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#341 -Al servizio del caos
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 Oggetto del messaggio: Re: #341 - Al servizio del caos
MessaggioInviato: dom feb 15, 2015 7:11 pm 
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Bel tipo questo John Ghost...

SPOILER
\\\\ SPOILER
SPOILER \\\\ SPOILER



Vabbene, mi risveglio, e mi ritrovo due fighe adosso sui titoli di coda di una nottata da video-recordare (p.7.iii) :P
Che faccio, continuo a far battere le loro alate farfalle (di SetaUltra), o rilancio sul kaos globbalo in Centraf(r)ika, dopo essermi lavato i denti ed insultato un po' di pingue insicurezza?
E senza bonghetto ferire, ecco che la drum-machine delle "ripercussioni" riparte al servizio del caos su ripida scala mondiale, in attesa che le farfalle ritornino a strisciar come bruchi o si mozzino le ali da sole :tc: .

E si riparte dalla Cina più vicina - ad Harrods, immoralmente costoso (p.18.ii) - con quei container di sorpreserie inscatolate che ci inondano di prodotti più o meno oscuri fabbricati dalle cenciose manine locali. Stavolta trattasi di smarthphone di ultimissima (de)generazione, mentre poco smart sono gli utenti che ne beneficano, come la simpatica altolocata che dice - per farsi epica davanti all'amica :?: - di aver fatto una lunga fila (p.19.i) per azzannare il suddetto prodotto, quando invece al banco dei magazzini non compare nessuno, né prima né dopo di lei (p.17.iii).

Poco male per Martha se quel clochard che vorrebbe farsi soltanto un selfie con lei, davanti all'acidità del rifiuto pocosocial, la sfiora con una pietra non-smussata e poi passa a salutare l'amica stessa al telefono (p.21), scroccando anche una telefonata, perché forse dall'altra parte c'era la sua ex colpevole di averlo ridotto sul lastrico :mad: .

Ben fornita invece, di grana e di grane, è l'avvenente Elizabeth Moon :* :* :* .
Spoiler!
Nomen-omen-moment(kevelodico)??
Forse sì, sapendo che il culto della regina Elisabetta I - a cui un po' assomiglia - era moooolto collegato alla luna, ed al mito di Cynthia.
https://books.google.it/books?id=vpVg1hGlVDUC&pg=PA11&lpg=PA11&dq=queen+elizabeth+cynthia&source=bl&ots=bcnnqTbVYa&sig=WDRYDu3_eT5nP9sEk1c9lLn3BB4&hl=it&sa=X&ei=NqTgVK2wCITXarP8grAC&ved=0CC8Q6AEwAjgU#v=onepage&q=queen%20elizabeth%20cynthia&f=false


Tosta, asciutta, talentuosa, un-diplomatic, sarcastica, e mena pure. Capisco Dylan se parte l'invaghimento a prima vista - di gamba accavalkesca (p.23.i) :3 .
Mi decade un po' il nostro quando gira quella battuta ebete sulle filosofie zen - anche l'espressione ebete da Jerry Lewis contribuisce, unica pecca di Bigliardo in tutto l'albo (p.24.iv) - e mi decade un altro po' lei stessa quando pensa che comunicare a voce sia incivile o non sms-aggiarsi osceno.
Per contrappasso le proporrei una serata tutta imbavagliata senza Whatsapp e senza Wikipedia, con diffuse oscenità devote alle arti veneree, oltre a quelle marziali.
D'altronde Groucho la pensa come me, quando allude al suo fare autoritario da bendatrice che "fa male" (p.50) :mrgreen: .

Mentre la bellezza della vista skyline dall'ufficio di Ghost induce un commosso Dylan quasi al vomito (p.34), ci viene presentata una vetrata che mi ricorda più quella presso lo studio del ganzo di 50Sfumature di grigiotopa piuttosto che quella del Maccio-movie, se di ultime uscite in sala vogliamo parlare.
Bella l'idea di creare dipendenti non-dipendenti da sostanze addi(c)tive tipo caffeina o teina, meno l'espressione di JG che paragona Liz non ad una segreteria ma ad un oggetto di design (p.35).
Che sia una donna bionica anche lei? :o
Non urlante, ma nemmeno sadicamente stepfordiana? Wells potrebbe saperne qualcosa, anzichesì.

