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#345 - Gli spiriti custodi
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 Oggetto del messaggio: Re: #345 - Gli spiriti custodi
MessaggioInviato: ven giu 19, 2015 12:22 pm 
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julius94 ha scritto:
8Mike ha scritto:
in Dopo Mezzanotte Dylan dice "mena le tolle", se non è British questo...

Questa era una delle cose più ganze di Dylan Dog...


sottoscrivo in pieno!

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 Oggetto del messaggio: Re: #345 - Gli spiriti custodi
MessaggioInviato: ven giu 19, 2015 9:55 pm 
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Se continua così credo che questo albo passerà alla geografia come quello, in proporzione, con più commenti localizzati OT rispetto a quelli sulla storia in sé.
Siccome rispetto anche i primati (scimmioidi?) della cabala, e non volendo offendere per associazione indiretta l’ultimo albo che non ho commentato – cioè Una Nuova Vita – mi sa che due inutilerrime righe di rimando al bando le metto giù comunque, mentre qualcosa mi risale su per lo stomaco… :?

SPOILER ≈ SPOILER ≈ SPOILER ≈ SPOILER ≈


Voleva essere una commedia con fantasmi? Non dico imparare dai raggiri spiritici di Totentanz! ma almeno fare qualcosa di vagamente divertente come Tra Moglie e Marito… non avrebbe infierito, e quel dito da interporre non sarebbe stato il medio sollevato senza sollievo :evil: .
Invece Mignacco (rat)toppa alla grande qualcosa che avrebbe sfigurato benissimo anche nella gestione Gualdoni e che passa miracolosamente alle stampe grazie al suo intrufolismo decennale, che vuole una storia tantum di suo pugnace pugno su una qualche testata per motivi ancora da specificare.
Persino L’odio non muore mai , con tutti i difetti imputabili, ha qualcosa in più da dire di questo scialbo episodio di circostanza, essendoci una traccia di storia d’amore corposa, delle inquietudini a margine, ed un percorso non risolto. Ed almeno due delle tre storie comparse sul Maxi OnlyMicnack sono degli snack più appetitosi di questo impastamento sfornato con farina 00000-horror :mad: .

Alla fine non è una storia che mi ha irritato più di tanto, né sembra piena di scompensi imperdonabili, ma nonostante sia vagamente scorrevole, la sensazione che se ne potesse fare a meno e la voglia di dimenticarla subito… pemangono.
Vabbuò mi sto dilungando su cose che avete già detto…meglio passare a qualche rapido spunto sparso qua e là sperando che rimanga più di là…che nell’aldiqua di presente memoria :( .

****

Comincio dai disegni.
Gerasi in linea generale mi piace, e qui alcune tavole sono davvero riuscite: in particolar modo mi hanno colpito, senza occhio ferire, gli interni del maniero, la scena della sauna, e i fantasmi deformati (p.69) 8-) .

Solo che non mi sembra il disegnatore adatto per una storia vagamente umoristica, ed il suo tratto, rispetto all’ultimo Principe d’Inverno, si è appesantito un po’ troppo verso sfumature sovraccariche e polverose, che ricordano altri tipi di contesti ed affollano la vignetta di dettagli e tratti superflui… o troppo goticamente seriosi per il soggetto in questione. Tra l’altro, a parte Deanna, nessun personaggio è ritratto in maniera consona alla leggerezza che dovrebbe esprimere – per essere preso sul serio – e la faccia ‘ncazzatissima di Dylan a pagina 83 è un esempio di questo registro ironico mal applicato sulle vignette :dito: .

La copertina addamitica mi sembra ok, uno strano miscuglio tra La Famiglia Milford e Ghost Hotel. E gli effetti al computer per una volta non pesano. Erano altri i Ritratti Ovali a far paura però…

****

Passiamo ai testi. En passant – a peggior vita :?: :

L’idea della “famiglia ombra” non era male, ma Teresa la prende dall’inizio con tale distanza ed indifferenza, da farla diventare subito barbosamente molesta anche per noi, nonostante la Zia Deanna si scalmani parecchio per risultare simpaticosa, anche senza additivi chimici. Bastano i residui ormonali (v. pag 49) :* .

