Cravenroad7

Non dovresti stupirti delle risposte di DonCristo e Piccatto se scrivi in questi termini .

E' da pagina 14 di questo topic che provi a ricongiungerti con la floppaggine di questo albo tentando di buttarla sull " almeno non è trash come Trash Island " con l'aggravante scalcagnesca di associare quella tipologia di storia a Chiaverotti, dicendo che costui sbarcava il lunario con la semplice formula tett&sangue - seeeh, e ciccia&brufoli no? - e poi implicando, nel caso, che sté cose vadano cercate altrove, perché su Dylan ormai non più sono necessarie, o non rientrano nell'attualità dei tempi/genere ( mandavero )


Come già detto al tuo Santo socio Aquinate, ad avercene di cose simili, al giorno d'oggi...
...se solo qualcuno le sapesse scrivere, invece di buttarsi con grandiosi risultati sulla geo-politica posticcia, le visioni manichee dall'aldilà, il giallettodelloggettomaledetto, o la commediola alla ScoobyDoo.
E comunque il Chiave ( ) andava abbastanza al di là di quella diade nello spirito profondamente horror del suo trash originario, e Trash Island rimane sempre meglio di questa rimpatriata tra fantasmini di polietilene che si credono spiritosi ....

Se poi, a proposito di orrori veri, c'è bisogno davvero di unirsi alla setta pro-tett&sangue, ci sono i professionisti del settore:








UN MASTOPLASTICO (di) ALOHA
..da B.Vespa?

grande rrobe, continua a OSARE!!! no ok è più bravo robecop...
comunque le tematiche sociali che ti fanno effetto catechismo ci sono sempre state anche, e soprattutto, con Sclavi...

Questa è carina.
Dai che almeno ti ispiro un po', che da quando ti ha preso la vena acida e rancorosa i tuoi calembour sono diventati un po' fiacchi.

L'unica fiacca è quella che si batte (da sola), su un tristo marciapiede, per markettare cose che ad altri non interessano .
Come nel caso dei miei giochi di parole, che non sono fatti per rendere più piacevoli le letture di nessuno, strizzando chissà quali occhiate per cercare consensi, né per inimicarmi altri, lanciando chissà quali occhiatacce per provocare dissensi.
Posso anche scrivere più normalmente, e pensare lo stesso di quello che penso, come il fatto che non porto livore verso nessuno, e che se sei sensibile all'acido puoi sempre procurarti della basica ammoniaca per sbiancare quello che ti caleidoscopizza i sensi.

ALOHA SENZA RANCORE...DE MAMMA

Comunque io mi sono consolato. Ero quasi convinto che gli spiriti custodi fosse la storia più stupida, tirata e inconcludente di Dylan Dog quando ho trovato QUESTA in una bancarella. Abbiamo un nuovo vincitore


viewtopic.php?f=13&t=1929&start=45

Ho eliminato un paio di post, scusate.
Evitiamo link a quel sito, comix archive, soprattutto quando usa in modo scorretto i nostri sondaggi.

A tal proposito, sono venuto a conoscenza di quello strano individuo solo di recente. Spero che non bazzichi questo forum

1) A pagina 14 non parlavo de Gli Spiriti Custodi, parlavo di Chiaverotti
2) L'unico intervento su Gli Spiriti Custodi l'ho fatto a pagina 6. Peraltro è evidente dall'intervento di pagina 6 che non ho particolari motivi per difendere Gli Spiriti Custodi. La ritengo una storia impalpabile sollevata dalla verve umoristica (che trovo più continua rispetto a Trash Island) e dai disegni di Gerasi. Fine.
3) L'aggravante scalcagnesca di associare questa storia a Chiaverotti (ammesso e non concesso che tale paragone si meriti gli strali) non sta in capo a me ma all'utente I Baffi di Groucho che ha paragonato, a pagina 13, un passaggio di queste storia a un passaggio di Lontano Dalla Luce. A pagina 14 ho risposto a un messaggio dell'utente Don Cristo che sosteneva che le storie di Chiaverotti si amano o si odiano.
4) Nel mio messaggio di pagina 14 non ho scritto che Chiaverotti campava solo della formula tette&sangue. Ho scritto che spesso l'ha usata su storie che per i miei gusti rimangono delle storie impalpabili. Incidentalmente scrivo che Chiaverotti ha scritto ben di meglio, dal capolavoro Il Confine in giù.

Saluti e tante buone cose.

Fuori di battuta, non ho nulla contro l'erotismo e lo splatter. Penso però che siano solo alcuni dei tanti elementi che concorrono a formare quella cosa complessa e contraddittoria che è Dylan Dog.

Penso poi un'altra cosa, l'erotismo e lo splatter in ogni caso non impattano più sul pubblico come impattavano sul pubblico 25 anni fa. La scena della dama in nero spogliata e uccisa con la colata in facciata era un misto di turbamento erotico e orrore, quando la lessi (e la rilessi, e la rilessi, e la rilessi) da ragazzino. Adesso mi fa sorridere. E credo faccia sorridere anche il ragazzino che s'è bevuto le torture di Ramsay in Game of Thrones.

Personalmente trovo molto più disturbanti le scene realistiche di tortura nel Cuore degli Uomini, anche se non sono insistite e muovono fuori campo, piuttosto che gli sbudellamenti e i crani fracassati e le morti violente varie in Mai Più Ispettore Bloch. Quel tipo di splatter lì magari mi da anche un po' di "bei vecchi tempi andati e mi strappa un sorriso". Però mi limito a quello.

