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#346 - ...e cenere tornerai
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 Oggetto del messaggio: Re: #346 - ...e cenere tornerai
MessaggioInviato: gio lug 09, 2015 12:19 pm 
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Kowalsky ha scritto:
non si deve essere un incrocio tra Eco e Vittorini per comprendere la differenza tra storia metaforica aperta alle interpretazioni del lettore e storia a chiave.


E non si deve esser la reincarnazione di Sartre per capire che esistono anche storie a chiave multipla... :roll:
O credi che bisogna per forza aprirsi la strada col grimaldello di una sottile visione personale, o col piede di porco della parafrasi alla lettera?
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Spoiler!
Ovviamente è tutto uno spoiler :D


Non per inchiavicarci oltre fino allo scasso, però, secondo la mia personale interpretazione, Paoletta oltre a non trovarsi a suo agio/suo meglio – in senso narrativo – nei confronti della gestione di questo Dylan che deve coattamente cambiare, ce lo propone in modo molto più animalescamente gattopardesco che meccanicamente recchioniano. Almeno in questa storia, tra le righe.
Come se avesse dovuto devolvere solo istituzionalmente il senso delle sue 94pp a favore della tortura del (meta)cambiamento, ma alla fine dei conti il suo Dylan non è tanto capace di revolver-si con un colpo alla testa, mentre sono gli altri congiurati, dalla redazione a Groucho stesso, ad imporre delle modifiche nei suoi parametri, chi urlando come un venditore di pentole, chi telefonando sottovoce a nonsisachi :g: .

Si parte da una situazione di stallo, ma indotta più dall'avvicendarsi degli eventi che dal fatto che Dylan si sia incastrato da solo in un vicolo cieco esistenziale/editoriale. Comincia a sbofonchiare sciatto che “Non ho più niente da dire” (pp. 7-8)… ma le vera insofferenza che esibisce deriva dai cambiamenti forzosi/strumentali come le gite imposte a Wickedford, le persecuzioni (tuttedavedé :| ) di Carpenter, il cattivone evanescente come un Ghost, etc; e con la promo-marketta abbiamo dato, saranno contenti in regia. Allegria amici telelettori!
In aggiunta apostrofa: "E poi tutte queste novità mi lasciano perplesso...non c'è mai niente di buono nelle nuove cose". Sano istinto conservativo o retrogradismo accomodato?
Le sparate contro Groucho (pp. 16-17) vanno oltre l'inculcatura del sospetto maniacalizzato, che è la radice di isterismi e paranoie che servono ad avviare la crisi di questo albo. Ad un certo punto sbotta su un Groucho che "chi me lo dice non menta su tutto" e che magari "si è stancato di fingere"...per poi cadere dalle nuvolette lagnanti, autoscandalizzandosi dopo 30 anni di convivenza sul fatto di ignorare chi sia realmente Groucho, di non sapere nulla della sua vita, della possibilità che ne abbia una(o+)parallela, e della ragione per cui rimanga ancora presso CR7 a costo zero.
E qui apro breve parentesi :dito: .

Spoiler!
Posso capire che in questo storia l’istinto di Dylan faccia bene a dubitare di Groucho, alla luce dell’ambiguità nelle ultime pagine…ma questo tormentone del capire “chi sia realmente Groucho” è un cruccio derivativo/deviante più esclusivo di certi autori che della fibra del personaggioDylan stesso.
Sclavi e Chiaverotti, tanto per citare due sconosciuti, gestivano l’oscurità del baffone in modo molto più sagace, almeno negli atteggiamenti generali: il loro Dylan dava l’impressione di scherzare sempre in modo finto-insipiente/menefreghevole sulla realtà di Groucho, come chi non vuole tirare fuori scheletri dagli armadi dei propri co-inquilini. Quel Dylan proteggeva Groucho dalle riconsiderazioni, e non aveva bisogno di sbatterlo al muro, perché sottosotto sapeva molto di più di quello che dava a vedere, nella reciproca tolleranza delle proprie singole stranezze lunghe una vita, ed oltre :)


