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#346 - ...e cenere tornerai
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 Oggetto del messaggio: Re: #346 - ...e cenere tornerai
MessaggioInviato: mer lug 01, 2015 8:46 pm 
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Letto qualche giorno dopo la maggior parte di voi, molto curioso, anche un po' divertito fiutando il flop o il topolino partorito dalla montagna.

Pensieri sparsi a caldo.
Qualcuno ha visto nel tizio mostruoso vestito di bianco nella copertina un John Ghost e, se non è stato detto direttamente dagli autori, iniziamo bene con un po' di vedolecosismo.
In giro per internet si può trovare un certo triangolo (nulla a che vedere con la piramide degli illuminati con tanto di occhione), il cosiddetto triangolo di freytag.
Un po' una versione 2.0 della divisione in 3 atti Aristotelica, un po' un grafico con picchi alti e bassi, rappresenta la parabola dell'azione di una qualunque narrazione, che sia barzelletta sporcacciona, puntata di the walking dead, episodio di dylan dog sclaviano, recchioniano o gualdoniano.
C'è un esordio, l'inizio della storia che presenta un equilibrio, prossimo a venire rotto da un elemento sconvolgente che dia inizio al racconto.
C'è un'introduzione al conflitto, ossia il momento in cui si rompe l'equilibrio e inizia la storia.
C'è un conflitto, ossia il momento in cui il protagonista/i protagonisti devono affrontare prove o combattere (metaforicamente o letteralmente) per ritrovare l'equilibrio perso o crearne uno nuovo.
Un climax, il massimo picco del dramma o dell'azione.
Katastrophé, ossia il finale, lieto o non consolatorio che sia.

Bene, tutto 'sto pippardone per dire che questa storia non ha un vero e proprio esordio, dato che dylan non ha un pre o un dopo introduzione al conflitto. E' già schizzato e mestruato prima dello sfratto, e se proprio si dovesse risalire ad un equilibrio si dovrebbe - sotto suggerimento di dylan stesso - ricercare al pre pensionamento di bloch, al periodo precedente l'arrivo di carpenter, al pre coppia figlia/babbo borderline con annessa rivelazione sulle donne e stop.
In pratica si dà un peso enorme a questi eventi non considerando che:
1. Dylan ha affrontato di peggio (ok, c'era meno continuity, salvataggio in corner)
2. Non c'era un mostro che aveva spiegato a Dylan perché non fosse mai impazzito con tutta la roba mostruosa vista in vita?
3. Perché scazzarsi per Carpenter, per Bloch e per la ragazza sciroccata e non per motivi più solidi quali la morte non morte nella storiaccia dei fantasmi, l'aver ucciso a sangue freddo un uomo sempre in quella storiaccia e averne ammazzato un altro nell'altra storiaccia di Simeoni? (quella dell'acqua)

Tempo fa lessi il persecutore, una storia simile per certi versi all'incipit di questo episodio, con un Dylan ridotto in modo magistrale quasi al suicidio, ma il tutto per un motivo potenzialmente coerente (influenza di un fantasma esattore delle tasse, se non ricordo male)
Qui tutto avviene in modo naturale, no? Una paranoia non indotta dalle droghe del popolo dell'autunno, o dalla morte (non vera) di una delle fidanzatine ne "Il seme della follia" (con tanto di disturbo in parte simile a quello di questo episodio e sempre made in Barbato)
In quelle storie tutto aveva una coerenza interna, non vi erano cambiamenti o esplosioni improvvisate né comportamenti forzati per poter raccontare una determinata storia, cosa che ad esempio è avvenuta anche in civil war e avsx nella marvel o injustice nella dc (e anche lì storsi il naso).
Dunque se l'esordio si fa risalire agli episodi precedenti e alla condizione neutrale del reset di ogni fine episodio, manca un'introduzione al conflitto, un momento in cui cambia tutto, in cui un evento scatenante o l'azione di un individuo dà il via ad una serie di eventi.
Non è l'intimazione a farlo sbroccare, è già al limite prima e poi l'argomento si sposta su tutt'altro argomento, non c'è niente di niente.
Semplicemente deve succedere per poter raccontare questo, come se improvvisamente dylan uccidesse della gente per poter scrivere una determinata storia. Non si fa, ci si sforza per giungere a quelle condizioni, ma senza forzare la mano.