Si parla del caso. Ma non a caso.
E Dylan accetta tagliando con l'accetta qualsiasi dubbio/perplessità.
C'è gente che ucciderebbe per aver un (Hal)Ghost9000, mentre io mi ucciderei se il telefono mi rompesse le scatole pure nel tragitto per tornare a casa in modalità grillo-saccente, come una suocera qualsiasi. Infatti Irma è un nome perfetto per una suocera :? .

Senza voler entrare in tutte le torbaggini di polemiche che ci sono state qui sull'attualità delle intellegenze artificiali, le interfacce para-digitali, l'evoluzione dei linguaggi interattivi, l'ironia nei software, la comodità delle indagini via 4G, il Dylan convertito alla (mala)tecnologia...
...per me una cosa del genere in un fumetto del genere ci può stare senza problemi.
Non vedo scandali o pretese di realismo da rifondare. Tanto non credo comparirà così spesso in futuro, o con tanta enfasi.
L'unico problema è che forse un gingillo così "boosted" andava dato SOLO A DYLAN, in quanto prototipo ultra-generis, e non messo in commercio su larga scala, perdendo la sua unicità nel qualunquismo della folla. Ma forse verrà ritirato dal commercio perché tra poco scopriranno un bug nella funzione sveglia dopo le 07.30.

A me in un certo senso il suo ciarlare pixelato ha fatto più tenerezza nostalgica che scalpore cybermantico, ripensando a certe cose... :roll:
Spoiler!
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Speriamo soltanto che più in là non sostituiscano le freddure di Groucho, con tecno-buontemponi simili

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...perché in questo albo mi pare davvero in forma, e la battuta sulla lavatrice o la suoneria urlante mi sono piaciute parecchio. Tra l'altro con uno smartphone in mano crescono le potenzialità surreali del nostro baffuto preferito (pp.44-47) :g: .

Anche sgualcita da un elicottero abbattuto Liz ci guadagna in bellezza (p.53) :P .
Dopo tanta comunicazione adesso i nostri si trovano lontani da tutti (i segnali) senza che le batterie si siano scaricate. Ma il privilegiato Irvine-Moore vuole questo, lì fra le curvose Higlands - dipinte da Bigliardo come in un paesaggio fatato (p.55) che stona un po', mentre a Londra un po' di esauriti si scannano per l'esaurimento dei Ghost9000 dai rivenditori, non molto diversamente da quanto succede per il lancio (con l'osso) sul mercatino delle pulci-umane - nel senso che saltellano per accaparrarseli, al volo - dei nuovi I-cosi made in MelaMarcia :dito: .
E John giustamente ci banchetta sopra prima della frutta, dopo che i pesci hanno abboccato, con tanto di carnazza a sanguinare (pp. 57-59) :x: .

Pessimo nel gratuito il repartee detto fra i denti da Dylan sul "Papa Cattolico" (p.59).
Non di certo per il contenuto religioso, o la dissacranza dell'antipatia forzata. Ma semplicemente per il fatto delle presunte basi conoscitive che Liz dovrebbe possedere per capire che Dylan è un appassionato di cinema...
Sono forse usciti insieme, o come ogni superdonna deve anche esser dotata di lettura del pensiero pre-istintiva? Vabbene farsi i razzi altrui, ma nei curri(n)cula non tutti vanno fino in fondo per leggersi gli hobbies dei pedinati :| .
Figurarsi come le rispondeva se l'avvesse invitato a vedersi assieme una puntata di Sanremo a lume di smartphone.

Non sbaglia molto il misogino Irvine sul prosciugamento vitale indotto dal gentilsesso, anche se il suo set da thé ricorda qualche donnicciola d'altri tempi, più che la statuaria nerdaggine di cui si circonda, di ninnolo in ninnolo (p.62-63) 8-) .
Non ho capito quel riferimento a Ghost in quanto "pirata", ma forse questi sono tesori del sapere che approderanno su altre isole, per quanto ogni albo dovrebbe essere un isola a sé.
[stavolta la citazione la faccio io...per John Donne, not through Mater Morbi ]

Malino ma non malaccio il didascalico resoconto di Irvine sulla manodopera(buffa?) di Shenzen che trasuda sangue massacrandosi per le nostre comodità, rischiando ahinoi la ridondanza rispetto all'albo di Simeoni.
Ma d'altronde si è parlato di "archi tematici" per gli albi in serie, e queste frecce spuntate sono dei contrafforti poco rampanti da sorbirci... come la frecciata telefonatissima sui consumatori zombies (p.80), anche perché il refrain degli Uccisori è già bello che consumato...se non logoro :( .

