Cravenroad7

Dall'Almanacco al Magazine
Rispetto all'Almanacco, il nuovo Magazine si presenta molto meglio, già a partire dalla copertina: bella, senza fronzoli e finalmente dominata dal logo "Dylan Dog". Il disegno di Brindisi non mi dispiace, peccato che la colorazione ricordi più le copertine della CSC che quelle (bellissime) dell'edizione croata.
Come altri hanno già scritto, la presenza di due storie e l'utilizzo della carta normale (che fa anche sembrare l'albo più corposo) ricordano i primi Almanacchi e mi trovano favorevole.
Il problema della testata restano le rubriche, rimaste sostanzialmente le stesse degli anni passati. Le trovo anacronistiche, noiose e poco utili. Ad esempio: va bene parlare delle opere horror dell'ultimo anno, ma perché limitarsi ad elencarle, senza provare a recensirle?
Anche per questo motivo ho apprezzato le due tavole di Bacilieri & Giusfredi, che esprimono un giudizio critico sull'opera di cui parlano (True Detective).

Storie
Nuovo Cinema Wickedford è un giallo-horror come ne abbiamo letti tanti, senza infamia né lode. Ricorda più la mediocrità aurea di Ruju che quella (molto meno aurea) della gestione Gualdoni. Non ha acuti, ma si lascia leggere grazie agli accurati disegni di Brindisi e alla freschezza di Wickedford e dei nuovi personaggi.
De Il saldo ho apprezzato i disegni e soprattutto la particolare colorazione. La storia invece mi è parsa trascurabile, anche perché affossata dal solito improbabile spiegone.

Suggerimento (non richiesto)
Mi associo a chi vorrebbe un Almanacco/Magazine incentrato non sull'horror in generale, ma su Dylan Dog.
Con editoriali di RRobe, interviste agli autori, anticipazioni, vignette in anteprima, making of e approfondimenti sulle storie della serie. E magari anche qualche pagina di Horror Post, come nei primi tre Almanacchi.
In fondo credo sia questo quel che cerca chi compra una testata chiamata "Dylan Dog Magazine", no?

Il ritorno alla "vecchia" carta mi è piaciuto, ma le rubriche sono rimaste sostanzialmente le stesse. Anzi.. a mia memoria non ricordo un comparto cinema-libri-videogiochi così scarno.. una paginetta ciascuno è ridicolo, tanto vale eliminarli. Mi è piaciuto invece il dossier sul Castello d'Otranto. Quello sulle cittadine di provincia è troppo generico.. o si circoscrive ancor di più o si fa un mega trattato come ai tempi dei primi almanacchi su Vampiri e Fantasmi, ecc.. L'ultimo invece un'occasione persa per evitare la solita sfilza di banalità.
Confermo la mia idea.. per quanto abbia cambiato nome, l'Almanacco o Magazine come lo vogliam chiamare, è ormai obsoleto. Ne va ripensata la formula, al di là della denominazione, perché è rimasta quasi identico a come era prima.
Sulle storie: non mi ha fatto impazzire Nuovo Cinema Wickeford, nè mi hanno impressionato i disegni di Brindisi.
Il saldo invece una bella sorpresa, soprattutto dal punto di vista grafico. Senz'altro la cosa migliore offerta da questo Magazine.

L'almanacco cambia pelo ma non il vizio, restando sostanzialmente un oggetto editoriale ormai anacronistico, soprattutto se riguardante un genere ormai abonorme come l'horror. 25 anni fa i primi almanacchi erano davvero "almanacchi" utili e preziosi, delle bussole che ti facevano scoprire e ti tenevano aggionato sugli horror dell'anno. Oggi non può essere più così, e si è persa l'occassione di cambiare una formula ormai vecchia come il cucco. Mi accodo al suggerimento non richiesto di V.M., perché non incentrarlo veramente su Dylan Dog, il suo mondo, i suoi autori?
Comunque aprezzabile il tentativo di tornare a una scrittura più colloquiale, la nuova grafica è sicuramente migliore e ho apprezzato anch'io il ritorno alla carta normale.

