Cravenroad7

Io comincerei con qualche storia di Morales: alcune sono piuttosto recenti e credo facilmente reperibili, sono mediamente autococlusive, e la sceneggiatura di taglio moderno le fa viaggiare molto bene, anche sulle 154 pagine (vedi Sbarbato che elogia "Tantra Oscuro", Morales, e affossa "Il Giocatore di Scacchi", un Castelli con soliti problemi di dosaggio di sceneggiatura).
Certo, poi recuperare le storie vecchie è vitale, anche perchè ci sono dei capolavori.

E fra pochi mesi sarà molto semplice, per chi avrà modo di spendere 6.90 euro a settimana.

Ho saputo da poco dell'iniziativa... speriamo abbia vendite solide.

Io non ho saputo nulla, se non vapori.
Sauce?

FONTE: ALOHA

Una ristampa ci sarà ma non si si sa il formato è l'editore.

Diciamo che è il segreto di Pulcinella. Al 99% dovrebbe farla Repubblica, nei classici volumi già sperimentati con Tex, Zagor (tutt'ora in corso) e Dylan.
Del resto, non vedo altri editori in grado di prendersi il rischio - perché tale è - di intraprendere una collezione del genere. Forse Mondadori.

E' la voce di corridoio che ho recepito anch'io sul forum del BVZM..

Dopo il boom totalmente inaspettato di Zagor, Repubblica e Bonelli tentano un colpo gobbo ancora più clamoroso.

Letto il nuovo episodio.
Perplesso... Molto documentato, però boh...

Io l'ho comprato ma non ancora letto; posso però già dire che la prossima storia (sulle leggende urbane..) non mi ispira grandi cose. Ma se non mi sbaglio Marco Belli è uno scrittore esordiente sul BVZM (dovrebbe arrivare da Julia?) e quindi magari sorprenderà tutti e non saranno "pianto e stridore di denti".

Letto "Le astronavi di Carlo Magno"... Ho trovato molto belli i disegni e le scene ambientate nel medioevo, e la storia - pur di 154 tavole - ha un clima molto "intimo" e dimesso: un disegno potenzialmente grandioso per portata che si rivela poi essere il racconto dei destini di due personaggi. Non malvagio in sè, ma verso la fine la storia perde in vapore proprio per le "ambizioni minime" che si è posta... o forse per una gestione della suspance non perfetta: alcune scene (ma non è una novità) sembrano durare il doppio di quello che serve. Belle certe truculenze gotiche nei flashback, e le scene di Java davanti al calendario hard e in versione "James Bond con lo smartphone". Scene così farebbero storcere il naso ad alcuni in DD e sono invece all'ordine del giorno in MM, segno che il personaggio è evoluto meglio (anche perchè non ha la croce/delizia di un pubblico con i numeri di quello di DD e il suo creatore lo cura personalmente ancora adesso), pur avendo contro di sè la "spada di Damocle" di una data di nascita ben definita, e presto o tardi questo presenterà problemi di credibilità/continuity (molto più presente che su DD, anche se ultimamente la continuity mysteriana è un pò un convitato di pietra nella serie)

Lebbra c'è un MP per te
Scusate l'OT

Non l'ho ancora comprato, l'ho sfogliato in Edicola e non so perché non mi ha attirato in particolar modo. Uhm.

Bello l'ultimo Albo di Mystere, molto meglio del precedente, palloso in verità, in un giorno l'ho divorato, molto bella anche la storia, piano piano insieme a Martin la storia si componeva sempre di più. I disegni direi nella norma, anche se alcune tavole rendevano più di altre.
Direi che questo albo conviene leggerselo

Ohlà, triplice boccata d'ossigeno alla mia ormai vacillante fede martinmysteriana.

Dopo le sue ultime opachissime prove, il numero 338 Le astronavi di Carlo Magno ripresenta finalmente un Castelli solido e godibile, con una storia ultra-classica condotta, se non con grande ispirazione, almeno con quel minimo di classe e mestiere. Impreziosisce il tutto il tratto di Camagni, ormai diventato una delle colonne di MM, il suo stile allo stesso tempo realistico e impressionista è perfetto per la serie.

Ancora più piacere mi ha fatto però il numero 339 L'inventore di miti, che vede l'esordio di tal Marco Belli, che non so chi sia, ma che spero di rileggere se confermerà i pregi di questa storia. Anche questa basata su spunti non nuovi nella serie, nel filone dei mysteri bizzarri tipo "L'uomo che raccontava le barzellette" e "Santa Claus 9000", ma la sceneggiatura è divertente e originale, con una soluzione del mystero intrigante e ingegnosa. Gli si perdonano facilmente qualche prolissità e qualche scorciatoia.

La terza boccata d'aria è virtuale: sul numero 340 L'albero filosofico in edicola tra due mesi torna Vincenzo Beretta, assente dalla serie da quasi quindici anni. Confidando ovvimente che sia in forma come negli anni 90 quando scrisse alcune ottime storie per la serie.