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 Oggetto del messaggio: Re: Fanfiction
MessaggioInviato: dom gen 25, 2015 2:36 pm 
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Yulin per avere un parere sulla tua fanfiction devi iscriverti al gruppo WhatsApp !! :D
Consideralo un ricatto d'amore!!

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I pigri intelligenti hanno sempre grandi ambizioni, per giustificare la propria pigrizia alla propria intelligenza.


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 Oggetto del messaggio: Re: Fanfiction
MessaggioInviato: lun gen 26, 2015 2:26 am 
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 Oggetto del messaggio: Re: Fanfiction
MessaggioInviato: lun gen 26, 2015 10:11 am 
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Eh già, una delle mie citazioni preferite :) anche se lavorava in You Bet To Life e d'era ospite di vari spettacoli televisivi, non smetteva di odiare quell'apparecchio. E visto che la sua terza figlia Melinda ci stava sempre attaccata, voleva prendere a calci tutti i televisori in quella casa :g: (Fonte: Le Lettere Di Groucho Marx)

Grazie a tutti :)

Comunque, intanto che non ho ancora finito di scrivere il secondo capitolo, ho qua il quarto capitolo di "Why did you leave me alone?"

Spoiler!
CAPITOLO 4

SOLO TRE GIORNI


- Old Boy, devi andare avanti, voltare pagina.-
Bloch e Dylan erano andati a passeggiare in un parco, dove l’autunno si sentiva molto: le foglie color tramonto cadevano a terra, mentre il cielo era minaccioso.
Dylan teneva lo sguardo basso a terra, i suoi occhi celesti non avevano il coraggio di guardare avanti.
- Lo so vecchio. Ma vedi… io non ci riesco.-
Disse. L’ispettore sospirò e mise una mano sulla spalla all’indagatore dell’incubo.
- Lo so che è difficile per te. Lo è stato per tutti. Pure io ero affezionato a lui, lo sai bene. Però Groucho ha fatto una scelta di vita e noi dobbiamo rispettarla, essendo suoi amici.-
Le parole di Bloch, però, rendevano lo sguardo di Dylan più torbido.
- Bloch, non può essere vero. Io lo conosco bene, so che quello non è il posto adatto a lui. Lui non è un clown!-
- Ne sei davvero così sicuro, Old Boy?-
Chiese Bloch, guardandolo. Dylan voleva ribattere, ma restò zitto.
Esatto.
In fondo, che cosa era Groucho, se non un clown? Un buffone, che lo faceva impazzire.
Forse, la sua vita sarebbe anche stata migliore senza Groucho… no?
No.
Dylan sapeva che senza di lui, non avrebbe continuato.
Prima di poter continuare le sue riflessioni, la voce dell’ispettore lo distolse dai suoi pensieri.
- Devi andare avanti Dylan. Non puoi continuare a tormentarti così.-
- Tu cosa ne sai, Bloch? Cosa ne sai di quel che provo?-
- Io ti conosco Dylan. So che tu volevi molto bene a Groucho. Ma vedi, lui…-
- Lui è stato plagiato Groucho.-
Disse a un tratto Dylan. Una risposta secca, che fece sorprendere ancora di più Bloch.
- Cosa stai dicendo Old Boy?-
- Che quegli esseri l’hanno plagiato, per farlo diventare uno di loro.-
Il vecchio ispettore sospirò e si mise una mano sulla fronte. Quando faceva così, il ragazzo era meglio assecondarlo.
- E sentiamo, anche se fosse così, quando lo avrebbe plagiato?-
- Due anni fa… quando siamo andati a vedere il circo.-
Quella risposta sembrava sorprendere ancora di più (se era possibile) Bloch.
- Quindi tu ci eri già andato!-
- Sì, Groucho mi ci ha costretto…-
L’inquilino di Craven Road 7 si concentrò. Erano passati due anni, ma ancora ricordava quel giorno.
Però… però c’era un dettaglio particolare, che ancora non riusciva a mettere a fuoco.
Ma era un dettaglio importante, che l’ho ha colpito…
Ma cosa era?
Finche non metteva a fuoco quel dettaglio, non poteva raccontar nulla a Bloch.
Il vento autunnale mosse le foglie, in una allegra danza.
L’Old Boy le guardò, nel suo viso dipinta la tristezza.
- Mi dispiace vecchio… ma voglio restare solo.-
Disse, per poi accelerare il passo, sperando che Bloch non lo raggiunga, che non gli faccia altre domande.
“Groucho… perché te ne sei andato?”

Crystal si stava preparando per quella sera, per quando avrebbe fatto il suo numero, quando sentì bussare.
Sapeva chi era.
Aprì la porta con eleganza e sorrise.
- Entra dai.-
Una figura con un lungo cappotto, con il viso nascosto, entrò. Si sedette su una sedia, la testa sempre rivolta a terra.
La donna gli porse una bevanda, che l’incappucciato rifiutò con un gesto della mano.
Crystal allora, si sedette di fronte a lui.
- Ieri l’ho visto. Si era infilato clandestinamente nel luna park. Faceva tenerezza, sai?-
Iniziò a dire la donna.
- Lui è sempre stato così… sono sicuro che è stato il suo quinto senso e mezzo a portarlo qui.-
L’incappucciato, che era un uomo, aveva la voce triste e Crystal se ne accorse.
- Perché non vuoi che venga qui?-
- Perché no. Non voglio che lui… che lui sappia.-
Disse, con la voce che gli tremava. La paura che Dylan potesse saperlo non lo faceva ragionare a mente lucida e questo Crystal lo sapeva. Sospirò e si alzò.
- Però non puoi continuare così. Lo sai pure tu.-
- Invece c’è la farò.-
L’incappucciato si alzò. Crystal però continuava a guardarlo, con sguardo compassionevole.
- E ora come farai?-
- Niente… come sempre. Sono solo tre giorni Crystal. Solo tre giorni.-
Uscì, chiudendosi la porta dietro.
La donna lo seguiva con lo sguardo dalla finestra, appoggiando il palmo della mano sul vetro.
- Non capisci che tu stai soffrendo troppo, così?-
Disse, sapendo che non lo avrebbe sentito.