Lo spunto iniziale più che ectoplasmico è accampato sull’aria viziata(di forma): perché mai il fantasma di Solanca dovrebbe rimanere ad infestare proprio Rock Manor, anche se ancora coniugato? E perché mai a braccetto coi parentiserpenti acquisiti, nel caso? Forse tutti gli altri coniugi millenari di quella famiglia sono destinati a rimanere lì? Nun me pare che ci sia la fila tra le mura domestiche, ed alla fine gli spiriti custodi capolinanti non sono più di sei. Forse sono le morti violente/dolorose a far rimanere l’animaderimortacci in casa? Ancora peggio! Insistere per far pernottare il bellostronzo italico in quella sede aumenta la possibilità di rivederselo fra lenzuol&catene anche per i prossimi secoli, visto la condanna a morte che pende sulla sua capoccia vuota :roll: .

Per non parlare (male) dello squilibrio mentale della confusa Teresa che assume Dylan per vederlo fallire, quando bastava non assumerlo per essere sicuri che il maristronzo finisse all’altro mondo, magari consegnandolo anche alla mafia russa per qualche rublo in più :tc: .

I fantasmi fanno veramente paura per la loro chiaccheronaggine che ingombra dozzine di vignette, in vena di ajutini penosi e confronti sciroppevoli, mentre lo svolgersi della sceneggiatura non è agevolato dalle sequenze di “punto sulla situazione” che si ripetono in modo statico da riempitivo. Prima Teresa introduce il caso con dovizia di dettagli (pp.5-15), poi bisogna ricapitolare tutto con Solanca che fa il difficile (pp. 19-25), dopo lo scampato pericolo metterlo alle strette con un’altra conferenza familiar-poliziesca (pp.50-55), per concludere il tutto con la mega rimpatriata spiegonistica allo stagno 13 da pagina 86 in poi, intervallata da breve sassajola di protesta messa lì tantoper(coprirsi di ridicolo) :lol: .

Oltre questo ci rimane un inseguimento prolungato di dodici (inutili) pagine di sens-action mancata (pp. 38-49); una buona sequenza di onirismo scioperato sulla roulette dell’incubo (pp.27-30); una strombacchiata sul divano, con Teresa che lasallunga sulle maggiori posizioni praticabili rispetto ad un semplice letto :oops: ; altri bisticci tra fantasmi tanto incolori quanto poco spettracolari; qualche retroscena criminogeno cosacchevole peggio che stravisto; ed un fosco assassino che vorrebbe farsi passare per очень круто ma disgraziatamente concede la grazia al maggiordomo… e una volta crepato diventa uno spirito più mansueto di un giornalista para-governativo bielorusso.
Peccato, perché la parte in cui i fantasmi spaventapassere gli sembrano ben più formaggini degli orrori vissuti sulla sua pelle (di)segnata non era male… :cry:

Come è stata sfruttata in modo meno che disneyano la possibile morte fisica di Dylan, che da spirito conferma le sciocchezze poco spiritose degli altri spettri, vedendo dall’alto quanto è caduto in basso il finale di questa storiella.

Abbastanza deleterie, infine, le solite comparsate sgomitanti e rabberciate, messe lì per ricordarci che siamo in piena fase+che2, con l’inverosimile Carpenter che come sempre minaccia inascoltato un Dylan pronto a sberleffarlo acido per dovere di copione, e con Bloch che deve ricordarci puntualmente anche in punto di resurrezione come se la spassa a Wickedford, in una pagina 98 peggio che accessoria, ben accolta soltanto perché termina questo mezzo strazio facendolo passare a non-più-vita, editoriale :D .

Dylan non è morto-morto sicuramente (p.97.v), ma non bastano di certo prove come questa per tenerlo vitalmente a questo mondo. Restano sempre le flebo, eh. Ma allora forse di dovrebbe parlare di accanimento terapeutico… :x:

****

Adesso vi lascio perché il fantasma dell’ex-condomino di questa casa mi sta ricordando che non ha mai sganciato una lira per rifare le tubature del cesso, e che se continuo così la mafia degli idraulici mi farà pagare molto cari certi ritardi.

