Cravenroad7

Non mi piace la copertina. Brindisi è uno dei miei preferiti, dal n.51, ma proprio non lo reggo come copertinista.

Ottima invece la nuova / vecchia impostazione del magazine, e graditissima sorpresa il fumettino di Bacilieri.
Era ora di tornare alla carta normale, trovo che le illustrazioni rendano addirittura meglio.

La prima storia, a parte i disegni di Brindisi, è trascurabile. Diciamo un 6.

Discorso diverso per la seconda storia; bellissima l'idea del rosso. Carina l'idea di fondo, ma quello che la fa da padrone è sicuramente la particolarità del colore.
A tal proposito, qualcuno sa il perché di questa scelta? Recchioni su FB aveva detto "una storia sarà in rosso: indovinate perché".

Recchioni che, tra parentesi, cita addirittura "la scopa del sistema" (pur trasformandone il significato da "alimentare" a pulp, come di consueto).
Sempre che la revisione sia sua, s'intende. Magari la citazione è opera dello stesso Gualdoni. Però ne dubito.

Ho preferito questa seconda storia alla prima, al netto del numero di pagine ecc.

Buon primo magazine, ora lasciatelo così, per cortesia. Magari aggiungete qualche altra "striscia" (sarebbe bello vederne qualcuna breve di Recchioni, che secondo me sa disegnare, e qualcuna di qualche autore famoso italiano, tipo Zerocalcare o Bevilacqua, Ortolani ecc, una striscia all'anno ce la potrebbero pure regalare).

P.s. confermo che non c'è alcuno sfondamento della quarta parete.

Per quanto riguarda le frasi a effetto, che siano insulti e/o "far sbattere le ali alla farfalla", si tratta di una cifra stilistica inseparabile da Recchioni e da quello che scrive. Può piacere o no.
Ma dopo aver letto "il saldo" direi che non è questo il caso. L' ho trovata una reazione normalissima a una circostanza ingiusta.

Per ora ho letto solo le due brevi: carina quella di Bacilieri (tra l'altro, colgo l'occasione per consigliare anche io la serie "True Detective" e il libro "Il re giallo" di Chambers); buona quella di Gualdoni, anche se a tratti sfocia nella retorica (più che legittima quando si parla di certi argomenti, ma stucca sempre un po').
Per il resto, copertina così così (ma io spero sempre che Brindisi ritorni ai fasti delle copertine croate, complice magari una colorazione migliore) e nuova grafica accattivante a dir poco. Vedremo se i contenuti dei dossier sono all'altezza.

Nota a margine (anche se non ho ancora letto la storia): già nel terzo numero "Le Notti della Luna Piena" Dylan aveva una giacca di Armani. Detto questo, stona un po' con il personaggio.

Si respira aria dei primi mitici tre almanacchi sfogliando l'albo vista la carta (giusto togliere la patinata) e la presenza di due storie.
La prima storia è godibile anche se un po' prevedibile. Barzi scrive bene e non mancano momenti divertenti. Mi sono piaciuti i rimandi ormai sopiti a vecchi albi sclaviani come la giacca di armani e (finalmente) una parolaccia senza nuvolette e fulminetti vari.
Brindisi in gran forma.
Sufficiente anche la breve anche se a tratti stonata. Disegni veramente bellissimi, spero di ritrovarlo presto nella serie regolare.
I'unico servizio che ho trovato interessante è quello sugli horror files. Gli altri su film, libri ecc...sono i soliti degli almanacchi. Si sa già tutto, una carrellata troppo superficiale per essere interessante.
Quella di bacilieri hon l'ho letta hon avendo ancora visto True detective.
Copertina dal vivo ancora peggiore. Aridatece brindisi croato.

L'almanacco lo compro per le storie e in base a queste lo giudico. Ovviamente son contento che ci sia una storia breve in più e qualche servizio (che per ora ho appena sfogliato) in meno. Il mio voto globale è: buono.
Carine le due pagine di Una gita a... Carcosa di Bacilieri & Giusfredi, in particolare la tavola grande a pag. 7 con sullo sfondo architetture sinistre che ricordano quelle dello stesso autore già viste nello speciale dampyriano.
Pur non essendo niente di eccezionale Nuovo cinema Wickedford mi ha convinto più del precedente meddiano. Quasi una storia classica per il nostro Dylan. E' bello vederlo indagare con l'arzillo Bloch. Quello che non ho ancora ben metabolizzato è l'universo di Wickedford, soprattutto i suoi personaggi, mi paiono tutti anonimi o peggio antipatici (Penelope la peggiore, non scherzano nemmeno i poliziotti, la Sommers innanzitutto), il che potrebbe anche essere positivo alla lunga per le storie narrate, caratterizzando il borgo già in superficie di una certa negatività che va dall'ostilità per i cittadini, le beghe di vicinato, la petulanza, i piccoli conflitti, ecc. fino ai crimini e agli orrori. Sul 6,5.
Il saldo invece sul 7,5. Affascinanti i disegni e la trovata del rosso (forse perché il conto in banca di Dylan è sempre in rosso ). Una storia pensata per un gigante, adattata qui, con accenni al pensionamento di Bloch, risulta pregevolmente assurda ed angosciante (anche la citazione visiva del personaggio a pag. 167 è riuscita), forse un po' troppo prolungato il dialogo alla fine.
Brindisi molto in gamba come sempre nei disegni, nella copertina lascia a desiderare (anche una colorazione più vivace).

