Cravenroad7

Mah....trovo il numero 343 affatto di maniera. E' un tentativo, chi dice buono, chi dice eccelso, chi dice scarso, di uscire dalle righe scritte, riscritte e abusate, del solito cliché dylaniano.
Dylan nella vicenda provoca poca empatia ( per me e per chi come te lo ha rimarcato..) ma se non altro entra in una vicenda famigliare. Forse avrebbero dovuto evitarci la solita sco...ta che legittima tutto nel già visto ed sarebbe stato pure meglio.

Io avrei capito e concepito di più il classico "stare abbracciati" nella ricerca di affetto e calore umano.

Purtroppo Dylan Dog rischia di diventare una testata contenitore...

@Dog & Berta

Vi dirò donzelle, in tutta sincerità quel rapporto hot mi sembra una delle poche cose interessanti nel delineare Susy (e suoi sviluppi come personaggio, in evoluzione) .
Sembra una sua apertura istintiva dopo la clausura (mutande comprese ) post-lutto.
Prima di rifarsi una vita meglio farsi un Dylan.
E' come se volesse esorcizzare i suoi fantasmi ego(t)istici per darsi ad un'altra persona, e raccontarsi anche attraverso la pelle, non solo su una poltrona, come cliente. Può essere anche considerata una debolezza, ma colpisce parecchio la sua decisione rimarcata di imporsi a Dylan e di staccare la corrente (pag.60) per crearsi un momento tutto per sé in cui la presenza ingombrante della memoria non torni ad elettrizzarla. Per quanto poi sia destinata a riparlarne sotto le lenzuola con Dylan stesso.

ALOHA DIALOGO ORIZZONTALE

Domanda interessante.




Ma come... io seguo Dailandog solo per questo!


Volevo aggiungere qualcosina.
Io non credo che l'intenzione fosse commuovere. Fosse stata questa l'intenzione avrebbero scelto un personaggio diverso da una madre che:
1) non ascolta nemmeno il figlio con problemi
2) che lo abbandona in istituto appena l'assegnino viene a mancare e non può più fare la bella vita.

Il focus questo mese era sull'indagine, sull'inquietudine, sulla lotta con il "male", con buoni sentimenti e angeli/demoni a fare il contorno.

Voto accettabile.
In Dyd mancano sempre più l'horror e soprattutto lo splatter, quello peso alla Chiaverotti. (MITO!)

Piaciuto molto.Ho trovato "Nel fumo della battaglia" una storia appassionata,coinvolgente,estremamente drammatica.Un approccio diverso,meno orientato ai tratti piu' caratteristici di Dylan.Non una novita' intendiamoci,ma limitandomi al caso specifico...ribadisco,una bella storia.Il bene,il male,gli angeli e i demoni in continua lotta tra loro,sono lo scenario di un male comune,universale,di una madre e un bambino.E Dylan alle prese con un'indagine sull'amore,sul distacco,sulla sopravvivenza.Pagina dopo pagina,sono stato trascinato all'interno del contesto voluto dall'autore e ho trovato abbastanza buona la caratterizzazione dei personaggi.
Se si escludono dei passaggi non proprio convincenti,si veda il demone finale,o l'approccio verso la tecnologia non ancora ben inserito ma forse ci sara' un nuovo ruolo per Groucho,la solita storia d'amore e di letto che speravo di non vedere dopo "Il cuore degli uomini"...trovo che "Nel fumo della battaglia" sia un albo solido,maturo e di quelli che in qualche modo non ti lasciano indifferente.Qualcuno potra' lamentarsi del fatto che tratta temi,come dire...in modo "ricattatorio",e le solite sterili critiche sul possibile e l'impossibile.Ma penso che dormiremo ugualmente la notte,e non posso che auspicare che si continui cosi'.Complimenti.

Ah davvero? pensa te, io ho due LIBRERIE piene di Dylan Dog e per la maggior parte sono cult della mia vita.
Premesso che aldilà del messaggio che si è voluto passare con questa fase della testata, Gualdoni è (ed è sempre stato) un OTTIMO autore!!!
E (parer mio) non ci sono autori mediocri in Bonelli.
Mi dispiace che tu ne abbia gli scaffali pieni di autori mediocri, potresti fare dei nomi?

