Cravenroad7

Alla fase 2 darei un 9.
Un voto in meno per la sbagliatissima copertina nera.

Le classifiche non le amo.

Quindi, Daryl, il tuo 8,5 per Al servizio del Caos non è vittima del paragone con il periodo Gualdoniano (anche se ho capito che la tua è una battuta), ma con quello Sclaviano?
E se dai 8,5 a questa storia, ad episodi come quelli citati da me e Julius quanto dai?
Se dai lo stesso voto significa che le consideri allo stesso livello o gli 8,5 sono diversi tra loro?

Dear, un altro che adoro leggere!

Ps. Al lavoro di marketing e pubblicità un 9 ci sta di brutto, sulle storie 'nsomma, e poi da quel poco che ho visto di te sul sito non mi sembri uno dei più soddisfatti di questa fase 2.

Confesso che sull'onda dell'entusiasmo ho esagerato con le valutazioni soprattutto durante la Fase 2 (eh si, sono ingenuo ). Se potessi ridimensionare i miei voti, oggi sarebbero leggermente inferiori. Una nuova identità è l'unica storia (stranamente?) che mi ha convinto ai tempi e continua tuttora a farlo. I Raminghi dell'autunno anche ma con qualche riserva.

Di questa Fase 2 (limitandomi unicamente alla serie regolare) salverei con fermezza solo Il cuore degli uomini, Anarchia nel Regno Unito e Spazio profondo ma siamo sul 7/7,5. Votazione che tiene in considerazione l'intera produzione dylaniata.

Quindi, concludendo, bene ma non benissimo. Onestamente la delusione più grande è il non aver rispettato uno dei dogmi tanto conclamati da Recchioni: quel OSARE che manca tanto alla testata. Una dichiarazione di intenti, ad oggi, fallita.

La mia classifica:

337 - Spazio profondo 7
338 - Mai più ispettore Bloch 6,5
339 - Anarchia nel Regno Unito 7
340 - Benvenuti a Wickedford 6
341 - Al servizio del caos 7
342 - Il cuore degli uomini 7,5
343 - Nel fumo della battaglia 6,5
344 - Il sapore dell'acqua 4

Io le valutazioni le farò appena posso nei topic appositi.
Per essere usciti 8 numeri mi sembra che non si sia tirato fuori minimamente il meglio, che nella fase 1 ci sia stato di meglio, e che la sufficienza (risicata) la darei giusto a Il cuore degli uomini e a Spazio Profondo, ma nulla di trascendentale.
Storie che vent'anni fa sarebbero stato considerate, appunto, appena sufficienti, secondo me.

Io non vedo una proporzione giusta tra il livello di pubblicità fatta e la qualità mostrata, e credo sia ovvio che nei primi mesi di un progetto così ambizioso si debbano tirar fuori delle perle che invoglino alla lettura, fuochi d'artificio che facciano brillare gli occhi, e storie che facciano da manifesto per dyd.
Qualcosa di surreale/nonsense/comico, qualcosa di puramente giallo (quindi mix di omicidi efferati ed investigazione), qualcosa di puramente splatter, che magari contenga anche del sano erotismo per unire i due aspetti più "bassi" e primitivi di dyd, qualcosa di struggente e poetico.

E ultima cosa le storie prettamente in continuity mi sono sembrate delle trame raffazzonate usate come sfondo per la presentazione di personaggi e situazioni che diventeranno ricorrenti, mentre quelle prive di continuity serrata... idem.
Nulla da ricordare, se non le polemiche, per me.

I fuochi d'artificio sono stati la creazione di Rania e Carpenter, la rivelazione del nome di Bloch e il suo pensionamento, il sequestro del tesserino scaduto e l'arrivo della tecnologia con John Ghost. Espedienti che hanno un sapore velatamente rivoluzionario ma che celano, sostanzialmente, una carenza di idee forti e anti-convenzionali.

E storie con una semplice indagine come Il sapore dell'acqua sono proprio un buco nell'acqua.

