Oggetto del messaggio: Re: #343 - Nel fumo della battaglia
Inviato: mer apr 01, 2015 1:55 pm
Iscritto il: mer mag 04, 2011 3:00 pm Messaggi: 2158
Altair ha scritto:
L'ho citato come esempio solo per confutare la tesi di Dear Boy sulla visione sclaviana dell'Aldilà che sarebbe esclusivamente quella di Inferni.
Dear Boy ha scritto:
Mi stupisce che nessuno abbia storto il naso di una rappresentazione così religiosamente manichea dell'aldilà (paradiso,inferno,limbo,angeli contro demoni e co.), che tanto stride con la visione introdotta da Inferni (pilastro) in cui la vita dopo la morte continuava ad essere senza senso come l'esistenza stessa.
Dear Boy ha scritto:
Altair ha scritto:
Sette Anime Dannate l'ha scritto Sclavi e lì si parlava di angeli e Dio del Vecchio Testamento.
Esempio infelice infatti. L'angelo ed il suo "superiore" sono rappresentati in un modo ambiguo e religiosamente non canonico (di fatto compiono una mattanza). La famosa zona grigia...
Fortuna che Recchioni ha capito (e condiviso) la mia riflessione, altrimenti cominciavo a pensare di non riuscire a spiegarmi.
_________________ l tuoi noti "sarcasmo" e "voglia di flammare" non attaccano con me. (cit.)
Quindi, sgarbato Dear? Sì, come al solito. Sta dicendo cose assurde? Per niente. (cit.)
Votato accettabile. Sul 6 la storia, 6,5 i disegni. La copertina m'incuriosiva, ma ha palesato un paio di difetti non da poco: in edicola si nota poco ed è esageratamente sporchevole. La storia cercava una certa commozione (forse più nella figura della madre che del figlio), ma non l'ho provata, può darsi che col tempo mi sarò un po' inaridito, chissà. Ci sono dei momenti che mi hanno colpito, anche forti, belli da vedere, d'effetto e altri che mi hanno lasciato indifferente, così come i personaggi. D'altronde, De gustibus, come dice l'insegna del ristorante nell'ultima vignetta (e sopra "stilus", come se Simeoni lo affermasse sia per sceneggiatura che per disegni e con ragione, è sempre questione di gusti personali).
Spoiler!
Ho trovato inquietante la figura dell'uomo senza i piedi, fino al finale in cui lotta con l'angelo. Ecco se si fosse risparmiata la figura di quest'ultimo sarebbe stato meglio. Molto belle le scene del bambino nell'oscurità prima e appena giunto sul confine, ma si candida ad entrare nella classifica della pacchianità dylaniata quella in cui l'angelo lo sputa nell'empireo. Mi è piaciuta le sequenza in cui Dylan è chiuso in camera coi ragazzini problematici, meno come ne esce, ma se la pistola gliela avesse passata così Groucho avrei avuto meno da ridire. A proposito, un buon Groucho, discreto il personaggio di Susy, almeno finché non timbra il cartellino coitale, la immaginavo più decisiva nel finale.
Insomma alti e bassi per una storia per niente noiosa.
Sì, va beh, che c'entra? Allora lo si poteva intitolare "Buonanotte pesciolino". E' una frase dell'albo.
E' una frase cardine dell'albo. Non una a caso.
Ma è proprio quello che contestano coloro a cui non è piaciuto il titolo. Che sia una frase realmente rappresentativa dell'albo e che stia bene come titolo. Opinioni, eh!
_________________ Âra, âra, / butîr e butâra, / gúggi-gúggi padelâra, / cícc e té ciacc.
Senza impesciolinarmi d'Aprile... ... mi sembra che si stia un po' travasando il discorso su pretese, paragoni, coerenze o nostalgie che non sempre trovano respiro nell'attuale politica editoriale. Non per ora, almeno, secondo il modus ripensandi della figura di Dylan e del mondo a lui collegato, dal 2014 in poi.
E' vero che in certi casi basterebbe scrivere una "semplice" storia horror, ma evidentemente si fa ancora una fatica cane a riallacciarsi a quell'impronta o trovare delle risorse credibili per non banalizzarla, realizzando un incubo coi controcubi
Spoiler!