Il vento era freddo, così freddo che gli ghiacciava l’anima. Se ne ha ancora una, di anima…
No, che ormai non l’aveva più.
Alzò lo sguardo, intravedendolo andare nel suo camerino, tremante non solo per il freddo, ma ache per qualcos’altro, lo sapeva.
Sorride.
Un sorriso sinistro, crudele.
Il fango e la pioggia lo avevano bagnato, le persone lo avevano lasciato solo…
Ma ora lui si sarebbe vendicato.
Nei suoi occhi, si accese una strana luce.
Guardò la luna, guardò le stelle, anche se lui non poteva più vederle.
- Poco… manca poco.-
Si incamminò per il centro del circo, lentamente, senza fretta, mentre dietro di lui si alzava, nascondendolo da occhi indiscreti.

- Neppure oggi il sole è sorto…-
Sussurrò Dylan, vedendo il cielo oscurato dalla nuvole e le strade nascoste dalla nebbia.
Era ancora nel parco, ma da solo.
Si guardò indietro, sperando che Bloch non lo potesse raggiungere.
Si sedette su una panchina, sospiro pesantemente, mentre nella sua mente si formavano altre domande.
Aveva ragione. Bloch aveva maledettamente ragione.
Non poteva obbligare Groucho a tornare da lui.
Lui ha la sua vita, e ha fatto una scelta. Una scelta che lui, in un modo e nell’altro, dovrà accettare.
Una lacrima iniziò a scivolargli dagli occhi, finendo a terra, non producendo alcun suono.
Fu in quel momento, che si accorse di avere qualcosa in tasca.
Dylan tirò fuori quello che sembrava un biglietto.
Ma da dove era spuntato?
lo aprì: c’era scritto un indirizzo.
La sua mente iniziò a connettere: quell’indirizzo era vicino al circo.
Possibile che magari… che qualcuno lo voleva là?
Se lo rigiro fra le mani, ma non aveva scritto nient’altro. Solo quell’indirizzo.
Fu un rumore dietro di lui a distrarlo. Alzò la testa di scatto e si mise sulla difensiva. Intorno a lui non c’era nessuno, mentre l’aria iniziava a farsi gelata.
La classica aria da autunno, ma quella aveva qualcosa di diverso, qualcosa di molto diverso.
Dylan deglutii e si rimise il foglio in tasca. Po si girò e corse verso casa.
Il perché corresse non lo sapeva.
Ma sentiva che qualcosa lo stava seguendo, anche se ogni volta che si girava, non vedeva nessuno.
Anche quando uscì dal parco, inizialmente era solo. Poi riuscì a vedere altre persone: il commesso del negozio, il barbone che stava seduto all’angolo della strada, la donna che diceva al figlio di non correre, di stare attento e di non prendere freddo.
L’indagatore dell’incubo sospirò, ma buttò un’altra occhiata dietro.
Quel senso di inquietudine non l’aveva abbandonato. Era come se sapeva che qualcosa lo stava seguendo, che stava aspettando solo il momento giusto per attaccare.
Iniziò a camminare veloce verso casa, stringendo il biglietto nella mano, come per paura di perderlo.
Quel biglietto poteva riportarlo da Groucho.
Sembrava solo un’utopia, ma per lui era così. Poteva ritrovarlo.


ANGOLO AUTRICE
Eccoci al quarto capitolo. Non ho nulla da dire o da aggiungere, solo che spero che vi piaccia e che recensirete.
Sayonara,
Yulin Dyana Fantasy


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 Oggetto del messaggio: Re: Fanfiction
MessaggioInviato: gio apr 02, 2015 7:45 am 
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Iscritto il: lun ott 06, 2014 3:53 pm
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Scusate il doppio post!
Comunque, finalmente ho scritto il nuovo capitolo della storia dedicata a voi! :)
Dal prossimo si comincia a indagare :g:
Spero che vi piaccia, volevo pubblicarlo ieri sera, ma internet non mi andava... non mi ha permesso di pubblicarlo, né qui, né su EFP!

Spoiler!
CAPITOLO 2
L’ISCRIZIONE DI GROUCHO

Dylan Dog: Allora, dove sarebbe il problema?

Nessuno gli rispondeva. Poi venne aperto il topic: “Il caso di Dylan Dog su Craven Road 7
Ci andò e lesse il messaggio:

Nyarlathotep: Visto che sei il vero Dylan Dog, possiamo anche dirtelo. La colpa è di un utente.