Ma è ancora curato dalla combriccola Frediani/Colombo/Fassina, alla faccia del rinnovamento.. Beh, quantomeno ci potremo fare due risate leggendo le improbabili castronerie scritte all'interno dei dossier. Thumbs up invece al ritorno della carta porosa che rende l'almanacco ciccione come i primi indimenticabili numeri.

votato 7 un buon almanacco

interessante l'articolo sul castello d'otranto,la prima storia pur non essendo molto originale è solida e disegnata bene,è stata una piacevole lettura.peccato che visto che si parla di film maledetti o invisibili si sarebbe potuto fare un bell'articolo su quei film horror italiani introvabili e invisibili come notte profonda e l'altra dimensione di Fabio Salerno e my lovely burnt brother and his squashed brain di Giovanni Arduino e Andrea lioy

oppure dedicarlo alla tonnellata di film horror-thriller -fantascienza italiani degli ultimi anni che non sono riusciti ad uscire al cinema o sono stati distribuiti col contagocce,confinati in dvd o totalmente inediti come oltre il guado,i rec u,colour from dark,index zero,butterfly zone,morning star,eaters,fantasmi,P.O.E.,the hounds,The Museum of Wonders,bumba atomika,fantasticherie di un passeggiatore solitario ecc ecc

la seconda storia è stata un colpo di fulmine,breve e intensa.il rosso è una soluzione spettacolare e valorizza ancora di più gli splendidi disegni.l'unica cosa che non mi è piaciuta è SPOILER dylan che si incavola col killer che gli salva la vita,protestando che ha fatto fuori i due cattivoni senza neanche provare a fermarli.troppo pure per un buonista ipocrita come dylan.

Straordinariamente la cosa che mi è piaciuta di più di questo almanacco è la storia breve di Gualdoni.

Per la storia ambientata a Wickedford cosa dire. Non è certo un disastro o un qualcosa che offende il lettore. Però boh...forse avevo delle aspettative troppo alte. Posso dire che Bloch trasformato in una arzilla Jessica Fletcher non mi piace. Una delle caratteristiche fondanti e più belle di Bloch personaggio era il suo senso di disperazione; la sua tristezza, che lo rendeva così umano nella sua solitudine. Purtroppo ora questa cosa sembra essere scomparsa e con essa (per ora) il nostro amato Bloch (che per carità pure prima della fase due mica se la passava bene).

Cmq oh, tempo al tempo.

Bimestrale?

Senza dilungarmi, Nuovo cinema Wickedford mi è piaciuta. Coi suoi limiti (tra l'altro un Brindisi non al meglio), è molto ben sceneggiata e fila via veloce. Bloch mi è piaciuto più qui che nella storia di Medda.
7.5

Gualdoni un po' troppo retorico. Non basta Brecht per fare un Dylan sclaviano. La ricerca di malinconia finale lascia il lettore perplesso innanzi ad un amore a base di cavi elettrici e cortocircuiti dal sapore grottesco. Bei disegni, forse eccessivamente espressionisti per finire sulla serie regolare, ma adatti ad una storia breve. Il rosso boh, o è stato usato male o con Dylan Dog non c'entra molto; aspetto altri esperimenti. 6, va'.

Twin peaks <3

Gli almanacchi/magazine sono una collana unica, indipendentemente dal personaggio/argomento a cui sono dedicati
La collana Almanacchi è bimestrale nel senso che questo mese c'è quello di Dylan, tra due mesi quello di tex, tra quattro quello di peppa pig e così via

Voglio quello di peppa pig

Beata ignoranza
Grazie Kow, aspetto anche io quello di peppa pig

secondo me lo disegna Deodato jr

Votato insufficiente, voto dato a prescindere dalle storie che nemmeno ho finito di leggere.

