Non seguo molto il topic, ma ho fatto una ricerchina e non mi pare ne abbiate parlato, in caso contrario repetita iuvant...
It Follows di David Robert Mitchell con Maika Monroe, Keir Gilchrist, Olivia LuccardiSenza tanti giri di parole: un fottuto e splendidamente inquietante
capolavoro.
Una magistrale dimostrazione di come si può fare ancora grande horror e grande cinema "solo" con abilità registica e sobrietà di scrittura. C'è tutta un'ammirevole rinuncia sia ai più facili strizzoni, sia alla tentazione di alzare vuotamente la posta dei fattori in gioco. Tipo che non ho dubbi che in un qualsiasi altro film non avrebbero mai rinunciato al fatto di mettere in pericolo anche i personaggi non direttamente colpiti dalla maledizione pur di aggiungere qualche facile effettaccio, invece qui tutto resta corente con le premesse di base.
Lo stile è un'efficace rielaborazione e attualizzazione di certe cose anni 80 (soprattutto del primo Carpenter, con molto anche di Spielberg e del Craven di "Nightmare"), ma l'idea di base in fondo non è dissimile da quella di tanti recenti j-horror (una maledizione irrazionale e inarrestabile che colpisce un gruppo di giovani) e non mancano alcuni stereotipi di genere. Eppure per rendere il tutto attuale, originale e non posticcio "basta" finalmente una giusta e sensibile attenzione alle psicologie dei personaggi e alle loro reazioni, un senso dello spazio e delle inquadrature sempre sveglio e sensato. Geniali alcuni piccoli tocchi, ad esempio gli adulti quasi sempre fuori campo o sfocati, o l'utilizzo di location di un'America vera e desolata, che senza un solo aggancio alla storia e ai dialoghi delineano in maniera davvero potente una società in crisi economica e sociale,
Alla fine è leggibile sia come un bellissimo racconto fantastico (con forse più di un debito con "L'Horla" di Maupassant - i richiami alla letteratura dell'800 sono espliciti) quanto come un bel ritratto di atmosfere giovanili e adolescenziali degli anni 10 (uguali a quelle di ogni epoca, direi), tra confusione sessuale e primi rimpianti dell'innocenza dell'infanzia. Sotto la paura e l'inquietudine che suscita un film quasi dolce coi suoi personaggi, un antidoto al telefonato, banale e vuoto cinismo di molto horror recente.
Regista da tener d'occhio. Da recuperare il suo film precedente, una commedia drammatica. Mi delude un poco solo che si sia fatto già impegolare in un sequel di questo.