E sotto c’era un link color cremisi. Dylan ci schiacciò sopra e venne trasportato in una pagina utente: l’utente in questione non aveva nessun dato, neppure un avatar, ma nella sua firma c’era scritto la sua data di nascita: 6 giugno 666. Una quantità di sei che a uno come Dylan Dog non poteva passare inosservato.
Provò a scrivere un messaggio sul topic, ma dopo un po’ di tentativi, passò il testimone a qualcuno più esperto di lui.
- Groucho! Come si fa a scrivere un messaggio!?-
Urlò al suo assistente, che in quel momento si trovava in cucina. Groucho riapparve, con in mano un vassoio.
- Capo, ora non mi dire che non sai scrivere! Devi riscriverti alla scuola elementare? In realtà non riusciresti nemmeno a ri-scriverti, visto che mi stai dicendo che non sai scrivere…-
- Uff, ora non ho tempo per le tue battute! Aiutami a scrivere un messaggio su questo topic!-
Dlan fece spazio a Groucho, che ebbe un’idea:
- Che ne dici se mi iscrivo pure io?
- Anche tu? Vuoi far evacuare l’intero farom o come si chiama?!-
Groucho fece finta di non averlo sentito e si mise a crearsi un account.
- Bene, ora tu puoi usare questo computer, io userò il telefono, con Irma…-
- Non mi vorrai dire che userai quell’aggeggio infernale?-
- Ammettilo che sei solo geloso perché per una volta una entità femminile non è ceduta al tuo fascino!-
- Io non ho… oh, lasciamo perdere, Giuda ballerino! Ormai so che parlare con te è inutile!-
Scosse la testa e provò a scrivere un messaggio, mentre Groucho ritirava fuori quella diavoleria elettronica.

Dylan Dog: Allora, dove sarebbe il problema? Quella persona ha solo una strana firma. Ma in forum dedicato a me, non penso che sia una cosa strana…
The Imp: Lo so che non dovrebbe interessarci di cosa uno scrive nella propria firma… ma da quando quell’utente di è iscritto, a noi che visualizziamo i suoi messaggi, accadono dei fatti a dir poco bizzarri…
Groucho: Avete visto uno zombi e un lupo mannaro che giocavano a briscola?


Dylan si voltò di scatto, vedendo che il suo assistente se la rideva sotto i baffi.
- Lo trovi divertente!?-
- Beh, che c’è? Noi abbiamo anche risolto i casi più strani, no?-
Dylan roteo gli occhi: sarebbe stata una cosa molto lunga.

Aleksandr: Perfetto, c’è anche Groucho! Che ne dite, lo facciamo partecipare al gioco delle citazioni? :g:
Annanever99: No, no, e no! Già sgridiamo Yulin perché mette le grouchiate, ora volete che Groucho in persona le metta? Comunque benvenuto Groucho 
Survivor82: Vai pure a presentarti nella sezione apposita!
Yulin Fantasy: Ehy! Vi ho già spiegato che non tutte le frasi di Groucho sono grouchiate! E comunque, finalmente è arrivato il mio idolo! <3


Dylan sbuffò per l’ennesima volta: voleva assumerlo o era solo una manipolazione di Yulin per far iscrivere lui e Groucho a un forum dedicato a l’indagatore dell’incubo? Conoscendola… e conoscendo la fissazione per l’assistente che tra poco avrebbe licenziato, se avesse continuato così!

Dylan Dog: Allora, mi volete assumere, sì o no!? Il mio onorario è di cento sterline al giorno, più le spese!
rkc: Non fai nemmeno lo sconto a noi fan?
Dylan Dog: Mi state facendo impazzire e mi state anche facendo usare un computer! Penso che questo basti come risposta!
Groucho: Dai capo, non essere così duro con loro! Penso che abbiamo un buon motivo per assumerti… forse ti chiederanno chi sono tutte le persone che citi.

- Scusa, ma tu puoi anche parlarmi in faccia, che bisogno hai di scrivere?! E poi sei tu che citi, no io!-
- Dai, rendiamo partecipi i nostri fan! E comunque, io non dico mai bugie…-
- Io… basta, ci rinuncio! Non so nemmeno se riescono a pagarmi! Chiama Yulin e dille che non accetto per nulla il caso!-
Si alzò di scatto dalla sedia e usò il suo solito telefono, mentre né lui, né Groucho, si accorsero di strane scariche provenienti dal computer…

ANGOLO AUTRICE
Ecco il nuovo capitolo! Allora, come vi sembra? Spero che sia divertente, perché a me non è che venga molto semplice scrivere cose divertenti! Nel prossimo capitolo, capiremo cosa affligge i nostri cari amici di Craven Road, se Dylan vorrà indagare! Spero che anche ai membri di Craven Road sia piaciuta la storia, dedicata a loro! Il prossimo capitolo spero di riuscire a finirlo presto!
Sayonara,
Yulin Dyana Fantasy


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 Oggetto del messaggio: Re: Fanfiction
MessaggioInviato: gio apr 02, 2015 10:21 am 
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:) :)

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Un uomo ha bisogno di cinque cose:
una donna, un cavallo, una tenda, un fuoco,
e qualcosa per cui combattere.


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 Oggetto del messaggio: Re: Fanfiction
MessaggioInviato: gio mag 07, 2015 11:00 pm 
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Torno all'assalto pubblicando il quinto capitolo di "Why did you leave me alone?"! (Sono riuscita a scrivere bene il titolo, per una volta!)
Finalmente sono riuscita a scrivere parecchie cose complete! Poi posto anche altre fiction! (Poveri voi... :g: )

