http://www.gliaudaci.blogspot.it/2015/0 ... g-346.htmlrece esaustiva
sarà vero che contiene un bel pistolotto contro i lettori?
Ma questa storia è anche (e soprattutto?) un viaggio metafumettistico, una descrizione ed esasperazione delle aspettative del lettore medio verso il Dylan-personaggio. Quel lettore che non desidera affatto un personaggio "poco controllabile", che può mutare oltre le proprie aspettative: per alcuni è quasi meglio lasciarlo morire di inedia, sembra suggerire la Barbato, che vederlo fare qualcosa di differente rispetto a quanto ha sempre fatto.
Ergo, trasferito nel fumetto, a metà albo osserviamo il passaggio di un carrozzone del circo con facce raffiguranti caricature di personaggi a noi noti (i protagonisti della serie): una grande metafora di Dylan Dog, serie spesso costretta ad andare avanti inesorabilmente per la sua strada senza troppi scossoni, presentando figure bidimensionali di cartone. Sono le aspettative dei lettori che sovrastano le libere scelte del personaggio stesso, rendendolo schiavo di se stesso e dell'obbligo di dover piacere? O è l'incapacità degli autori stessi a gestire un personaggio tanto sfaccettato quanto spesso male utilizzati (qui l'accento, nemmeno troppo velato, verso storie poco incisive e inoovative negli ultimi anni)?
La vera bellezza della storia risiede quindi nell'aver messo davvero il Dylan che tutti vogliono a confronto con il Dylan che, pur con i suoi difetti, decide di prendere la propria strada, il "nuovo corso".