leonearmato ha scritto:
Sante parole, Dogares.
La polemica mensile sul "questo non è il Dylan di Sclavi" spero che si esaurisca presto, dal momento che questo non è il Dylan di Sclavi né mai lo sarà, come lo stesso Rrobe ha più volte confermato. Così come il Dylan della Barbato non era il Dylan di Sclavi ma piaceva molto. Così come, il Dylan del mese scorso non era assolutamente il Dylan di Sclavi, eppure è piaciuto a molti che questo mese imputano a Simeoni una lontananza siderale dall'originale. Per quanto mi riguarda, meglio Simeoni di questo mese che svariate porcate pre numero 100
QUOTO
Se posso vorrei dire anch'io cosa penso esprimendo il mio parere senza offendere nessun autore permaloso.
Il problema non era che Dyd era un fumetto ormai spacciato ecc. questo era il presupposto sbagliato. Lo leggeva meno gente di quanti lo leggevano nel 1996?
Quindi? Questo non vuol dire niente...conosco pochissima gente che ha letto Bulgakov e tantissimi che leggono Moccia. Che vuol dire?
Se Dyd avesse avuto ancora la massa di lettori che aveva nel 1996 forse io avrei smesso di leggerlo. Vuol dire che aveva meno lettori ma più esigenti.
Dopo la morte di Sergio Bonelli secondo me è stato dato in mano ad autori non adatti al tipo di testata e al tipo di lettori che aveva.
Autori bravi, bravissimi, ma poco inerenti al personaggio. E lo dice uno che ha letteralmente ADORATO John Doe (collezionando anche tutta la trapassati inc.) . Ma Dylan non è JD.
Sono state fatte scelte a parer mio sbagliate. Per accaparrare nuovi lettori ignorando quelli che lo compravano con piacere ogni mese (e a detta di quanto dicono eranano tantissimi me compreso).
In questo Dylan io non riconosco la Bonelli. E' questo il mio problema.
Ma forse ripeto, è un mio problema.
Comunque io spero che gli autori se ne siano resi conto, si può sempre tornare indietro, e spero che non si continui a guardare alla quantità di lettori ma alla qualità.
Ho letto di vanti su internet di aumenti di lettori, ma allora mi chiedo, è davvero tutto qui? sOLO QUESTO HA IMPORTANZA?
I lettori continuano a parlare di Sclavi, avete visto anche voi il documentario di Giancarlo Soldi? Sclavi era uno che non scriveva per il denaro, il successo o ,a fama, non trollava su internet elemosinando visualizzazioni, lui ci metteva davvero tutto il suo tempo, la sua anima e il suo fegato.
Io sono dell'idea che QUANTITÀ e QUALITÀ non siano del tutto compatibili, tranne in alcuni casi, che definiamo cult.
Quoto chi dice che autori bravi e storie belle oltre quelle di Sclavi ci sono state...e comunque tra ati e bassi erano almeno storie di Dylan.