CAPITOLO 5
MASK STREET 6


Spoiler!
Il biglietto era sulla scrivania e Dylan lo guardava, indeciso sul da farsi.
Cosa poteva fare, in fondo?
Fidarsi ciecamente e andare in quel posto?
Poteva essere una trappola. Ormai mancavano due giorni dalla partenza del circo però…
Cosa poteva fare?
Forse, semplicemente lasciarlo andare. Non aveva il controllo sulle scelte di Groucho.
Se lui voleva andare di città in città, per esibirsi come uno spettacolo da baraccone, che faccia pure!
- Chi sono io per impedirglielo? Che faccia quello che vuole! A me non importa! Non importa nulla, ormai!-
Esclamò, mettendosi una mano tra i capelli e cadendo sulla poltrona.
- A me non importa nulla…-
L’anno scorso non era andato a vedere il circo.
Era arrabbiato, troppo arrabbiato.
Solo che… non capiva il motivo della sua rabbia. Non lo capiva proprio.
Magari, un anno fa ci sarebbe riuscito. Sarebbe riuscito a far tornare Groucho in se, a farlo tornare da lui…
Ma chi voleva prendere in giro!?
- Groucho ha fatto la sua scelta… e io la mia.- Disse, infine.
Si alzò. Voleva buttare il biglietto, ma quando lo prese in mano, se lo rimise velocemente in tasca. Era come se qualcosa… se qualcosa lo spingesse ancora a sperare di far tornare Groucho da lui.
In quel momento squillò il telefono, che prese al quanto di sprovvista l’indagatore dell’incubo.
- Dog…-
- Ciao Old Boy.-
- Bloch, come va? Perché questa voce preoccupata?-
- Dovrei chiederlo a te, che hai una voce da funerale!- Sospirò. – Comunque, potresti raggiungermi qua in ufficio? Ho bisogno di parlarti. Così magari ti levi il pensiero di Groucho e di quel circo dalla testa.-
- E tu come fai a dire che…-
- Ti conosco bene ormai Dylan.-
- Okay. Ci vediamo dopo.-
Rimise giù.
Bloch, il suo vecchio amico… cercava di aiutarlo a dimenticare. Anche se per uno come lui, dimenticare, era impossibile.
E se non poteva dimenticare…
Prese il biglietto e se lo mise in tasca.
- Voglio delle rispose, qualsiasi esse siano!-
Esclamò e uscì di casa, deciso come pochi.

- Ispettore Bloch… c’è stato un altro omicidio, questa notte.-
Disse Jenkis, mettendo dei documenti sulla scrivania dell’ispettore. Quest’ultimo sbarrò gli occhi, visibilmente sorpreso.
- Cosa? Un altro!?-
Esclamò Bloch, non riuscendo a contenere la sua sorpresa.
- Ormai è il quinto, in due sole notti!-
- Se non ricordo male, è successa la stessa cosa anche un anno fa… cosa ha intenzione di fare, ispettore?-
Bloch diede un’occhiata ai fogli che gli erano stati portati. Tutti dicevano la stessa cosa, che c’erano stati degli omicidi che non hanno nulla in comune, se non fosse per un particolare: tutti avevano come simbolo accanto un cuore spezzato.
Bloch ributtò le carte sulla scrivania e si alzò.
- Io vado fuori per qualche quarto d’ora, Jenkis.-
- Certo, ispettore… ma non deve pensare al caso?-
- Penso di conoscere una persona che forse ne sa più di me.-