@Poe
che cosa intendi per rivista contenitore?
io sono trent'anni che sogno una rivista contenitore Bonelli con storie brevi (o a puntate) dei personaggi Bonelli (tipo un lanciostory) spero che se lo scrivo qui mi accontentano

Per testata contenitore intendo il rischio di snaturare il personaggio, impiegando autori bravi ma poco in linea con quanto creato da Sclavi nei primi 100 numeri.

[Ah davvero? pensa te, io ho due LIBRERIE piene di Dylan Dog e per la maggior parte sono cult della mia vita.
Premesso che aldilà del messaggio che si è voluto passare con questa fase della testata, Gualdoni è (ed è sempre stato) un OTTIMO autore!!!
E (parer mio) non ci sono autori mediocri in Bonelli.
Mi dispiace che tu ne abbia gli scaffali pieni di autori mediocri, potresti fare dei nomi [quote]]

Approssimativamente negli ultimi dieci anni sulla testata è stato tutto un proliferare di "autori" BEN PiU' che mediocri! Qualcuno di loro addirittura palesemente INCAPACE di imbastire un soggetto perlomeno accettabile, per tacere di sceneggiature indegne di un professionista. In bonelli ne hanno però pagato le conseguenze in termini di vendite...

Autori mediocri? Sono tutti mediocri tranne pochissimi

Ovviamente sarebbe preferibile avere l'una e l'altra cosa, ma preferisco un Dylan fuori parte in una buona storia, come Il tocco del diavolo, che, viceversa, in parte in una storia mediocre.
Con Marzano e soprattutto con Gualdoni Dylan era sempre in carattere, ma certi albi...
Per quanto mi riguarda questa storia di Simenoni non entrerà certo tra le memorabili (votato 6), soprattutto il finale non è molto da Dylan, ma ho letto decisamente di peggio e con maggior fastidio pur con un protagonista impeccabile.

Credo che stiano volando parole grosse. Nessun autore è veramente mediocre. Sono tutti bravi professionisti. Semmai, qualcuno (forse un bel nugolo) ha "toppato" con il personaggio nel tentativo (riuscito male) di tenerlo fedele alle origini Sclaviane, non perché Sclavi sia una divinità inarrivabile (...oddio) ma perché il suo stile unico rende il "suo" Dylan solo e soltanto suo.
Quindi, per me, meglio cambiare registro e avere delle buone storie (come quella di questo mese, per me lo è) con una visione del personaggio più personale, invece di imbastirle intorno a uno pseudo-simil-clone che nel tentativo di renderlo tale provoca forzature (o stonature) nella trama, nei dialoghi, nell'utilizzo dei personaggi ricorrenti, etc.

vabbeh è chiaro che la discussione sugli autori mediocri su Dylan Dog è come discutere di quanto siano degli scarponi quelli che giocano nella Juventus...

mi allibisce, invece, vedere che si giudichi in-character il Dylan trasformato da Gualdoni e compagnia in un padre predicatore...

Gualdoni accentuava alcuni aspetti fino quasi a renderli deteriori del personaggio (il Dylan buonista, moralista, ecc.), ma mi è sempre sembrato in carattere. Ma come detto sopra non lo ritengo un pregio: in Epidemia aliena Dylan è Dylan, ma alla storia ho dato un brutto voto comunque, le storie potevano non piacere, potevano essere puerili, fiacche o riciclate, ma erano storie dylaniate. Ma, ripeto, questo assolutamente non basta per essere un pregio e preferisco ecc. ecc.
E per me si può tranquillamente anche parlare di autori standard, se uno nel suo personale giudizio ritiene la maggior parte delle storie di un determinato autore di livello non eccelso, noiose, ripetitive, ecc. tanto da arrivare a non comprarle nemmeno più (perché è questo che stava succedendo a molti lettori) e quante volte ho letto e sentito auspicare un innalzamento qualitativo e la maggior presenza di autori ritenuti migliori.