Arriva il conflitto, che può essere sublimato o non sublimato, ossia mazzate vere (non sublimato) e mazzate metaforiche e/o simboliche (sublimato).
Qual è il conflitto di Dylan?
Contro chi o cosa combatte?
Fisicamente non combatte contro nessuno, ma siamo così sicuri che combatta contro qualcuno?
Sta realmente facendo qualcosa o è vittima di eventi che a loro volta non hanno un senso o un obiettivo?
Io vedo una sequenza di eventi e allucinazioni che si susseguono senza un senso, senza un ordine specifico, al punto che se fosse comparsa una mosca gigante che faceva surf su un maggiolino non mi sarei stupito.
Una delle cose principali quando scrivi un racconto o una sceneggiatura o un libro o una lista della spesa è "perché?"
Perchè proprio il popolo dell'autunno? (perché dylan li ricollega all'abbandono di groucho? Ma quell'episodio finiva con Dylan che non ricordava nulla del circo dell'autunno)
Perché Alien? Perché Jabba the Hutt? Perché Michonne e Tyresse? Perché Lando? Perché un ospedale futuristico o un monastero antico?
C'è qualche nesso tra queste cose o con l'episodio che io non riesco a cogliere?
Perché se non c'è un perché è un problema, dato che a mettere roba senza un filo conduttore ci può riuscire anche Gualdoni (scherzo, lui ha messo tanta roba e collegata molto bene ne "la bomba!")

Dunque Dylan non ha un vero conflitto, si trascina come un derelitto subendo... il nulla perché non gli succede nulla di che all'infuori di uno sfratto (tra l'altro quante volte ha rischiato lo sfratto o avrebbe dovuto rischiarlo e non è successo nulla?)
E la lotta finale contro il suo doppelganger? Perché rifarla, senza neanche un pretesto interno alla storia, dopo la storia del circo? (e lì si che affascinava quello scontro, più subdolo e aperto ad interpretazioni possibili)
Dylan affronta ogni giorno cambiamenti, capovolgimenti, stravolgimenti, shock e annessi, dunque l'unica spiegazione è che questo episodio sia metanarrativo (ma va?), dunque 94 pagine di bomba termonucleare sacrificate per dire ai lettori che la bonelli ha il coltello dalla parte del manico e che decidono loro come debba essere dylan. Io trovo squallido questo mettere un fumetto al servizio di un messaggio da litigio tra bambini, rivoltando un personaggio contro una frangia di propri fan solo per dire "stacce".

Il climax è quello e ok, i due che si menano e vince il dylan 2.0, uccidendo quello di memorie dall'invisibile, storia di nessuno e il lungo addio. Ci abbiamo guadagnato! (si, ho spinto sul melodrammatico qui)

La Katastrophé è boh, un lieto fine qualunque con Dylan che proprio quando avrebbe dovuto farsi delle domande non le fa, accettando il contratto della casa e facendosi gabbare alle spalle da Groucho (era così necessario il plot twist finale da finale di stagione per un personaggio che finché era fumoso ed etereo funzionava alla grande?)

Detta così questo episodio è una non storia, è un insieme di roba senza un filo conduttore, gli mancano le fasi essenziali di una qualsivoglia narrazione, manca un perché per le varie allucinazioni, non è nemmeno un numero autonomo e fruibile a sé come la quasi totalità degli episodi di dyd (questa può essere un'arma a doppio taglio pericolosa almeno quanto il mettere hype per ogni peto di Dylan).