MI STURO UN ALOHA E VIA

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 Oggetto del messaggio: Re: #345 - Gli spiriti custodi
MessaggioInviato: lun giu 22, 2015 8:24 pm 
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wolkoff ha scritto:
@Kow-altry-(voi, che mandate tutto in vacche, Tsè :dito: )

Terminata la questione dello splatter, se ne sussurra un'altra...magari anche più interessante: quella della "modernità":
Spoiler!
:o :o :o

Immagine

:o :o :o


Secondo me tu soffri un po' troppo di necrologismo praecox, o di schematismi periodici stagni, quando non barricadermi sterilizzati con tanto di certificato cimiteriale :x: .
Io ci andrei molto più piano nello spacciare qualcosa per defunto, a livello di composizione o registri narrativi âgées, anche perché come diceva Agé(e)silao da Subiaco "solo chi è morto non può dire di esserlo".

Kowalsky ha scritto:
E' interessante il paragone con NN, credo che il suo universo fantascientifico sia invecchiato male (essenzialmente perché è nato vecchio, attingendo dal cyberpunk quando il cyberpunk stava già morendo)
[...]In ogni caso, penso che la differenza sia che il mondo di DD possa essere aggiornato abbastanza facilmente... mentre quello di NN sia paradossalmente molto più rigido nella sua costruzione fantascientifica.


Premetto che questo genere d'argomenti meriterebbe più spazio ed in altro luogo, magari nella sezione Discussioni Varie o quella dedicata a Nathan Never...con riverb(er)osità dylaniate.

Però dire quello che dici equivale a tagliare le gambe a qualsiasi sviluppo fantascientifico della serie partendo da un presupposto errato. Quello di associare categoria stilistica a periodo, dichiarando la morte di una nell'altro, o viceversa.
Nathan era ANCHE cyberpunk, combinando quei registri narrativi - arrivati come al solito in ritardo sul suolo italiota, almeno nei fumetti - a millaltrecose che esploravano la fantascienza, anche prima dei romanzi di Verne o Wells, di cui emergono comunque molte tracce e liberi rifacimenti nella serie 8-) .
Ciò non vuol dire che qualcuno non sappia coglierne lo spirito, e rivederlo magari in un'ottica interessante ancora adesso, in modo che il cyberpunk possa essere riutilizzato su uno spettro più ampio di potenzialità, senza parlare di riesumazioni vintage o raduni tra nostalgici rianimatori.

La fantascienza, ovvero la sapienza (immaginativa) del futuro è una branca difficile da manipolare nel corso dei tempi...questo va riconosciuto .
Ma ciò non vuol dire liquidarla con fare saccentemente disingenuo e disincantato, in semplice retrospettiva, anche solo perché la maggior parte dei congegni elettronici reperibili nei primi 20 numeri di NN, ad esempio, impallidirebbero oggi davanti a quanto riesce a combinare un AppleWatch con le sue millemila funzioni a portata di vena, sul polso.
Vogliamo abolire le ristampe per questo, o scriverci sopra un parental advisory ammonendo: "attenzione, il futuro non è andato così in realtà, questa fantascienza è vecchia di per sé, consideratelo solo il documento di un'epoca!" :D .

Per fortuna la fantascienza, cyberpunk o meno, non è cosi rigida come pensi tu, ma può sempre reinventarsi, in progress, un proprio futuro narrativo di sussistenza da sviluppare, cogliendo anche le sfide del presente o le suggestioni lasciate in sospeso da altri. Altrimenti non avrebbe più senso di esistere, se non nel riguardarsi affascinata il proprio ruggente passato ( :?: :!: ).
Per sfortuna, molti degli attuali autori imbarcati nel tirare avanti la vecchia carretta nel marenostru del Trio dei Sardi, non sono in grado di cogliere quelle sfide, e la loro scrittura - tornando a quanto detto da me e DonCristo qualche post fa - non è all'altezza dei tempi per confrontarsi col genere.

Ma darlo per spacciato è tutt'altra cosa... :(
Non è un discorso di anagrafe, ma di calligrafi.
Non è un discorso di modernità; è un discorso di capacità.


[...]

E qua torniamo, di rimbalzo senza buca, sul discorso Dylan.

