Letto con un certo ritardo.
Onestamente, niente di che.
Si parlava di "osare", ma di fatto 1° e 3° storia sono pura routine, mentre 2° e 4° sono decisamente loffie.
seguono
S
P
O
I
L
E
R
Peggy del lago
Il vestito del demoneLa 1° e la 3° storia seguono uno schema narrativo ormai consueto in questo genere di produzioni: Dylan viene assunto per indagare su un caso e, dopo qualche traversia, riesce più o meno a risolverlo.
Il numero ridotto di pagine permette di eliminare i tempi morti. Niente lungaggini, niente inutili sequenze-riempitivo con Dylan che cincischia o si fa seghe mentali. Si va dritti al sodo, ed eventuali rallentamenti di ritmo (come nella 1° storia) sono voluti perchè si punta deliberatamente all'effetto "poetico".
Però le trame sono tutt'altro che imprevedibili. Le "sorprese", anche quando ricercate, sono tali solo di nome. Per esempio, nella 3° storia io avevo capito subito che il demone una volta libero avrebbe cercato di fregare Dylan (un demone così orrido e arrogante non poteva che essere anche imbroglione...
), e il sottofinale in puro stile anni '80 non è certo una novità.
Insomma, le vicende sono gestite con buon mestiere, ma non sviluppano alcuna tensione. C'è solo un moderato (seppur non disprezzabile) intrattenimento.
La brevità impedisce alle storie di essere noiose, ma non di essere prevedibili.
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Party GirlsPer questa storia vengono in mente le stesse considerazioni fatte dai forumisti all'epoca del Dylan Dog HUMOUR Fest. "
Se si ha a disposizione un autore come Cavazzano, che dà il meglio in sè in campo umoristico, perchè fargli disegnare una sceneggiatura seriosa?" Da un lato il disegnatore non può sfoggiare le sue qualità migliori e dall'altro la storia soffre perchè il lettore pensa che sarebbe riuscita meglio con disegni più "realistici".
Mirka Andolfo è un'ottima disegnatrice, ma dà il suo meglio in storie umoristiche o erotiche. Una vicenda così seria -e a tratti addirittura cupa- non è assolutamente nelle sue corde. Al punto che alcuni forumisti hanno addirittura avuto l'impressione che la povera Andolfo non fosse neppure capace di disegnare!!!
E' come avere a disposizione una Ferrari da Formula Uno e usarla per correre la Parigi-Dakar!
Non funziona, non può funzionare. Neanche come "esperimento".
A parte questo, la sceneggiatura è raffazzonata e sconclusionata, modesta sotto ogni punto di vista.
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Come si diventa cattiviLa 4° storia è il rifacimento di una vecchia opera dello sceneggiatore cui per l'occasione è stato aggiunto a forza il personaggio di Dylan. E si vede! Dylan compare appena e per il poco che fa potrebbe benissimo non esserci.
Buono il reparto grafico, comunque.