Non è uno scherzo, esiste davvero stò film
Per il resto sto leggendo questa storia e penso di finirla solo domani [stasera pizzaccia aziendale a rimorchio ] Sono arrivato ad oltre metà albo e mi sta piacendo con moderazione. L'unica cosa su cui per ora posso esprimermi rimane questa:
Titolo
Calza bene con la storia Stona pesantemente con l'atmosfera del personaggio.
Copertina
Calza benissimo con lo spessore del personaggio (forse coi due occhi iniettati di sangue anche più... ) Sbava possentemente al di là della storia
Combinazione (pessima )
Si aspettano nuovi/e candidate per la ristampa
ALOHA STA BENE DOVUNQUE
_________________ Io no capito, io no capito
(anta baka?! [...] kimochi warui)
Ultima modifica di wolkoff il mer apr 01, 2015 3:34 pm, modificato 1 volta in totale.
Oggetto del messaggio: Re: #343 - Nel fumo della battaglia
Inviato: mer apr 01, 2015 3:28 pm
Iscritto il: ven feb 20, 2015 5:53 pm Messaggi: 2562
Il titolo e la copertina sono davvero accattivanti!!! Bravi!!! Avete capito come va il mondo. Continuate così. Chi se ne frega degli intenti del creatore? Tanto lo ha abbandonato. comunque la storia è bella ma a parte questo a me Sclavi piaceva anche perchè come scrisse Guccini: "Voi critici, voi personaggi austeri, militanti severi, chiedo scusa a vossìa, però non ho mai detto che a canzoni si fan rivoluzioni, si possa far poesia; io canto quando posso, come posso, quando ne ho voglia senza applausi o fischi: vendere o no non passa fra i miei rischi, non comprate i miei dischi e sputatemi addosso... "
Oggetto del messaggio: Re: #343 - Nel fumo della battaglia
Inviato: mer apr 01, 2015 4:45 pm
Iscritto il: mar feb 05, 2013 1:36 pm Messaggi: 138 Località: La Zona
Il fatto è che se scrivi una semplice storia horror trovi sempre chi la critica perché vorrebbe un capolavoro d'altri tempi, mentre se provi a uscire un po' dal seminato per proporre qualche visione nuova, ti becchi le critiche di chi vorrebbe una storia coerente con il personaggio, che coerente non lo è mai stato (parliamo un attimo del rapporto di Dylan con le "coincidenze"). Che poi contrasti con un certo tipo di costruzione delle storie sclaviane, concordo. Storie in cui c'era un Dylan piuttosto scettico e che anche alla fine dell'avventura aveva più domande che risposte, per dire uno degli elementi. Adesso staremmo criticando quell'impostazione, se si fosse andato avanti così per trent'anni.
Ma in dyd non c'è solo la visione molteplice degli autori, ma soprattutto quella dei lettori. Una volta, Dylan univa lettori di un certo periodo storico in cui si era tutti adolescenti più o meno in egual maniera, a prescindere dall'età anagrafica (lo univa soprattutto grazie a un Tiziano Sclavi in stato di grazia, che avrebbe potuto scrivere Daryl Zed al posto di Dylan Dog e sarebbe stato un caposaldo del fumetto lo stesso). Ognuno poteva preferirlo per motivi diversi, certo, ma alla base c'era sempre un fumetto diverso da tutti gli altri che andava incontro ai gusti del pubblico di QUEL periodo storico (pubblico adolescente). Adesso c'è per caso un pubblico specifico? il pubblico di Dylan Dog è composto da...boh. Chiunque. (Non mi riferisco a chi scrive sul forum, ma alle altre decine di migliaia).
Spoiler!
A titolo di esempio, i miei, di motivi, erano la "regia" delle storie (mi tornano sempre in mente come esempi Goblin e Storia di un povero diavolo), piuttosto che lo splatter o l'elemento horror, e la costruzione e personalità dei personaggi ricorrenti che si riflettevano benissimo nei dialoghi (certo all'epoca non l'avrei definita così). Oltre alla qualità intrinseca del prodotto, s'intende.
Comunque, parlo un attimino dell'albo:
Spoiler!