- Ecco, via Mask street 6…-
Dylan era riuscito a trovare la via, con molte difficoltà.
La via, infatti, non era segnata sulle mappe di Londra. Ha dovuto farsela indicare da un brav’uomo che aveva notato la via mentre stava portando il figlio al circo e ora, l’indagatore dell’incubo si trovava davanti a un grande portone di mogano scuro, con le maniglie di un ferro ormai rovinato.
Era un palazzo in mezzo ad altri palazzi, ma era in disuso, con le sbarre alle finestre, i vetri rotti, l’edera che si arrampicava sull’abitazione, che sembrava avere centinaia di anni.
Dava proprio davanti al circo, che in quel momento era chiuso, ma questo non impedì a Dylan di girarsi per buttagli un’occhiata e tremare alla sua vista.
Si avvicinò alla porta e si chiese se stava facendo la scelta giusta.
Lì poteva aiutarlo? Aiutarlo ad avere delle informazioni su Groucho?
Non lo sapeva.
Però, doveva provare ogni pista. Il tempo era poco e le idee erano ancora meno.
Bussò, ma non sentì nulla. Si guardò in giro e spinse la porta, notando con sorpresa che era aperta.
Aprì lentamente, cercando di non fare rumore, anche se già la porta cigolava pesantemente di suo.
Riuscì ad aprire la porta e entrò, richiudendosela alle spalle.
Dentro la villa c’erano un buio che inghiottiva ogni cosa. Le finestre erano sbarrate e nemmeno un fil di luce riusciva a penetrare.
“Giuda ballerino, perché non ricordo mai di prendere la torcia con me!?”
Ormai era troppo tardi per tornare indietro. Tese le mani avanti e cercò di camminare a tentoni, tentando di non inciampare. Sentiva che stava calpestando piccoli pezzi di vetro, che si rompevano ulteriormente quando Dylan le calpestava.
Si sentiva perso in tutto quel buio, non sapeva da che parte andare. La villa era grande, l’aveva visto fuori.
Non sapeva nemmeno quello che stava cercando, cosa l’avesse spinto ad andare in quel luogo abbandonato…
Magari è stata la futile speranza di rivedere Groucho?
Perso nei suoi pensiero e nell’oscurità, sentì di essere davanti a una porta.
Le sue mani si appoggiarono sulla superficie di legno e cercò la maniglia.
Quando la trovò, riuscì ad aprirla.
Appena aperta, vide che alcune candele illuminavano debolmente la stanza a cui la porta conduceva.
Dylan ci entrò e la porta si chiuse alle sue spalle da sola, facendo sobbalzare l’indagatore dell’incubo.
Allora quest’ultimo si girò e vide di non essere solo in quella stanza.
Una figura incappucciata era seduta in mezzo alla stanza, con il viso a terra. Immobile.
Dylan si avvicinò lentamente.
Prima che potesse fare qualsiasi cosa, l’incappucciato si mosse appena.
- Tu… sei… Dylan Dog, giusto?-
- S… sì.-
Rispose, confuso. La figura alzò solo di un poco il capo, senza però far scorgere il suo aspetto.
- Bene, ti stavo aspettando…-
- Sei tu che mi hai dato il biglietto?-
- No…-
La sua voce era roca e profonda, come se venisse da molto lontano.
- Come fai a conoscermi?-
- So che sei l’indagatore dell’incubo… si parla molto di te, anche dalle mie parti… anche se ora sono qua per conto di qualcuno d’altro…-
- Sono stanco di indovinelli. C’è un motivo se mi hai aspettato qua vicino al circo, non è vero?-
Era quello lo scopo per cui era lì. Non gli importava nulla di chi era quel tizio… voleva solo delle informazioni su quel maledetto circo.
- Sento la tua rabbia, Dylan Dog… la tua disperazione.-
- Io sono disperato. Non più ormai. Il tempo allieva ogni dolore…-
- Pensi davvero che sia così?-
Dylan abbassò gli occhi. Stava ancora male per Groucho? In due anni, quella ferita si apre ogni volta che sente il suo nome. Come fare a dimenticarlo?
- Vivo ancora la mia vita.-
- Senza però qualcuno di molto importante…-
- Ora basta!- Esclamò Dylan. – Dimmi cosa sai su quel posto!-
- A che pro? Vuoi distruggerlo, vero? Vuoi distruggerlo per poter riprendere con te Groucho?-
- Io…-
- Pensaci un attimo, prima di rispondere, Dylan Dog. Non è per questo?-
Stette in silenzio. Era per quello? Sì, era per quello. Voleva distruggere quel maledetto circo solo per poter riprendere con se Groucho. Voleva distruggerlo solo per un atto di egoismo.
- Pensi che lui voglia così?-
Chiese a un certo punto l’ombra. Dylan alzò di scatto il capo, confuso.
- Pensi che Groucho voglia tornare con te? Se non sbaglio, è stato proprio lui a dirti addio…-
- Lui… lui è stato plagiato! Quei maledetti l’hanno plagiato!-
- Ah, quindi sono stati loro? Sei davvero sicuro? Non vuoi scaricare la colpa su qualcuno d’altro solo per non vedere la realtà delle cose?-
- La… realtà delle cose?-
Quella voce roca e lontana sembrava inghiottirlo con le sue parole.
Perché era la pura verità.
Non faceva altro che scaricare la colpa su quel circo, mentre la colpa era sua…
Ma… cosa stava dicendo!? Lui non avrebbe mai fatto del male a Groucho!
Non gli avrebbe mai permesso di andarsene!
Come si permetteva allora, di dirgli quelle cose!?
Stava cercando di confonderlo, ne era certo…
- Chi sei?-
- Io?- Fece quella domanda con la voce roca mista a malinconia.
- Io sono nessuno. Anzi, non sono nemmeno lui. Io sono una persona che non ha un’identità.-
- Come sei collegato a quel circo?-
- Una volta… erano uno di loro.-
Disse, ma Dylan non era per nulla sorpreso.
- Cosa ti hanno fatto?-
- Loro? Nulla. Non hanno fatto nulla. La colpa è mia, sono stato io a togliermi l’identità.-

Crystal si stava preparando per lo spettacolo di quella sera.
Sarebbe stato il suo grande momento! Anche se ormai era da tempo che faceva quello spettacolo, era sempre in ansia.
Si passò una mano tra i suoi ricci corvini e si guardò allo specchio.
Londra le piaceva. Era una grigia città e loro si abbinavano perfettamente a quell’ambiente.
Sentì qualcuno bussare alla sua porta.
Si diede un’ultima occhiata allo specchio e corse ad aprire.
- Oh? Direttore! Che sorpresa vederla!-
Il Direttore del circo sorrise e squadrò Crystal.
- Sei davvero incantevole, Crystal.-
- Troppo buono, signor Direttore. Desidera una tazza di thé?-
- No, grazie. Sono venuto solo per parlarti di una cosa.-
- C’è qualche problema?-
- Penso proprio di sì.-

Il suo camerino era sempre nell’ombra.
Non lasciava entrare nemmeno uno spiraglio di luce.
Prese una foto dalla sua scrivania e la guardò.
Una lacrima cadde e strinse a se quella cornice.
- Non tornare, ti prego… non tornare mai più…-

◊◊◊◊◊◊◊◊◊◊◊◊◊◊◊◊◊◊◊◊◊◊◊◊◊◊◊◊◊◊◊◊◊◊◊◊◊◊◊◊◊◊

ANGOLO AUTRICE
Allora, questo è un capitole, cioè, è abbastanza lungo… (questo lo vedo da word. Poi vedo come viene nell’editor di EFP)
Spero di non avervi annoiato! Il prossimo capitolo sarà molto importante!
Ho appena finito di vedermi tutte e tre le serie di Kuroshitsuji (Black Butler) e visto che la terza serie, Book of Circus, parla del circo, i suoi sountrack mi hanno ridato l’ispirazione! (l’unico problema è che ora devo trovare un nuovo anime da guardare… e mi macnano già Sebastian, Ciel, Grell, Undertaker… anzi, diciamo che mi mancano tutti! T^T)
Comunque, spero che questo capitolo vi piaccia! E grazie a tutti quelli che recensiscono!
Sayonara,
Yulin Dyana Fantasy


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MessaggioInviato: mer mag 27, 2015 9:38 pm 
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Il soggetto di questa fiction è stato proposto da LebbraDelSabatoSera, che si è chiesto come sarebbe potuto avvenire l'incontro di Dylan e Bloch nel primo numero della serie, visto che i due non si incontrano mai...
Beh, spero che vi piaccia e, se devo essere sincera, mi sono basata molto sui Dylan dei primi numeri!