Sono d'accordo anche con chi si lamenta del fatto che ormai le storie più forti sono quelle in cui dyd viene torturato, viene afflitto da malattie incurabili, viene abbandonato da tutti, mentre le indagini sono state ridotte a meri filler.
La Barbato ama far del male a Dylan, come appunto ne il seme della follia o necropolis, ha già scritto un episodio "critico" con oltre quella porta, recchioni ha realizzato mater morbi, il giudizio del corvo e il cuore degli uomini su questa falsariga. In pratica si sono trovati i due.
Dylan non indaga più incubi altrui, non salva più clienti dalle loro paure, letterali o meno. O risolve casi da gialletto Gualdoniano o è lui a dover vivere un suo incubo (senza neanche risolverlo dato che non fa nulla di nulla se non arrendersi e creando un cliché piuttosto noioso).

Temo non si avrà neanche il coraggio di spingere alle estreme conseguenze la situazione di Groucho, sentendoci dire che "se cambiamo vi lamentate, se non cambiamo vi lamentate, e poi vale la pena di perdere un personaggio come groucho?" (e allora che li inizi a fare 'sti cambiamenti?)

Ah vero, ci sono anche i disegni!
I Cestaro mi piacciono, pollice in su (non snobbo i disegni, quelli sono mediamente alti in questa fase 2)

Io intanto mi preparo ad un'altra storia filler a giudicare dalla copertina e dalla trama del prossimo episodio.


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 Oggetto del messaggio: Re: #346 - ...e cenere tornerai
MessaggioInviato: mer lug 01, 2015 9:07 pm 
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:o :o Il post di Drake fa concorrenza a quelli di Wolkoff per estensione.

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https://lastoriadidylandog.blogspot.com


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 Oggetto del messaggio: Re: #346 - ...e cenere tornerai
MessaggioInviato: mer lug 01, 2015 9:21 pm 
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ALOHA LA FACCIO DAL BAGNO DELLE DONNE, PER GITTATA

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Io no capito, io no capito

(anta baka?! [...] kimochi warui)


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 Oggetto del messaggio: Re: #346 - ...e cenere tornerai
MessaggioInviato: mer lug 01, 2015 9:23 pm 
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Ahahaha!
Ammetto che il mio maestro di vita e guida è proprio lui, Wolky.

Comunque spero che sia anche comprensibile come post e come pensiero, oltre che "corposo".


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 Oggetto del messaggio: Re: #346 - ...e cenere tornerai
MessaggioInviato: mer lug 01, 2015 9:52 pm 
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Adesso l'editoriale è un post di Facebook in cui lamentarsi e mettere le mani avanti un po' su tutto. Boh.

