Pensieri sparsi:
- quelli che partono prevenuti saranno, bene o male, 5 o 6 e nemmeno commentano più sul forum; cliccano "insufficiente" e vanno poi a sfogarsi sulle pagine fb tipo "io odio Recchioni".
- La nuona gestione ha il pregio di aver riportato in primo piano la professionalità degli autori e dei disegnatori. Per quanto una storia possa non piacere è impossibile oggi non riconoscere la passione e la cura degli sceneggiatori, mentre prima, anche se certamente non mancava la professionalità, aleggiava un forte senso di appiattimento e frustrazione, cosa che forse portò pure alcune firme ad allontanarsi da Dylan Dog.
La mia personale e becera opinione è che però, per quanto professionali e appassionati si possa essere, io oggi mi ritrovo spesso a leggere un "prodotto commerciale", ne più ne meno. Avverto la stessa distanza che provavo leggendo gli albi della gestione precedente, che non avevano ovviamente gli stessi difetti, ma altri posti sulla stessa linea orizzontale. Sarà certo colpa mia, ma di certo non mi sento più in empatia con il protagonista di queste storie (ma almeno ho notato che non prova più ad imitare - male - il se stesso di 20 anni fa). Non è questione di dire "è Dylan?" "Non è Dylan?" "Bentornato Dylan Dog!!!", non è nemmeno questione di troppo cellulare, troppi cazzotti, pochi cazzotti, troppi spiegoni, troppo poco sesso, troppo poco splatter (troppo poco sesso splatter??
) ecc ecc...semplicemente, a conti fatti,
non mi pare sia cambiato assolutamente nulla nel tentare di riportare "in asse" il personaggio. Non vedo la minima curiosità nel cercare di renderlo vivo, di farlo evolvere (breve parentesi su Il cuore degli Uomini: lì l'ho notato, ma tagliato con l'accetta!), ma soprattutto non vedo più le sue radici, e qui andiamo all'ultimo pensiero...
- Cercare oggi Sclavi è francamente ridicolo. Esistono, tra regolari, speciali, giganti e almanacchi, almeno 100 buone, ottime o stratosferiche storie scritte da Sclavi con cui passare delle belle serate a lume di candela. Ha molto senso però - anzi, dovrebbe essere obbligatorio - pretendere una certa (perdonate) "sclavianità", ovvero la capacità di ripetere, rielaborare il guizzo, lo sbuzzo che ebbe lui quando inventò Dylan Dog. Non è questione di anima (il Dylan dei primi 15 numeri e mezzo, il Dylan romantico, quello brontolone, quello bla bla bla), ma di
intesa col creatore del personaggio. Oggi, non so per incapacità o assenza di coraggio (NON ho detto mancanza di idee o professionalità eh), manca anche nelle prove migliori. Eppure Chiaverotti (scusa Rimatt), Marcheselli, Ambrosini, Barbato, Recchioni ci sono ottimamente riusciti in passato
(Aggiunta posteriore: senza dover andare a modificare grandi cose: dal voi al lei, Bloch in pensione e altre amenità). Non mi sembra sia da nostalgico aspettarsi anche oggi lo stesso.
N.B. sono assolutamente consapevole che per quanto mi sforzi di dare oggettività ai miei pensieri è possibile, se non probabile, che io sia magari l'unico a pensarla così. Solamente, dopo aver letto diversi interventi (penso soprattutto a Wolkoff e Piccatto), ho inizato a pensare a quali possano essere le cause che rendono il mio pensiero vicino al loro...