Comunque a pag 18 Dylan di (met)azzecca, dicendo che molti si sono lamentati delle sue lagne e gli voltano le spalle essendo stufi dei suoi idealismi di presunta superiorità, da operetta. E questo trasuda a fiotti della solita gogna auto-referenziale della Barbato contro il suo odiato protagonista :? .
Poi insiste sul non voler arrendersi, sul non voler che "succeda anche questo" aggrappandosi con le barricate al nido-diorama in cui suole identificarsi, da buon obsoleto chemeritadiestinguersi (p.26). Anche qui resistere...sostenendo di non aver bisogno degli altri e circondandosi soltanto dei suoi ricordi, fino a farli bruciare (simbolicamente) in un involontario gesto catartico. Questo Dylan barbatesco è refrattario a ciò che sta cambiando attorno a lui, intuendo come le modifiche del suo mondo possano mettere in difficoltà la propria identità, fino a riconsiderare tutto quello che lo circonda come un’immensa farsa a cielo aperto nel circo della Londra dylaniesca :tc: .

Il risultato, oltre al delirio paranoico, è l’emarginazione sconfitta, il non poter percepire quello che succede attorno a lui nella giusta prospettiva, deformando volti/contesti, o perdendo i legami che puntellano la sua esistenza.
Anche quando parla frustrato di un suo cambiamento, Dylan allude sempre a TORNARE nella precedente condizione di rassicuranza (pp. 52-53) piuttosto che a mutar pelle come gli altri insottoidi che lo traghettano in questa fase(del cartellone, circense). Perché è un peccato ridursi smorendo ad una pallida doccia da senza tetto, considerati i suoi oscuri trascorsi. E la sua normale vita di fantasmi bussa ancora alla porta (p.62). Pure Bruce-Bloch lo esorta a TORNARE in sé, a fare davvero l’Indagatore, a scrollarsi quello che è diventato, quelle nuove confortevolezze che lo hanno relegato alla cattività ovattata di un’anonima stanzetta tra mattacchioni compiacenti :3 .

Come già detto in precedenza, a livello di lettura a chiave, mi sembra chiaro che per "riconoscere" – anche nel senso di "(con)validare” – il mondo che lo circonda, affetti compresi, avrà prima di bisogno di riconoscere se stesso, di esser/sentirsi solo “quel” Dylan (p.75). Anche se per farlo dovrà esser preso a pedate traumatizzanti da Bruce-scendiletto, che lo istiga a TORNARE al suo infernale passato, e rincoDylan opporrà qui strenuamente resistenza, passiva (pp. 80-83).
Stratelefonato quindi l’inflazionatissimo (s)confronto col doppiochetalenoné, per non dire superfluo alla luce di queste considerazioni, visto che quello che dice l’alter!Dylan è quello che in fondo lui stesso sa… ma fatica ad ammettere/affrontare. Ma si sa, nei cuscini si celano molte verità scomode… :*

Fine dell’escursione. Il Dylan post-trauma si convince di esser riappiedato nel mondo di prima, più Dog che mai, con un immobile in più per crogiolarsi nell’immobilismo, e c’è chi lo tranquillizza in merito… mentre ordisce alla sue spalle chissà quali altri cambiamenti :o .

Cambiamenti che come sappiamo sono stati buttati lì più per creare clamore novitevole che per altro, esigenze narrative comprese. Come per la stessa Paola, che ha dovuto inserire questi vacui (e vagheggiati) elementi in omaggio all’altarino della pseudo-continuity rabberciata, per poi lavarsene le mani, lasciandone dichiaratamente gli sviluppi in mano ad altri, di patata bollita in patata bollita. In pratica per molto tempo questi sviluppi rimarranno lettera morta, molto francobollata di neo-marchidifabbrica ma senza indirizzo, perché neanche loro sanno dove andare a parare, ma intanto si riparano artatamente dietro l’esigenza di cambiamento, fingendo convinzione, e senza capire (verso) cosa stanno cambiando :cry: .

ALOHA UNA CHIAVE DI VOLTA PER VOLTA
(o tutto crolla…)

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 Oggetto del messaggio: Re: #346 - ...e cenere tornerai
MessaggioInviato: ven lug 10, 2015 5:09 pm 
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wolkoff ha scritto:
Kowalsky ha scritto:
non si deve essere un incrocio tra Eco e Vittorini per comprendere la differenza tra storia metaforica aperta alle interpretazioni del lettore e storia a chiave.


E non si deve esser la reincarnazione di Sartre per capire che esistono anche storie a chiave multipla... :roll:
O credi che bisogna per forza aprirsi la strada col grimaldello di una sottile visione personale, o col piede di porco della parafrasi alla lettera?