PAOLA BARBATO E RIFLESSIONE SUL METAFUMETTO
Il soggetto è barbatiano al 100%: Dylan in crisi mistica (anche se per un motivo che definire futile è fargli un complimento) si trova in qualche modo a far riflettere sul Dylan Dog "personaggio a fumetti che esce in edicola ogni mese", rivive poche esperienza passate e si qualifica alle olimpiadi di masturbazione cerebrale. Non sto a dilungarmi sulle varie metafore/antifone, che tanto sono già state scovate ed espresse da un sacco di utenti in giro per la rete, quanto più sull'ermetismo delle suddette. Albi come questo o Spazio Profondo hanno metafore nascoste, celate sotto mille strati di narrazione, al limite dell'introvabile; e tuttavia queste metafore hanno la pretesa di valere più della storia in sé, di essere la parte preponderante della storia. Infatti, il soggetto che cela la metafora è evidentemente un pretesto e, in questi casi, almeno per quanto mi riguarda, abbastanza di basso livello. Mi chiedo perché nascondere in questo modo la componente metafumettistica e penso a Caccia alle Streghe, dove esisteva solo metafumetto e tutto era chiarissimo, o Dietro quella porta, dove, per quando resti l'incognita di chi si celi dietro la porta, resta chiarissimo il concetto che si vuole lasciare nel vago apposta chi c'è, appunto, dietro quella porta. Non tiro neanche in ballo Il senza nome, che per me è un capolavoro praticamente inarrivabile, nel suo genere. Per semplificare, nessuno arriva alla fine di Caccia alle streghe chiedendosi "ma perché non finisce?", è chiaro perché non finisca. Peraltro, vista la profusione di metafumetti di questi mesi, non mi stupisco affatto della scelta di fare un volumone Bao di questa storia (che per me non lo meritava, o comunque veniva dietro ad una serie infinita di albi).
Non si può vivere di metafumetto, anche se la fase due pare averci preso particolare gusto: le due storie di inizio e fine, la pletora di storie del (finto, a questo punto) Maxi Old Boy. Ammetto che un albo del genere mi sarebbe risultato più gradito magari nella fase 1, assieme ad una sequenza di storie più o meno classiche. Oggi come oggi, ne ho viste abbastanza per non arrivare a metà albo sbuffando... Perché alla fine della fiera (escluse le pagine finali) succede solo che Dylan diventa proprietario della sua casa senza accendere un mutuo. Il che forse si inserisce nel desiderio di realismo della fase 2... e allora sì che l'albo è una bomba termonucleare, roba mai vista! :D
Succede solo una cosa in qust'albo: Groucho. Quella sì che per me è stata una bomba termonucleare, ammesso e non concesso che quella vignetta venga ripresa e in qualche modo evoluta. Perché se Groucho rimanesse quello che, di soppiatto, passa le informazioni a John Ghost (ipotizzando che sia lui) per altri 100-200 numeri, cambierebbe poco: passerebbe da una macchietta ad un'altra macchietta, da comico sgangherato a infame spia. Inutile dire che spero che questa ipotesi non vada in porto. La seconda ipotesi è che si evolva in un personaggio vero e proprio, diverso dal Groucho che abbiamo sempre conosciuto; la terza è che "non è successo niente" e dal mese prossimo tutto come prima a fare battute (o a non farle, vista la tendenza del baffuto nella fase 2). A tal proposito, cross-albo, mi è piaciuto l'assistente nella storia di Gualdoni del maxi, molto a suo agio (Groucho, non Gualdoni :D ).
Introduco allora una riflessione sulla continuity: per me, o la si fa o non la si fa. O ci becchiamo una continuity serrata in stile "Pianeta dei morti" (anche senza arrivare agli eccessi di un manga, o di Orfani), oppure basta con questa menata che vengono fatte storie da 90 pagine e le ultime 5 sono destinate ad una presunta continuity: e una volta Bloch, e una volta Carpenter, e una volta Rania, e una volta Groucho, e una volta ancora Bloch. Non si può finire una storia senza ricordarci che esistono anche i comprimari? Perché questo suona molto come un tentativo cerchiobottistico di dare il contentino a hi crede alle parole profuse in favore della continuity e allo stesso tempo tenersi buono che compra un albo ogni tre quando va a trovare la nonna al lago. Che nessuno mi risponda con "e ma la Bonelli deve pensare a vendere" perché chi mi conosce sa che sono sempre stato il primo a difendere l'economia di Via Buonarroti :)
Sulla storia in sé -e un po' mi vergogno- non ho niente da dire, anzi, a qualche giorno dalla prima lettura e da una rilettura della prima metà... non ricordo praticamente niente. Poco male, il problema è che non ricordo neanche sensazioni, né piacevoli né sgradevoli, solo calma piatta. Bomba termonucleare. Non posso neagare che sia scritta bene, a me la Barbato pure piace, e il soggetto non è una per niente una porcata come poteva essere per i due albi precedenti. Resta comunque lontano dal Dylan Dog che vorrei leggere. Sufficienza alla Barbato, sufficienza all'albo. E niente media con gli ottimi disegni, perché dare più di 6/6.5 per me è immeritato.