Spoiler!
Qualcuno bussò alla porta dell’ispettore Bloch.
Quest’ultimo, impegnato a guardare i rapporti sul caso che stava seguendo, alzò di un po’ lo sguardo.
- Avanti.-
Un uomo sulla trentina d’anni, vestito di camicia rossa e jeans, entrò, richiudendosi accuratamente la porta alle spalle.
- Buongiorno ispettore!- Disse, in modo allegro. Bloch alzò lo sguardo, sconsolato.
- By Jove! Ci mancavi solo tu!-
- Perché? Non sei contento di vedermi? Eppure è passato molto tempo dall’ultima volta che ho messo piede a Scotland Yard…-
- Infatti, eri stato licenziato. Cosa ci fai qui, Dylan, se posso saperlo?-
Dylan si era avvicinato alla scrivania. Poi, si sedette sopra il mobile, con evidente disappunto dell’ispettore.
- Voglio chiederti un favore.-
- Scendi subito dalla mia scrivania! Non sei più un bambino!-
- Tu stai abbassando troppo la voce e io non riesco a sentirti!-
- Non voglio che qualcuno sappia che tu sia qui. E comunque…- Sospirò. – Cos’è questo favore che mi devi chiedere?-
- Se non sbaglio, stai seguendo il caso di John Browning...-
A questo nome, Bloch squadrò per l’ennesima volta Dylan.
- Ascoltami, Old Boy: questo caso è stato affidato alla polizia, per favore, non intrometterti!-
- Per una volta che ho una cliente!-
Si lamentò lui.
- Una cliente? Una pazza, almeno quanto te, ha deciso di chiederti aiuto? E chi sarebbe, se posso saperlo?-
Dylan abbassò lo sguardo, tentennando a dire il nome della propria cliente.
- … Sybil Browning.-
A sentir quel nome, Bloch si alzò di scatto, causando un rapido balzo dalla scrivania da parte di Dylan.
- Ecco, lo sapevo: una pazza! Una pazza che ha blaterato di una specie di zombi!-
- Beh, è per quello che si è rivolta a me, no?-
L’ispettore scosse la testa, contrariato.
- Ascoltami, e questa volta sul serio, Dylan: io ho accettato quando tu hai voluto abbandonare Scotland Yard e crearti la professione di “Indagatore dell’incubo”, ma non accetterò che tu ti metta in pericolo!-
- In pericolo?-
- Quella è una pazza, te l’ho già detto. Non so come tu possa fidarti di lei.-
- Se vuoi saperlo, io, Sybil e Groucho siamo diretti a Undead.-
- Con quel buffone? Scommetto che sarà lui a cacciare gli zombi, o magari gli farà imbestialire ancora di più…-
Si rimise seduto, scuotendo la testa, sapendo che, per quanto avrebbe insistito, Dylan Dog non avrebbe ceduto. Ormai lo conosceva bene.
- Immagino che tu sia qui per consultare i fascicoli, ho indovinato?-
- Sei sempre molto intuitivo, vecchio…-
- Infatti, sono vecchio, non capisco perché non mi mandino in pensione!-
Sospirò e diede dei fogli che si trovavano in un cassetto della scrivania.
- Ecco, tiene e sparisci! Io non ti ho dato nulla, capito? Se lo saprebbe il sovrintendente…-
Dylan prese i fogli, sorridendo.
- Grazie Bloch! Prometto che non te ne pentirai!-
- Lo spero, lo spero davvero…-
Disse, sospirando. L’indagatore dell’incubo si diresse verso la porta.
- Allora… alla prossima, ispettore!-
E, detto questo, chiuse la porta. Bloch sospirò, accasciandosi sullo schienale della sedie.
Quel ragazzo gli avrebbe procurato tantissimi guai, di questo ne era certo… ma aiutarlo era più forte di lui.
Sospirò per l’ennesima volta, sapendo che quella non era la prima volta che lo aiutava… e non sarebbe stata nemmeno l’ultima!


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 Oggetto del messaggio: Re: Fanfiction
MessaggioInviato: ven mag 29, 2015 12:04 am 
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Brava Yulin! Spero un giorno tu possa scrivere per un pubblico molto più vasto...

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 Oggetto del messaggio: Re: Fanfiction
MessaggioInviato: ven mag 29, 2015 1:17 pm 
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Pagiu ha scritto:
Brava Yulin! Spero un giorno tu possa scrivere per un pubblico molto più vasto...


Grazie! :) :g: E' quello che spero pure io... mi sto impegnando a scrivere sceneggiature e stare qui con voi aiuta molto! :g:


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 Oggetto del messaggio: Re: Fanfiction
MessaggioInviato: mer giu 10, 2015 10:24 am 
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riscrivi mater morbi con tex, mi intriga pensare a un super uomo come tex di fronte alla malattia


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MessaggioInviato: dom giu 21, 2015 6:00 pm 
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Prima preferisco ancora un po' analizzare il personaggio di Tex, e poi devo ancora leggere il numero 280, anche se lo sto rimandando ormai da molto tempo!

Il nuovo capitolo di "Why did you leave me alone?".

CAPITOLO 6
NE SEI SICURO, DYLAN DOG?