"Nuovo Cinema Wickeford" è una storiella innocua fin dal titolo. Il soggetto è inesistente, ma la sceneggiatura ha una certa verve e si fa leggere. Peccato che soprattutto nel finale sia evidente che l'autore deve stiracchiare la poca materia a disposizione per arrivare alla fine. Infelice e ingenua in particolare l'idea di incentrare venti-pagine-venti su una sequenza di suspence che vede in pericolo solo il protagonista - per forza di cose immortale - della testata. Ok l'umorismo nero, ok il tono più spigliato dei dialoghi, speriamo che alla prossima ci sia un po' più di sostanza.
Considerato che la prima storia wickefordiana di Medda non mi era proprio piaciuta, non posso certo dire che questo nuovo sottofilone della serie mi stia esaltando. Finora è l'unica delle novità del rilancio di DD che non mi sta convincendo in nessun modo.

"Il saldo" è una classica gualdonata, probabile recupero da color fest: spunto intrigante, sviluppo inesistente. I "cattivi" sono ridicoli e ridicolizzano un inebetito Dylan Dog che SPOILERINO si fa menare e poi quasi uccidere da... due bancari FINE SPOILERINO. Dylan che vuole restituire i denari è conforme al carattere dei personaggio, però... boh... raccontata così, senza autoronia, ci fa più la figura del fesso melenso che non quella dell'ultimo degli onesti. Lo spiegone finale trucida lo spunto potenzialmente poetico del racconto.
A salvare (in parte) capra e cavoli è la splendida prova di De Tommaso, tra il miglior Stano e il miglior Suadelli, impreziosita dalla spettacolare trovata grafica bicromatica.

In definitiva un almanac... ops, scusate: un magazine "accettabile", dal cui rilancio era lecito sperare in qualcosa di più.

POSSIBILI SPOILER

Letta anche la lunga: nulla di che ma carina. La trama sembra presa proprio da un trashone horror degli anni '70, con tutte le ingenuità e i non sequitur del caso; e forse proprio per questo mi risulta genuina, pur senza pretese. Inoltre il mostro (più trash che mai) mi ha fatto una tenerezza che non vi dico... Disegni di Brindisi come al solito ottimi. Un 6/7 complessivo se lo merita.

Per quanto riguarda gli articoli, è la solita solfa, anzi, forse peggio. L'unico che mi ha interessato è quello sul castello di Otranto.

Il voto complessivo dell'almanacco (non tenendo conto degli articoli) per me è 7, considerando la buona storia di Gualdoni, molto bella anche sotto l'aspetto grafico (anche se non ho ben compreso l'utilità del rosso ai fini della narrazione), e la simpatica storiellina su True Detective (GUARDATE QUELLA SERIE, È UN ORDINE!).

La storia wickedfordiana è scritta bene, ed esplora bene il rapporto fra Dylan e Bloch, ma il soggetto è inesistente e implausibile per una serie di motivi tanto lunga che non voglio elencarli anche solo per evitare la figura del nerd documentarista.
Vale lo stesso per l'altra storia, pure quella perde qualcosa nello svelamento finale dopo un avvio promettente.

Se la prima avventura in quel di Wickedford aveva convinto il giusto,nonostante le interessanti premesse e l'ottimo autore...questo ritorno nel paesino del "nuovo" Bloch,prosegue con coerenza quella linea narrativa confermando pregi(pochi) e difetti(molti)di questa nuovo avventura.Storiella pretestuosa per mettere in scena una sorta di buddy movie fumettistico con Dylan e Bloch,alla ricerca di un mistero forzato(non nello specifico,dico proprio in generale)pur di dare un senso alla presenza dell'ex ispettore.La cui gestione non sta convincendo pienamente,per quello che e' il mio modesto parere.
I toni,diciamo cosi'...piu' brillanti,o meglio leggeri...credo voluti,non e' che contribuiscono a dare spessore alle vicende e ai personaggi un po' impantanati in una dimensione "secondaria" che non rende loro giustizia.Auspico che si prenda una strada piu' netta,piu' decisa.Rischiando anche.Bloch e' un signor personaggio,e non l'equivalente bonelliano della signora in giallo.
"Nuovo cinema Wickedford" e' una lettura di poche pretese,non eccessivamente stimolante e per la quale posso solo sperare sia di buon auspicio per un futuro di maggiore forza.