CESTARO BROTHERS AND DYLAN DOG'S FACIAL FEATURES
I Cestaro sono BRAVI e pure mi piacciono: tratto lievemente sporco, figure slanciate, forte espressività dei volti, atmosfere cupe e tenebrose (e infatti hanno fatto la loro porca figura pure su Tex). Certamente non sono esenti da difetti ma, nel loro complesso, sono tra i migliori ad avere a che fare con Dylan Dog e possono ancora dare tanto. Con la speranza che col tempo non si MontanariGrassizzino facendo a gara a disegnare le parti semplici. Ma voglio credere che, con contanto modello innanzi agli occhi, non scadano anche loro. In questo albo, i disegni sono la cosa migliore e tuttavia non rappresenzano una ragione sufficiente alla lettura; fuor di metafora, bravi sì, ma non capolavoro. Un 8+.
Si è discusso in questo topic (mò non ricordo neanche chi..) sull'aspetto di Dylan, che sarebbe lontano dai canoni estetici (se ho capito bene :? ): è critica legittima, soprattutto per le continue trasfigurazioni facciali del protagonista all'interno del medesimo albo. Tuttavia a me non sono parsi così incoerenti né all'interno della storia né più in generale con il personaggio Dylan Dog.
Partiamo da presupposto che DyD oggigiorno è diventato quello di Brindisi, un po' perché facilmente accessibile a tutti e molto accademico, un po' perché effettivamente bravissimo; quindi Dylan alto, lineare, figaccione, con zigomi pronunciati. Ma sappiamo bene che Dylan ha vissuto una storia grafica al limite del paradossale: il creatore grafico (Villa) l'ha fatto tutto fuorché ad immagine e somiglianza di Rupert Everett (almeno sulle copertine, poi si è parzialmente riscattato nel L'incubo dell'indagatore), i suoi epigoni hanno subito dimenticato il modello di Villa cercando in qualche modo di tornare a Rupert Everett e adattandolo al contempo al loro stile. Per dire, oggi nessuno riconoscerebbe in Dylan Dog Rupert Everett, mentre tutti riconoscono Andrey Hepburn in Julia Kendall. Tutto questo polpettone che già sapete tutti per dire che a me i Cestaro sono parsi ottimi interpreti del personaggio, un po' come quasi tutti i disegnatori della fase 2 (e anche la fase 1 era di alto livello).

FINE FASE 2
Faccio fatica a classificare albo per albo la fase 2, forse perché c'è stata quella continuity latente che commistiona gli albi. Fatto sta che quello più riuscito e più in linea con il rinnovamento mi è parso Al servizio del Caos, il più dylaniato classico Mai più ispettore Bloch e il terzo che ricordo volentieri è Nel fumo della battaglia, per quanto potesse candidamente essere un albo de Le storie con un personaggio casuale.

:)

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Di solito ho da far cose più serie, costruir su macerie o mantenermi vivo.


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 Oggetto del messaggio: Re: #346 - ...e cenere tornerai
MessaggioInviato: gio lug 02, 2015 6:18 am 
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Iscritto il: ven apr 24, 2009 8:22 am
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Località: cremona
Io non credo che la barbato sia bollita...... Vedo un progetto che si sta svolgendo...e ancora non so se mi piace

_________________
ma se dal 2023 diventassi io il nuovo curatore di dyd?

IO SONO RKC E SONO FATTO DELLA STESSA MATERIA DI CUI SONO FATTI GLI INCUBI.......
IT BEGINS......08/09/2012

http://it.wikipedia.org/wiki/Sacello


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 Oggetto del messaggio: Re: #346 - ...e cenere tornerai
MessaggioInviato: gio lug 02, 2015 8:40 am 
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Iscritto il: gio lug 28, 2005 10:13 am
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io, in generale, non credo che gli autori siano bolliti, ma semplicemente "seduti" e annoiati.
ho letto storie al di fuori di DD, di quegli autori che sulla testata ci facevano unanimemente vomitare, molto ben scritte e ispirate.
penso che con gli anni dylan dog sia diventato un binario morto, da una parte una testata prestigiosa, ma dall'altra un tunnel che andava in un'unica direzione, con poco margine per le proprie ispirazioni.
questo lo penso sia per i soggetti, sia per le sceneggiature e i disegni, non a caso uno degli aspetti più curati della fase 2 sono questi ultimi (almeno per me, poi ci sono persone che vedono i cestaro "sottotono" in questo albo :o ).
in sostanza cimentarsi con dylan dog deve essere stata una bella menata, mi immagino già tutte le condizioni "nooooo troppo sangue nooooooooo troppo splatter nooooooooooo groucho deve dire 23 battute noooooooooo deve portarsi a letto una cliente noooooo deve dire che è vegetarianohhhh nooooo più impegno socialehhhh".
ce lo siamo dimenticato nella veste di predicatore e maestrina con la bacchetta?! un personaggio così provoca la morte cerebrale in qualsiasi autore...
secondo me adesso sarà più divertente scrivere un albo della serie regolare, forse rianimerà un bel po' di autori.
:r:


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 Oggetto del messaggio: Re: #346 - ...e cenere tornerai
MessaggioInviato: gio lug 02, 2015 9:55 am 
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Iscritto il: mer feb 29, 2012 12:49 pm
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L'albo del mese è la classica NON-STORIA BARBATIANA. Ci vorrebbe ben altro materiale narrativo per realizzare una buona storia dylaniata :cry: :cry: . Male...Davvero molto male...


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 Oggetto del messaggio: Re: #346 - ...e cenere tornerai
MessaggioInviato: gio lug 02, 2015 11:07 am 
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Iscritto il: mer apr 17, 2013 11:22 am
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Drake: Non sono mica d'accordo con quanto scrivi sulla mancanza delle linee guida della sceneggiatura come da te esposte in maniera egregia ed ottima. Tutte le fasi sono presenti eccome in questo albo.

Esordio: Dylan in una situazione di malessere. Non si sa quanto grande. All'inizio, diciamo prima che veda la lettera di sfratto, Dylan può tranquillamente essere definito come depresso. Questo è l'esordio.
Introduzione al conflitto: E' la scena che va dalla scoperta della lettera di sfratto alla partenza di Groucho.

Conflitto: Occupa quasi tutto l'albo fino allo scontro finale con l'altro Dylan. Tale scontro poi rappresenta il climax.

Poi c'è il finale in cui Dylan si accetta e c'è anche la trasformazione del personaggio, il quale dopo una serie di avventure ne esce cambiato.

Quindi secondo me l'albo ha la struttura che hai presentato. Secondo me confondi la "qualità" della sceneggiatura (intesa come fedele alle "regole" esposte) con il fatto che l'albo comincia in medias res cioè nel mezzo della vicenda eliminando il preambolo, i passi che hanno portato Dylan alla depressione iniziale (cosa che per certi versi ha dato fastidio anche a me). Come ne il persecutore la motivazione per la depressione di Dylan c'è ed è l'avvento del nuovo Dylan (una motivazione meta testuale se vuoi diversa dalla motivazione dell'albo del persecutore ma sempre presente). Si può discutere se fosse stato meglio mostrarla (nell'albo o negli albi precedenti) oppure non mostrarla come è stato fatto. Forse mettere Anarchia nel Regno Unito e Il cuore degli uomini prima di questo albo avrebbe dato maggior presa alla depressione di Dylan (anche se in Anarchia non è che esca così depresso Dylan). A mio parere non c'è niente negli albi tale da giustificare la depressione di Dylan negli albi precedenti. Però mi rendo conto che creare delle motivazioni credibili avrebbe coinvolto molte pagine quindi forse a conti fatti è stato meglio così. Boh devo ammettere che questo è l’unico punto su cui sono indeciso.

Sul fatto delle storie investigative horror che latitano trovo che in realtà sia stato il periodo della fase 2. Probabilmente gli autori hanno scelto di dare importanza al personaggio di Dylan Dog e a come egli vive tutti i cambiamenti (due storie nella fase 2). Di veri filler però ho trovato solo gli spiriti custodi. Le altre erano buone storie tranne forse il sapore dell’acqua. Spero che già nella fase 3 le storie siano un po’ storie di narrazione.

Ci andrei piano a definire bolliti gli autori. Avranno fatto qualche passo falso ma in generale hanno dimostrato di saper scrivere e non solo su DD. Forse c’erano troppe aspettative però io vedo in questa fase 2 un miglioramento rispetto al passato.

