Cravenroad7

Discreta, c'è qualche scena carina e un finale azzeccato per il resto niente di che. Chiaverotti (autore sempre in bilico tra l'ottimo e il mediocre) ha fatto molto, molto meglio. Una storia nella media, quasi di transizione rispetto alla sequenza di storie a mio parere eccellenti che seguiranno ("Il Cervello di Killex" "Johnny Freak" "Lontano dalla Luce" "Doktor Terror" e soprattutto "Zed")

siete in errore , si tratta del 2018. Infatti l'albo è ambientato nel 1993 e il salto nel tempo è di 25 anni.
Quindi ne manca di tempo.....

votato buono



Porca cicca!

ultimamente sto rileggendo tutti gli albi che non mi ricordavo bene.
mi sono stupito del fatto che non ricordassi questa storia, e soprattutto mi stupisco di come sia poco conosciuta..
secondo me tratta un argomento abbastanza già visto (anche per l'epoca) .. però in una maniera molto molto originale e piacevole..
inoltre, per una volta, ho trovato un finale di chiaverotti che (per quanto un po' me l'aspettassi) mi è piaciuto veramente tanto..sia dal punto di vista dell'idea che il modo in cui viene impostata..
secondo me un piccolo capolavoro che non acceca di certo, però brilla a sufficienza!

SPOILER (ma non troppo)
l unica cosa che davvero non trovo molto attinente con nulla è il tizio-zombi che c'è alla stazione sia del passato che del futuro..
come significato ok, ma non centra assolutamente niente con la storia.. bo!

voto 8 comuqnue

l'ho comprato ieri e vedendo qualche tavola il tratto è uguale a Brindisi

Non sono assolutamente d'accordo. Sarebbe come chiedersi cosa c'entrano in una stazione un ciccione, o una biondona, oppure un nano, o qualunque altro archetipo di personaggio.
In stazione c'è proprio di tutto, e io, personalmente, ne ho visti a bizzeffe di zombie alla Stazione Centrale di Bologna.
Ad ogni buon conto, si tratta evidentemente di una licenza artistica, che personalmente ho trovato divertente e che costituisce proprio quello che negli ultimi anni è mancato a DYD. Il nonsense, l'imprevedibilità, ecc....
Ci si lamenta sempre dello spiegazionismo gualdoniano, e poi non troviamo giustificato un zombie che passa di lì per caso?
Mah...
Comunque io a questa storia ho dato voto Ottimo (per me è un 9).
Chiaverrotti è un maestro e un genio. Io sono un suo umile e deferente discepolo.

E io non concordo col tuo disaccordo. Non c'entra nulla lo spiegazionismo gualdoniano, che non si è mai posto in termini di giustificare qualcosa ma (purtroppo) si è manifestato come ridondante ostentazione dell'ovvio. Il nonsense me l'aspetto in storie come La clessidra di pietra, Golconda, ecc.. In questa storia, che peraltro mi è piaciuta, uno zombi che passeggia in stazione è un'immagine fine a se stessa. L'imprevidibilità c'è e sta nel finale che ho infatti elogiato.

Anch'io sono filochiaverottiano, non per questo giustifico, né a priori, né a posteriori, qualsiasi cosa abbia scritto. Mi fa specie che tu faccia questo pistolotto a me, uno dei pochi in questo forum a salvare storie come "Il bosco degli assassini".

Lo facevo a te proprio perché ti sento fratello e sodale (Chiaverottianamente parlando, ovvio)!

"Chiaverotti, sei stato tu?" (Cit.)

Voto 7, chiaverottata senza infamia e senza lode, con bei disegni di Siniscalchi.
Carino il design dei killer, un misto tra i Blues Brothers e Severus Piton

Ricordo con piacere solo il logo dei Testament spiattellato su un muro a inizio albo per il resto un ammasso di cose che non amo in Chiaverotti, a partire dai cattivi senza fascino di cui ho già parlato (venendo peraltro ampiamente criticato) nel topic del numero 70.

Per me è un buon albo. Cioè, troviamo anche qui uno dei difetti più frequenti nell'autore, cioè la sconclusionatezza, però nel complesso lo trovo molto divertente.
Ormai nel 2018 ci siamo e Dylan i capelli bianchi non li ha ancora, la ragazza ha ancora 15 anni e non sa l'incuobo che si appresta vivere . Troppo fuori il Chiave

7

Accettabile, salvata dallo splatter, in epoca gualdoni sarebbe stata illeggibile. Il Chiave ha fatto bene ad andarsene quando hanno messo i paletti.

riletta ieri (tipo che ne so, per la decima volta?) e rimane sempre un albo affascinante e ottimamente realizzato.
ma nessuno ha mai notato l'errore in copertina? i capelli dei killer sono colorati mentre nella storia viene specificato più volte che sono bianchi. ahiahiahi!

altra chicca che non ricordavo: sullo scrittoio di Dylan al pizzo al pizzo di una vignetta si intravede un 33 giri degli italianissimi Death SS, roba tosta.

i killer venuti dal buio
qualcosa di particolare qua e là si trova, ad esempio dylan che va in bianco, il finale "chiaverottiano" meno cretino del solito ma affidato alla fantascienza tradizionale
non male anche l'immagine dei machinini impiccati, siniscalchi fa un buon lavoro
per il resto la storia è noiosissima, il trio dei killer è ridicolo, inutile la comparsata di wells
copertina normale

voto 5+

Storia mediocre
Poco credibile
La girl del mese e i cattivoni veramente fra i peggiori della serie
5 pieno