Abbastanza sconsiderato il fatto che il geekoide vuoti il sacco soltanto adesso, e rammenti solo davanti a Dylan come sia pericoloso associare sacrifici moderni ad antichi rituali e future depravazioni - come quella della sezione aurea... una bella idea, sfumata purtroppo nel "tanto-per-dire" dopo qualche primo accenno intrigante/mysteriano :cry:
Sicuramente avrà qualcosa da nascondere/sviare anche lui, a parte le terga ed il suo penzolame che sembra voler mostrare a tutti i costi all'Occhiolungo (per i tentacoli) di golcondica memoria, probabile artefice del Caos opposto all'ordine malvagio di John Save the (Ghost)Queen... infilandoci un re-take lovecraftiano di quella scena di auto-consegna del Solitario di Providence fra le grinfie dell'Antico mostrazzo in Cagliostro! (pp.70-71) :) .

Problemi in autostrada poi, specialmente se Dylan sui tabelloni di segnalazione ignora avvisi come "Vietato baciare il conducente" e s'ingrifa per Liz con roba simile (p.74):
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Per fortuna che la donna bionica - qui colta da una debolezza similumana a pel di labbra - sa tutti i trucchi dei film di James Bond e se la sa cavare come un'Eva Kant qualsiasi al volante.
Peccato le manchi la tutina attillata, ma col tailleur fa sempre la sua (da porca)figura :oops: .

No problem.
Tanto fra sei mesi si risolve tutto con la nuova versione del raggiro, e gli errori di design di possono risolvere col tasto "taglia" (e ricuci, una nuova linea produttiva) :wink: .
L'Old Boy tenta l'asso nella manica del rinnovarsi, e quindi prova ad incastrare i nostri aguzzini inoltrando mail spifferanti a raffica verso tutte le testate di pubblico - tsé :| - dominio, ma lo coglie una bella craniata mediatica in piena faccia d'allibita impotenza, con John in procinto manipolare/depistare l'indignazione dello spettatore medio, che davanti alle tragedie pomeridiane di mammad'Urso ben trascurerebbe di aver in tasca un ordigno letale. (p.85).

Quella frase infilata nella pagina successiva sui barconi dei clandestini è infatti a livello dei divani di Canale5, quanto a retorica :? :x: :? .
Si salva Dylan nel dire che almeno lui s'è indignato davvero per la triste ungulata, anche alla luce di tutte le macchinazioni dietro la sua pelosa morte (p.92.iii).

Niente censure né violenza fisica comunque, e su questo Ghost sa distinguersi molto bene (p.84.vi e 86.ii), ...anche perché noi siamo lo Scudo (crociato?) il Padre (che si scopa la figlia) o la Lancia (ma non era l'Aston Martin?)
...noi siamo L'INGHILTERRA (p.89).
Alla faccia dei francesi che NOUS SOMMES CHARLIE, e che ritorneranno sotto l'ala di Albione come ai tempi di Enrico V, dei gallesi o degli scozzesi - pace il Regno Unito di Simeoni - o di Manfredi che starà scrivendo una dylanstoria sull'importazione del malvagio thè nel Commonwealth.

In tutto questo il povero Prince Charl(i)es è finito giustamente a margine, e presto scopriremo che il culo di Pippa Middleton è stato ridisegnato da Yog Sothoth, e che Elton John guidava la Mercedes nel tunnel de l'Alma per un rito sciamanico :o .

Come dice Dylan questa storia è appena iniziata (p.90) e Sandro Mayer pensa bene di aumentare la tiratura se comincia a piccoli passi anche la love-storia tra Dylan e Rania :* .
Un tempo l'Old Boy si affacciava ad un parapetto sul Tamigi per consultarsi con Bloch. Adesso sembra più interessato al petto della sua Scotland-consulente da come l'abbraccia, e non credo passerà da Wickedford per sbaciucchiarsi quella cima di Sherlock e rendergli la pariglia.

E visto che di Wikipedia si ferisce...