Kowalsky ha scritto:
Per me il punto centrale è la modernità. Ci sono storie di DyD scritte 25 e rotti anni fa che colpiscono ancora per la loro modernità, ci sono storie che sono invecchiate ma di cui si percepisce chiaramente la portata che avevano nella loro modernità (Canale 666), ci sono storie che sono nate vecchissime nonostante tentassero di essere moderne (quella su second life di cui non ricordo neanche il nome)


Forse mi sbaglio, ma credo tu confonda "modernità" per "attualità", almeno che le due cose a tuo vedere non siano sinonimi.
Paradossalmente la modernità è senza tempo e fruibile su larga scala a più riprese, visto che ha sempre effetto rigenerante sull'immaginario di chi le si avvicina, mentre l'attualità è subito destinata a scadere, nonostante qualche giorno di sosta in frigorifero :? .

Non credo Dylan sia un personaggio più semplice attualizzare perché - complici certi autori "accomodati/monotematici" - ha cristallizzato un suo presente continuo da cui peterpanescamente non vuole staccarsi, abitudini e setting compresi.
Da qui anche le difficoltà dell'attuale gestione, che comunque ci sta mettendo del suo perché questa attualizzazione risulti molto ruffiana, parecchio esaltata, troppo affrettata, e poco produttiva nei termini di valore aggiunto alle storie, fraintendendo quali fossero le reali sofferenze della testata per privilegiare un restyle (in parte necessario, eh :roll: ), ma per ora solo di facciata e senza potenziale per incidere sul breve, cioè sulle 94pp.
Sono entrati in un presepe di cristallo con un corteo di elefanti pensando che calpestando quello che c'era prima ne venisse fuori mosto d'annata per il futuro :mad: .

Ma per fortuna Dylan saprà sopravvivere comunque a se stesso, e non è detto che da questo bozzolo non nasca una bella farfalla, con tanto di teschio sul groppone :3 .
Resta il fatto che pensare di aggiornarla, questa bozza, puntando sul modus di grido delle serie tv attuali, e pensando che sia questo il necessario "moderno", visto che Second Life era già vecchio quando uno sceneggiatore della SBE s'è ricordato di riproporla in chiave personale su DD...non mi pare una scelta in grado di cambiare granché le cose, al fondo .

L'orrore in fondo è un genere senza tempo, come il piacere di spaventare raccontando cose truci, efferate, tenebrose, occulte, inspiegabili o inquietanti. Sa andare al di là dei recenti preconfezionati sotto-generi ad eco limitata, splatter compreso...
...anche perché come ricordava un certo tizio semisconosciuto la paura è il sentimento più antico dell'uomo :tc: .

MA NON ERA LA F*CA?
NO, QUELLO NON ERA SENTIMENTO...ERA SOLO UN'ALOHA E VIA


Il giudizio sulla morte del cyberpunk non è mio, è degli autori letterari del cyberpunk che già a fine anni '80 dichiaravano urbi et orbi la morte del movimento.
Il che ovviamente non vuol dire che si debba smettere di ristampare il Neuromante come non vuol dire che si debba smettere di ristampare i classicissimi di Wells e Verne. Vuol dire, però, che se ci si rifà a Verne bisogna riformularlo, altrimenti il cannone di Dalla Terra Alla Luna risulta un poco fuori tempo massimo. E come giustamente dici tu, questo NN ha saputo farlo più volte.
Il mio punto è che l'universo di NN è estremamente difficilmente da aggiornareperché è stato fortemente caratterizzato durante l'epoca d'oro della serie. A meno di non provare a dare un salto senza spiegazioni come fanno tante serie tv (perché nel futuro avanzatissimo non avevano il touchscreen? perché si, nun ce rumpete. A livello più profondo, perchè nel futuro avanzatissimo non avevano internet con tutte le conseguenze sociali?).
Poi sono perfettamente d'accordo che lo si potrebbe fare. Ma servirebbe un omicidio del padre come quello di Russel Davies nei confronti delle serie classiche di Doctor Who

Al contrario quello di DD dovrebbe essere per definizione il nostro mondo. Sgangherabile, ma il nostro mondo. Nei primi anni della serie il passare degli anni era scandito esplicitamente. Ancora negli anni '90 il mondo di DD rifletteva i cambiamenti del nostro mondo. Solo dopo la serie si è cristallizzata in degli eterni anni '80-'90.
La differenza tra attualità e modernità è proprio capire la differenza tra second life (oddio va di moda sta cosa facciamoci sta storia) e il cambiamento alla vita di tutti che è stato la smartphone. Poi te consideri il tutto fatto male e in maniera affrettata, io penso che sia stato fatto con alti e bassi, sicuramente perfettibile e che comunque andava fatto di fretta per non essere ancora qua tra tre anni a pensare quanto internet o quanto telefonino ci può stare nelle storie.