Ho una lettura personale della storia, l'ho espressa. Se è condivisa, va bene. Se non è condivisa, va bene lo stesso.

Continuo a non pensare che sia esagerata la reazione di Dylan. Si possono avere tutte le opinioni che si vogliono su come sia stata costruita l'escalation verso quest'albo (la mia opinione è che si poteva fare meglio, senza filler e con un Carpenter più incisivo). Dopo tutto, però, a far esplodere la situazione è lo sfratto. E non ho voglia di avviare una lunga disquisizione sulla questione, ma uno sfratto è più che sufficiente a giustificare le reazioni più estreme.

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 Oggetto del messaggio: Re: #346 - ...e cenere tornerai
MessaggioInviato: ven lug 10, 2015 5:33 pm 
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[quote="wolkoff"]
Cambiamenti che come sappiamo sono stati buttati lì più per creare clamore novitevole che per altro, esigenze narrative comprese. Come per la stessa Paola, che ha dovuto inserire questi vacui (e vagheggiati) elementi in omaggio all’altarino della pseudo-continuity rabberciata [/quote="wolkoff"]

Secondo loro sarebbe tutto funzionale a questa PATETICA NEW ERA recchioniana...Arridatece Gualdoni! :D :D


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 Oggetto del messaggio: Re: #346 - ...e cenere tornerai
MessaggioInviato: ven lug 10, 2015 5:44 pm 
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Kowalsky ha scritto:
wolkoff ha scritto:
Kowalsky ha scritto:
non si deve essere un incrocio tra Eco e Vittorini per comprendere la differenza tra storia metaforica aperta alle interpretazioni del lettore e storia a chiave.


E non si deve esser la reincarnazione di Sartre per capire che esistono anche storie a chiave multipla... :roll:
O credi che bisogna per forza aprirsi la strada col grimaldello di una sottile visione personale, o col piede di porco della parafrasi alla lettera?


Ho una lettura personale della storia, l'ho espressa. Se è condivisa, va bene. Se non è condivisa, va bene lo stesso.

Continuo a non pensare che sia esagerata la reazione di Dylan. Si possono avere tutte le opinioni che si vogliono su come sia stata costruita l'escalation verso quest'albo (la mia opinione è che si poteva fare meglio, senza filler e con un Carpenter più incisivo). Dopo tutto, però, a far esplodere la situazione è lo sfratto. E non ho voglia di avviare una lunga disquisizione sulla questione, ma uno sfratto è più che sufficiente a giustificare le reazioni più estreme.



La tua - come ogni - interpretazione personale è ben accetta finché non tiri in ballo il fatto che altri non siano stati in grado di cogliere le distinzioni (personali) che tu hai applicato o tentato di divulgare :dito: .

Sullo sfratto, senza disquisire una cosa che di squisito ha poco.
Anche quello è un fattore scatenante e si capisce. Insieme alla frustrazione generale dei dialoghi che ne precedono la visione, e le conseguenze da manie di persecuzione successive, fino allo scontro con Groucho.
Ma farci credere che Dylan crolli umanamente davanti ad un pezzo di carta del genere è francamente eccessivo, pure per il più fragile bambo-cacchione frignante mai concepito dalla Barbato.
Ma d'altronde uno sfratto è sempre traumatico quando non si vuole crescere, per far posto al nuovo :* .
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ALOHA COMPLESSI FREUDIANI
(il primo sfratto, made in Morgana, Dylan forse non l'ha mai superato)

Spoiler!
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Ultima modifica di wolkoff il ven lug 10, 2015 5:59 pm, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: #346 - ...e cenere tornerai
MessaggioInviato: ven lug 10, 2015 5:58 pm 
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Quello che credo intenda dire Kowalsky è che lo sfratto non è il motivo UNICO ma è la classica goccia che fa traboccare il vaso. Mi spiace molto però quando dici "...pure il più fragile bambo-cacchione frignante mai concepito dalla Barbato." per una storia nella quale c'è tratteggiata una sofferenza in un Dylan che vede il mondo cambiare intorno a se (in un personaggio che comunque è sempre stato molto poco avvezzo alle novità e molto attaccato alle abitudini). Le storie possono anche non piacere però sono frasi come queste che, pur non avendo nulla di offensivo in se, e dette e ripetute molte volte, (come anche il commento di victorward) generano negli autori la voglia di abbandonare il forum e sono anche complici (non di certo gli unici colpevoli) nel generare le loro risposte sopra le righe. Se si denigra il lavoro di una persona senza offendere si avrà un dialogo costruttivo, se lo si fa con battutine un pò acidelle sicuramente si stimola la risposta acida.