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Il mio testamento dovrà contenere non ciò che voglio lasciare quando morirò ma ciò che voglio trovare quando tornerò.

Bergonzoni Alessandro


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 Oggetto del messaggio: Re: #346 - ...e cenere tornerai
MessaggioInviato: gio lug 02, 2015 11:39 am 
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Iscritto il: sab gen 31, 2015 12:29 pm
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Però se hanno privilegiato il Dylan personaggio, che reagisce alle situazioni arrivando alla crisi, com'è che ci sono state nove storie in cui si è comportato in maniera normalissima e solo adesso ha sbroccato? Volgio dire, è stato del tutto artificioso il modo in cui all'inizio di questa storia si è mostrato esasperato per una sistuazione che si protrae da quasi un anno e che lui non ha nemmeno una volta commentato con un "sono stanco", o che so io. Senza contare che come personaggio è stato molto ambiguo in più di un'occasione, piatto in altre e decisamente insopportabile negli Spiriti custodi, ma su quella ormai devo mettemri il cuore in pace.
Lo dico da grande sostenitore dell'idea di legare le singole storie con una sottotrama: cercare di dare una continuity si è rivelata più che un'arma a doppio taglio, un'arma a taglio singolo. Quello sbagliato.

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Ormai sono sicuro che Dio esiste. Ora si tratta solo di trovarlo e riempirlo di botte.


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 Oggetto del messaggio: Re: #346 - ...e cenere tornerai
MessaggioInviato: gio lug 02, 2015 11:44 am 
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Iscritto il: mer mag 04, 2011 3:00 pm
Messaggi: 2158
C'è un errore a monte in tutto questo rilancio.
Se puntavi al downgrade la prima cosa da scartare era la continuity perchè Sclavi non solo l'ha sempre evitata, ma gli faceva proprio schifo.

_________________
l tuoi noti "sarcasmo" e "voglia di flammare" non attaccano con me. (cit.)

Quindi, sgarbato Dear?
Sì, come al solito.
Sta dicendo cose assurde?
Per niente. (cit.)


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 Oggetto del messaggio: Re: #346 - ...e cenere tornerai
MessaggioInviato: gio lug 02, 2015 11:47 am 
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Iscritto il: mer apr 17, 2013 11:22 am
Messaggi: 991
Località: Corbetta
Da questo punto di vista Etilpropano mi pongo i tuoi stessi dubbi :-)

_________________
Il mio testamento dovrà contenere non ciò che voglio lasciare quando morirò ma ciò che voglio trovare quando tornerò.

Bergonzoni Alessandro


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 Oggetto del messaggio: Re: #346 - ...e cenere tornerai
MessaggioInviato: gio lug 02, 2015 11:50 am 
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Iscritto il: ven ott 24, 2014 3:09 pm
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Non sono d'accordo, Ale.
Lo stato di Dylan ad inizio episodio è già un equilibrio rotto, tra l'altro da motivazioni risibili rispetto a ciò che sappiamo essere la storia di Dylan e ciò che gli è accaduto di peggiore negli ultimi tempi (ha seccato due tizi a pistolettate ed è quasi morto).
In media res una storia presenta, con flashback o con dialoghi, lo stato di equilibrio iniziale e l'introduzione al conflitto, qui dyd è solo depresso, e se la goccia che fa traboccare il vaso da notte è l'intimazione non si giustifica il suo status precedente alla visione del foglio sulla porta, e non giusitica l'escalation di paranoia, il subentrare della malattia (mica spuntano così dal niente, eh) e il virare sulla diffidenza verso groucho e bloch.
Semplicemente occorreva un dylan paranoico per far allontanare groucho e bloch per l'ennesima volta e raccontare il carrozzone di allucinazioni che rappresenta il grosso dell'episodio.
La reazione è esagerata in base agli stimoli, come nelle fobie, ma qui non si parla di fobie.

