Cravenroad7

Video recensione
https://www.youtube.com/watch?v=LvFismvYLFA

NEL FUMO DELLE DITATE
A.K.A. NON APRITE QUELL’ALBO, ANZI NON TOCCATELO!

PERICOLO SPOILER, EH

Provo un'innata avversione per le storie incentrate sui casi umani (soprattutto infantili) a partire dal mai sopportato Johnny Freak. Una repulsione naturale a qualsiasi imboscata che porti alla lacrima telefonata. E nonostante questa premessa, ammetto che l’idea di partenza (sempre che l’abbia capita) la trovo davvero accattivante. Purtroppo l’impalcatura narrativa che gli è stata costruita sopra non mi ha proprio convinto sia nel puro sviluppo della trama, che nella caratterizzazione dei personaggi, quanto nella stesura dei dialoghi.
Il difetto più grande è non aver dato abbastanza spazio al vissuto del bambino per far scattare il meccanismo dell’empatia. Troppo poco limitarsi ad associare le parole autismo e suicidio per arrivare al cuore del lettore.
Ancora più difficile provare compassione per una donna che si palesa con perle di puro istinto materno come “fammi finire di vedere il film poi parliamo” oppure “visto che per colpa di tuo padre ora mi tocca lavorare ti chiudo in un istituto perché la sera non riuscirei a riposarmi con te intorno e pazienza se per dieci anni sono stata il tuo unico riferimento” oppure assumere Dylan MaiUsatoInternetInVitaMia Dog per trovare il “bastardo” che si nasconde dietro il profilo FB fake del figlio (ma quando hai accettato l’amicizia, non ti sei fatta una domanda?) invece di affidarsi a dei capaci specialisti della polizia oppure ancora il non aver intentato una super causa civile e penale nei confronti dell’istituto che aveva la responsabilità della sicurezza del bambino.
Il modesto Il Calvario sovrasta emotivamente di due spanne questo albo sul tema del dolore della perdita di un figlio.
E così anche le parti allegoriche nel limbo per quanto ben illustrate perdono forza e finiscono con l’annoiare.
L’andamento dell’indagine mette letteralmente il lettore sulle montagne russe sballottolandolo tra duetti forzati con Groucho (“il TUO telefono” = è già finita l’indignazione autoflagellante del moralizzatore dell’incubo?), consulenze alla supercazzola (la Costruzione Alchemica mi ha fatto sentire coglionato come la recente Sezione Aurea), indizi improponibili ed uno showdown pasticciatissimo in pieno Sime style con Dylan che si perde la pistola come in Anarchia, con il fuoco purificatore con tanto di tanica come in Anarchia again e con un terzo a salvarlo all’ultimo momento come in Anarchia ariagain (come fa poi a passargli la pistola da sotto la porta in fiamme, boh).

Disegni ottimi nonostante qualche vignetta meno riuscita, anche se è dai tempi di Lazarus che trovo il tratto morbido di Simeoni più adatto a situazioni umoristico/leggere che a questi toni cupi. Non a caso i bambini che disegna sembrano sempre dei pupazzetti (Joy dimostra almeno 5/6 anni di meno).

Infine la nota più dolente. La copertina.
Tralasciamo il fatto che secondo me dovrebbe sempre raccontare qualcosa, possibilmente inerente alla storia che racchiude, e non essere il portfolio di una tipografia.
Ma qual è lo scopo di una copertina?
Farsi notare attraverso il connubio di titolo ed immagini per attirare nuovi compratori.
Questo giornalino nero è invisibile nell’esposizione di un’edicola. Ce l’avevo sotto il naso e me l’ha dovuto indicare il giornalaio!
La cover di Devilman usata come riferimento la ricordavo molto più “argentata” (ma non ce l’ho più a portata di mano). Questa è scurissima e serve molta luce per risaltare il disegno.
E purtroppo ogni ditata compromette l’effetto lucido inesorabilmente lasciando di fatto il disegno macchiato.
Per me è stata la prima vera cantonata strategica del nuovo corso.

Annullato il passo in avanti dell’albo precedente.

