiche a quelle dell'originale.
Le tavole di Mammucari, complici i colori, sono troppo chiare e pulite per il genere horror. Quelle in bianco e nero di Stano dell'86, inoltre, sembrano ancora oggi più moderne.

Tralasciando ogni discorso sull'opportunità dei remake, avrei preferito una radicale reinterpretazione de L'alba dei morti viventi, con testi e disegni molto più sperimentali e "autoriali". Questa nuova alba, invece, rimane una sintesi edulcorata del numero uno, della quale non sentivo il bisogno.

Riguardo alla nuova collana, direi che si presenta bene - ottime copertine, bel formato e rubriche interessanti - e ha più probabilità di successo rispetto alla Collezione storica di Repubblica, sia per il prezzo più basso, sia per la grafica più moderna e accattivante, sia per la maneggevolezza. E poi ha il vantaggio di proporre storie già originariamente a colori.

La storia è un semplice divertissement, vive perlopiù di luce riflessa e ha un buon finale. C'è però una sequenza che mi ha lasciato molto – ma MOLTO – perplesso, ed è quella iniziale: Hamlin vende la custodia del clarinetto a Dylan e gli dice che, se la si aprisse nel modo sbagliato (e cioè? Qual è questo modo sbagliato?), FORSE la custodia potrebbe esplodere. E Dylan che risponde? "Va bene, ci starò attento". E la compra, senza chiedere nient'altro.



Cioè, ma davvero?

Il mini-remake mi ha convinto in parte. La sceneggiatura è scorrevole, ben scritta e divertente. Il punto di vista adottato è molto interessante, ma la spiegazione sul perché Dylan abbia
I disegni non mi sono piaciuti molto, vuoi perché Dylan sembra un personaggio di Orfani, vuoi per i colori sparaflashati, vuoi perché alcune tavole (con tutto il rispetto per il bravo Mammucari) sembrano tirate via alla bell'e meglio. Ma dopo tutto i tempi di lavorazioni erano ristretti.
La copertina di Di Giandomenico non mi piace molto. La confezione invece è molto accattivante, all'amerregana. In particolare adoro quel riquadro in alto a sinistra sulla copertina con Dylan a mani giunte.
Direi che tutto sommato un 6 e 1/2 se l'è meritato, nonostante non si sentisse molto la mancanza di questo remake.

Non farò la collezione perché ho già tutti i color fest, però devo dire che l'iniziativa editoriale non mi dispiace.

deve essere un po' come quando esce un nuovo cartone animato e annunciano lo strepitoso doppiaggio di michelle hunziker.
forse in qualche angolo remoto del pianeta qualcuno esclama "YU-UHHH"

forse

Votato 7. E' un albo con luci e ombre. Partiamo dalle luci.

E' un albo sceneggiato bene, non mi annoia nonostante la storia fosse ben conosciuta. Ho apprezzato molto l'idea relativa al clarinetto. I disegni, nel complesso, nonostante qualche imperfezione sul volto di DD sono molto belli e in molte scene mi hanno portato dentro l'avventura.

Ora le ombre.

L'idea del clarinetto, come detto prima, è buona ma a mio parere lascia ancora dei lati incongruenti.


Avrei inoltre puntato di più sulla

In totale quindi un buon 7 per me se lo porta a casa.

E la battuta "immagino che per le pensioni sarà un casino..."

a voi il mio"video parere"

Scusate per sicurezza metto due domande in spoiler, ma siccome ho visto che nessuno ci ha fatto caso, forse è l'angtirecchionite che mi fa delirare.....

Guarda, non ci metto la mano sul fuoco perché non lo apro da anni, ma credo che siano situazioni presenti anche nell'originale dell'86.

Ambrox: Mi sa che è l'antirecchionite... ma non ti preoccupare non sei l'unico ad esserne stato colpito

eccoci lo sapevo...deliro.... cmq stasera vado a vedere.. non ne ho memoria mi ricordo benissimo che

le due scene citate sono presecpari pari dal primo numero di due dell86

Ripeto...deliro

Certo, poi si potrebbe fare anche un discorso di opportunità.
È meglio un rispettoso remake/ricalco di una storia che ancora non contemplava un protagonista ben codificato o sarebbe stato più apprezzabile un vero reboot dove venivano eliminate stonature storicamente conclamate come la custodia esplosiva?

Per me molto meglio la prima. Alla fine l'unica "stonatura" in quell'albo era, come dici tu, la custodia esplosiva. E' stata spiegata (poi la si può trovare buona o meno come spiegazione - io l'ho trovata giusta come spiegazione ma con qualche falla) in maniera "realistica" o comunque possibile. Poi, a ognuno la sua risposta.