E il conflitto è tra cosa e cosa o tra chi e chi?
Vecchio vs nuovo metafumettistico che sputa in faccia ad un particolare gruppo di lettori urlandogli stacce o statece?
Conflitto paura di cambiare vs cambiamento che però non è supportato da citazioni idonee? (jabba, alien, mork, michonne e tyresse sono simboli di cambiamento o di nuovo vs vecchio?)
Conflitto paura di cambiare vs cambiamento che parte da presupposti completamente diversi? (paranoia e sospetto, e disturbo che impedisce di riconoscere le facce)

E l'entità/principio di cambiamento ha una sua volontà in questo numero, fino al comparire dell'ennesimo doppelganger o è solo un insieme inconsapevole di allucinazioni e sogni ad occhi aperti?
In soldoni, tutte le visioni, la malattia, lo sfratto, sono operate da qualcuno o sono roba che avviene casualmente?
Un conflitto contro la casualità non esiste, non è un 1 vs 1, ma un 1 vs niente/tutto.

La struttura di freytag c'è se la vediamo in modo un po' forzato.
Esordio --> dyd forzatamente depresso
Introduzione al conflitto ---> intimazione e sfratto che però porta poi a tutt'altro. E la vicenda, tra l'altro, sarebbe potuta avvenire anche senza sfratto.
Conflitto/ Climax ---> assente, perché non vi è ordine e fine ultimo da parte di qualcuno, in tutto ciò che succede, se non da parte di recchioni (o della bonelli) per il discorso "decidiamo noi, state al vostro posto".
Katastrophé ---> Lieto fine con plot twist che si risolverà in una bolla di sapone

Personalmente trovo tutto forzato, narrativamente debole, e il metafumetto è una figata solo se accompagnato ad un fumetto forte, ad orologeria.
Oltre i filler vedo problemi nei soggetti degli episodi in continuity, vedi anarchia, che non è altro che l'introduzione di carpenter e rania condita da un soggettino striminzito e poco studiato (o studiato tanto e male).

La fase 2 è migliore della fase Gualdoni anche perché l'effetto novità, l'hype, la pubblicità, e l'impossibilità di giudicare i cambiamenti nel breve termine sono d'impatto, mentre la routine, la standardizzazione, il moralismo e il sussurrare invece di strillare, annoia.
Bisognerà aspettare che anche l'urlare alla bomba termonucleare, il mettere hype ad ogni cosa, il susseguirsi delle fasi e tutto il resto diventino all'ordine del giorno e molto entusiasmo andrà a scemare.
Lì sarà il talento e la qualità a reggere, se esiste, e non il nome del curatore o il sensazionalismo.
(Io però non ci tengo a rimanere zitto fino a quel momento, perchè vado di fretta)


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 Oggetto del messaggio: Re: #346 - ...e cenere tornerai
MessaggioInviato: gio lug 02, 2015 12:06 pm 
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Iscritto il: mer mag 04, 2011 3:00 pm
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Drake ha scritto:
Climax ---> assente
Il climax c'è anche se già visto troppe volte (solo la Morte forse è apparsa più del doppelganger).
Non è forte perché è debole la parte precedente.
Immagine

Ma mi sono perso qualcosa saltando gli ultimi due numeri?
Carpenter ha fatto altro (o finalmente davvero qualcosa) per stressare Dylan?
Su Ghost non ci arrivo proprio invece visto che gli ha pure regalato uno smartphone con chiamate e giga illimitati.

_________________
l tuoi noti "sarcasmo" e "voglia di flammare" non attaccano con me. (cit.)

Quindi, sgarbato Dear?
Sì, come al solito.
Sta dicendo cose assurde?
Per niente. (cit.)


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 Oggetto del messaggio: Re: #346 - ...e cenere tornerai
MessaggioInviato: gio lug 02, 2015 12:11 pm 
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Iscritto il: ven ott 24, 2014 3:09 pm
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Hai ragione, ed è per questo che stavo parlando separatamente di conflitto e climax, ma poi li ho messi assieme sbagliando.
Il climax c'è, ma essendoci - come dici tu giustamente - poco nulla nel conflitto, il risultato è quello che è.

Secondo me la depressione è venuta quando ha scoperto il vero nome di Bloch.


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