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Il mio testamento dovrà contenere non ciò che voglio lasciare quando morirò ma ciò che voglio trovare quando tornerò.

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 Oggetto del messaggio: Re: #346 - ...e cenere tornerai
MessaggioInviato: ven lug 10, 2015 6:16 pm 
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alemans123 ha scritto:
Quello che credo intenda dire Kowalsky è che lo sfratto non è il motivo UNICO ma è la classica goccia che fa traboccare il vaso.


Guarda che l'ho scritto/pensato anche io.
E' così faticoso leggere solo quello che fa comodo, vero...per portare avanti le proprie campagne a tappe forzate?
Continuate pure con la vostra crociata, " avanti così! " , Gerusalemme è più vicina. :o

alemans123 ha scritto:
Mi spiace molto però quando dici "...pure il più fragile bambo-cacchione frignante mai concepito dalla Barbato." per una storia nella quale c'è tratteggiata una sofferenza
[...] sono frasi come queste che, pur non avendo nulla di offensivo in se... generano negli autori la voglia di abbandonare il forum e sono anche complici (non di certo gli unici colpevoli) nel generare le loro risposte sopra le righe.


Quel personaggio delle prime pagine è un bambo-cacchione frignante della peggior specie, c'è poco da fare, col solito infierire femmino-revanchista della Barbato sulle sue debolezze per metter(CE)lo alla gogna :? .
Poi la sofferenza, per fortuna, verrà anche approfondita sotto un'altra ottica nel proseguo della storia - ci ho scritto un post kilometrico qualche pixel sopra, eh...se casomai ti cade l'occhio...golcondiano :D - ma l'atteggiamento iniziale è patetico, quando non ridicolo, e le forzature sono sotto gli occhi di tutti, persino di chi è rimasto molto soddisfatto dall'albo in generale.

Se gli autori fossero in grado di scrivere anche storie "sopra le righe" oltre che risposte da rockstar offese - e ti giuro che anche ai concerti dei Pink Floyd volavano sberleffi osceni soltanto se un riff non piaceva - ne trarremmo tutti notevole vantaggio. Ma se vogliono auto-sfrattarsi dai forum in generale è bene che sappiano che non c'è nessuna congiura ordita alla loro spalle a suon di trantran telefonico tra corrotti fake(Ghost)detrattori.

ALOHA SON TUTTI IN VENDESI...
NEANCHE UN BUCO PER AFFITTASI

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 Oggetto del messaggio: Re: #346 - ...e cenere tornerai
MessaggioInviato: ven lug 10, 2015 6:54 pm 
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La frase "Ma farci credere che Dylan crolli umanamente davanti ad un pezzo di carta del genere è francamente eccessivo" mi pare chiara e limpida e l'hai scritta tu. Ho quindi pensato che il tuo francamente eccessivo derivasse dal fatto che tu pensi DD non potesse crollare così davanti a un ingiunzione di sfratto.

E poi basta con ste crociate!!! A me non mi frega di difendere l'operato degli autori di DD, a prescindere. Esprimo solo la mia idea e dopo un pò è seccante continuare ad essere tacciati come facente parte di una fazione. Difendo solo quando lo ritengo giusto e basta. Come tu non sei un anti Recchioni io non sono un pro-Recchioni, a prescindere.

Se sapessero scrivere storie sopra le righe... fosse facile accontentare tutti!!! Per ora però sembra che queste storie qualcosa abbiano sortito come arresto di discesa delle vendite. E quindi in generale sono piaciute, in media.

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 Oggetto del messaggio: Re: #346 - ...e cenere tornerai
MessaggioInviato: ven lug 10, 2015 7:13 pm 
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Il riferimento al "sopra le righe" era un calco del tuo post, sulle uscite (da edicola?) di certi autori :| .