Sull'idea che la continuity "da serie tv" (in realtà un tipo di continuity presente in tutti i prodotti seriali a partire dai fumetti stessi) possa fare la fine di Second Life, dissento fortemente. E' un tipo di serialità che esiste da decenni ed è qui per rimanere.

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 Oggetto del messaggio: Re: #345 - Gli spiriti custodi
MessaggioInviato: lun giu 22, 2015 10:07 pm 
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[ndu: evito di riquotare altrimenti arriviamo a dimensioni bibliche. E le piaghe d'Egitto diverrebbero 11 ...]


Su Nathan Never sono d'accordo per quanto riguarda il bisogno di "riformulare" il suo approccio alla science fiction in generale. Ma continuo a vederlo (ancora) più dinamico come universo, e meno problematico per questa riformulazione... ci fossero autori all'altezza, con idee adeguate.
E' molto più semplice da resettare come personaggio-macroverso, e i vari spin off e saghe cicliche lo dimostrano a più riprese...a vuoto?

E persino il cyberpunk si può rimodulare, con una patina d'annata, come steam(cyber)punk.
Ci vuole inventiva, non retrospettiva.
Spoiler!
Ci vuole un P.K. Dick in avanti, non una rectoscopia... dal retro. :oops:


[...]

Su Dylan: torno a ripetere di non avvertire questo bisogno di renderlo più vicino [quoto] "al nostro mondo" per riabilitare la qualità delle sue storie, correnti o non-correnti, spifferi o senza spifferi. Secondo me questo fine ha distolto molti (stoltamente) dai reali bisogni del singolo albo, per invece insistere su parametri decorativi che non hanno rivalorizzato le 94pp a dovere.
Questo non significa che certi tabù non andassero abbattuti...ma la loro iconoclastia non ha portato a nuove forme di culto interessanti, o tali da rendere una storia tale :| .

La vita di tutti ( :?: ) è stata forse cambiata dagli smartphone. Ma gli incubi di Dylan possono anche prescinderne, e si sorvola sul fatto di non aver fotografato il serial killer di turno col proprio Galaxy S6 - vedi post dei Baffi di Groucho - tanto meglio per l'approssimazione oscura degli alibi di turno. Rendere tutto meccanicmente updated - lo ripeto e lo dici anche tu - non implica necessariamente un avvicinamento alla nostra modernità, qualsiasi cosa questo sentire significhi.
Anzi, la banalizza in modo meno che prosaico, e la liofizza tramite in pajo di passaggi che non servono poi a molto, se non al compiacersi ammiccando per aver scardinato quei tabù granitici ed aver pimp-ato una vecchia carrozzeria ammaccata. E la fretta ridicolizza ulteriormente questi passaggi nel loro essere inconcludenti e non focalizzati sulle dinamiche della storia che si avvantaggerebbero del "moderno" :o .

Dylan è diventato a-temporale nel tempo anche per colpa degli autori. Ma questo, secondo me, non penalizza molto lo sviluppo di una storia horror se ben scritta. E' proprio l'urgenza di questo refurbishing che mi manca a livello di furbate narrative... almeno che non venga utilizzata come spunto per cose davvero intriganti, per senso d'inquietudine e terrori sparsi.
Il progetto di Sclavi è un esempio di questo tipo 8-) . I cameo dal futuro di Irma no :cry: .

