Mirco ha scritto:
La parola downgrade del nuovo corso dovrebbe essere usata per un'azione legale collettiva dato che di downgrade non c'è nulla. Non c'è lo spirito originario di dylan dog, quello di sclavi. Il vero downgrade sarebbe stato attuabile se sclavi avesse ricominciato a scrivere almeno 5 o 6 storie l'anno lasciando le altre alla barbato, ambrosini, recchioni stesso e ad altri pochi eletti, ma dylan dog è diventata una puttana alla mercé di un mercato che vogliono saturare in mancanza di idee.
Lo spirito di questo rinnovamento, che io stesso auspicavo da anni e sul forum sono anni che parlo di nuove nemesi, reboot ecc.. è diverso da quello che immaginavo. La sostanza è: dobbiamo far leggere dylan dog alle nuove generazioni. I sedicenni di oggi se ne sbattono le palle di Sclavi. Quindi cambiamo il personaggio e rendiamo canonico il fatto che dylan dog accetti come regalo un palazzo. Dylan dog accetta come regalo un palazzo. Ma scherziamo? Lui che in molti casi neanche ha voluto la sua parcella da indagatore dell'incubo. Se questo soggetto fosse passato anni fa per le mani di marcheselli gli avrebbe riso in faccia.
Dylan Dog non è questo personaggio. Lui si innamora sempre, come possono dire che non è così? Il suo essere un eterno adolescente che fine ha fatto? La sua profonda incapacità di relazionarsi come un adulto? Il lungo addio è una metafora di tutto questo, non è una storia sul passato di Dylan, è la rappresentazione del suo eterno presente.
Quindi se questo viene negato semplicemente non è Dylan Dog.
Se Dylan accetta un palazzo non è Dylan Dog.
Se continuano a propirnarci l'idea che Groucho è difficile da gestire e Bloch è un deus ex machina allora è ovvio che accettiamo Carpenter o il nuovo Groucho. Ma in realtà non è così. Sapete perché secondo me sono personaggi difficili da gestire? Perché ogni anno escono troppe storie. Quando ne uscivano 12-15 all'anno tutti questi problemi non c'erano. Dylan dog è una macchina fabbrica-soldi e la stanno spremendo fino all'osso. Gli autori sono esausti, non c'è stato un vero ricambio generazionale di autori semplicemente perché dylan narrativamente è una rottura di coglioni, non è stimolante, è semplicemente un fumetto molto venduto che da visibilità edito da una casa editrice che paga bene e subito.
I giovani lettori accettano questo perché non hanno idea di come sia il vero dylan dog. Leggono i vecchi numeri alternandoli a quelli nuovi rendendo ibrido un personaggio che nei primi anni era puro nel suo essere una macchina narrativa incredibile.
Il fatto è che questi nuovi lettori dovrebbero tornare indietro di trent'anni. Leggere dyd dal numero uno e aspettare con ansia i numeri successivi. Solo così saprebbero cosa sta succedendo: ovvero che si sta cambiando l'intero mondo dylaniato lasciando solo il marchio, perché il marchio Dylan Dog ancora tira a livello mediatico.
Più che marketing mi sembra circonvenzione di incapace.
Io stesso interromperò la lettura di Dylan. Non vale la pena leggere un personaggio che poteva chiamarsi anche Mario Morelli, Dario Dini o altro, perché di dyd c'è rimasto soltanto il logo.
Il forum lo tengo sempre attivo. L'ho tenuto attivo anche nel periodo peggiore di dyd, intorno ai numeri 150-200, quando entravo solo per controllare che non ci fossero virus. Lo tengo aperto perché tanti lo vorrebbero chiuso. Ma a me piace rompere le palle, e soprattutto mi è piaciuto capire che in fondo questo è l'unico posto in rete dove parlare liberamente di Dylan.
Un giorno forse recupererò gli arretrati. Non sarà come 25 anni fa, quando andavo a Roma in treno e mi giravo le bancarelle per cercare gli usati ed ero contento se ne trovavo almeno uno.
Altri tempi. Altri autori.
Altro Mirco forse. Sono cambiato io? Sì. Ma se memorie dall'invisibile è considerato un capolavoro e questi ultimi albi no, non è colpa della mia età.
Riposa in pace Dylan. Ah, magari caro Dylan vendi il tuo palazzo, ritirati in campagna, vivi di rendita in una bella villetta e sul campanello scrivi "stacce".
quoto tutto. Hanno ucciso Dylan Dog