Per quanto riguarda il "francamente eccessivo" penso che sia chiaro alludessi non al fatto in sé, ma al modo in cui nel giro di poche vignette la Barbato veicola forzosamente quell'avviso poco piacevole verso il crollo di tutte le certezze psico-immobiliari di Dylan, ed il suo conseguente attaccarsi come un lumacone alle quattro mura per auto-esiliarsi da chi non lo capisce o lo tradisce, mettendo in discussione anche l'identità di Groucho... e per poco pure l'esistenza di Dio, quella del punto G, la pace tra i popoli, il Jobs act, lo shampoo di Pippa Middleton, l'andropausa tra i paguri, etc.

Ma forse con un avviso così l'avrebbe presa meglio :mrgreen:

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ALOHA PER UN MONOLOCALE DA EVACUARE
UN ALTRO DA RIEMPIRE

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 Oggetto del messaggio: Re: #346 - ...e cenere tornerai
MessaggioInviato: ven lug 10, 2015 7:30 pm 
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alemans123 ha scritto:

E poi basta con ste crociate!!! A me non mi frega di difendere l'operato degli autori di DD, a prescindere. Esprimo solo la mia idea e dopo un pò è seccante continuare ad essere tacciati come facente parte di una fazione. Difendo solo quando lo ritengo giusto e basta.

Cioè troppo spesso. Soprattutto se come dici tu non ti frega niente.
Tra l'altro, fossi uno che sbaglia a scrivere cose come soprattutto e un po' e che ha bisogno di usare tre punti esclamativi per far passare un concetto ci penserei due volte prima di farmi sentire così spesso. Non si sa mai che a un certo punto la gente cominci a guardarmi dall'alto in basso.

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Giuda ballerino! L'inglese NON È' l'ITALIANO! - cit.


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 Oggetto del messaggio: Re: #346 - ...e cenere tornerai
MessaggioInviato: ven lug 10, 2015 7:43 pm 
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wolkoff ha scritto:
Barbato veicola forzosamente quell'avviso poco piacevole verso il crollo di tutte le certezze psico-immobiliari di Dylan, ed il suo conseguente attaccarsi come un lumacone alle quattro mura per auto-esiliarsi da chi non lo capisce o lo tradisce, mettendo in discussione anche l'identità di Groucho... e per poco pure l'esistenza di Dio, quella del punto G, la pace tra i popoli, il Jobs act, lo shampoo di Pippa Middleton, l'andropausa tra i paguri, etc.

Ma forse con un avviso così l'avrebbe presa meglio :mrgreen:


Non mi è chiaro se le parti che ho evidenziato sono ironiche o sono frutto di un certo fastidio/rancore nei confronti di quanto letto.

In ogni caso Barbato a mio parere non ha veicolato forzosamente nulla ma ha colto l'occasione per raccontare una storia dove si mostra un Dylan che soffre i cambiamenti che stanno accadendo ma che allo stesso tempo riconosce che deve fare uno sforzo per superarli.
Qualcuno ha accostato il 346 al 337, dicendo che non era necessario riproporre una "celebrazione" del cambiamento. Ma la differenza fra i due albi è eclatante tanto che non vedo altro motivo se non un generale senso di fastidio (dato da cosa non so) che impedisce di vedere e apprezzarne le differenze. Ho quasi l'impressione che ci sia un pregiudizio verso Barbato, diverso da quello che c'è per qualcuno a proposito di Recchioni, ma c'è.

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 Oggetto del messaggio: Re: #346 - ...e cenere tornerai
MessaggioInviato: ven lug 10, 2015 7:47 pm 
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Iscritto il: gio ott 09, 2014 10:13 am
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Piccatto ha scritto:
Cioè troppo spesso. Soprattutto se come dici tu non ti frega niente.
Tra l'altro, fossi uno che sbaglia a scrivere cose come soprattutto e un po' e che ha bisogno di usare tre punti esclamativi per far passare un concetto ci penserei due volte prima di farmi sentire così spesso. Non si sa mai che a un certo punto la gente cominci a guardarmi dall'alto in basso.


Io aprirei un dizionario prima di parlare.....................(si ne metto tanti così ti senti erudito)
Ma la riserva del fango la finisci prima o poi?

