Continua la nostra cine-maratona invernale...ma d'altronde con questo freddo almeno si risparmia sui caloriferi in casa, e non è il caso di tornei di beach-volley serali.
Jeri ho visto
American Sniper .
Un film che non mi impressionato affatto. Diretto molto bene, per carità, ma privo di molte sostanze ed altri ingredienti che avrebbero potuto renderlo più appetitoso o convulso.
Se non altro non sbava troppo sul patriottismo sfegatato, ma questo non basta a complicarne la visione da parte dell'AmmericanoMedio - v. reazione della Palin, ma(c)chisima capatonda della politica alaskifosa
- amante di doppiette e sparacchiamenti varii in nome della patria (o del proprio giardino).
Bah, mi è sembrata una pellicola che alla fine non cerca di complicarsi più di tanto...quasi lineare e semplicistica, a tratti ottusa.
L'unico conflitto appena abbozzato nel protagonista (quello sui bambini armati) si sdoppia nell'esito, ma si esangua senza pathos, e senza aggiungere nulla a quanto prevedibile/ribadito.
I personaggi - pocamente caratterizzati, a parte il protagonista - vanno dritti verso lo stereotipo o ci piombano - v. la moglie che dopo il primo incontro sfrizzante nel pub diventa la solita mammolita tutta sola e telefonicamente consolabile
.
Non si capisce come un debosciato
rodeador texano tuttofiga&birra possa diventare un compito omone tutto d'un pezzo, nel giro di un rutto di geco... né come un'emerita pippa come il fratello possa essere comunque arruolato nei Marines - no, questo la so...
let's call a spade a spade, il Soldato Medio mmericano è proprio così. Nuova ispirazione per Maccio?
La guerr(ill)a è dipinta come una via di mezzo tra una gara di tiro a segno (pro-bonus orsacchiotto), una serie di rastrellamenti alla
Halo & Call of Duty, e qualche allegra scampagnata sui blindati
.
Non c'è lo sporco bruciato del deserto, non c'è nessuna tensione di resistenza tattica, non c'è l'ombra dubbievole di un nemico/pericolo sconosciuto, non c'è neanche l'ombra della notte - zero dico zero scene
post-meridiem !!! : su tutto risplende la chiarezza del sole pulito di una giornata qualsiasi, mentre non manca fiducia...ma senza troppe gradassate.
E l'inquietudine fanatizzante del jihadismo invaso in casa propria, è tradotta soltanto con un branchetto di scalmanati senza sale in zucca o un fighettissimo antagonista passato a saltellare dai podi delle Olimpiadi ai tetti di SadrCity
.
Il ping pong dei ritorni stagionali in madrepatria mi è sembrato invece piuttosto interessante, ma anche lì le tragedie dei personaggi difettano di "rilievo",
en passant, e tutto il macrocosmo sfilacciato dei reduci/
veterans è lasciato a poche
suggestion-i. In questo aggiungo anche il fatto di come la scena (di beffa) madre sia stata biecamente rimossa per non offendere troppo le dimissioni dalla vita di un vero "eroe" (l'autore del libro, intendo) .
Morale del film?
Se vai a fare la guerra per proteggere i tuoi commilitoni, tanto vale farli rimanere a casa.
Ma disarmati, perché non si sa mai come la prendono... ALOHA TENENTE DAN