Sei albi consecutivi non li compravo dal numero 200. Missione marketing compiuta. Ma dal mese scorso sono tornato acquirente occasionale, in base agli autori che mi sconfinferano.
Simeoni e Mignacco hanno già dato per me.

Diamo comunque merito che prima di Recchioni il marketing era come se non esistesse in Bonelli.
Nonostante avessero un direttore marketing...

Appunto, quello che intendo io, però l'impacchettamento non fa il monaco, secondo me.
Prima o poi la pubblicità ossessiva della bonelli passerà ad altro, l'effetto novità scemerà, e lì sarà la qualità a contare.
Non vedo l'ora!

Il calo delle vendite del fumetto è un problema generale che trascende la qualità del prodotto.

-edit più sotto-

Io parlo dell'opinione generale, più che delle vendite.
Gualdoni è stato silurato per l'opinione generale circa la sua gestione, perché se si fossero basati esclusivamente sui dati delle vendite significherebbe che non hanno capito neanche loro come funziona.

@ Manda

Il problema è che dietro quei (presunti) fuochi d'artificio si sono scatenati - anche tra noi, inteso - tonnellate fuorvianti di polemiche, ora esaltate ora inacidite, megacontainer di hype o perplessità, e falsi rilanci di un qualcosa che sostanzialmente non alterava la sua cadente corteccia, dietro un restyling di facciata, ed una rinascita soltanto da promo-potenziale.

Non erano certamente le fidanzate, le pensioni, i traditori danzanti, i tesserini, il problema della testata.
Vogliamo cambiarli? D'accordo, ma non dimentichiamoci che è lo spessore delle storie in sé - anzi, degli INCUBI, perché non vorrei mai accontentarmi delle bazzecole per educande di un Simeoni, sul piano horror - quello che realmente conta, in termini di grandi cifre, per la riuscita dell'albo in quanto tale. La ridiscussione filologica del fenomeno Dylan e dei suoi tormentoni sarà pure interessante, ma se mancano storie scritte osando con rabbia/poesia/inquietudine/crudeltà/sperimentalismo, rimangono da palpare gialletti smunti nelle forme quanto poco procaci nei contenuti .
Senza tirare in ballo (pretestuosamente) le solite nostalgie per Sclavi o per il Gualdo ( ).

Io non sono tanto pessimista perché la scuderia di autori attualmente a disposizione mi fa ancora ben sperare. Resta il fatto che il prodotto sinora venduto è stato spacciato per qualcosa che nei fatti non ha corrisposto a tutte le strombettate dichiarazioni di gransvolta.
Un inedito come l'attuale poteva benissimo esser stato approvato nell'era Gualdoni, e nessuno ci avrebbe visto nulla di strano. Una squadra di redattori come quella al lavoro adesso, se vuole davvero imprimere una svolta qualitativa come status fondativo, dovrebbe gettarlo nel primo naviglio a disposizione.
Sperando che anche l'acqua non si scansi

ALOHA PANTA REI
(seeeeh, sotto i ponti).

Gualdoni è stato silurato perché le vendite continuavano a calare. Le aziende in crisi economica cambiano i dirigenti.

Qualità e vendite difficilmente vanno a braccetto.
È più facile un fenomeno Fabio Volo che un fenomeno Beatles.

Però dici pure che è normale che le vendite calino, no?
Comunque ci sta il tuo discorso su qualità e vendite.
E il tuo discorso sembra portare ad un tristissimo "Fa niente se le storie sono scarse, finché ci puntano e riescono a tenere alte le vendite incuriosendo e spingendo ad acquistare con novità varie, tutto apposto per loro".
Che poi è quello che penso io.

Magari prima di abbandonare la nave provi a chiudere la falla, no?

Ogni volta che la situazione si stabilizza, l'effetto novità finisce, si spende di meno in tempo e soldi per la pubblicità, si silura il curatore di turno e si ricomincia da capo.
Inutile quindi sforzarsi di scrivere storie d'alto livello, essendo tutta una questione di macchina del marketing e tempo.