Sfogliando il Magazine ho provato le stesse sensazioni che provai con i primi tre Almanacchi... di leggere non più qualcosa con una formula stanca, ma qualcosa di nuovo che rispetta le tradizioni horrorofile della testata. Ottimo!
La prima storia in sé è piacevole, attualizzata e adattata al contesto: i , Bloch che anche da pensionato non si fa mai i cazzi suoi (come tutti i pensionati), un Dylan che appare altruista ma non buonista (come nelle prime storie). Disegni ottimi (e finalmente torna come ai bei tempi).
La seconda è stupenda... nulla da aggiungere... la scelta è apprezzatissima, chi ha avuto l'idea avrà anche la mia eterna benedizione!
Rubriche finalmente interessanti e da leggersi d'un fiato (anche lo scorso anno ce n'erano di belle, ma quest'anno è meglio) come non succedeva da almeno 14 anni, forse è il modo in cui sono state scritte che fa la differenza...
Insomma, mi sento di dire: Benarrivato Magazine!

Questo Magazine mi lascia perplesso sul contorno mentre le storie sono entrambe sopra la sufficienza. Nella prima ho apprezzato molto i disegni di un Brindisi magari non al top ma comunque sempre grande (voto 7,5)mentre nella seconda soprattutto la storia. Avevo letto del colore rosso e mi aspettavo sangue a iosa invece questa particolare colorazione, così l'ho trovata inutile (voto disegni 6,5).

+
la presenza di 2 storie ed entrambe sopra la sufficienza (la prima 6,5 la seconda 7,5)
Il ritorno della carta "vera"
Buon Gualdoni
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-
Il finale della prima storia che sa di già visto
Le rubriche sull'annata horror troppo ristrette e così quasi inutili
Il nome, preferivo Almanacco
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Voto globale 7

Le storie (CON UN LEGGERO SPOILER):

Il Saldo
Una sorsatina d'acqua fresca frizzante in un pomeriggio caldo. Il colore rosso è un surplus (molto probabilmente fa riferimento al conto di Dylan in banca, in rosso!) e i disegni personali e molto belli.

Nuovo cinema Wickedford è derivativa ma tutto sommato intrattiene. Però anche qui uno dei macrotemi storici del fumetto "Dylan Dog" viene riproposto senza anima, come fu (a mio avviso) per quanto riguarda il discorso dell' "impiegato zombi". Ok ho capito, sono trent'anni che me lo dite: i mostri siamo noi!
La "frecciatina" sulla signora prevenuta sugli zingari l'ho trovata inutile e sgradevole.
Il modus operandi è proprio quello descritto dall'anziana signora interrogata dal bobby (i segni sulle cassette della posta e sui citofoni vengono fatti, è un dato di fatto). Perché sparare sentenze in maniera spiccia e irritante?

Comunque è stata una lettura scorrevole.

Lodi per la carta nuova utilizzata per questa pubblicazione: addio alla tanto odiosa (almeno da parte mia) carta patinata!

Fino a quando ci saranno commenti come questo, avranno senso queste "frecciatine".
GLI ZINGARI CHE FANNO I SEGNI SUL CITOFONO E POI CI RAPISCONO I CANI!!

Io l'ho presa come una frecciatina. Se non lo era, ho frainteso.

Comunque siete liberi di scoccare frecciatine, nessuno ve lo impedisce, come nessuno impedisce a me di riportare una situazione che è capitata ad un mio parente.
Però ogni tanto i paraocchi vanno tolti per vedere come girano veramente le cose nel mondo.

Esatto: bisogna dirla la verità su questi zingari che rapiscono i cani e i bambini e che fanno i segni segreti sulle case.

a me a quella "frecciatina" è risuonata Katherine J . Junior in testa XD
"Sono stati 'i zingaaari!"

Non penso che gli zingari rapiscano i cani e i bimbi, ma ugualmente non vorrei un campo rom vicino dove abito.

La mia video recensione

https://www.youtube.com/watch?v=Y7A9xNjBoyQ