Spoiler!
Crystal era rimasta immobile, ad ascoltare parlare il direttore. Quando quest’ultimo finì di raccontare, non riuscì a trattenere una lacrima, che le scivolò lungo la guancia, cadendo sulle sue gambe.
Il direttore lo notò e si avvicinò a lei, posandogli una mano sulla spalle.
- Ragazza mia, non fare così. Vedrai che tutto si risolverà.-
- So che noi tutti dobbiamo fidarci di lei, direttore… ma a volte questa orribile verità fa più paura che la realtà la fuori.-
Il direttore la guardò, per poi scuotere la testa.
- Sei davvero sicura di questo?-
Non aspettò una sua risposta.
Le diede un biglietto.
- Qui c’è scritto quello che dovete fare.-
- Vuole dire che anche…-
- Sì, anche lui dovrà collaborare. Che lo voglia, o no.-
Crystal guardò per un po’ il biglietto che aveva tra le mani, come se non capisse il significato di quella azione.
In realtà, lo capiva benissimo.
Il direttore aprì la porta, per uscire dal camerino della ragazza.
- Ricordarti, Crystal… esistono due mondi e questi due mondi hanno tutti la loro gente. Non si possono mescolare. Te lo ricordi questo, vero?-
- Sì… sì, me lo ricordo benissimo.-
- Bene. Vedi di non dimenticarlo mai.-
Disse, per poi uscire. Crystal strinse i foglietto, guardando in alto.
Lo spettacolo doveva continuare anche quella sera.

- Io… io non riesco a capire… tu chi sei?-
- E’ così importante, ora?-
Dylan si irrigidì.
- Penso proprio di sì! Come fai a sapere così tanto, sulla mia vita!?-
L’oscura figura non si mosse, come se stesse in attesa di qualcosa.
- Ora questo non è importante, Dylan Dog… tu vuoi riavere al tuo fianco Groucho, giusto?-
- Quello che voglio non ti riguarda…- Sibilò tra i denti l’indagatore dell’incubo, arrabbiato.
Prima che la figura potesse dire qualcosa, vennero interrotti dalla musica del circo, che stava invadendo le strade e il cielo.
- Ecco, stanno iniziando lo spettacolo.-
- Lo spettacolo?-
- Ora vai, Dylan Dog.-
Dylan girò in fretta lo sguardo, guardando la figura.
- Io voglio delle risposte e non me ne andrò senza averle!-
- Non vuoi salvare Groucho?-
- S… salvarlo? Cosa significa? È in pericolo?-
La figura, ancora una volta, stette zitta.
- Rispondimi!-
- Vai Dylan Dog… vai prima che sia troppo tardi.-
Dylan non voleva andarsene. Voleva avere delle risposte. Voleva sapere chi fosse quell’uomo, voleva capire come facesse a sapere così tante cose sul suo conto…
Ma si rese conto che quella era la seconda serata. Ormai non c’era più tempo.
Si girò di scatto e corse verso la porta che portava all’esterno.
La sinistra figura, quando fu sola, sussurrò.
- Addio Dylan Dog… e spero che tu riesca a capire quello che stia accadendo… sempre se sarai ancora in tempo.-

