Puoi sempre chiedere a(l tuo socio)
Kowalsky, che credo l'abbia capita.
Devo spiegarla nel dettaglio, per una volta che sono sintetico?
A parte le polisemie criptiche, mi riferivo al fatto neanche tanto velato che tu fossi tornato sulla stessa onda (lunga?) di pensiero del tuo compare di giustificazionismo rocambolico, quotando in tutto e per tutto il suo probante riflettere. Comprese cose come questa:
Cita:
Come giudizio generale la fase 2 è semplicemente il migliore periodo della testata da una quindicina di anni a questa parte.
In più il tuo "quotone" di attergante fiducia, guardacaso...veniva dopo due persone che avevano quotato integralmente i miei di post -
Lebbra &
Manda per inciso
- creando un allegro trio di regazzetti (morti) in alternativa al vostro vivace duo strumentale, che ha bypassato i precedenti in scaletta per arrivare ai propri pezzi forti denavorta. Fine della metafora musicale.
Adesso, tornando al punto, io non ho nulla contro i 15 anni, anzi... fino alla fascia dei 17 è la più bella età che si possa consumare durante la vita. E se qualcuno l'associa al letame c'avrà avuto i suoi problemi personali
.
Ma se sento dire - in duetto da franchising - che gli ultimi numeri superano quanto pubblicato nel corso dei tre lustri precedenti, allora comincio a credere che negli ultimi 15 anni l'edicolante vi abbia venduto dei Dylan taroccati. Perché le versioni che ho letto io - cito solo una breve pentalogia a stretto contatto, benché possa citarne altre - di cose come
Memorie dal Sottosuolo, Per un pungo di Sterline, Il seme della follia, Il Progetto, La terza faccia della medaglia danno la polvere con tanto di pernacchia all'orzata a quanto letto da novembre 2014 in poi
.
Dove non poté la memoria da elefanti, riuscì quella corta ed autoselettiva da lumaconi strabici. O visionari.
E lo dico con un certo dispiacere, non amando per principio i confronti tra annate o cose simili. Ma se ve la tirate così smaccatamente...
Per il resto, riprendendo in parte anche il discorso dell'amico
Aleksandr (
), non credo di appartenere a nessuna delle due categorie che lui ha illustrato.
Più cinicamente non m'interessa granché se alcuni cambiamenti fossero necessari o meno - v. smartphone, pensione, tesserino, fidanzate, etc. Se se ne avvantaggia la qualità della storia ben vengano. Se sono degli strumentucoli per imporre la propria visione e distogliere dai veri problemi della testata - e ce ne sono molti, autori compresi
- allora non so cosa farmene. Sembrano dei
detour a mo' di contentino/spot per alterare la carte di un mazzo già perdente. Per far saltare il banco serve altro, a livello di assi da calare, osando. Che ci sarebbero anche, in teoria, ma per ora mi pajono giocati malino, o nel tentativo di recuperare la partita solo intorno all'ultima mano, quando sotto la manica non potrai nascondere nulla perché sei già in mutande
.
E non parliamo pretestuosamente di dirottamenti improvvisi non possibili, perché 8 mesi e 15 storie lunghe sono già un modesto bagaglio per trarre qualche conclusione non avventata. E se un (presunto) esordiente canna al terzo tentativo, non è più un esordiente ma un perseverante. Poco diabolico, se non per chi gli lascia ancora
faust-ianamente carta bianca
.
Anche la premessa da "
ne vedrete delle belle" come se tutto fosse una fase preparatoria verso il megabotto finale ad effetto, mi sembra una castroneria non da poco visto che la testata si basa sui singoli albi e non sulla consequenzialità, come una normale serie tv, di elemento sparso in elemento sparso
Detto questo, lo ribadisco, io sono ancora ottimista in linea di massima.
Ma a dirla tutta, su 14 storie me ne sono piaciute a malapena 4. Due di Recchioni (che è l'unico ad averci capito qualcosa della sua "evoluzione") e una che scommetto la maggior parte di voi detesta -
Il futuro alle spalle.
4 su 14 mi pare una media perfettamente conforme al mio periodo gualdoniano, o anche precedente. Visto che vi piace tanto la comparatistica
.
ALOHA A 15 ANNI LEGGEVO HESSE, A 20 CèLINE, A 35 VELTRONI
(dove avrò sbagliato...)