Allora "Everything Ready, Nothing Works", come i tentacoli della regina che ricordano appunto i gusti polipeschi in altri film della Wertmüller, ma forse il gusto dell'orrido cosmico fabbisogna di (grandi) Antichi splendori.
Se Albione deve proprio prevalere speriamo non sia per i cappellini, inguardabili :evil: :evil: :evil:

*******


...

Perdonatemi se ho soltanto riscritto la storia secondo una certa ottica, senza giudicarla analiticamente.
E' una questione di spaziotempo (mio/vostro), senza ucronie o distopismi.
Quando (e se) troverò altro spazio o tempo scriverò cosa penso a livello critico di questa storia, a cui affibbierei non oltre un 6 1/2 per ragioni di panchina lunga.
Nel senso di riserve, e molte :D

ALOHA TBC
(che è anche una malattia...)

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Ultima modifica di wolkoff il lun feb 16, 2015 12:36 pm, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: #341 - Al servizio del caos
MessaggioInviato: dom feb 15, 2015 9:55 pm 
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questa recensione dovrebbe sostituire il club nel prossimo numero. Anzi, tutte le recensioni di wolkoff dovrebbero diventare lo spazio (in)stabile nel salotto di via Craven numero 7.


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 Oggetto del messaggio: Re: #341 - Al servizio del caos
MessaggioInviato: mar feb 17, 2015 1:40 am 
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2nd LEG


...mmmdumque, dov'eravamo rimasti?
A quello che mi è rimasto da dire...dopo la gita a Wickedford ed il ritorno tra le lenzuola londinesi.

Ovviamente:
Spoiler!
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Ricomincio da dove ho cominciato a buttare l'occhio (senza tentacoli, per ora).
E quindi su Stano.
Ok rimane un maestro di grandissimo spessore, ma mi sembra che nel suo nuovo stile esageri un poco con lo spessore - troppo netto - dei contorni, ed una certa ripulitura di fondo di cui non si sentiva la necessità (v. facciate vittoriane tra pp. 8 e 9).
Bah, sarà che JG ama il bianco/vuoto però qui Angelino sembra approfittarne un tantino, per quanto questa nuova tendenza al puntinato e le squadrature più rimarcate nel rigidore "british" non mi dispiaccia :3 .

Tanto di sciarpa-guanti&cappello a Bigliardo per la capacità di rinnovare in modo tanto incisivo il suo tratto. Evidentemente chi credeva in lui non aveva tutti i torti :D .
Grandiose molte tavole, ed in generale tutto il prodotto offerto è di altissima qualità.
Si è sbarazzato di quell'alone "metallico" per sporcarsi le mani con l'orrore più cupo, con uno stile di angoscia polverosa e sofferta che faticavo a riconoscere come suo.
L'apertura cinese è da strabuzzare le orbite - da mandorlate a cocomerotiche - e sa visualizzare un JG più staniano di quello di Stano stesso, con un Dylan molto vicino all'originale, dei disperati davvero disperati, degli zombi davvero persi, ed una Liz davvero gnoccola :* .
Monumentale con JG e gli emblemi albionici (p.89), slanciato nelle scene d'inseguimento, coraggioso nel rivisitare certe gabbie, un po' sgonfio quando Dylan ritorna a Londra, ma non si poteva pretendere di più.

*******

Quindi se dovessi fermarmi ai disegni la storia sarebbe da 8.
Ma siccome apprezzo anche il lavoro dei letteristi - Leone docet :wink: - mi sono spinto addirittura a codificare quelle incisioni nelle nuvolette e quindi mi sono ritrovato a leggere i testi.

E qui non tutto mi ha convinto :| .
Intendiamoci...la storia non è niente male, funziona con un buon ritmo ed i dialoghi non mi sono spiaciuti, tranne qualche minima sbavatura di cui ho già parlato in separato post, poco sopra.
Però rimane un ottimo compendio esemplificativo per capire le ragioni per cui questa fase 2 stenta a decollare, ancorata alle sue necessità di copione o slittata su priorità devianti :( .
Non per nulla il miglior numero dell'era post-Gualdo a mio vedere rimane Spazio Profondo, che rappresenta, da buon outsider/out-siderale scazzoso, una scheggia impazzita rispetto al sistema concentrico di rinnovamento della testata, e sa sbarazzarsi con leggerezza cosmica da certe impostazioni coatte che bing-bangano puntualmente la neo-galassia dylaniata.

