Cravenroad7

Vale anche per me, in un certo senso...ma non cronologico.
Nel senso che ho cominciato in SBE a leggere prima i DD i NN o i MM (post-100), e solo dopo sono andato a spiare gli Zagor di mio zio.
E devo ammettere che quegli albi in cui finisce una storia e di palo infrascato ci si imbosca in un'altra completamente diversa a giro ristretto di pagina, con un cambio repentino anche di autori, preservano un fascino tutto loro. E' come godere di un bonus che allunga il menu, per così dire. E' come assaporare l'idea del periodico "contenitore", per (così)dire altro.
Tra l'altro c'è anche il non indifferente vantaggio di poter impostare storie libere dall'impiegare sempr&solo multipli di 94 pagine .

Detto questo, anche l'autoconsclusivi-smo di gran parte delle testate SBE è un marchio di fabbrica tipico e funzionale a molti personaggi.
Che faticano a carburare nell'ambito di una qualsiasi forma di (pseudo)continuity. Come l'attuale Dylan...
... che vedo poco a mio agio, a livello di scrittura, nell'impostazione di questi elementi che servono ad aggiornare/modificare/plasmare il setting (ed i suoi artefici) con una ragnatela di eventi sparsi qua e là, ed un continuo rimandare a quello che si approfondirà oltre, perdendo di vista il nocciolo narrativo della storia unica.
Sarà anche blanda questa continuity, ma alla fine sembra soltanto blandire l'efficacia dell'albo autoconclusivo in sé, per seguire traguardi non-dovuti sull'onda di un preconfezionato "vi faremo sapere" .

ONTOALOHA

si, è ovvio che alla base c'è una scelta artistica.

A suo tempo apprezzai non poco Demian, sebbene fosse un genere che non mi piace particolarmente...Ce li ho ancora e li rileggo di tanto in tanto.
Riguardo le ambientazioni ce ne sono parecchie che mi piacerebbe venissero sfruttate per una serie:
-Amando le auto e in particolare le corse, non mi dispiacerebbe una miniserie dedicata alle corse automobilistiche o ai motori...Non a coso mi piace molto il fumetto Michel Vaillant e ho letto con grande piacere il manga F-Motori in pista di Rokuda.
-Anche a me piacerebbe una miniserie dedicata alle 2 guerre mondiali, ma però incentrate sui combattimenti aerei e sugli assi dell'aviazioni (adoro i caccia, soprattutto i biplani della prima guerra)
Ho poi gusti un po' particolari, oserei dire un po' "tamarri"
Mi piacerebbe una space opera di stampo Star Warsiano o una storia on the road post apocalittica...
COmunque anche l'idea del giallo medievale non è affatto brutta: anche io ho apprezzato la Peters: ho letto "La vergine di ghiaccio", "un cadavere di troppo" e "il novizio del diavolo" e come tipo di ambientazione le troverei parecchio adatte per un fumetto

D'accordo sulle storie a lunghezza libera, ma allora perché non avere albi con pagine variabili? Non per avere una storia di 500 tavole in un unico albo, ma per evitare quegli albi con la fine di una storia e l'inizio di un'altra, cosa che, per il lettore abituale può essere piacevole come dici, ma per chi tenta di recuperare albi arretrati molto meno, rischiando di trovarsi storie "senza capa" o "senza coda".

Tieni conto che variare (e di molto) le pagine sul singolo albo da edicola può comportare un'oscillazione dei prezzi che non gratifica molto l'acquirente .
E mercatini a parte, alle SBE interessava molto intrullare il lettore, che per sapere come finiva la storia X doveva aspettare l'albo Y successivo, in cui c'era anche l'inizio della storia Z, e per sapere come finiva Z doveva etc...
....creando una catena d'interessi fidelizzanti, anche solo per curiosità.

ALOHA SANT'ANTONIO

Non parlo di variare di molto, ma di 10-20 pagine (sia in più che in meno, all'occorrenza!). La Bonelli stessa l'ha fatto in alcuni casi, tipo Dylan Dog "L'ultimo uomo sulla Terra" e "Finché morte non vi separi", in un albo della saga conclusiva di Mister No, in un paio di vecchi Nathan Never... solo che in tutti i casi si trattava di terminare una storia monoalbo. In ogni caso l'operazione è stata fatta senza variare il prezzo di copertina.

Poi non mi devo sentire preso in giro quando leggo nell'editoriale "Cari amici" invece di un più sincero "Cari clienti"...

Be', Sergio era sempre molto amichevole con i lettori e per loro aveva il massimo rispetto: quando incontrava i lettori, li ringraziava. Credo che, a parte forse una o due possibili eccezioni (non che ci siano, ma non escludo che possano anche esserci, visto che alla SBE lavorano in molti), le cose stiano ancora così. Mica è una mancanza di rispetto per i lettori, scrivere una storia che dura più (o meno) di un multiplo di 100 pagine, in fin dei conti... anzi, ribadisco che per me era un qualcosa in più. Ma del resto oggi la quasi totalità delle storie bonelliane o è autoconclusiva, o si sviluppa in due o tre albi, quindi gli albi a metà appartengono al passato.

La malvagia Bonelli come al solito le pensa proprio tutte per farti dispiacere.

Per curiosità, ma ti pare anche solo lontanamente immaginabile che una casa editrice vari sistematicamente il numero delle pagine delle loro pubblicazioni? Quelle che tu citi sono eccezioni, per altro rarissime, che come dice il detto non fanno che confermare la regola.
Hai, per dire, solo una vaga idea dei problemi tecnici che comporterebbe una cosa del genere a una casa editrice che pubblica solo volumetti in brossura?
Non ti viene il dubbio che una casa editrice ha contratti con fornitori, stampatori, distributori e che quei contratti saranno calibrati su un preciso quantitativo di carta, pagine, volume che non può variare di mese in mese?
E comunque sarebbe una mossa anticommerciale, visto che a torto o a ragione la maggior parte delle persone pagando sempre lo stesso prezzo vuole lo stesso quantitativo di prodotto.

@ rimatt

Non ho detto questo.

@ tommaso

1) con i manga il discorso del numero di pagine variabile non è un problema; saranno più bravi, o più irresponsabili?
2) ultimamente devono aver stipulato qualche contratto aggiuntivo con i coloristi...

Cmq sto andando OT.

Credo che dipenda dal fatto che l'editore detiene i diritti del manga. Inoltre non deve pagare autori e non è materiale inedito.

e anche che i manga costano un occhio della testa rispetto ai bonellidi....

A proposito di miniserie: da marzo inizia la pubblicazione dei "romanzi a fumetti serializzati", si inizia con Coney Island di Manfredi e Barbati/Ramella. Non è ancora segnato sul sito Bonelli ma è stato confermato da Manfredi su FB

Uscito Coney Island: copertina di Mastantuono molto suggestiva; disegni di Barbati e Ramella sempre di ottimo livello.
Personalmente aspetto che escano tutti e tre i volumetti per poi leggerli di seguito (devo dire che è faticoso aspettare due mesi, poiché la storia e l'ambientazione m'ispirano molto!).

Anch'io aspettero' di avere tutti i tre numeri per leggere tutti insieme.
Con Manfredi si puo' fare!
Per adesso posso dire che la confezione e l'idea di questa nuova testata mi piace.

Preso il primo e letto, non ho resistito. Scorre che é un piacere. Promossissimo.

E siamo a due: Al Capone Ringrazia