Tornando a bomba, la storia del mese é riuscita a inquietarmi senza toccare drammi sociali, il che è un miracolo dato che ormai ho la fodera di piombo intorno a cuore e cervello, e credo che c'entrino poco angeli, demoni, lotta tra bene e male. No, incredibilmente, questa volta è stato il mostro del mese, una spanna superiore, incredibilmente perché da parecchio non mi inquieto con i mostri di carta. E cosa ci vuole per rendere un mostro, un nemico/antagonista veramente inquietante, senza scadere nel ridicolo (in)volontario? Una storia scritta con molto mestiere, che crea un'atmosfera in crescendo grazie a vari elementi "tensivi" (chi non è stato preso da subito nella lettura per via del dramma madre/figlio?) fino a generare il climax in due punti fondamentali, come tutti i Thriller/horror che si rispettino. L'intuizione che ha permesso la scoperta del mostro, che a me (stranamente) ha ricordato quella di "Profondo rosso", in primis. E poi, la rivelazione del demone. Cosa importa se il cattivo si intuiva da prima? Sarebbe stato un problema in assenza di una costruzione narrativa adeguata, assenza che avrebbe spostato l'attenzione sui difetti della trama o sull'inconsistenza del personaggio principale.
Angeli e demoni, la lotta tra bene e male che si fronteggiano su un campo di battaglia (Lost docet), sono solo il contorno. Qui c'è un demone che per motivi oscuri (tanto è un demone e deve fare il cattivo) uccide un bambino, la madre, che non ha mai accettato la fine del figlio, riceve messaggi dall'oltretomba, così assolda l'eroe, Dylan, che sconfigge il demone e riesce ad assicurare pace eterna al bambino. La madre può superare finalmente il dolore, accettandolo e andando avanti.
Bello il giochetto di far andare via Groucho e farlo tornare subito dopo, sottolineando il cambio di direzione nella gestione del personaggio.
Copertina: mi piace molto e non m'importa granché che non sembri c'entrare molto con la trama. Titolo forse pomposo, ma adeguato e funzionale a ciò che si legge nell'avventura.
Per me Simeoni ha fatto un ottimo lavoro su storia e disegni.
Dunque, l'ho letta anche io: Copertina davvero bella e accattivante, anche se anche io noto i difetti annotati da altri qui nel forum: si riempie facilmente di ditate e ha poco a che vedere con la storia.
Spoiler!
La storia mi ha letteralmente rapito non appena ho visto la prima vignetta. Bellissima la maniera con cui è stato creato quella specie di limbo al cui interno si trova il bambino rappresentato da questo parco giochi con dei cavallucci/mostri a molla...Quello che ha penalizzato il tutto secondo me è stato il finale:Oltre all'essere un po' frettoloso, non mi è piaciuto molto il fatto che si sia ricorso alla solfa angeli contro demoni bene vs. male ecc...Onestamente speravo che i lupi fossero la personificazione di un qualcos'altro...Tutto sommato però è una buona storia, che se non fosse stato per alcuni elementi del finale sarebbe stata da promuovere a pieni voti... Riguardo gli elementi moderni come internet, facebook ecc onestamente non li vedo male all'interno dell'universo dylaniato! Anzi secondo me questi mezzi un domani potrebbero produrre altri mostri con cui il nostro indagatore potrebbe combattere...Ad esempio (la butto li così eh) una storia che sfrutta la tematica del cyberbullismo o dell'addescamento di minore non la vedrei affatto male...
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Oggetto del messaggio: Re: #343 - Nel fumo della battaglia
Inviato: mer apr 01, 2015 7:55 pm
Iscritto il: lun feb 28, 2011 3:20 pm Messaggi: 6349 Località: Milano
Ma non è che poi, in fondo far rivivere il periodo di Sclavi voglia semplicemente dire fare delle buone storie ? Come questa o quella del mese precedente ?
_________________ " Il locale è triste e sta sempre qua ! "
Oggetto del messaggio: Re: #343 - Nel fumo della battaglia
Inviato: mer apr 01, 2015 8:08 pm
Iscritto il: mar feb 05, 2013 1:36 pm Messaggi: 138 Località: La Zona
dogamy ha scritto:
Ma non è che poi, in fondo far rivivere il periodo di Sclavi voglia semplicemente dire fare delle buone storie ? Come questa o quella del mese precedente ?
Sono d'accordo. Personalmente mi piacciono quasi tutte le storie del nuovo corso, hanno ridato dignità al fumetto, e con Sclavi non c'entrano una mazza.