Cravenroad7

Non riesco ad essere obiettivo su Notte senza fine... la pizza viva! Le donnine di Bloch! Groucho che sogna il circo! Il killer insonne che si taglia la mano! La copertina nera con una signorina svestita avviluppata da tentacoloni verdi. Immagina l'effetto di tutto questo su un moccioso

non ci credo...io al contrario avrei voluto leggere più numeri di La Neve.
E di SINFONIA MORTALE? Cosa mi dici?
Secondo me sono belle entrambe ma (come tu stesso scrivi) NOTTE SENZA FINE non ti lascia indefferente...anzi!

mi hai fatto venir voglia di rileggerlo

"Notte senza fine" me lo ricordo molto bello, "Sinfonia mortale" troppo mysteriano (o Denardiano ante-litteram) per il DD del periodo (anche se sequenze come quella iniziale oggi ce la sognamo) e guarda un pò mi sembra che poi LaNeve proprio sulla serie del BVZM sia finito.

ESP aveva dei numeri semplicemente grandiosi, altri lo ho sempre trovati troppo densi di didascalie poeticizzanti (e non poetiche). Comunque resta una ottima lezione su come si può gestire una serie fantastico/contemporanea senza scadere nel fantasy (confrontare "un mondo sepolto" di ESP con "un mondo sconosciuto" di DD), o su come gestire trame noir e gialle immergendole nell'irrazionale ("La ballata degli sconosciuti" - "...sapeva ballare con grazia crudele..."), cosa che a certi autori di DD non riusciva - non riesce? - proprio.

Piccolo OT: La Neve su Dylan ha scritto una storia meravigliosa, "Notte senza Fine" (inclusa una delle rare copertine riuscite della serie "scena estrapolata dalla storia" ma che è anche iconica, a suo modo) e una storia media/mediocre, "Sinfonia Mortale" (a meno che non ricordi male, è quella col cavalierone medievale, il disco e il santone???).

Su ESP tutto un altro discorso: riprende in un certo senso la "poesia" di Notte senza Fine ma la libera dalla presenza ingombrante dell'Indagatore, cadendo però a volte, come dice Lebbra, in certe ridondanze forse un pò ingenue, ma ci si passa sopra senza problemi (almeno io!). Il fatto è che grazie ai viaggi di Bianca nell'Imago e agli incontri che fa, ci viene raccontato qualcosa, esperienze e suggestioni, pensieri, che appartengono a ognuno di noi, in maniera toccante e malinconica e con una potenza visiva niente affatto male (complice Moebius, eh). Ovviamente non poteva che chiudere dopo 18 numeri e qualche speciale. Ah, se qualcuno volesse fare in modo che io dilapidi il mio già esiguo patrimonio può sempre vendermi i numeri 16-17 e 18

P.S. (sempre OT)
Se non ricordo male una delle famigerate "ergastolane" è firmata proprio La Neve...

Complice una quarta ricaduta di influenza ho avuto modo di recuperare tutto ESP. Il mio giudizio finale sull'opera è che si tratta di un mezzo capolavoro. Levata l'atmosfera forse un po' stucchevole, l'autore ha creato un universo narrativo coerente nella sua follia, pieno di storie affascinanti. I temi più esplorati sono la libertà e l'amore, e per questo voglio parlare in particolare degli episodi 3 (Un mondo sepolto) 7 (Vite perdute) e 8 (Il sangue dei miracoli). Un mondo sepolto è, imo, il capolavoro della serie, e non soltanto per l'atmosfera claustrofobica, le terrificanti torture (la lotteria della morte... ) o l'ambientazione del mondo senza musica, ma soprattutto per la dolcezza fosca che percorre tutta la serie e che qui raggiunge la sua vetta. Ne Il sangue dei miracoli si opera il classico capovolgimento bene-male tanto caro al nostro Tiz dei tempi d'oro con la scoperta che assassini spietati, anche di bambini, sono i 'buoni' mentre il santo che cura gli ammali con la sua essenza è il 'cattivo' della situazione, poi ci appare di nuovo buono, poi di nuovo cattivo, poi nell'ultima tavola di nuovo buono, o comunque in qualche modo meritevole di essere amato. E poi c'è quello che ho preferito in assoluto, pur nella sua imperfezione: Vite perdute.
Vite Perdute è ambientata in uno di quei tipici paeselli italiani, vecchi, minuscoli e soffocanti che sicuramente tutti conosciamo. Un micromondo letteralmente inzuppato in quella fantasia macabra che per me è tipicamente sclaviana (e non lo Sclavi di DYD, ma quello dei romanzi come Nero, ad esempio). Questo è l'albo che più degli altri mi ha fatto pensare che La Neve avrebbe potuto dare tantissimo a Dylan Dog. Peccato che sia andata a finire così, veramente.