P.s. Anche il "tormentone" della pioggia con l'ombrello che era in macchina insieme a Groucho si poteva evitare.

rkc sei storto...
Dear sei geniale.
Strega sei da fottere...
Scusate la digressione..

FORSE SPOILER
Bello. Quando gli viene in mente dell'ombra mancante m'è salito il brividazzo.
Penso sia stata una buona scelta non approfondire il carattere del bambino: avrebbe rubato pagine all'impianto drammatico ed è bene lasciare al lettore il compito di decidere quali siano le sfaccettature della propria idea di purezza. In questa circostanza, il sottrarre dà un effetto di profondità, proprio dove il descrivere avrebbe semplificato l'impatto emotivo.
E' una fiaba nera, con l'orco cattivo e il bambino in pericolo. Vive di archetipi, e non deve necessariamente commuovere: il racconto si regge ottimamente in piedi anche senza la lacrima.
Niente da dire davvero. Bello e punto.

Il punto non è nell'impianto drammatico. Personalmente sino

E' da quel punto in poi che scende di livello, anche per delle trovate narrative forzate come


Che sia una fiaba nera, in parte concordo. Ma appunto sono gli archetipi che me la rendono sotto il buono.

Io l'ho appena acquistato. Dico solo che per la paura di rovinare la copertina, mi sono messa i guanti invernali.

Bello bello bello.
Ritmo costante e veloce, suspance alta, evitato il rischio di focus eccessivo sui bambini handicappati (anche io non sono un gran fan di Johnny Freak e delle storie simili) e tecnologia finalmente come dovrebbe essere per me in Dylan Dog: non protagonista ma presente.
La fase due mi convince sempre di più ora che è passata l'"ansia di cambiamento" e stiamo tornando a storie più libere, che pur avendo qualche elemento di continuity possono trattate di tutto senza preoccuparsi di altro che di produrre una bella storia (uno dei punti di forza di DD).
Certo che per un numero vedo gente lamentarsi che manca lo splatter, per un altro che non c'è sovrannaturale, per un altro che c'è... Insomma non deve esserci tutto in ogni numero!
Ottimi disegni e bella copertina anche se come detto si sporca con un nonnulla.
Concludo dicendo che mi piace che alcuni fattori siano lasciati alla propria interpretazione senza cadere nella tentazione dello spiegone finale.

Rck come fai a dire che non ti piace la copertina , se ce l'hai nel profilo !

votato 8

stringo la mano a chi ha segnalato il film the babadook vincitore di una miriade di premi e credo inedito in italia

La copertina mi è piaciuta poi con il segno della mia mano sopra è personalizzata al massimo,storia toccante non particolarmente originale (nel film Joey un bambino comunica col padre morto tramite telefono,in Poltergheist la bambina è nel televisore,cosi' come nel film ai confini della realtà e in una mezza tonnellata di film)ma è resa bene grazie anche agli splendidi disegni.E' una bella favola nera.Il personaggio debole è la madre che non mi ha trasmesso tutta la sua sofferenza ma questo è a livello soggettivo.

@dogares, ci tengo a dirti che le annotazioni che fai sono condivisibili, soprattutto

SPOILER

la pistola che passa sotto alla porta.
posso solo dirti come la penso io, anche riguardo alcuni dialoghi poco fluidi, alcune implausibili trovate (groucho sul treno): non mi sono posta il problema
ovvero, dopo il WOW iniziale, ogni inciampo era seguito da un "chissenefrega"; per me è anche così che si plaude un autore, perdonandogli "inciampi" quando ha prodotto qualcosa di ottimo (o semi-ottimo).

Mi spiego meglio:

Esatto. Con tutte le porcate che escono in Italia, appena c'è una cosa che, se non altro, ha degli spunti interessanti, non esce.

Chiaro, penso che quella sequenza sia stata inserita un po' maldestramente per il motivo che ho indicato prima
Comunque, buona. Alcune cose traballano un po' ma a me ha inquietato un bel po'.

SPOILER
La pistola che passa sotto la porta , mmm all'inizio anch'io ho pensato che strano , poi pero' ho pensato la porta stava bruciando dal basso per cui la porta sotto poteva essere rovinata , ci sta'