Cravenroad7

Ma le tende chi le sceglie akkasa, Rkc

Comunque hai reso bene i problemi di Marzano, anche se non hai voluto dire che "svaccava" nella seconda metà e che Pontrelli ha perso un po' la bussola.
Sul fatto che le storie non abbiano conseguenze: mejo così ! C'è l'inedito per quelle cose, e anche lì non è che i collegamenti ciclici siano tanto stringenti, da creare un vincolo causa -> effetto -> sviluppo, imprescindibile per comprendere le prossime letture.


ALOHA CONSEGUENZE...
... DELL'AMORE
(v. scelta delle tende con la propria compagna, cosa da cui Dylan è per ora esente )

Ottima copertina dell'ormai collaudato Gigi Cavenago: quel verde sfumato rende bene la scena e il volto di Dylan, non è perfetto ma ha un suo fascino.
"Chiuso nell'incubo" ricorda un po' "Il passo del gambero" di qualche Maxi fa. Sempre Di Gregorio, sempre una sua analisi introspettiva dell'indagatore dell'incubo.
Stavolta però Storia ripetitiva e poco convincente. C'è un qualcosa di pretenzioso nella visione di Di Gregorio: fare l'impiegato è umiliante e alienante al tempo stesso, solo gli indagatori dell'incubo sono veramente liberi. E detto da un autore di fumetti suona un po' ridondante e forse ai limiti dell'irrispettoso verso chi è meno fortunato.
I disegni di Di Vincenzo non sono al meglio: il Bloch di pagina 18 è un ammasso di rughe! L'immagine di Dylan che si fa fare probabilmente un fellatio restando triste è convincente e il merito va anche alle chine di Di Vincenzo. La sufficienza però qui io non la do.

Meglio "A volte ritornano". Marzano sforna una piccola chicca, con dei morti viventi ben ritratti da Giorgio Pontrelli. Ricorda l'ultimo Dall'Agnol o il primo Ambrosini (specie per gli zombie, quasi usciti dal Canale 666). Il disegnatore pugliese ha però delle pecche: Talbot è nato nel 1961 (aveva 6 anni nel '67) e sembra davvero troppo anziano per aver 54 anni. Idem la moglie. Apprezzate invece le panoramiche. Marzano però sa gestire bene la sceneggiatura, con Dylan e Trelkovski in ottima simbiosi. Bel personaggio Talbot e gustoso il siparietto con Groucho nel momento del diversivo.

Forse questa è la prima storia che ha per protagonista questo forum. Il demone bicefalo che parla di "SPIEGONE", termine conosciuto solo ai frequentatori di cravenroad7, ne è la prova. Gualdoni ci legge e, a modo suo, ha voluto vendicarsi un po'. La storia surreale in sé è buona e non annoia mai. L'ultima tavola è una sorta di comandamento gualdoniano e avendo ascoltato una sua conferenza, posso confermare. Supponenza dell'autore? Forse, o forse un modo per mostrarsi per quello che è ai lettori.
Tutto in un universo Dylan in cui ogni personaggio quasi "sciopera" contro i cliché imposti dalle sceneggiature. Vuoti di sceneggiatura non sono mai mancati nella quasi trentennale carriera del nostro e qui forse c'è anche un'autocritica dell'autore. Ai più incazzati non resta che lo sciopero dei prossimi albi!
Capitolo Alessandro Raggi. Molto a suo agio nel metafisico, i tratti del suo Dylan non mi convincono a pieno. Ciò non toglie che sia un grande disegnatore e che calcando un po' di più sullo splatter e visionando maggiormente i primi piani di altri colleghi, possa sfornare tavole eccellenti. Comunque il giudizio su "Sciopero Generale" è più che buono, come i nuovi Old Boy. Fin'ora li ho apprezzati più che la nuova serie regolare. Mi devo preoccupare?

Beh, no. E' un neologismo usato ovunque e da molti anni.

giusto la figlia di Mazzinga non sa cos'è lo spiegone

Sul mio vecchio Zingarelli del '95 non c'è, però vedo che su tutti i dizionari di internet è presente. Sono davvero rimasto al passato come Dylan... Comunque penso che Gualdoni abbia inserito il termine dopo averlo trovato tante volte (specie sulle recensioni delle sue storie) qui sul forum.

chiuso nell'incubo
una delle tre migliori storie di di gregorio, secondo me, insieme a "la morte non basta" e "fuori orario"
il pretesto è abbastanza ingenuo, direi infantile (la bestia, il contagio, il finale), ma appunto è un pretesto
per dare il via alla solita crisi barbatiana, canovaccio trito e ritrito che, per quanto mi riguarda, funziona
ad esempio ho trovato molto riuscite le scene con l'agonia di groucho e il suo funerale (l'orazione da ridere)
c'è anche qualcosa di bilottiano, oltre che di barbatiano... divertente dylan nei panni di don chisciotte...
da notare che zagor in "incubi" si suicida dopo la morte di cico, dylan invece non trova il coraggio....
molto della riuscita di questa storia (la migliore del maxi) è dovuta ai disegni del bravissimo di vincenzo
mi è piaciuta anche la scena con i moncherini... affascinante la copertina di cavenago...

voto 7

a volte non ritornano
la storia più debole del maxi, per carità ha un suo perché, è tipicamente dylaniana
mi è piaciuto in particolare l'inizio con il risveglio della bambina per pochi secondi, straziante
ma, per il resto, come storia di zombi vale pochino... i disegni aiutano e non aiutano...

voto 5

sciopero generale
maxi a suo modo sorprendente perché vi è contenuto il meglio delle storie di gregorio e gualdoni.....
questa è sicuramente la migliore storia lunga di gualdoni (e ho detto tutto)e una delle sue migliori tre
insieme a "il saldo" e "blatte" e, in effetti, anche in questa c'è una blatta gigante a spasso per londra
mi è piaciuta la scena in cui groucho rimorchia spacciandosi per dylan e il metafumetto con baggi maniaco
un disegnatore dallo stile bizzarro che rievoca dall'uomo, nonché l'autoironia del bistrattatissimo gualdoni
gli inferi e hamlin usati per distrarre i lettori dalla mancanza di idee...attuale la scenetta con il benzinaio..
evitabile la recchionata "fuggite sciocchi" comunque nel sondaggio ho votato buono..

voto 7