La tematica del "Caos" rimane un punto di forza, e può presentare infinite prospettive 8-) .
Senza disquisire sbrodolando, già nell'antica Grecia il Kaos era rappresentato come il fondamento (pericolosissimo)di tutto l'universo, al di sotto perfino dell'Ade, e sintetizzato nella forma di un vaso pandoriano o dal simbolo della svastica.
In altri tempi il Caos è passato come opposizione alla Legge, intesa come il Verbo divino. Poi è arrivato più umilmente il Complemento, ma questo è un altro discorso... :roll:
In tempi più recenti di ispirazione fantasy, il Caos è passato a connotare l'allineamento esente dall'ordine morale/istituzionale, che può coinvolgere anche personaggi buoni di cuore, ma refrattari ai codici condivisi dalle comunità.
...
...
...
Tutto questo per dire che il potenziale offerto in questo albo è solo (al)l'inizio, anche perché dalle prime dichiarazioni non mi sembra che neanche l'autore avesse le idee molto chiare su dove volesse arrivare questa "fenomenologia del Caos" e dei vari fronti che si sarebbero contrapposti per sfruttarlo, castrarlo o magnificarlo. Per fortuna molti di questi spunti sono senza spiegazioni in questo numero, o solo vagamente abbozzati, e ciò prospetta sapienti riscritture e revisioni in corso :) .
Come del profilo di JG, che sicuramente ci nasconde molte cose, è meno prevedibile di quello che sembra in quanto villain, potrebbe triplogiocare con dadi truccatissimi, e persino mostrare delle debolezze/disturbi da spiazzare il suo percorso, anche in senso redentivo o di complicità con Dylan.
Già quell'accenno al fatto che avesse "litigato" (p.97) con la Regina mi lascia sospettare moooooolto... :tc:

Sui punti negativi mi sono già dylangato in altre sedi, e molti si ripetono su alcune topiche (quasi) puntoXpunto...punto al quadrato, quindi :?:
No, punto all'accerchiamento del triangolo, ...ovvero quanto visto specialmente nei numeri #338, #339 e quest'ultimo.

Anche qui Dylan è quasi una comparsa costretta a subire l'evoluzione del suo mondo di cui prende atto con una certa passività di circostanza, come spettatore di passaggio.
E in ogni storia tra quelle citate deve essere puntualmente coinvolto in una piaga/minaccia dalle proporzioni colossali per vedergli smuovere il culo. Qualcosa di proporzioni sempre più apocali(t)ticanti in cui si vede trascinato durante sfracellamenti su sfracellamenti, su scala globaloide :dito: .
Ecco quindi la scioperata Morte flagellarci con la sua assenza nel #338 (alter-ego Per un Pugno di Sterline), la rivoluzione dei perditempo soqquadrare Londra (alter-ego per I Vampiri), e l'oggetto del desiderio far scannare consumatori e riesumavacche (alter-ego per Gli Uccisori) :tc: .
Sembra ci sia sempre bisogno di qualcosa a trombe strombazzate per costruire lo starter di un "caso" elefantiaco, che caso mai non è, e diventa un incasinamento da sgonfiare con soluzioncella piuttosto rapida e pretestuosa. Molto rumore per quasi nulla, a parte i cambiamenti da rimodulare ed enfatizzare.
Mi manca molto il "piccolo caso", quello intimo e del singolo, della storia a sé...la vera forza profonda della scrittura dylaniata, ma forse nei prossimi mesi queste mancanze verranno meno...
...anche se temo che la tendenza a non privarsi di "additivi" ad effetto continuerà a prevalere sull'efficacia dell'incubo in sé :cry: .