E' sempre stato Dylan come personaggio ad opporsi al passare del tempo, cominciando con la sua passione per il vinile/avversione per il CD...già in atto negli anni '90. Ma il contesto in cui si muove è sempre stato (in teoria) libero di modernizzarsi, senza manovre coatte o fumose come quelle disposte dai piani alti ad oggi-giorno. E poi il problema rimane sempre nella modernità della scrittura, non nell'attualità dei devices che circondano la Londra di Dylan, il numero di niqab a vignetta affollata, o le pizze al kamut offerte per farsi figo :P .

Sulla continuity mi sono espresso anche troppo. Però non ho mai detto che la serialità è scaduta come genere nel tempo al pari di un Second Life. Ho sempre ripetuto che si adatta poco a Dylan, soprattutto se frammentaria e non per cicli. Vedremo nella fase #3... :roll:

ALOHA THIRD LIFE

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 Oggetto del messaggio: Re: #345 - Gli spiriti custodi
MessaggioInviato: lun giu 22, 2015 11:48 pm 
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L'esigenza scriteriata di inserire Dylan in un contesto modernissimo non fa che farlo sembrare vecchio, patetico e fuori posto.

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Giuda ballerino! L'inglese NON È' l'ITALIANO! - cit.


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 Oggetto del messaggio: Re: #345 - Gli spiriti custodi
MessaggioInviato: mar giu 23, 2015 11:21 am 
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Ah!! Proprio come alcuni di noi! :D

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 Oggetto del messaggio: Re: #345 - Gli spiriti custodi
MessaggioInviato: mar giu 23, 2015 4:14 pm 
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Piccatto ha scritto:
L'esigenza scriteriata di inserire Dylan in un contesto modernissimo non fa che farlo sembrare vecchio, patetico e fuori posto.



È anche vero però che c'è questa sorta di leggenda metropolitana per cui sembra che Dylan sia nato come fumetto cristallizzato dal punto di vista temporale, cosa non vera. I Dylan dell'87 erano ambientati nel 1987, quelli del 1994 nel 1994 e così via fino al 2000 circa ( vedi l'albo "il progetto", guarda caso scritto da Sclavi e non proprio eighties come trama visto che si parla di cellulari.... ). POI è avvenuta la cristallizzazione che ha atrofizzato non solo il piano temporale ma tutto il fumetto stesso, con rimandi continui al passato, what if, divertissement, storie a ciclo continuo SUL personaggio ecc.
E quelle sono proprio le storie che il cosiddetto lettore medio proprio non sopporta, quasi più delle brutte storie.

Concordo con wolkoff sul fatto che recchioni ha spinto forse in maniera quasi fastidiosa sul pedale della riattualizzazione ma penso che sia anche l'ultimo dei problemi dell' attuale gestione.


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 Oggetto del messaggio: Re: #345 - Gli spiriti custodi
MessaggioInviato: mer giu 24, 2015 9:39 am 
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Piccatto ha scritto:
L'esigenza scriteriata di inserire Dylan in un contesto modernissimo non fa che farlo sembrare vecchio, patetico e fuori posto.



Solomon Kane ha scritto:
Ah!! Proprio come alcuni di noi! :D


Noi sappiamo che tu stai scherzando Solomon...ma c'è certa gente in giro che coglie al volo queste definizioni per confermare (avvoltojescamente) quanto i lettori che frequentano questo forum siano dei tardoni radicalskif(-ati) o [cit] "dei reazionari retrogradi che fanno i fighetti" :lol: ... :x:

Forse è anche un po' vero che tra noi forumisti ci sia un certo gap digitale - Dylan-like, per transfer metanarrativo? :3 - nei confronti degli ultimi ritrovati della diavoleraggine elettronica, misto ad una certa passione nostalgica per gli anni '90.
Ma spero questo non voglia dire che nel prossimo editoriale mi facciano ritrovare un tutorial sulle 100 applicazioni più dylantrendy da scaricare sul mio smartphone, o un dossier completo su Miley Cirus nel Magazine per restare al passo con gli orrori dei tempi.


