Cravenroad7

Potrebbe sembrare un aspetto decorativo e secondario rispetto alla caratterizzazione psicologica, ma secondo me è molto importante anche la caratterizzazione grafica del personaggio: Bloch, con quel suo naso aquilino, lo sguardo perennemente sconsolato e l'impermeabile da investigatore, era un personaggio perfetto per un fumetto -oserei dire- decadentista come Dylan Dog; invece il nero palestrato da filmaccio d'azione ci sta come i cavoli a merenda. Come sostituto di Bloch avrei visto meglio quell'ispettore che si vede alla fine di "Una nuova vita".

Solo che se non ricordo male era la copia spudorata di Boulet di Napoleone.

Intendevo nei primi numeri, Piccatto. Oggi l'universo di Dylan lo conosci (dopo 500 storie!) ma dopo aver letto i primi 10 numeri cosa si conosceva di DD e dei suoi comprimari? Poco, direi! Indubbiamente Wolkoff si possono mettere tutti i personaggi che si vogliono ma poi le storie devono essere scritte. E lì dipende dalla sensibilità dell'autore e dai temi che si vogliono affrontare. Indubbiamente non sono necessari Bloch, Carpenter o Rania per scrivere buone storie ma possono aiutare a farlo.

E io intendevo in assoluto. Per seguire Dylan Dog ti basta il numero 2. Tutto il resto è aggiunta, niente che andasse "scoperto".

Ah, non ne avevo idea.

Chissà i nuovi lettori che cosa ne pensano. Quelli che hanno cominciato con "Spazio profondo" (ce ne saranno, no?)

Dal solo numero 2 Dylan è un gialletto con elementi horror...

Penseranno: se menano, ce sta la macchina de James Bond, ce sta la sorca, se rimenano, ce so' le battute coatte! Ammazza che fumetto gagliardo!

Sì, ma vuoi mettere "Jack lo squartatore" con "Il sapore dell'acqua"?

Lassaperde
Simeoni è il loro nuovo piccolo principe dei talenti incompresi.
Ma tanto noi rimaniamo i soliti (Sime cit) "reazionari fighetti"...incapaci di sintonizzarci su cotanta talentuosità irradiata a piena pagina nel vuoto dylaniesco.

ALOHA AD AVERCENE
(...fuori dalla balle)

Io credo, da quel che ricordo, che Jack lo squartatore avesse dalla sua solo (e mi rendo conto non essere poco) l'atmosfera.

Per il resto la sceneggiatura faceva un po' acqua... Se fosse pubblicata oggi alcuni direbbero (o dovrebbero dire)

-Ecco! Il solito Dylan che viene salvato e non fa niente!
-Ma come è possibile che una banda di 2 vecchietti (seppur arzilli) scappino dai poliziotti di Scotland Yard?
-Jane vuole scaricare la colpa su Dewey, non solo di tutti gli omicidi ma anche della morte di Dylan in seguito a uno scontro tra i 2. Pur scoprendo che Dewey era mancino, resterebbe sempre il problema che gli omicidi degli altri sono stati commessi da qualcuno che usava la mano destra. (Citazione Altair)
- Come ha fatto da sola la piccola Jane a commettere tutti gli omicidi? Ci sarebbe voluta una forza molto più grande di quella che può avere una sola donna.

All'epoca si sopra sedeva sopra queste cose (giustamente anche), oggi no.

Ha! Elementi sparsi che rendono Jack lo squartatore una buona storia:
- Ottima atmosfera (come giustamente hai notato) merito anche dei disegni
- Un Groucho con un senso compiuto (e le tette: non dimentichiamoci di Groucho con le tette)
- Dylan ride!
- I due vecchietti innamorati sono FANTASTICI
- Un grandissimo Bloch, "tosto" a modo suo
- Splatter
- La piccola Jane, completamente fuori di testa
- Un finale senza senso e senza la pretesa di avere un senso.
- Niente retorica facile / bimbi che piangono / gente che urla il proprio dolore al vento

Certo non è un capolavoro, non è riuscitissima e ci sono un bel po' di cose che non funzionano al cento per cento ma avercene... La qualità di scrittura era già solidissima e i personaggi sono quasi tutti ben tratteggiati.

Una "s" di ricongiunzione ti viene rifornita gratis
Sono settordicimila volte che lo ripetiamo: all'epoca non esisteva internet, e non c'era questo tipo di confronti, anche se le letterine di disapprovazione non mancavano mai in via Buonarroti.
E' bastato dare una tastiera ad un animo vigile ed onestamente critico come Altair ( ) per far emergere delle perplessità già abbozzate durante la prima sua lettura.
Per cortesia piantiamola di sopravvalutare il presente con aria vittimistica, e la carica di analisi critiche che piombano puntualmente sugli albi come presunti ostaggi di un pregiudizio latente .

ALOHA JOE FIGHETTO ERA ACCANITO
(infatti era il bracco Snoopy)

Alemans, quello che dici c'entra zero. Io ebbi a criticare ferocemente il numero 2 un paio d'anni fa, ma ancora una volta fraintendi.
Parlavi di caratterizzazione completa, di scoprire a poco a poco. Io ti dico: no, era già tutto là.
Il resto come è arrivato poteva benissimo non esserci, perché il fumetto autoconclusivo non ha nulla da svelare, al massimo muta.
Il meccanismo fondamentale è quello della ripetizione, non quello dello sviluppo.
Ecco perché l'universo di Dylan Dog è un albo da 94 pagine. Se non ti piace il numero 2, scegline un altro, ma la sostanza è questa.

Oggettivamente la più debole del primo anno.
Per quanto mi riguarda la più debole dei primi 50 numeri.
Anzi, non mi piace proprio.
Basta insinuare che ora si è più severi, è-una-cazzata.
M'avete sfinito.