Cravenroad7

non sono un'esperta e non ho nemmeno memoria, ma quanti anni sono passati dall'ultima storia scritta da sclavi?
lo chiedo, perchè a questo punto tanto varrebbe mettersi l'anima in pace.
ha smesso!
sarebbe come se ad ogni partita di calcio, un fanatico di beckembauer continuasse a rimpiangere il suo idolo... guarda qui, guarda là, guarda che schifo li, guarda che schifo là.
possiamo riavere sclavi? NO

posso dire la verità? questo speluccare il sesso degli angeli è decisamente deletereo, oltre che noiosissimo.

Ma non è necessario che torni sclavi, è necessario che torni l'effetto che suscitavano le sue storie. Il Rrobe con tutti gli autori che collaboreranno (immaginate la storia di Akab, Ausonia, Ratigher o Gipi) sarebbero capaci di riportare in auge ciò. Questa storia, assolutamente dignitosa, sarebbe andata bene per un personaggio come Gea o Martin Mystere, personaggi che non hanno avuto un passato glorioso degno di una nota da Umberto Eco (e mi faccio l'eco), innumerevoli trattati e tesi ecc... Qui siamo ancora a livello da buon fumetto, c'è da andare a livello di romanzo d'autore come all'epoca di Sclavi.

ma manco all'epoca di Sclavi erano tutti "romanzi d'autore" eh

Tutti dicono la propria ma ci si capisce molto poco qua.
Sclavi non scriverà più. Maddai, bonjour, scopertona. Se me ne faccio una ragione? Ovvio, figurarsi.
Detto questo, il punto non è mai stato che le storie di adesso sono meno belle di quelle di Sclavi.
Il punto è che le storie di adesso hanno totalmente perso i contatti con quelle di Sclavi.
C'è chi la cosa la sopporta senza problemi, c'è chi la vive male, soprattutto alla luce del tanto atteso downgrade che porta tutto meno che il sospirato ritorno ad una certa sensibilità, a certi temi, ad una certa qualità calata nel contesto appropriato. E io, mese dopo mese, capisco che questa è ormai una realtà consolidata che moltissimi accettano e apprezzano e che Recchioni non ha né le intenzioni né le capacità di tirar fuori le cose che mi aspettavo e che vorrei. Questo non è il fumetto che voglio leggere, non ci va nemmeno vicino. Simeoni non mi piace. Non mi piace come la pensa e non mi piace come scrive. E ciononostante il suo fumetto è comunque apprezzabile. Ma non è Dylan Dog. Una voce dal nulla, Il bosco degli assassini, Il tagliagole, Riflessi di morte, Dal profondo: quelli sono albi di Dylan Dog. Brutti, bruttini, sgangherati, ma sono Dylan Dog. Questo no. E io mi sono un po' rotto, per me basta così. Buon proseguimento.

Venendo al qualcosa di più inerente alla storia del mese, emozioni o meno, secondo voi è giusto che la morte di un bambino vada in qualche modo dimenticata, o che la si debba portare dentro di se per tutta la vita ?
Mi sono sempre domandata come facciano dei genitori a superare una cosa tanto terribile come il sopravvivere al proprio figlio.

Piccatto, non avresti potuto essere più chiaro, più diretto, più appassionato di così. E per quello che può (non) contare sono perfettamente d'accordo con te.
Confesso, da quasi newbie del forum, che mi sarei aspettato che qui sopra ci fosse molta più gente che la pensava come te. Invece vedo che alla maggior parte degli utenti di questa fase 2 va bene un po' tutto a prescindere, anche cose che davvero non c'entrano nulla con Dylan Dog, basta che siano introdotte un po' bene a livello di marketing.
Non è che non c'entrano con Sclavi o con le storie di trent'anni fa, non c'entrano proprio con le caratteristiche fondanti del personaggio e con la sua sensibilità. In soldoni, in questa storia la "voce" del personaggio principale non è quella di Dylan. Si muove diversamente, parla diversamente, ammicca diversamente. Queste storie dal mio umile punto di vista non c'entrano nulla con Dylan Dog e mi meraviglio che siamo così (relativamente) in pochi a lamentarcene.
C'è gente che ha commentato questa storia in toni trionfali, parlando di commozione e lacrime. Mi chiedo com'è possibile. Tutte le posizioni sono legittime, per carità, ma come avete fatto a commuovervi per Nel fumo della battaglia e ad esservi innamorati di Dylan Dog venti-trent'anni fa?

Guarda penso che poche persone abbiano rotto le scatole come la sottoscritta su questo argomento.
E continueranno a farlo.
Il ragionamento è che questa storia, per quanto non abbia commosso nemmeno me, aveva una sua dignità e una sua profondità narrativa.
Il Dylan di questo numero è Dylan Dog. Il fatto che si faccia creare un profilo facebook è giustificabile per lo svolgersi dell'indagine. Mica lo fa per rimorchiare on-line. ( tanto per riprendere uno degli argomenti più criticati ad esempio..)
E' certo un Dylan presente nella vicenda, molto più che in certe storie di Ruju o in altre "opere" di Gualdoni. Lo dico perché lo penso, in quanto ritengo che io, nei confronti del RRobe, non possa certo essere accusata di complicità servile.
Non ho gridato alla meraviglia. Ho scritto le cose che mi piacevano e quelle no.
Quel Dylan non esiste più, lo so da me. Questo sta camminando verso una strada nuova. Per ora ho scorto qualcosa di interessante e altre cose meno ( tutta la parentesi di Bloch, ad esempio..)
Recchioni ha preso per mano una creatura che aveva un suo monolitico modo di presentarsi ai lettori. Certo mi ha fatta arrabbiare e lo farà ancora, ma almeno gli do atto di non essersi messo sulla spiaggia a guardare le onde e a pontificare quant'era bello il passato..