Appena risalgo in macchina ho ancora addosso quella sensazione di infantile pienezza che si sente quando si è appena preso il nuovo numero del proprio fumetto preferito, mi appresto a sfogliare questo "magazine" e mi sembra di avere tra le mani la "donna moderna" delle riviste.
A cominciare dalla scontornatura in prima pagina (io la facevo meglio) il magazine appare vecchio, stantio, ogni pagina fa venir voglia solo di scorrere tutto ancora più velocemente per arrivare solo a leggere le dannate storie. Tra l'altro basta vedere il sito di chi si è occupato della parte grafica per capire che è una società che non si è esteticamente aggiornata.
Ma la parte estetica non è il solo problema: articoli degni, forse, del Metro, informazioni che paiono prese da Wikipedia e rigettate senza ragionamento sulla carta, in quanto esperto di videogiochi e hardware la sezione a riguardo è semplicemente ridicola, telegrafica, priva di qualsiasi interesse e pure, difficile a crederlo, imprecisa.
Questo tipo di contenuti andavano bene negli anni 90, quando internet non era quello che è adesso. Metà delle cose che ho letto le recupero in tempo zero su qualsiasi wiki, su qualsiasi forum, su qualsiasi yahoo answer. Se voglio le "news" sull'ultima serie o film dell'orrore trasmesso da raidue guardo la guida tv del Metro che è pure gratis.

Per me è carta straccia, mai più esborserò tale cifra per questo "magazine". Che poi non capisco a chi frega delle serie su raidue, del racconto gotico di Walpole o delle solite tiritere sui filmacci vecchi di millenni.
Avrei preferito di gran lunga un magazine SU Dylan Dog, i retroscena del personaggio, come viene creato, tavole inedite eccetera. Di rivedere il solito riciclato servizio su Freddy Krueger faccio volentieri a meno.


Detto questo ho cominciato la prima storia e mi sta piacendo molto, Brindisi grande come sempre e ottima sceneggiatura.

Eheh, non arriviamo al lisergico livello dello scorso almanacco ma Fassina non si smentisce fra inutili infodump e pressapochismo da wikiricerca.. Mi stupirebbe anzi che disponga di una qualsivoglia console e sarebbe bello conoscere l'opinione in merito di rrobe, in quanto videogiocatore appassionato e navigato. Del resto è evidente che - tolta la parte fumettistica - lui non abbia molta voce in capitolo alla gestione editoriale degli almanacchi, tutti prodotti dalla fucina di Frediani & Co. Peccato perchè anche dossier potenzialmente interessanti come quello sulle cittadine di provincia, si risolvono in una sequela di titoli e descrizioni che saltano di palo in frasca (dal giallo alla sci-fi, dalla tv al cinema) senza una minima direzione utile a comprendere il discorso in cui si vorrebbe andare a parare.

Bella la prima storia.
Ma l'ispettrice di Wickedford (e la sua squadra) è terribilmente antipatica e, come al solito (come Carpenter, Ranja, ecc.), fastidiosamente moralista. A questo punto del "reboot" di Dylan, sono irricevibili le lezioni educative come quella antirazzista (la signora che subito accusa gli zingari e viene ridicolizzata dal poliziotto). E invece si continua...

SPOILER
Interessante e originale, comunque, l'idea dello snuff che, al posto di avere come oggetto di torture (filmate) un uomo o una donna, questa volta ha un mostro. Credo non si sia mai vista in altri film horror, thriller, etc. I nerds sono abbastanza simpatici, Bloch lavora con Dylan... Bene.

Seconda storia.
Belli i disegni.
Narrazione:
SPOILER
Stesso problema di sempre, eterno, di Dyd: il buonismo, il vittimismo, il moralismo.
Il bancomat come Robin Hood non è una cosa grottesca o surreale. È una cosa penosa, mielosa, lacrimevole, come una puntata della De Filippi. E anche tremendamente populista. Il vittimismo di Dylan è patologico, psichiatrico, più che mai. Prima consegna i soldi ad un signore che ha appena lasciato la banca, poi si pente di averlo fatto ("Se li avessi tenuti... sniff"), poi prende gli altri soldi generosamente erogati dal bancomat buono, decide di portarli alla banca ma subito si preoccupa di essere scambiato per un ladro. Madonna del Carmine, quante fisime! (Ubbìe, le chiama Pirandello) Quando si decideranno curatori, sceneggiatori, ecc. a BUTTARE VIA PER SEMPRE NEL CESTINO QUESTA DERIVA IPERDEMOCRATICA che ormai sconfina, ripeto, nel patologico (di Dylan, ovviamente)? Non era questa la fase 2? Quante altre volte leggeremo Dylan dire: "mi dispiace"?
Storia rovinata, insomma, dall'eterno e canceroso problema della testata che la stragrande maggioranza dei lettori denuncia, purtroppo, inutilmente.

Concordo con altri che le informazioni del magazine su films, videogiochi, ecc. sono tipo wikipedia, cioè inutili.

Voto prima storia: 7.
Voto seconda storia: 2. (i disegni non riescono a salvarla)
Voto agli Horror Files: 2.
Voto complessivo all'almanacco: Mediocre.