Piccolo OT: Sinfonia mortale non è un brutto albo, almeno fino alla coclusione con lo scontro devo dire parecchio ridicolo del Cavagliere bianco contro il Cavagliere nero. La trama è inesistente ed è parecchio debitrice a un bel film di Carpenter, Il signore del male. Però c'è una bella fantasia horror e alcune scene non si dimenticano.

concordo totalmente su Un Mondo Sepolto e Vite Perdute, e su La Neve ovviamente...

Il numero uno fu il mio primo fumetto, anche prima di dyd.
Mi rimase impresso tutto, anche se le cose che pensavo di aver rimosso.
Sono passati vent'anni e qualche mese fa ho trovato, in un negozietto dell'usato, tutta la collezione.
Ho speso qualcosina ma ne è valsa la pena, davvero.
Una delle serie italiane più belle mai lette, per me, con ingenuità ok, con temi ricorrenti ok, ma con una poesia, un lirismo, una capacità di emozionare, personaggi vivi, argomenti profondi e dolorosi, protagonisti con cui si crea grande empatia e una sensazione di incertezza da "fine millennio".
La musica, gli amori, la solitudine, l'abbigliamento, l'ambientazione nostrana usata una volta tanto bene e tante trovate assurde che, per certi versi, mi ricordano il dyd di Sclavi. Tutto bellissimo.
Adoro quel La Neve, adoro quell'editoriale non polemico, non offensivo, non perculatorio, non "aziendale", ma sofferto, innocente e con testimonianze di vita.

Mi viene da chiedermi che fine abbiano fatto i giovani che hanno scritto quei messaggi, disperati e soli, magari sono cresciuti e si sono uniformati alla massa, o forse sono rimasti gli stessi, con qualche ruga in più, o magari non ci sono neanche più.

Grande.

Io ho odiato Sinfonia Mortale
Però non giudico La Neve da quel singolo albo - per quanto non apprezzi nemmeno Notte senza fine - e in fondo ultimamente ha lavorato coi mitici Manetti Bros

A prescindere da personali considerazioni sull'autore, sarei interessato al recupero della serie, o quantomeno dei primi albi. Ma a quanto ho capito l'unica è darsi a mercatini e fiere, giusto? Voglio dire, non ne han fatto raccolte, riproposte su differenti collane, e così via

Ottima scelta.
Io ne ero un lettore all'epoca.
Quindi (a memoria) ti scrivo qui quello che dovresti recuperare.
La serie esp (all'inizio si chiamava DIPARTIMENTO ESP) nasce sul nuovo intrepido, il quattordicinale della casa editrice universo, che, verso la metà degli anni novanta, sostituì il monello e l'intrepido (sport) .

Rivista ASSOLUTAMENTE da recuperare su cui hanno esordito fumettisti del calibro di Enoch (con Sprayliz), Siniscalchi e Brindisi (Billiteri), Aleandri (Luisa Salerno), Caracuzzo e Maurizio di Vincenzo (su Dipartimento Esp) Necromonio e il gioco dell'odio, sempre di La Neve e Caracuzzo, e molti altri bravissimi autori (quasi quasi apro un topic apposito).
Ma sto divagando.
Quello che ci interessa è appunto la serie DIPARTIMENTO ESP, che è la serie da cui è nato lo spin-off ESP pubblicata su albi bonellidi (18 per l'esattezza) dal 1995 al 1997.
La buona notizia, per te che ti accingi a leggerla ora, è questa:

Questo è il link: http://www.comma22.com/catalogo/fumetti/esp/
Non so se abbiano ripubblicato tutto, nè se sono ancora disponibili, risalgono al 2008.
Comunque spero, data la rinnovata attenzione verso il fumetto, ripropongano presto le vecchie serie della casa editrice universo perchè molte meritano davvero di essere rilette.
Quali erano le vostre preferite?
p.s.
Non dite più che notte senza fine è brutto, perchè altrimenti vi faccio mangiare da una pizza parlante!

Ahaha, personalmente ho detto solamente che non l'ho apprezzato, non che fosse brutto

Grazie di tutte le info, sei stato utile ed esaustivo! Appena possibile mi prodigherò per il recupero