ALOHA PASO DOBLE
(for dummies, con tanto di piroetta in twerking di commiato :D )

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MessaggioInviato: mer giu 24, 2015 4:23 pm 
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wolkoff ha scritto:
Se continua così credo che questo albo passerà alla geografia


pensavo che questa frase fosse una sorta di contrario di "passerà alla storia"


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MessaggioInviato: mer giu 24, 2015 9:46 pm 
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8Mike ha scritto:
wolkoff ha scritto:
Se continua così credo che questo albo passerà alla geografia


pensavo che questa frase fosse una sorta di contrario di "passerà alla storia"


C'era anche quello, come riferimento.
Nun ce famo mancà gnente :g:

Spoiler!
memmedesimo ha scritto:
Se continua così credo che questo albo passerà alla geografia come quello, in proporzione, con più commenti localizzati OT rispetto a quelli sulla storia in sé.


ALOHA PASSERA'... ALL'IPALLAGE
(O TOPERA' ALL'ANACULUTA)

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E comunque, Dylan era già "vecchio" nel 1986, rispetto al contesto in cui si muoveva... il maggiolone, la bodeo, piuma d'oca-inchiostro-calamaio ... dai... se non erano antiquate 'ste cose... Dylan, come personaggio, è vecchio dentro... quindi è perfettamente calabile in qualunque contesto moderno... ma non di certo "aggiornato" a quel contesto... non lo era manco con le penne a sfera nel 1986...

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"Sono gli anni, i mostri ... gli anni che passano ... "


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Lord Blendings ha scritto:
Dylan, come personaggio, è vecchio dentro... quindi è perfettamente calabile in qualunque contesto moderno

Mi sembra un sillogismo un po' azzardato.
All'epoca era retrò e charmant in quanto retrò.
Trent'anni dopo sembra semplicemente vecchio. Siccome si nota, ha pure smesso di avere del fascino.
Tanto è vero che si cerca ogni occasione per farlo sembrare ancora interessante (si veda la pistolettata a sangue freddo di questo albo).

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Quindi non sbagliavo ad avere paura di Mignacco...decisamente in scarsa forma! E poi mi criticate se chiedo alla Barbato di salvarci...:P

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Il fatto che io creda o meno all'autenticità di tali fenomeni è del tutto irrilevante. Ciò che conta è che non mi rifiuto a priori di crederci, come fa la maggior parte della gente seria...


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No no... all'epoca era VECCHIO ... non retrò... e dopo 30 anni la cosa non inficia più di tanto la contestualizzazione... io il calamaio lo associavo a Piccole Donne e David Copperfield... la penna a sfera è del '40... e prese oltretutto il posto della stilografica, non della piuma... dimmi tu se nel 1986 uno scrive con piuma e calamaio intere pagine di diario... il maggiolone può oscillare come anno, arrivanod agli anni '70 che sono relativamente vicini al 1986, e va beh ... (anche se risultava comunque vecchio rispetto alle altre auto e c'era proprio quest'aspetto buffo che lo contraddistingueva, vedasi n°3 "le notti della luna piena").
E poi la Bodeo... l'ultima prodotta è del 1945 (e voglio credere che è proprio quella che ha trovato Dylan) ... 40 anni prima... in contemporanea nei film (e nella realtà mia, palermitana :tc: :? ) di mezzo mondo c'erano arsenali, non pistolette da 6 colpi...
Si... era Vecchio di nascita, non retrò... quindi, ritornando al sillogismo, può benissimo calarsi nella realtà odierna mantenendo i canoni originali... diciamo, che ad oogi, se volessimo fare un parallelismo sclaviano originale, il massimo della tecnologia Dylaniata dovrebbe essere di 40 anni fa... anni '70 ... telefono con la cornetta e i numeri nella rotella, finalmente una biro per scrivere il diario e dai... voglio essere ottimista, una Punto primo modello come auto, il '93 mi sembra una buona annata...

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"Sono gli anni, i mostri ... gli anni che passano ... "


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 Oggetto del messaggio: Re: #345 - Gli spiriti custodi
MessaggioInviato: gio giu 25, 2015 4:24 pm 
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Iscritto il: mer mag 04, 2011 3:00 pm
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Calato in un contesto moderno Dylan sarebbe un radical chic.

Oddio, forse lo era anche trent'anni fa.

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l tuoi noti "sarcasmo" e "voglia di flammare" non attaccano con me. (cit.)

Quindi, sgarbato Dear?
Sì, come al solito.
Sta dicendo cose assurde?
Per niente. (cit.)


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