Come già detto altrove gli elementi pro-continuity alla fine sono inseriti piuttosto bene... anzi sono la parte migliore di questi albi :P .
Solo che tolgono inevitabilmente respiro (e senso) all'autonomia della singola storia, che diventa un side-dish da rifilare rispetto alla portata principale da dosare in più puntate, un bocconcino per volta.
E' la macrostruttura invisibile, dietro le quinte, come sottotrama, che soffoca l'auto-conclusivismo pregnante del singolo albo. Non credo sinceramente ci sia sempre da guadagnare nell'ispirarsi alle ondate modajole delle serie tv...Dylan è in grado di funzionare anche senza questi paradigmi, e sono convinto che molti autori si trovino a maggior agio impostando i soggetti sul singolo episodio, piuttosto che su archi tematici o scansioni serializzate.
Ne ho parlato diffusamente qui, se avete la pazienza di leggervi quasi una pagina di post sul tema.
Non a caso il miglior autore della fase 2 è per ora proprio il Rrobe, il papà prodigo di consigli e progetti, che sa gestire più coscientemente le sue idee/retroscena, mentre secondo me gli altri continueranno a faticare nell'inserirsi in questo solco di maternità adottiva e non proprio naturaliter, come modus scribendi :| .

Infine la fiumana in piena di citazionismi ed amenità simili che ormai ha raggiunto proporzioni da collasso intestinale. Non entra più uno spillo, lasciatace digerì qualche pagina libera! :? :x: :?
Di cameo in cameo, a forza di omaggi gratuiti finiremo sul lastrico. Un tempo era Dylan ed esser un riferimento per altri, adesso senza questi altri riferimenti para-culturali non sa reggersi per più di 6 vignette 6, pena scoramento generale e sguardi persi all'orizzonte chiedendosi..."cosa avrà voluto occhieggiare?".
E quando questi ammiccamenti sforano nell'attualità di rimbalzo, si può capire come quando la Ristampa di questo #341 verrà pubblicata, per esorcizzare l'oblio in cui sarà caduto il caso della sfortunata orsa Daniza, bisognerà ridisegnare le vignette ripiegando sul caso della foca Valeria, affogata dal botulino a Porto Cervo :oops: .
Anche su questo mi sono espresso abbastanza con un Intercity di commenti, partendo copiosamente da qui ed arrivando in sintesi - chi, io? :lol: - a questa specie di conclusione estrema:

Cita:
Più che immaginario collettivo, io ci vedrei - in certi casi - un'ammucchiata solipsistica :oops: .
Farcisco ogni margine disponibile con un richiamo alle mie personali icone, attuali, passate o futuribili.
Dando un senso di collettività, per chi è recettivo/solidale nell'intesa, ma partendo da un'autostrofinamento mentale su larga scala :dito: .
Ogni tanto va benissimo, ma se si deborda nel sovraccarico si diventa ciechi , e temo serva solo per accattivarsi - se non arruffianarsi - un certo pubblico compagnonesco... che tale non è.


*****

Adesso vi lascio perché il mio smartphone molto bacchettone mi sta chiedendo di non fotografare dallo spioncino quello che succede nel bagno delle donne in piscina, disordinatamente in fila per la doccia.

ALOHA AI SERVIZI C'E' CAOS

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Ultima modifica di wolkoff il mar feb 17, 2015 12:56 pm, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: #341 - Al servizio del caos
MessaggioInviato: mar feb 17, 2015 9:06 am 
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Diamo il dono della sintesi a Wolkoff, non ce la posso proprio fare a leggerle tutte e due per intero!

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 Oggetto del messaggio: Re: #341 - Al servizio del caos
MessaggioInviato: mar feb 17, 2015 10:42 am 
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Più che la lunghezza, il problema è che un buon 70% di quei due post è occupato da supercazzole e battute incomprensibili (almeno per me).
Ed è un peccato, perché di osservazioni interessanti Wolkoff ne fa comunque molte.


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 Oggetto del messaggio: Re: #341 - Al servizio del caos
MessaggioInviato: mar feb 17, 2015 12:43 pm 
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Survivor82 ha scritto:
... non ce la posso proprio fare a leggerle tutte e due per intero!


Ma da qui all'uscita del prossimo inedito quanti post pensi verranno ancora scritti su questo thread?
Ormai il topic latita, non tira più, si sbaracca,... con tutto il tempo che rimane puoi pure comodamente spezzare la lettura a rate, per fascicoli, per paragrafi, prima o dopo i pasti, non prima di mettersi alla guida... :roll:

V.M. ha scritto:
Più che la lunghezza, il problema è che un buon 70% di quei due post è occupato da supercazzole e battute incomprensibili (almeno per me).