Il cielo sopra Londra era minaccioso, con nuvole cariche di pioggia.
Il circo stava aprendo.
La gente che stava aspettando entrò, con il chiacchiericcio degli adulti e gli schiamazzi dei bambini.
Qualche freak stava dando i biglietti, mentre le luci del circo illuminavano quella oscura serata.
Dylan era riuscito a prendere un posto in prima fila.
Nonostante il casino attorno a se, lui non si scomponeva.
Nella sua mente, i pensieri tristi e pieni di dubbi, lo stavano pian piano soffocando.
Doveva avere delle risposte, era stanco di continuare ad avere come risposte alle sue domande altre domande.
Ora lui voleva delle risposte ben precise, belle o brutte che siano.
E sapeva che in quel circo c’era quello che cercava.
Quando le luci si spensero, tutti fecero silenzio.
Il direttore arrivò da dietro i tendoni colorati e fece un elegante inchino.
- Benvenuti e bentornati! Sono davvero felice di vedervi sempre così numerosi!-
Si rimise dritto e si sistemò il cappello, con aria soddisfatta.
- Beh, visto che ci siamo tutti, possiamo cominciare con lo spettacolo!-
Dylan guardò con disgusto tutti quegli artisti in scena, finché non arrivò il turno di Crystal, la ragazza dalle ossa di vetro.
Il suo numero fece un certo effetto.
Molta gente cominciò a gridare, finché lo spettacolo non fu concluso.
L’indagatore era rimasto concentrato per tutto il tempo, ma non era riuscito a vedere Groucho.
Anche se cambiava sempre maschera, lui l’avrebbe riconosciuto subito.
La gente cominciava ad andarsene, ma Dylan era rimasto lì.
Le luci cominciavano a spegnersi e fu in quel momento che Dylan notò di non essere solo, nel tendone.
Che fosse il suo quinto senso e mezzo a suggerirglielo?
Si alzò in piedi e controllo il luogo. Gli pareva strano che nessuno fosse venuto a cacciarlo.
- C’è qualcuno?-
Chiamò. Forse era un ragazzo che si era perso o voleva fare uno scherzo…
O forse se lo era soltanto immaginato.
Qualcosa si mosse, a un certo punto, dal tendone dietro il palco.
Questo non se lo era immaginato, di sicuro.
Si guardò attorno, e quando si accertò che non c’era nessun’altro in giro (cosa che a lui pareva comunque strana), decise di andare a controllare.
Arrivò dietro il palco e discostò di poco il tendone, che rivelò un lungo corridoio pieno di specchi.
Dylan storse al naso, a queste scoperta. Il suo quinto senso e mezzo non faceva altro che gridargli di andarsene, ma questa volta lui non gli avrebbe dato ascolto.
Iniziò a camminare per il corridoio, tenendo la testa bassa.
Era come se avesse paura di quegli specchi.
Ma la cosa che più lo spaventava, era quella sensazione di sentirsi manovrato da qualcuno.
Era stato troppo facile, arrivare lì.
Ma ora, non poteva tirarsi indietro.
Continuò a camminare, senza capire per quanto tempo. Non arrivava mai all’uscita.
Era come se non si muovesse.
“No, no, calmati Dylan. Ragioniamo un secondo. Il circo non è così grande, non possono aver fatto un corridoio così lungo. Allora come…”
Si fermò. La sua mente aveva appena suggerito qualcosa di strano.
“Beh… in fondo provare non costa nulla.”
Riprese a camminare e questa volta tenette la testa alta: a un certo punto arrivò a una porta, che lui aprì di scatto e con la stessa velocità se la chiuse alle spalle, sospirando.
“Era… era solo un’illusione. Un’illusione, sì. Una specie di suggestione da parte degli specchi, non ci può essere altra spiegazione…”
Alzò lo sguardo, controllando il luogo in cui era appena arrivato. Era un altro tendone, più piccolo di quello in cui si tenevano gli spettacoli.
Era tutto buio.
Dylan non riusciva a capire il senso del perché due tendoni dovessero essere collegati con un corridoio così lungo.
Fuori pioveva. Poteva sentire i tuoni rompere il silenzio di quella notte.
Le campane rintoccavano la mezzanotte.
- Qua non c’è nulla… a quanto pare, devo dare più ascolto al mio quinto senso e mezzo… meglio tornare indietro.-
Concluse l’indagatore dell’incubo. Ma prima che potesse riaprire la porta, le luci si accesero di colpo.
- Perché se ne va così in fretta… indagatore dell’incubo?-
Questa voce… lui la riconosceva.
- Tu sei il direttore del circo, vero?-
- In persona.-
Dylan si girò e vide il direttore illuminato da due riflettori.
- Sono davvero lieto di fare la vostra conoscenza, Dylan Dog… siete famoso, da noi, sa?-
Disse il direttore, porgendo la mano a Dylan. Quest’ultimo, però, lo guardava con disprezzo.
- Come faceva a sapere che ero qui?-
- Oh, una cosuccia da nulla: la conosciamo bene. Abbiamo fatto qualche ricerca sul suo conto e conosciamo la sua enorme curiosità. Bastava solo che noi la riaccendessimo e poi voi avete fatto tutto da solo. Oh, vi dispiace se vi do del tu?-
- Qualche ricerca sul mio conto?- Dylan tentò di reprimere la rabbia e il disgusto.
- Cosa sapete voi di me?-
- Spero che non ti offendi, se ti do del tu: ti chiami Dylan Dog, come professione fai l’indagatore dell’incubo, a Londra. Sei un ex-poliziotto di Scotland Yard e abiti a Craven Road 7. Hai un fidanzata ogni mese, ma non abiti da solo… abiti assieme al tuo assistente, Groucho.-
A sentire il suo nome uscire dalle labbra del direttore, il cuore di Dylan ritornò colmo di rabbia e vendetta come mai prima d’ora.
- Dov’è!?-
- Chi?- Chiese il direttore, con aria innocente.
- Groucho! So che si trova qui! So che l’avete plagiato!-
- Non serve scaldarsi tanto, sai? Non fa bene alla salute…-
- Ora piantala!- Aveva alzato la voce. – Groucho si trova qui, lo so! E voi l’avete ingannato!-
- Ingannato? Noi…-
Il direttore scosse la testa e guardò Dylan negli occhi.
- Sei davvero sicuro che siamo stati noi a ingannarlo, Dylan Dog?-

- Volete il vostro solito antiemetico, ispettore Bloch?-
- No, non ancora, per fortuna…-
Disse Bloch. La polizia era attorno al luogo del delitto. Erano in un vicolo buio, in una via abbastanza malfamata.
Il corpo era di un uomo sui quaranta anni, ucciso per un colpo di pistola che gli è stato fatale.
- Dinamica diversa, ma il simbolo è lo stesso, giusto?-
- Esattamente. Ispettore Bloch, non volevate coinvolgere anche Dylan Dog?-
Chiese l’agente al fianco dell’ispettore.
- C’ho provato, ma non sono riuscito a trovarlo. Magari è andato a trovare qualcuno…-
“E ho paura di sapere chi…”


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MessaggioInviato: sab giu 27, 2015 3:01 pm 
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Comunque il premio alla fanfiction più bella va a Dogamy, senza dubbio.

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Il grooming è un concetto difficile da spiegare in USA, complicatissimo da recepire nella cultura italica


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MessaggioInviato: sab giu 27, 2015 3:54 pm 
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in effetti :3 ...adesso si è moltiplicata/o ne girano almeno 3 dei suoi fake ma forse sono anche 4 o 5


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 Oggetto del messaggio: Re: Fanfiction
MessaggioInviato: dom giu 28, 2015 12:02 pm 
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Ultima modifica di Walecs il lun ago 03, 2020 10:10 pm, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: #354 - Miseria e crudeltà
MessaggioInviato: mar mar 01, 2016 2:21 pm 
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MISERIA E CRUDELTA': LA VERA STORIA (che non leggerete di certo qui)


Ultima modifica di salconte68 il mar apr 19, 2016 1:25 pm, modificato 2 volte in totale.

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