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 Oggetto del messaggio: Re: #346 - ...e cenere tornerai
MessaggioInviato: ven lug 10, 2015 7:58 pm 
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Piccatto: Non mi frega niente "di difendere l'operato degli autori di DD, A PRESCINDERE". Dico la mia idea e poi dialogo con gli altri nel merito dell'albo. Quindi prima di preoccuparti di come scrivo le parole preoccupati prima di capirle. Io qui scrivo quanto voglio. E soprattutto lo faccio e lo farò sempre con educazione e senza aggrapparmi agli eventuali errori grammaticali per denigrare le idee altrui (e in questo caso anche la persona). Ti avviso che ho segnalato il tuo messaggio ai moderatori. Vediamo cosa loro pensano di quello che hai scritto. Siamo in un forum dove si parla di un fumetto, non siamo qui a insultare la gente.

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 Oggetto del messaggio: Re: #346 - ...e cenere tornerai
MessaggioInviato: ven lug 10, 2015 8:04 pm 
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@Piccatto: e' la seconda volta che intervieni per un errore di grammatica, gia' una volta era troppo. Non e' simpatico e neanche utile alla discussione, così come non e' utile lagnarsi dei numerosi interventi degli altri a sostegno di una tesi.

Fai da bravo! :)

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Un uomo ha bisogno di cinque cose:
una donna, un cavallo, una tenda, un fuoco,
e qualcosa per cui combattere.


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 Oggetto del messaggio: Re: #346 - ...e cenere tornerai
MessaggioInviato: ven lug 10, 2015 8:08 pm 
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nedellis ha scritto:

Non mi è chiaro se le parti che ho evidenziato sono ironiche o sono frutto di un certo fastidio/rancore nei confronti di quanto letto.

In ogni caso Barbato a mio parere non ha veicolato forzosamente nulla ma ha colto l'occasione per raccontare una storia dove si mostra un Dylan che soffre i cambiamenti [...] Ho quasi l'impressione che ci sia un pregiudizio verso Barbato, diverso da quello che c'è per qualcuno a proposito di Recchioni, ma c'è.


Anche l'ironia può nascere dal fastidio, mi sembra logico.
Se poi la cosa può risultare fastidiosa a qualcuno tanto da tirare in ballo addirittura un parolone personale come "il rancore" :o :( :o ...allora credo che non si sia proprio capito l'orientamento verso l'iperbole sgangherata di quell'ironia. Ma alla fine non è un meta-problema mio, si possono consultare tra poco i manuali che pubblicherà la redazione in merito.
Mapperpiacere, nnatecepiano, con certe sparate...sia mai che un ricochet non finisca per farci capitombolare terranatica ... :roll:

E per il resto a me la Barbato piace tantissimo, basta vedere cosa ho scritto di una storia seppur non trascendentale come quelle dell'ultimo Maxi...giusto per non far notare per l'ennesima volta come l'accusa di pregiudizio nasce più spesso da chi ne è già coinvolto, da cima a dietro-logia.

Per il resto odio ripetermi auto-esegeticamente, ma vedo che qui si continua a rigirare nel nulla frasi smozzicate per arrivare alle proprie controtesi prioritarie da solidificare :lol: .
Quando ho detto "veicolato forzosamente" c'era ANCHE scritto "NEL GIRO DI POCHE VIGNETTE" e quindi lo scompenso aggravato derivava, a mio vedere, dal fatto di convogliare tutti quei fattori/scombossulamenti esistenziali all'ombra di un pezzo di carta (lo sfratto) e di così poca carta (inteso come numero scarso di pagine, anzi baloons, i primi)...fino a suonare pretestuoso e coatto, non solo nell'ottica delle sceneggiatura, ma anche nella discrezionalità soggettiva delle reazioni in tempo reale di Dylan, sul breve...fino a fargli riconsiderare (parodia, ce semo?), in quel breve lass(ativ)o di tempo in modo drammonato tutte le irrisolte questioni del globoterracqueo, dai problemi divini al sommo Renzi, passando per cose più in basso :oops:

Spero di esser stato più che chiaro, completo...per una volta che non scrivo oltre 40 capoversi.
Non ho voglia di andare oltre. La prossima volta, invece di annojare gli altri forumisti con le mie repliche, se qualcosa non vi torna scrivetemi in pvt. Non mi spavento mica ad aggiungere qualche "confronto" in più... :)

DISERMETICAMI UN ALOHA

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Ultima modifica di wolkoff il ven lug 10, 2015 8:27 pm, modificato 2 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: #346 - ...e cenere tornerai
MessaggioInviato: ven lug 10, 2015 8:24 pm 
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Iscritto il: mar feb 03, 2015 10:01 pm
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Ma è il primo albo della Barbato a non avere lo spiegone?


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