Il secondo post è quantomeno più serioso e contiene meno divagazione stra(i)mpal(l)ate.
Sul primo ti do pienamanente ragione, ma fa parte "del gioco della maschere" e tra l'altro oggi è Mardi Gras.
Comunque più che supercazzole, o battute incomprensibili, parlerei di boutade beote combinate a giochi di parole/nessi meta-semantici ad alto intasamento.
Con un po' di pazienza (e fantasia) sono tutti comprensibilissimi :g:

Tipo:

Cita:
Ma d'altronde si è parlato di "archi tematici" per gli albi in serie, e queste frecce spuntate sono dei contrafforti poco rampanti da sorbirci... come la frecciata telefonatissima sui consumatori zombies


Spoiler!
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E tra l'altro vi ho risparmiato le anglo-conseguenze di tutto ciò... :mrgreen:

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MA TANTO DAL MESE PROSSIMO USCIRA' L'EDIZIONE DELLE RECENSIONI IN CODICE QR
...PER COMPIACERE LA SINTESI


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(trascritto: ALOHA)

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Non c'è un'edizione Bignami?

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l tuoi noti "sarcasmo" e "voglia di flammare" non attaccano con me. (cit.)

Quindi, sgarbato Dear?
Sì, come al solito.
Sta dicendo cose assurde?
Per niente. (cit.)


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ALOHA D'ARCHIVIO...

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Post OT e che possono generare flame non sono graditi. Ho cancellato.
Se qualcosa viene eliminato e' perche' non gradito. Insistere e' inutile ed e' un'aggravante.

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Un uomo ha bisogno di cinque cose:
una donna, un cavallo, una tenda, un fuoco,
e qualcosa per cui combattere.


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Bravo Wolkoff.

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Giuda ballerino! L'inglese NON È' l'ITALIANO! - cit.


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 Oggetto del messaggio: Re: #341 - Al servizio del caos
MessaggioInviato: mar feb 17, 2015 4:51 pm 
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Calembour a parte, condivido alcune delle perplessità espresse da Wolkoff. Eccone una:
wolkoff ha scritto:
(...) E in ogni storia tra quelle citate [Dylan] deve essere puntualmente coinvolto in una piaga/minaccia dalle proporzioni colossali per vedergli smuovere il culo.
(...) Sembra ci sia sempre bisogno di qualcosa a trombe strombazzate per costruire lo starter di un "caso" elefantiaco (...) Mi manca molto il "piccolo caso", quello intimo e del singolo, della storia a sé...la vera forza profonda della scrittura dylaniata, ma forse nei prossimi mesi queste mancanze verranno meno...
...anche se temo che la tendenza a non privarsi di "additivi" ad effetto continuerà a prevalere sull'efficacia dell'incubo in sé :cry: .
Ecco, questo discorso lo collegherei a continuity e sospensione dell'incredulità.
Mi spiego meglio: è vero che Dylan si è trovato spesso davanti a disastri più o meno apocalittici e a situazioni esageratamente inverosimili, ma è anche vero che la mancanza di continuity faceva sì che nel mese successivo tutto tornasse come prima. Così se qualche albo rompeva la sospensione dell'incredulità, era piuttosto facile ripristinarla trenta giorni dopo.
Sarà ancora possibile?


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 Oggetto del messaggio: Re: #341 - Al servizio del caos
MessaggioInviato: mar feb 17, 2015 7:03 pm 
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Iscritto il: mer feb 27, 2013 10:03 pm
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Mitico Wolkoff!!! Le parti del tuo intervento riguardo il noiosissimo iper citazionismo/omaggi/ecc ecc bla bla bla e il fatto che il Dylan (sempre freddo, ma forse qui appena meno) debba essere coinvolto in traumi apocalittici andrebbero scolpite a futura memoria!!


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 Oggetto del messaggio: Re: #341 - Al servizio del caos
MessaggioInviato: mar feb 17, 2015 7:16 pm 
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Spero sia contento


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 Oggetto del messaggio: Re: #341 - Al servizio del caos
MessaggioInviato: mar feb 17, 2015 8:32 pm 
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trevor2015 ha scritto:
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Da quand'è che i voti si misurao in PH?

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Di solito ho da far cose più serie, costruir su macerie o mantenermi vivo.


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 Oggetto del messaggio: Re: #341 - Al servizio del caos
MessaggioInviato: mar feb 17, 2015 8:54 pm 
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no, ancora il discorso sul 6 no....

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- Boy, that's scary stuff! Should we be worried about the kids in the audience?
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