Sulle tue prime 4 risposte non rispondo oltre perché non ho voglia di riprendere la questione, e forse sarebbe il caso di traghettarla sul topic di Claudione, il quale non c'entra davvero una beata fava con la storia del mese...E SOPRATTUTTO NEANCHE CON TRASH ISLAND, se non fosse per certi discorsi derivativi campati d'aria, rifritta all'olio di betoniera... [come quello del filler, tanto per gradire]

Sul resto credo ci sia una distorsione alla base del discorso di "genere":



Io non ne farei un discorso di (fasce di) età o di periodi di affinità con un'atmosfera che verrebbe meno dopo un quarto di secolo, soltanto perché "scaduta", "fuori tempo ultimo" e priva ormai d'effetto .
Il problema è la scrittura, il modo in cui possono venir inseriti ancora oggi quei fattori come splatter ed erotismo - per quanto un pajo di tette non equivalgano necessariamente ad "erotismo" in senso lato, ma più a libera anatomia guardona. Con un livello elevato - e riuscito - di scrittura l'impatto sarebbe notevole anche nowadays, allargando il discorso a Dylan.
Forse è più un problema tuo se associ la loro pregnanza soltanto ad una fase/età personale come periodi di lettura, o di trend editoriale. C'è chi ne fa uso ancora adesso, combinandole in modo efficace, pur senza cospargersi di aloni vintage né ammiccando ai tempi che furono a suon di revival. C'è chi ancora adesso è aperto a farsi contaminare da questi stimoli, senza guardarli con la diffidenza scettica di chi è passato oltre o cerca altro.

Ed il discorso del "disturbante" è valido in modo moooooolto (meno che) relativo quando si parla di trash, che più che irritare i sensi vuole farli tracotare in modo balordo .


BURP & ALOHA & SZOCK

Aspetta di leggere Una affezionata clientela allora.

Ho visto albi che voi umani...

Beh, quando si entra nel merito dei gusti personali c'è sempre poco e niente da ribattere. Condivido il concetto che lo splatter, o la violenza esplicita in ogni declinazione, sia sempre stato uno strumento espressivo, se vogliamo un registro, una tecnica: ma d'altra parte DYD agli esordi era un fumetto horror popolare, di cui mistero, sangue e donnine discinte sono gli ingredienti primari - ma come d'altronde gli alieni misteriosi, la ghettizzazione del diverso e i dilemmi etici legati alla tecnologia sono gli ingredienti primari della fantascienza popolare tipo il primo Nathan Never. Facendo un parallelo proprio con Nathan Never, ci potremmo domandare se oggi nel 2015 abbia ancora senso scrivere storie di robot e mutanti. Su questo punto la penso come Wolkoff, e quindi per me la discriminante principale è la qualità della scrittura. Comunque qua il problema è un altro. DYD è sempre stato un fumetto che in un modo o nell'altro, con uno stile sicuramente particolare, puntava a inquietare, a disturbare il lettore. Se leviamo il sangue (o lo teniamo usandolo goffamente e di maniera come nella storia della Barbato che citavi prima) come lo inquieti il lettore? Può continuare a esistere DYD senza questa ricerca del "disturbo"? E soprattutto, questa cosa è una priorità della nuova gestione o non si sta puntando piuttosto su elementi altrettanto secondari come la frasona a effetto, la morale predigerita, il simbolismo facile (me ne viene in mente uno in particolare: lo smartphone che trasforma in zombie)?

Ma un bel premio alla storia più brutta di sempre?

Poi, più seriamente, se vogliamo mettere in discussione le motivazioni per cui un fumetto come Dylan Dog esiste andiamo a finire male. Nel 2015, Dylan Dog esiste perché noi lo vogliamo. Questo è l'unico motivo per cui lo stampano, non c'è un'urgenza comunicativa di nessun tipo, e senza il bisogno che aveva Sclavi di raccontare storie per raccontare se stesso, per forza che sangue, tette, ma qualsiasi elemento ricorrente sarà solamente manierismo.

Beh il simbolismo facile che citi è una metafora classicissima dell'horror: lo zombie come consumatore, da Romero in giù.
Penso che ci possano essere mille modi di inquietare ancora, non penso che l'horror sia morto. Un esempio l'ho fatto, le scene di tortura nel Cuore degli Uomini per me sono profondamente disturbanti. Probabilmente in mano a un disegnatore più realista e meno grafico sarebbero state notate di più.
Ci tengo a precisare una cosa: se dico che le scene splatter non mi impressionano più non vuol dire che le storie che le contengono diventano brutte storie. E a volte qualche scena splatter può ancora impressionare.

E' interessante il paragone con NN, credo che il suo universo fantascientifico sia invecchiato male (essenzialmente perché è nato vecchio, attingendo dal cyberpunk quando il cyberpunk stava già morendo), ma non leggo gli inediti da molto tempo, quindi non posso pontificare.
In ogni caso, penso che la differenza sia che il mondo di DD possa essere aggiornato abbastanza facilmente (resto convinto che tra qualche numero, per esempio, gli autori avranno preso le misure su come usare il telefonino e tutta questa polemiche rifluirà), mentre quello di NN sia paradossalmente molto più rigido nella sua costruzione fantascientifica.
Per me il punto centrale è la modernità. Ci sono storie di DyD scritte 25 e rotti anni fa che colpiscono ancora per la loro modernità, ci sono storie che sono invecchiate ma di cui si percepisce chiaramente la portata che avevano nella loro modernità (Canale 666), ci sono storie che sono nate vecchissime nonostante tentassero di essere moderne (quella su second life di cui non ricordo neanche il nome)