Non hai mai letto Martin Mystère, vero?

Beh,certo.. POSSIBILE SPOILER un bambino sperduto nel nulla ,circondato da un'orda di demoni sotto spoglia di lupi famelici non genera empatia e paura. No proprio no . L'uomo senza piedi,il disegno che sotto la pioggia muta la sua forma...beh a me qualche brivido lungo la schiena lo hanno dato
Intanto qualunque cosa verra' proposta non vi andra' mai bene...ecco la verita'. C'e azione,mistero, Dylan che indaga, un groucho in piena forma,fantasmi e demoni inquietanti in un' atmofera cupa e uggiosa . Se il tutto viene rappresentato da dei disegni come questi sono io che non capisco proprio come non ci si fa ad entusiasmare almeno un po'.

La pizza con le colleghe l'abbiamo rimandata .
In compenso ho mandato giù quella fresca pizza delle ultime 37 pagine di questo albo, dopo i primi 2/3 molto interessanti.
Dico solo una cosa - tbc - per ora: comincio a rimpiangere mica Sclavi
Anche solo la mestieranza onesta e senza pretese di un medio Di Gregorio o di un manovale Marzano.
Qui siamo proprio fuori scala, credo che non si sia capito che questo è un fumetto horror, e non il corrispettivo contenitore che abusa di un personaggio stranoto per ficcarci la trama di un qualsiasi apologo americaneggiante per famiglie, con qualche mostricionzo a margine

ALOHA FISH & CHIPS & POPCORN

Vedo che non ci siamo solo Piccatto ed io a dire le stesse cose. O ci siamo messi tutti d'accordo in privato, o è un caso di allucinazione collettiva oppure almeno un fondo di verità in quello che sosteniamo c'è.

In merito ai citati Di Gregorio e Marzano: il loro almeno era Dylan Dog. Il più brutto di trent'anni di vita del personaggio, la fotocopia sbiadita della fotocopia sbiadita, ma almeno era Dylan. Questo, scusatemi, non lo è.

Il mio parere sull'albo del mese non è molto lontano da quello di Piccatto (pag. 9 del topic), anche se rispetto a lui sono meno drastico e pessimista.
Prima di tutto perché le 6 precedenti storie della fase due le ho trovate tutte soddisfacenti, quindi posso tollerare una piccola caduta, nemmeno troppo rovinosa.
Poi perché i motivi per i quali non ho apprezzato Nel fumo della battaglia - storia comunque scritta e confezionata con una certa cura - sono principalmente soggettivi. E sono questi:
1) la storia mirava a commuovere, ma non mi ha commosso. Ho trovato superficiali la caratterizzazione di Joy e la descrizione del suo disturbo. Non c'è stata alcuna empatia fra me e i protagonisti.
2) la trama è troppo lineare e non regala guizzi o colpi di scena.
3) non sopporto gli elementi fantastici e soprannaturali, quando non accompagnati da forti dosi di ironia e/o surrealtà. Qui di ironia o surrealtà non c'è traccia e nelle sue sequenze fantastiche/soprannaturali la storia si prende molto sul serio. Col risultato che la sospensione della mia incredulità si è rotta già a pag. 30 con la "possessione" della TV.
Però si tratta, come dicevo prima, di perplessità dovute a gusti soggettivi.
Provando invece ad essere obbiettivo, non me la sento di dire che l'albo di Simeoni non è dylaniato. C'è tutto un filone di storie di Dylan simili a questa, esplorato soprattutto da Ruju e dalla Barbato, ma qualche volta anche da Sclavi (persino Johnny Freak potrebbe rientrarvi). Si tratta di un filone che a me non piace, ma è tutt'altro che "eretico" e comunque riscuote successo fra molti lettori (e forumisti). Dovremo farcene una ragione.

Siamo lontani dalle storie di Sclavi?
Dipende da quali sono gli elemnti delle storie di Sclavi che prendi in esame.
A me interessa tornare al fatto che Dylan, in mano sua, era un fumetto emozionante e imprevedibile. Che scusitava forte emozioni, anche contrastanti, che faceva innammorare o odiare.
Tutto il resto è un bel vestito che cerchiamo di indossare bene. Ma che quando ci lega i movimenti, togliamo.
Esattamente come faceva Tiziano.

Ho letto l'albo e votato buono,un sette e mezzo direi.La storia è scritta benissimo e si lascia leggere tutta d'un fiato anche se devo ammettere che il discorso "teologico" su cui si basa l'intera vicenda è abbastanza opinabile. Comunque mi stupisce sentir rimpiangere un Marzano (che vabbè ha fatto anche cose passabili) e un Di Gregorio qualsiasi..che per voi una storia come Saluti da Moonlight rappresenta il "vero" Dylan?? Per non parlare delle più recenti gualdonate,me le sono sorbite tutte fino al Pianto della Banshee,sia chiaro. Poi dopo aver letto che i romani erano giunti in Irlanda ho staccato,basterebbe questo piccolo particolare per far capire l'attaccamento al personaggio e la cura e l'attenzione con la quale venivano scritte le storie. Indimenticabile poi "leggende urbane"...mamma mia

A me e piaciuto . La vera verità pero e che il caro Dylan ha dovuto adattarsi al merdoso mondo smart di oggi.Parlo della società.Percui molta scena ma meno contenuto